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Le Orme


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11 replies to this topic

#1 Austerlitz

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Inviato 10 agosto 2024 - 16:41

Con mio grande stupore ho notato che non ci sono discussioni dedicate a questo gruppo che pure conobbe una vasta popolarità in Italia.

Che ne pensate? C'è qualcuno cui piacciono?

Intanto, per cominciare, questo è il primo brano delle Orme che mi capitò di ascoltare, da bambino.

Anno 1975.

 


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#2 simonisback

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Inviato 10 agosto 2024 - 16:53

Li amo da sempre. Soprattutto la fase classica. Linee di basso talmente suadenti e nonostante tutto funky che persino DJ SHADOW li ha campionati.,

 

Senza alcun dubbio uno dei più grandi gruppi anni settanta, sul campo di interesse appena sotto i GENESIS.

 

 

Erano timidi e cattolici (soprattutto quando il popolo iniziò a seguire la poesia in forma di rosa rossa di TONI NEGRI e tutto questo poetare trovò nel Curcio il massimo cantore, assieme a Omero) alcune copertine anticipano tutto il filone zombi che.. non se ne può più.

 

Il batterista era ottimo, non ai livelli del SOMMO degli YES, insomma nemmeno lo nomino in questo post, aveva studiato il be-bop soprattutto perché la parola era così carina e in fondo divertente (cit.).. i piatti e quella grancassa che sembrerebbe imitare i dialoghi filosofici di Sade.

 

Incantevoli asceti di un genere sportivo che amo parecchio. 


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#3 woody

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Inviato 12 agosto 2024 - 19:10

Indubbiamente meritano di essere ascoltati, non troppo tempo fa mi risentii il primo, beat/psichedelico, ovviamente ingenuo se paragonato con la roba che c'era all'estero, però nel contesto italiano non era niente male.
Io concordo più o meno con la critica, cioè periodo d'oro finito con Felona e Sorona, quando ho provato ad inoltrarmi nei lavori successivi mi sono sempre annoiato e conseguentemente mai approfondito. Vedo però che di recente c'è chi tende ad apprezzare anche la roba fine 70, io sinceramente no.

Però devo dire che dei big italiani (Banco e PFM, gli Area per me su un altro pianeta anche se sicuramente ai tempi vendevano meno degli altri tre) sono quelli che mi piacciono meno. LA voce è un difetto non da poco, per me è quasi inascoltabile quel modo di cantare, i testi spesso un po' troppo zoppicanti, la cosa migliore è non darci troppa attenzione. In ogni disco del periodo d'oro accanto a brani molto interessanti e sonorità moderne e originali ci sono cadute di tono quasi imbarazzanti, ballate strappacoglioni a cui manca il fascino pop.

Io il prog italiano lo vedo molto simile al cinema di genere italiano dello stesso periodo. In un film a volte c'era una fotografia riuscitissima, oppure inseguimenti che niente avevano da invidiare a Hollywood, ottime scene di suspance o di azione, facce giuste. Però allo stesso tempo dialoghi da terza media, attori cani, trame piene di buchi, scene romatiche degne di un fotoromanzo.
Il prog era lo stesso, in alcuni dischi sentivi delle sonorità originalissime, passaggi strumentali riusciti, titoli evocativi, belle copertine etc. Però poi cantanti amatoriali, testi da cirrosi immediata, passaggi strumentali diversi tra loro attaccati con lo sputo, spesso si salta da un sound moderno a un sound che sembra uscito del peggio beat di anni prima etcetc


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#4 simonisback

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Inviato 13 agosto 2024 - 13:19

Indubbiamente meritano di essere ascoltati, non troppo tempo fa mi risentii il primo, beat/psichedelico, ovviamente ingenuo se paragonato con la roba che c'era all'estero, però nel contesto italiano non era niente male.
Io concordo più o meno con la critica, cioè periodo d'oro finito con Felona e Sorona, quando ho provato ad inoltrarmi nei lavori successivi mi sono sempre annoiato e conseguentemente mai approfondito. Vedo però che di recente c'è chi tende ad apprezzare anche la roba fine 70, io sinceramente no.

Però devo dire che dei big italiani (Banco e PFM, gli Area per me su un altro pianeta anche se sicuramente ai tempi vendevano meno degli altri tre) sono quelli che mi piacciono meno. LA voce è un difetto non da poco, per me è quasi inascoltabile quel modo di cantare, i testi spesso un po' troppo zoppicanti, la cosa migliore è non darci troppa attenzione. In ogni disco del periodo d'oro accanto a brani molto interessanti e sonorità moderne e originali ci sono cadute di tono quasi imbarazzanti, ballate strappacoglioni a cui manca il fascino pop.

Io il prog italiano lo vedo molto simile al cinema di genere italiano dello stesso periodo. In un film a volte c'era una fotografia riuscitissima, oppure inseguimenti che niente avevano da invidiare a Hollywood, ottime scene di suspance o di azione, facce giuste. Però allo stesso tempo dialoghi da terza media, attori cani, trame piene di buchi, scene romatiche degne di un fotoromanzo.
Il prog era lo stesso, in alcuni dischi sentivi delle sonorità originalissime, passaggi strumentali riusciti, titoli evocativi, belle copertine etc. Però poi cantanti amatoriali, testi da cirrosi immediata, passaggi strumentali diversi tra loro attaccati con lo sputo, spesso si salta da un sound moderno a un sound che sembra uscito del peggio beat di anni prima etcetc

 

 

Sicuramente un bellissimo post ma il problema della mia generazione è quella di non averli visti live (e non mi riferisco solo ai Sublimi in questione) il live e la registrazione seppur prodotta da un Albini sono davvero differenti come impatto sensoriale, in un certo senso si riscopre l'Aperto. Vale per le Orme come per tutti gli altri gruppi del mondo, tranne AE in quanto negando la visione ricordano da vicino quel superbo quadro di MALEVICH che si inserisce o meglio inserisce tutta l'ontologia estetica russa vertente sulle icone.

 

Comunque questo odio italico per il progressive quasi a priori non lo capisco. Non abbiamo mai avuto qualche cosa di troppo grande solo da imitare come i più che divini KING CRIMSON ma in questo settore semantico vanno collocati pure gli AREA che a livelli di singoli erano straordinari e nella loro compattezza eccedevano sperimentalmente quelle partiture non degne certamente di un Petrassi. 

 

Comunque nonostante tutto, il tempo del qui e ora è fascista nel progressive, non permette dilatazioni (non mi riferisco alle jam..) non penso alla durata interiori.. gli AREA seppur in modo stentoreo avevano questa volontà di eccedere l'ovvietà del sentimento comune temporale. 


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#5 Austerlitz

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Inviato 14 agosto 2024 - 00:17

[...]Indubbiamente meritano di essere ascoltati, non troppo tempo fa mi risentii il primo, beat/psichedelico, ovviamente ingenuo se paragonato con la roba che c'era all'estero, però nel contesto italiano non era niente male.
Io concordo più o meno con la critica, cioè periodo d'oro finito con Felona e Sorona, quando ho provato ad inoltrarmi nei lavori successivi mi sono sempre annoiato e conseguentemente mai approfondito. Vedo però che di recente c'è chi tende ad apprezzare anche la roba fine 70, io sinceramente no.

Però devo dire che dei big italiani (Banco e PFM, gli Area per me su un altro pianeta anche se sicuramente ai tempi vendevano meno degli altri tre) sono quelli che mi piacciono meno. LA voce è un difetto non da poco, per me è quasi inascoltabile quel modo di cantare, i testi spesso un po' troppo zoppicanti, la cosa migliore è non darci troppa attenzione. In ogni disco del periodo d'oro accanto a brani molto interessanti e sonorità moderne e originali ci sono cadute di tono quasi imbarazzanti, ballate strappacoglioni a cui manca il fascino pop.

[...]Il prog era lo stesso, in alcuni dischi sentivi delle sonorità originalissime, passaggi strumentali riusciti, titoli evocativi, belle copertine etc. Però poi cantanti amatoriali, testi da cirrosi immediata, passaggi strumentali diversi tra loro attaccati con lo sputo, spesso si salta da un sound moderno a un sound che sembra uscito del peggio beat di anni prima etcetc

A me Le Orme sono sempre piaciute, fin da adolescente, quando però li conoscevo per i loro brani più pop ("Sera", "Canzone d'amore", poi "Marinai") più che come gruppo di rock progressivo. E' un po' uno di quei gruppi che, nel mio caso, si amano a prescindere; il che, naturalmente, non m'impedisce di riconoscere la fondatezza delle tue osservazioni.

I testi sono spesso un po' da pastorello che zufola sotto l'albero gentile, ma a me questa loro ingenuità un po' parrocchiale (non sapevo fossero cattolici, come ha scritto @simonisback, ma considerato il loro repertorio non mi stupisce) non dispiace troppo, sebbene mi renda conto che possa facilmente diventare stucchevole. Tanto è vero che mi piacciono anche brani come "Verità nascoste", che immagino sia alquanto rappresentativo degli aspetti che stigmatizzi. Non poche volte, però, i risultati non sono affatto male.

Tuttavia, penso che, nel complesso, siano un gruppo che meriterebbe di essere ricordato di più.

Da non estimatore del rock progressivo non concordo tanto, invece, con il tuo giudizio molto severo sul rock progressivo italiano, che a mio parere è stato complessivamente di livello più che buono. A parte PFM, Banco del Mutuo Soccorso, penso che anche i Perigeo, per fare un esempio, fossero un ottimo gruppo. I limiti del rock progressivo italiano mi sembrano un po' i limiti del genere nel suo complesso, anche se certo i picchi non saranno stati quelli della scena internazionale.

Io andrò a vedere Le Orme sabato prossimo dalle mie parti; li ho già visti molti anni fa a Roma, nel 1997 o 1998, e saremo stati due o trecento persone. Stavolta il loro repertorio lo conosco meglio, ma non so cosa suoneranno esattamente (oltretutto mi pare che dei membri originari non sia rimasto nessuno, tranne forse Dei Rossi) e quindi sono curioso di cosa aspettarmi.

 


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#6 Gozer

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Inviato 14 agosto 2024 - 09:40

Vado sempre d'accordissimo con Woody, infatti per me dei big four le Orme furono i migliori, con la PFM unico possibile rivale ma che comunque finisce un filo dopo. Banco staccato dai due a netta distanza (mi piacciono più quando fanno pezzi pop, mentre il loro prog l'ho sempre trovato disgiunto, con parti che mi danno la sensazione di essere incollate a caso) e Area in coda (curiosamente li apprezzo molto quando suonano composizioni fatte e finite per altri, tipo Camerini e Finardi, è che da soli non sapevano farne, o magari non volevano, qualunque fosse il motivo per me inascoltabili).

 

Scrissi anche la pietra di "Collage" per OndaRock https://www.ondarock...rme_collage.htm che ho ritrovato peraltro plagiata di netto almeno in un paio di siti. das.gif

 

Tutto quello che c'è da sapere sul prog italiano (che a seconda di con chi parlo mi viene da difenderlo, come dopo il parere esageratamente feroce di Woody, o da ridimensionarlo, come avviene spesso coi boomer) invece è qui: https://www.ondarock.../progitalia.htm


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#7 woody

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Inviato 14 agosto 2024 - 11:43

 

[...]Indubbiamente meritano di essere ascoltati, non troppo tempo fa mi risentii il primo, beat/psichedelico, ovviamente ingenuo se paragonato con la roba che c'era all'estero, però nel contesto italiano non era niente male.
Io concordo più o meno con la critica, cioè periodo d'oro finito con Felona e Sorona, quando ho provato ad inoltrarmi nei lavori successivi mi sono sempre annoiato e conseguentemente mai approfondito. Vedo però che di recente c'è chi tende ad apprezzare anche la roba fine 70, io sinceramente no.

Però devo dire che dei big italiani (Banco e PFM, gli Area per me su un altro pianeta anche se sicuramente ai tempi vendevano meno degli altri tre) sono quelli che mi piacciono meno. LA voce è un difetto non da poco, per me è quasi inascoltabile quel modo di cantare, i testi spesso un po' troppo zoppicanti, la cosa migliore è non darci troppa attenzione. In ogni disco del periodo d'oro accanto a brani molto interessanti e sonorità moderne e originali ci sono cadute di tono quasi imbarazzanti, ballate strappacoglioni a cui manca il fascino pop.

[...]Il prog era lo stesso, in alcuni dischi sentivi delle sonorità originalissime, passaggi strumentali riusciti, titoli evocativi, belle copertine etc. Però poi cantanti amatoriali, testi da cirrosi immediata, passaggi strumentali diversi tra loro attaccati con lo sputo, spesso si salta da un sound moderno a un sound che sembra uscito del peggio beat di anni prima etcetc

A me Le Orme sono sempre piaciute, fin da adolescente, quando però li conoscevo per i loro brani più pop ("Sera", "Canzone d'amore", poi "Marinai") più che come gruppo di rock progressivo. E' un po' uno di quei gruppi che, nel mio caso, si amano a prescindere; il che, naturalmente, non m'impedisce di riconoscere la fondatezza delle tue osservazioni.

I testi sono spesso un po' da pastorello che zufola sotto l'albero gentile, ma a me questa loro ingenuità un po' parrocchiale (non sapevo fossero cattolici, come ha scritto @simonisback, ma considerato il loro repertorio non mi stupisce) non dispiace troppo, sebbene mi renda conto che possa facilmente diventare stucchevole. Tanto è vero che mi piacciono anche brani come "Verità nascoste", che credo sia un brano alquanto rappresentativo degli aspetti che stigmatizzi. Non poche volte, però, i risultati non sono affatto male.

Tuttavia, penso che, nel complesso, siano un gruppo che meriterebbe di essere ricordato di più.

Da non estimatore del rock progressivo non concordo tanto, invece, con il tuo giudizio molto severo sul rock progressivo italiano, che a mio parere è stato complessivamente di livello più che buono. A parte PFM, Banco del Mutuo Soccorso, penso che anche i Perigeo, per fare un esempio, fossero un ottimo gruppo. I limiti del rock progressivo italiano mi sembrano un po' i limiti del genere nel suo complesso, anche se certo i picchi non saranno stati quelli della scena internazionale.

Io andrò a vedere Le Orme sabato prossimo dalle mie parti; li ho già visti molti anni fa a Roma, nel 1997 o 1998, e saremo stati due o trecento persone. Stavolta il loro repertorio lo conosco meglio, ma non so cosa suoneranno esattamente (oltretutto mi pare che dei membri originari non sia rimasto nessuno, tranne forse Dei Rossi) e quindi sono curioso di cosa aspettarmi.

 

 

Ma alla fine ne do un giudizio positivo delle Orme, ho esordito dicendo che meritano di essere ascoltati/ricordati.
È che per me hanno difetti evidenti però hanno indubbiamente registrato dei bei pezzi e sono stati fra i primi in Italia a suonare prog tout court.
Pure i Perigeo sono senza dubbio un buon gruppo, ma ce ne sarebbero altri ovviamente come minimo degni di essere ascoltati.
Il mio sul prog non è un giudizio feroce, se si va al di la dei big è difficile trovare dei dischi che siano riusciti in toto però ci sono comunque tanti dischi che vale la pena riscoprire (così come nel cinema di genere italiano).
Forse il problema è cje quando iniziai a scoprire il prog i gruppi italiani (dagli appassionati del genere ovviamente gli altri manco sapevano della loro esistenza) erano visti come i migliori in assoluto, non erano i più famosi ma se si vedevano i voti su RYM, Progarchives e Gnosis (che forse ai tempi sul prog era il sito di riferimento) i primi posti in assoluto erano del Balletto, Banco, PFM, Locanda delle Fate, Museo Rosenbach etc spesso anche sopra ai vari Crimson, Genesis, Yes etc (per almeno un paio di anni su Gnosis in top 10 c'erano sicurtamente più dischi italiani che inglesi, Balletto e Banco spadroneggiavano).
Quindi ai tempi o eri un coglione che si meritava di morire male se avevi ascoltato mezzo brano prog o viceversa se eri italiano e avevi inciso qualcosa di vagamente prog negli anni 70 eri meglio di Stravinsky, non c'era una via di mezzo, o li ignoravi o li idolatravi (che è molto simile a quello che è successo al cinema italiano, un tempo Fulci non era nemmeno recensito oggi i suoi esegeti considerano il suo peggior film meglio di uno dei migliori Bergman o Fellini).


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#8 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 14 agosto 2024 - 12:11

L'articolo di gozer e D'Onofrio è davvero ottimo e completo.

Riporto io due chicche non menzionate:
- L'uovo di Colombo (s/t)
- Il Baricentro - Sconcerto

Dei Pierrot Lunaire il mio preferito è l'esordio.

De Le Orme, a parte quanto citati, ho recentemente preso Contrappunti (ma non l'ho ancora ascoltato).
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#9 Gozer

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Inviato 14 agosto 2024 - 12:13

(che è molto simile a quello che è successo al cinema italiano, un tempo Fulci non era nemmeno recensito oggi i suoi esegeti considerano il suo peggior film meglio di uno dei migliori Bergman o Fellini).

 

Ma non è vero dai, basta con queste esagerazioni. Ha cinque film che oggi sono considerati bene: il paperino, la lucertola, lo zombi, l'aldilà e le sette note, fine. Non ci vedo niente di male se qualcuno considera questi cinque dei grandi film degni di essere menzionati in una storia del cinema come qualsiasi altro grande film (quindi sì, inclusi quelli di Bergman e Fellini; poi se lo chiedi a me di questi solo il paperino è un capolavoro, ma non mi scandalizzo se è stato rivalutato anche altro). Per il resto grosso della sua filmografia continua a essere ritenuto monnezza da chiunque.


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Inviato 14 agosto 2024 - 12:55

Sono iperboli gozer, è molto probabile che nel 2001 il nerd del prog non considerasse il Buon Vecchio Charlie più importante di BAch come in linea di massima è vero che di Fulci gli spettatori casuali considerino solo i suoi film più importanti.
Altrettanto vero è che ancora oggi la maggior parte dei cinefili manco lo considera o conosce e la nicchia di fanatici del cinema di genere italiano lo considera Dio (iperbole Gozer non c'è nessuna chiesa o setta dedicata a Fulci).
Forse sarà che appaio snob ma in realtà ci "perdo" pure tempo e mi guardo video/leggo cose su quest registi/gruppi, se fortunatamente riesco a trovare un appassionato che ha un minimo di visione critica si possono leggere/ascoltare cose interessanti.
Altra cosa non da poco è che sono italiani e mi piace quel periodo storico in generale, sono curioso quindi tendo a informarmi di tutto, che sia Antonioni o Margheriti, che sia Maderna o Berio o Fabio Celi e gli Infrmieri.


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#11 Gozer

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Inviato 14 agosto 2024 - 13:10

Sì ma appunto non ci vedo niente di male se oggi si ha la libertà di dire che "Danza macabra" di Margheriti è un capolavoro assoluto senza doversene vergognare o sentirsi dire "se kuello è un kapolavoro allora Zabrischipoi che cos'è?????!""!!1?".

 

Poi è tutta questione di prospettive, parli di attori italiani cani, a volte è vero, altre no, alla fine è solo questione di a cosa si è abituati, non ne farei un caso con cui additare un genere interno. Per dire a me fa schifo la scena di De Niro che parla da solo, la trovo assurdamente pacchiana, praticamente l'epitome dell'americanata, sbotto a ridere ogni volta che mi passa davanti un fotogramma, eppure è indicata una volta sì e l'altra pure come il miglior esempio di recitazione della storia (bontà loro) e non mi scandalizza di certo che sia così.


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#12 Austerlitz

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Inviato 19 agosto 2024 - 23:40

Comunque, tornando alle Orme, li ho visti dal vivo a Porto Recanati (MC) sabato scorso in un concerto articolato sui loro brani più famosi, con due sole eccezioni eseguite in apertura e tratte dall'ultimo album "Il leone e la bandiera" ("Acqua di luna" e "Rosa dei venti").

Bel concerto.

Della formazione originaria è rimasto solo Dei Rossi, ancora piuttosto pimpante nonostante l'età ormai molto avanzata. Come Tagliapietra, anche il nuovo bassista Luca Sparagna fa pure da cantante. Ha una voce molto simile a quella di Tagliapietra e, come cantante, se la cava onestamente, nonostante qualche evidente difficoltà; come bassista mi sembra decisamente all'altezza.

Concerto di quasi due ore davanti a un pubblico discretamente numeroso (direi intorno alle cinquecento persone). La scaletta non andava oltre "Verità nascoste": quindi niente da "Florian", né da "Piccola rapsodia dell'ape" e dai dischi successivi, il che è un peccato perché anche quegli album, sebbene molto diseguali, sia al loro interno sia tra lor, contengono brani validi (quindi, niente "Raccogli le nuvole" o "Marinai" per dire): "Senti l'estate che torna", "Era inverno", due brani da "Contrappunti" ("Frutto acerbo" e "Maggio"), "Gioco di bimba", "Sera", "Canzone d'amore", "Cemento armato", "Sguardo verso il cielo", "Amico di ieri", un mix di "Una dolcezza nuova", "Storia o leggenda" e "Verità nascoste", "La porta chiusa", oltre alla sorpresa costituita da "impressioni di settembre", molto ben eseguita.

Certo, avrebbero potuto aggiungere diversi altri ottimi brani che hanno tralasciato, altrimenti il concerto sarebbe durato troppo.

Dal vivo il repertorio ci guadagna, suona più energico; l'unica eccezione è "Sera", il mio brano preferito, oltre che il primo che ascoltai da bambino (metà anni Settanta, eh) ma che, senza il passaggio alla celesta (credo sia quello lo strumento), manca di qualcosa di importante.

E' stato un po' un tuffo nel passato, un po' nostalgico, e ci si rende conto di quanto fossero comunque, in qualche modo, innovativi e "progressivi" rispetto alla musica leggera italiana di quegli anni.

Se vi capitano a tiro secondo me meritano.


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