Qui i commenti
Commenti Alla Classifica 2023
#2
Posted 07 December 2023 - 00:32 AM
Per gli Ziferblat che si fa? Nome originale o occidentalizzato? Io vado con la prima opzione, magari è più facile incuriosire qualcuno, al massimo modifico se qualcun altro li mette in cirillico.
#3
Posted 07 December 2023 - 06:37 AM
Postata classifica "provvisoria", soprattutto per quanto riguarda le basse posizioni.
Incuriosito da Trent ho provato i canonici 20 secondi di Avalon Emerson (anche qualcuno di più): nient'affatto male, sentirò meglio.
#4
Posted 07 December 2023 - 09:14 AM
Annata magra (per i miei gusti), ma le prime 5 posizioni di ottimo calibro. Dal 5 al 10 è un po' un meh, nel quale non rientrano neanche i Chemical bros nè Sofia Kourtesis il cui EP mi faceva ben sperare. Il grande boh resta la signorina Polacheck, che mi è costata pure 20 euro di taxi per vedere dal vivo fiumane di ex giovani con le manine in alto che cantavano le canzoni. Agghiacciante.
#5
Posted 08 December 2023 - 16:29 PM
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
#7
Posted 13 December 2023 - 13:39 PM
#10
Posted 13 December 2023 - 16:13 PM
Credo sia quello, ma anche che l'anno non è finito, non solo discograficamente ma (soprattutto) lavorativamente.
Provo comunque a lasciare qualche commento, stringato perché alla fin fine ci si conosce e dei dischi più amati dopotutto si è un po' già discusso (buona parte dei miei ha a che fare col thread sui "mappazzoni magmatici" - timido segno che in fin dei conti quando c'è un tema su cui un po' di utenti convergono, la voglia di condividere la si trova).
Molto in alto nelle mie preferenze stanno mappazzoni DOC: Monika Roscher, Dave Okumu, Desire Marea. Della prima e del suo jazz/prog massimalista ho scritto per il sito, e con piacere ho notato l'attenzione di diversi altri redattori: è un progetto molto connotato a livello di genere, ma sorprendentemente trasversale (ovviamente nelle classifiche delle varie riviste rinomate non ve ne è traccia - ma immagino non sarà nemmeno in quelle delle testate area prog). Su Dave Okumu (recensito da Damiano) ho invece scritto un commento ondato online sulla pagina Facebook di Ondarock; lo riporto qui:
Tra le molte forme che la musica progressiva può prendere nel 2023, è improbabile che quella di Dave Okumu riempirà le classifiche di settore. Si tratta, dopotutto, di un connubio di funk notturno, spoken word, dub, ritmi hip-hop e nu-jazz evoluto (con sporadiche incursioni dance). Ma l'attitudine alla fusione stilistica, la capacità evocativa, la passione per le costruzioni lussureggianti e i voltafaccia sono porte aperte verso altri territori. Così come l'abilità nell'affiancare immediatezza e ricerca di soluzioni nuove. D'altra parte, l'ex frontman degli Invisible ha potuto avvalersi dell'apporto di fuoriclasse come Tom Skinner e Grace Jones, oltre che della Los Angeles Philarmonic Orchestra. Un potenziale ben messo a frutto, perché il risultato è tra i più sorprendenti e gratificanti sulla piazza.
Per Desire Marea, artista a cui non avrei dato due lire prima di quest'anno, rimando alla recensione di Vassilios che mi ha convinto potesse fare per me.
Più o meno tutte le altre uscite nella mia top10 stanno comunque in un'area che potrei chiamare "progressiva" in senso allargato (o per meglio dire primigeno): proposte musicali a cavallo fra più generi, con una componente pop (nel senso di "non accademico, canonicamente bello" sempre presente ma anche una proiezione verso la sfida, tecnica e compositiva, alla molteplicità, al fare e qualche volta anche strafare in direzioni non convenzionali. Questo a prescindere dagli eventuali rimandi ai "grandi vecchi" a cui l'espressione "prog" oggi inevitabilmente fa pensare.
Vale per il pop/funk/fusion ipercinetico dei Knower ma anche per la microtonalità spinta dei Mercury Tree (fra i più rock ad avermi entusiasmato, ma anche fra i più arditi - e al tempo stesso encomiabili nella loro difficile ricerca dell'orecchiabilità). Vale senz'altro anche per i Matmatah (recensiti con Karagiannis) e la loro formula caleidoscopica in bilico fra alt-rock, simil-patchanka, rimandi settantiani e costruzioni tradizionali, per il frullato a lontana basa post-punk degli HMLTD (recensione di Orlando), e indubbiamente per l'anomalo djent/chillwave/fusion del polacco Jakub Żytecki (recensione mia) già in forza agli eclettici progmetallari Disperse.
Ma anche dove l'elettronica entra in gioco più fortemente direi che la spinta è analoga. La rivitalizzazione folktronica/deconstructed della catalana Marina Herlop (ne ha scritto Moor), che già mi aveva sorpreso col precedente "Prypiat", il connubio antico/moderno di Katie Gately, che un po' ovunque continua a venire inquadrato forzosamente in campo industrial ma palesemente ha uno slancio assai più policromo (individuato anche nella recensione di Marmoro).
Questo per quanto riguarda la top10, quella di cui davvero sono convinto. Procedendo, l'inclinazione resta più o meno quella: dopotutto, per questo genere di commistioni pare essere davvero un buon periodo (forse lo è sempre, non so). Ho avuto attese riconferme (prog comunemente inteso: Haken; medi-jazz: Naïssam Jalal, Masaa, Dhafer Youssef; nu jazz: Rymden, John Ghost) e qualche sorpresa fra artisti che non conoscevo o non pensavo potessero convincermi: il folk multi-mediterraneo delle Samaïa e l'improbabile Christian/jigsaw-pop dei Kings Kaleidoscope capitanano la prima categoria, mentre nella seconda svettano l'hyper-pop-punk tritatutto dei 100 Gecs (di cui invero mi era piaciuto anche il precendente), il granitico shoegaze/numetal dei Narrow Head (più Ride che Slowdive, più Deftones che Slipknot: alla fine il segreto è tutto lì), la fuga dal post-post-punk degli Squid, il revivalismo Rush/Zeppeliniano dell'ultimo Greta Van Fleet, che avendo fatto cagare un po' a tutti i detrattori ancor più dei precedenti, a me invece è piaciuto anzichenò.
Poi ci sono uscite che ancora non so bene come collocare in termini di preferenza netta, vuoi perché le ho beccate da poco (una è il progetto "Piziko Fantasiako", fra folk tradizionale cretese e soft/loud, un'altra è il disco del tastierista degli Ezra Collective Joe Armon-Jones, bombetta ukhiphop/nujazz/brokenbeat che sembra studiata apposta per me), vuoi perché pur ascoltandole da tempo non ho ancora trovato l'occasione di mettere in ordine le idee a riguardo (e chissà se mai la troverò). Anche qui scoperte (lo stoner/hard/pop dei Tigercub, ma anche i campioni di preferenze forumistiche Ziferblat, indubbiamente bravissimi e progghissimi) e conferme: Teeth of the Sea, Stornoway, This Is the Kit, Snow Ghosts, Mansions, Khalab.
E per fine anno spero di riuscire a sentire anche il nuovo dei Madness e quello dei Black Country New Road (vuoi mai che senza i noiosissimi baratri dell'ormai ex-frontman possano tornare a piacermi), a riascoltare il bizzarro math-hard-Canterbury strumentale degli Eyeless Owl e il prog/emo scavalcageneri dei cileni Pablo Vostok, e magari anche a capire se Sprain e Betcover! mi dicono qualcosa o se (come invece un po' ho il sospetto) non è proprio cosa. Insomma, l'anno è ancora lungo...
#11
Posted 13 December 2023 - 16:14 PM
Siamo davvero rimasti in pochissimi e ognuno coltiva i propri orticelli, non abbiamo nemmen nulla da dirci e da commentare...
Tragicamente vero.
#12
Posted 13 December 2023 - 17:19 PM
Per me è stato un anno piuttosto mediocre, ho premiato Daniela Pes per sano patriottismo e perché è stato uno dei pochissimi album che mi ha davvero sorpreso in modo inaspettato.
Per il resto mi son piaciuti due album di Damon Albarn, gli Slowdive, Sparklehorse, Everything but the Girl, Wilco, Yo La Tengo, Sigur Ros, tutti artisti emergenti insomma.
#13
Posted 13 December 2023 - 17:31 PM
Per il resto mi son piaciuti due album di Damon Albarn, gli Slowdive, Sparklehorse, Everything but the Girl, Wilco, Yo La Tengo, Sigur Ros, tutti artisti emergenti insomma.
Ma con chi hai provato, di meno attempato? Perché forse ti affidi agli spacciatori sbagliati (sbagliati rispetto ai tuoi gusti, almeno)...
#14
Posted 13 December 2023 - 17:44 PM
Siamo davvero rimasti in pochissimi e ognuno coltiva i propri orticelli, non abbiamo nemmen nulla da dirci e da commentare...
traditore non hai messo alfy!
#15
Posted 13 December 2023 - 17:48 PM
Siamo davvero rimasti in pochissimi e ognuno coltiva i propri orticelli, non abbiamo nemmen nulla da dirci e da commentare...
Più che altro il grosso non ha più curiosità nei confronti della musica, con l'andare avanti della vita quella che prima era una passione è diventata una cosa di routine ed è precipitata nella lista delle priorità, grosso stanno ad ascoltare sempre le stesse sonorità e sempre gli stessi nomi, non si riesce a stimolare un minimo di curiosità manco con una bomba atomica. E il risultato è la noia, la perdita di interesse nell'interazione e quindi il progressivo spopolamento.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#16
Posted 13 December 2023 - 18:19 PM
"Cosa è uscito di veramente bello?" è però una domanda a doppio taglio, nel senso che la risposta dipende molto più dal bacino di riferimento che dalla musica in sé. E nel caso di Rumore non può che confermare l'evidente: il pubblico di una rivista così è costituito perlopiù da ascoltatori ormai poco interessati a ciò che di nuovo il mercato musicale ha da offrire, e orientati più che altro ai ritorni di vecchie glorie, meglio se risalenti al periodo in cui aveva ancora interesse per le nuove proposte.
Va anche detto che in questi anni tanti artisti che mancavano dalle scene da un po' si sono rimessi in pista, e talvolta lo hanno fatto con opere considerate dagli appassionati più che valide. Insomma per piazzare al primo posto un album di una band-simbolo di un periodo risalente a decenni fa non bisogna per forza raschiare il fondo del barile. Semplicemente ignorare con serenità (e un po' di scaltrezza orientata alle vendite) la possibilità di incuriosire verso scene più giovani (non per forza giovanilistiche peraltro).
Sposto qui dal topic dei Blur se ti va bene.
Io purtroppo, almeno per quest'anno, rientro in quel bacino d'utenza a malincuore perché ho apprezzato soprattutto nomi con decenni di carriera alle spalle, perciò mai come quest'anno aspetto le classifiche.
Siamo davvero rimasti in pochissimi e ognuno coltiva i propri orticelli, non abbiamo nemmen nulla da dirci e da commentare...
Più che altro il grosso non ha più curiosità nei confronti della musica, con l'andare avanti della vita quella che prima era una passione è diventata una cosa di routine ed è precipitata nella lista delle priorità, grosso stanno ad ascoltare sempre le stesse sonorità e sempre gli stessi nomi, non si riesce a stimolare un minimo di curiosità manco con una bomba atomica. E il risultato è la noia, la perdita di interesse nell'interazione e quindi il progressivo spopolamento.
Credo un grosso limite sia anche non avere una radio/canale che riesca a sintetizzare la proposta e a stimolare nuovi ascolti, e lo dico da ascoltatore di BBC Radio 6 che quest'anno mi rendo conto non ha offerto molto.
Personalmente il processo di lettura di recensione + ascolto non è sempre ciò che vorrei per scoprire e tenermi al passo.
"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."
#17
Posted 13 December 2023 - 18:40 PM
Per il resto mi son piaciuti due album di Damon Albarn, gli Slowdive, Sparklehorse, Everything but the Girl, Wilco, Yo La Tengo, Sigur Ros, tutti artisti emergenti insomma.
Ma con chi hai provato, di meno attempato? Perché forse ti affidi agli spacciatori sbagliati (sbagliati rispetto ai tuoi gusti, almeno)...
Boh ci ho anche provato ripetutamente ma quest'anno è andata così.
I miei spacciatori sono gli algoritmi basati sui miei gusti e Ondarock... quindi me la prenderò con gli algoritmi...
#18
Posted 13 December 2023 - 20:08 PM
Beh, io ho speso 20 euro di taxi per vedere una roba oscena, su cui gradirei pure dei commenti, dato che l'ho vista prima almeno in una classifica (mi riferisco alla Polacheck). Al concerto dei Notwist eravamo 4 gatti (vecchi), A quello degli Algiers 5 (uno almeno era giovane, in prima fila, e non si è mosso di un mm mentre dal palco si sgolavano come sgozzati). La musica la seguo abbastanza, molto più del cinema tanto per dire, e se la gioca con le letture (ma compararle quantitativamente è impossibile, per giudicare un libro devi leggerne almeno 60 pagine, magari su un disco puoi farti una idea prima).
Ho molto apprezzato il lavoro di Waters sulla Dark Side perchè, a un disco del genere, che gli vuoi fare se non il verso a Gainsbourg quando cantava il reggae quasi moribondo che era?
Daniela Pes nel cuore, in continuità con l'Incani che infatti la produce e, aggiungo, cosa si può dire del pessimo Capossela 2023 dopo Le canzoni della Cupa e l'epopea di Moby Dick (più indietro non mi spingo)?
Ma soprattutto: che fine ha fatto Julia Holter? Devastata da Aviary come io lo fui (e qualcun altro qui nel forum, mi ricordo)?
Bon, insultatemi pure, sta per iniziare la comica del Milan
#19
Posted 13 December 2023 - 20:24 PM
Ma com'è che sei finito a pagare pure il taxi per andare a un concerto a cui non tenevi?
#20
Posted 13 December 2023 - 20:41 PM
E sono soprattutto le voci di artisti nuove, esordienti o quasi ad avermi colpito. Sicuramente Daniela Pes,ma anche Anna B Savage con un album che secondo me si distanzia tantissimo dall'esordio. Ed è un bene, perché anche se l'esordio era stato buono, secondo me mancava di personalità.
Riguardo la Polachek, esordiente proprio non è...ma è un disco che ho ascoltato (e tutt'ora ascolto)fino allo sfinimento. Ma non riesco a smettere. E non è un genere affine ai miei soliti ascolti...non so perché.
Anche io ero presente a Torino,anzi ero uno degli ex giovani con le braccia alzate che le cantavano tutte. E secondo me è stato un gran live. Poi è il mio commento personale e soggettivo,non ho la conoscenza necessaria e onnisapiente per poter dire che era una roba oscena oppure no.
#21
Posted 13 December 2023 - 21:30 PM
Ma com'è che sei finito a pagare pure il taxi per andare a un concerto a cui non tenevi?
Torino è una città terzializzata ma non del tutto, e la signorina ha finito di suonare all'una, ho perso la metro per una manciata di minuti.
Se poi mi chiedi perchè sono andata a vederla, ero incuriosito, e gratis ci stava.
#22
Posted 13 December 2023 - 21:36 PM
Quest'anno la mia classifica vede con netta maggioranza delle voci e interpreti femminili.
E sono soprattutto le voci di artisti nuove, esordienti o quasi ad avermi colpito. Sicuramente Daniela Pes,ma anche Anna B Savage con un album che secondo me si distanzia tantissimo dall'esordio. Ed è un bene, perché anche se l'esordio era stato buono, secondo me mancava di personalità.
Riguardo la Polachek, esordiente proprio non è...ma è un disco che ho ascoltato (e tutt'ora ascolto)fino allo sfinimento. Ma non riesco a smettere. E non è un genere affine ai miei soliti ascolti...non so perché.
Anche io ero presente a Torino,anzi ero uno degli ex giovani con le braccia alzate che le cantavano tutte. E secondo me è stato un gran live. Poi è il mio commento personale e soggettivo,non ho la conoscenza necessaria e onnisapiente per poter dire che era una roba oscena oppure no.
Diosanto, parliamone. Io ci ho visto qualcosa di molto malsano, e che tu non riesci a spiegarti il perchè di tanto affetto mi angoscia.
Nel video che mi aveva incuriosito, quello con le slide, ho rivisto i film di Pierino con la splendida Michela Miti, in una salsa Kusanagi di Ghost in the Shell. Quel brano a Torino non lo ha cantato, ma quelle che ha eseguito mi hanno molto negativamente colpito, Mi sono sembrate canzonette consolatorie, volemose bene, il mondo è orrendo, viva l'amore ma senza impegno (cioè amami tu chè io non sono capace) eccetera.
Tu che ne dici?
#23
Posted 13 December 2023 - 22:03 PM
Diosanto, parliamone. Io ci ho visto qualcosa di molto malsano, e che tu non riesci a spiegarti il perchè di tanto affetto mi angoscia.Quest'anno la mia classifica vede con netta maggioranza delle voci e interpreti femminili.
E sono soprattutto le voci di artisti nuove, esordienti o quasi ad avermi colpito. Sicuramente Daniela Pes,ma anche Anna B Savage con un album che secondo me si distanzia tantissimo dall'esordio. Ed è un bene, perché anche se l'esordio era stato buono, secondo me mancava di personalità.
Riguardo la Polachek, esordiente proprio non è...ma è un disco che ho ascoltato (e tutt'ora ascolto)fino allo sfinimento. Ma non riesco a smettere. E non è un genere affine ai miei soliti ascolti...non so perché.
Anche io ero presente a Torino,anzi ero uno degli ex giovani con le braccia alzate che le cantavano tutte. E secondo me è stato un gran live. Poi è il mio commento personale e soggettivo,non ho la conoscenza necessaria e onnisapiente per poter dire che era una roba oscena oppure no.
Nel video che mi aveva incuriosito, quello con le slide, ho rivisto i film di Pierino con la splendida Michela Miti, in una salsa Kusanagi di Ghost in the Shell. Quel brano a Torino non lo ha cantato, ma quelle che ha eseguito mi hanno molto negativamente colpito, Mi sono sembrate canzonette consolatorie, volemose bene, il mondo è orrendo, viva l'amore ma senza impegno (cioè amami tu chè io non sono capace) eccetera.
Tu che ne dici?
Ho capito,ti aveva incuriosito Dang. No hai ragione,non l'ha fatta. L'ha cantata per la prima volta live in questi giorni,in Australia.
Della Polachek,oltre la sua capacità tecnica vocale,mi piace l'eleganza che trasmette nella musica. E poi rispetto all'album Pang dell'ultimo lavoro mi piace il fatto che sia molto vario al suo interno. Ci sono canzoni parecchio diverse tra loro (penso ad una Bunny Iis a rider e una Butterfly net ad esempio).E lo vedo come una cosa positiva, perché il disco ne guadagna di longevità. E dal vivo l'ho apprezzata moltissimo,mi è sembrata a suo agio.
#24
Posted 13 December 2023 - 22:09 PM
La Polachek ha un seguito non enorme, ma molto affiatato. Parte del suo successo sta proprio in questo riempire alla perfezione una posizione particolare: produce un pop anche moderno, enfatico e che non ha paura di risultare giocoso ed esoso, finanche ballabile (cosa che non fanno, per esempio, altre cantanti seriose come la stessa Holter, che pure apprezzo), ma allo stesso tempo suona totalmente scevro di richiami modaioli, e viene prodotto con soluzioni interessanti che non hanno paura di pesticciare un po' ovunque. Poi esiste tutto un corollario visivo che l'aiuta nell'impresa, ma sono cose che facevano anche Kate Bush, Debbie Harry e Stevie Nicks ai loro tempi, si tratta giusto di riaggiornare l'artpop ai gusti della generazione in corso. Ci sta che non piaccia, ma si tratta comunque una delle poche che riescono a far pop "d'autore" ad un certo livello di successo senza (ancora) svendersi...
#25
Posted 13 December 2023 - 22:26 PM
Grazie a entrambi. Quindinon sono altro che corsi e ricorsi storici. Ma continuo a pensare che nella Bush e nella Debbie c'era qualcosa di più genuino.
ps: non vedo Lassigue (sta bene?) volevo dirgli che dopo aver rotto le palle per 10 anni con Lucretia Dalt, a questa edizione di C2C l'hanno finalmente chiamata. Me l'aveva segnalata lui, e l'avevo vista live a Parigi.
#26
Posted 13 December 2023 - 22:45 PM
Silica Gel feat. So!YoOn! - Tik Tak Tok
riporto anche qui il commento di Gozer:
i Silica Gel sono una band indie rock coreana che in patria sta riscontrando reali consensi, a differenza dei Parannoul che non se li filano manco i loro genitori. In più suonano come draghi, la canzone di cui sopra dura 6:15 e da 2:33 fino alla fine è occupata da un clamoroso assolo di chitarra. L'album uscirà il 20 dicembre, troppo tardi per votarlo, il precedente del 2016 era già molto bello comunque.
Pezzone, sarebbe stato bellissimo anche solo coi 2:33 ma poi c’è tutto il delirio fino alla fine. Veramente bravi. Ho in testa da due giorni solo questo.
Ho molta curiosità ed interesse a questo punto per il disco nuovo.
#27
Posted 13 December 2023 - 23:37 PM
Mah, non capisco francamente perché ci si debba quasi vergognare di apprezzare un nuovo disco di una band con decenni di carriera (anche se pure lì ovviamente ci sono figli e figliastri ). L'accusa di scarsa curiosità in parte può anche essere vera, ma non esclude a priori il fatto che un gruppo stagionato se ne possa comunque uscire con un lavoro interessante o quantomeno riuscito. Io nel mio piccolo quest'anno ho scoperto diversi artisti semi-esordienti che probabilmente sarò l'unico a citare in classifica, così come ho fatto un tentativo con buona parte degli album più strombazzati del 2023 (alcuni - penso a Lil Yachty - mi sono piaciucchiati, altri - vedi Caroline Polachek - mi hanno detto poco o nulla), ma allo stesso tempo ho trovato meritevoli parecchi dischi pubblicati da vecchie cariatidi che, evidentemente, hanno in realtà ancora alcune cartucce da sparare: i già citati Blur, così come i Queens of the Stone Age, gli Yo La Tengo, i Wilco, gli Hives, persino i Damned e i Pretenders hanno tutti pubblicato buonissimi lavori.
#28
Posted 13 December 2023 - 23:57 PM
ho trovato meritevoli parecchi dischi pubblicati da vecchie cariatidi che, evidentemente, hanno in realtà ancora alcune cartucce da sparare
O semplicemente non hai intenzione di guardare un centimetro oltre la tua comfort zone: che è lecito e sacrosanto sia chiaro, ho scritto ciò che ho scritto solo per spiegare come mai il forum sia morto. Semplicemente, senza interscambio tra chi ne fa parte non può stare in piedi.
Detto ciò, quelli che hai elencato li trovo tutti fossili imbarazzanti, dal primo all'ultimo. Le cartucce le userei contro di loro.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#29
Posted 14 December 2023 - 09:35 AM
si tratta comunque una delle poche che riescono a far pop "d'autore" ad un certo livello di successo senza (ancora) svendersi...
Evitare la svendita in certi casi però può denotare anche assenza di coraggio e ispirazione, ad esempio per me nel suo caso continuare a cucinare il pastrocchio della nonna è più un comodo rifugio che un lavoro identitario.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#31
Posted 14 December 2023 - 10:41 AM
Ovviamente pure a me dispiace che il forum non sia più attivo come una volta, l'ho già scritto in qualche altro thread che i forum mi sembravano un ottimo strumento sia di informazione che di dialogo.
Però vorrei spezzare pure una lancia a favore di noi poveri quarantenni e ultraquarantenni, già aver mantenuto viva la passione per la musica mi sembra abbastanza, mi sembra pure sano e normale non passare le giornate ad ascoltare musica composta da 20enni.
A meno che uno non sia un musicista o un critico musicale (esiste ancora gente che si paga le bollette scrivendo di musica?) stare li ad ossessionarsi per rimanere sul pezzo con le nuove uscite e passare le giornate ad ascoltare musica composta da gente che potrebbe essere tuo figlio mi sembra più un non volersi arrendere al passare del tempo che altro (anche questa una comfort zone ovviamente).
Poi vabbè ogni tanto mi capita anche a me il gruppo giovane che fa musica che mi piace, come i Black Midi, ma loro a 21 anni avevano già una padronanza musicale da far invidia a molti colleghi molto più attempati, stesso discorso per Domi & JD Beck, oppure i King Gizzard o alcune cose di Zoh Amba per esempio, anche se lei mi sembra una che ancora deve sviluppare la sua poetica
In linea di massima però vedo che preferisco fra le nuove uscite roba di gente un po' più matura, che sia Louis Cole, Thundercat, Steve Lehman, Mary Halvorson, Julian Lage etcetc tutta gente che a mio avviso sta cambiando almeno un po' il linguaggio musicale ma che ovviamente non sono certo la next big thing che viene spinta su siti e social vari.
Poi certo se uno ancora ci si diverte e ha il tempo ben venga, la mia non vuole certo essere una legge.
#32
Posted 14 December 2023 - 11:24 AM
Siamo davvero rimasti in pochissimi e ognuno coltiva i propri orticelli, non abbiamo nemmen nulla da dirci e da commentare...
traditore non hai messo alfy!
Hai ragione, ma ne ho fatto un ascolto molto pratico, come altri dischi nu-jazz che ho apprezzato quest'anno. La classifica l'ho stilata a caso e a memoria, una "scusa" per metterci dentro d'istinto quel che la mia mente ricorda meglio.
(Poi sia Kelela che Marea e la James ho avuto modo di vederli dal vivo, e in tutti i casi la musica ha acquistato ulteriore valore. Purtroppo non sono riuscito a trovare biglietti per Yaeji, Polachek e Sampha, e sono stato un coglione a toppare la Halo, ma vabbeh pace).
#33
Posted 14 December 2023 - 11:40 AM
Kali Malone - Does Spring Hide Its Joy
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#34
Posted 14 December 2023 - 11:50 AM
Non credo che si faccia tanto un discorso di "next big thing", quello è un palcoscenico davvero limitante (lo è stato quasi sempre, ora lo è più che mai). E anche nel riferirsi a "nomi nuovi" non penso ci si voglia riferire specialmente ad artisti da poco ventenni. Semplicemente, a gente che non abbia conosciuto fasi di successo critico risalenti a decenni fa, e che oggi proponga ancora formule simili a quelle di allora.
A me tendenzialmente ascoltare cose che sono "in continuità" coi miei gusti e i miei ascolti, oltre che ovviamente (ma questo è più subliminale) con gli stati d'animo del momento o del periodo. La continuità però implica sempre una qualche forma di movimento, perché alla fin fine a me ciò che più piace dell'ascoltare musica è la possibilità di interessarmi a cose nuove e fare le mie scoperte, e dunque star fermi sempre e solo sugli stessi nomi non mi risulterebbe davvero appagante.
Gli ascoltatori "giovani" (o almeno, io da giovane facevo così) possono avere un approccio più randomico o influenzato dal flusso di ciò che va per la maggiore, con quell'ossessione per l'essere "sul pezzo" che veniva descritta sopra. Senza dubbio anche qualche appassionato più agé ha conservato questo tratto, ma nel complesso io mi sento molto a mio agio col mio modo di procedere, che si interessa a quello che ho la sensazione possa interessarmi e non si fa troppe paranoie se il tal artista di gran successo o osannato dalla critica non mi incuriosisce nemmeno un po'.
All'atto pratico, quel che succede è che il grosso dei miei preferiti fra i contemporanei è composto di artisti che hanno debuttato di recente, in filoni a me congeniali che stringi stringi si associano alla mia passione primigenia per il progressive (rock ma non solo) ma non hanno un taglio marcatamente revivalistico. Non riesco a vedermi in un futuro immediato come ascoltatore compulsivo di "ritorni di", quest'anno ho ascoltato volentieri Peter Gabriel per affetto e perché mancava da tanto, ma non mi aspettavo chissà che cosa, sono stato soddisfatto dagli ascolti dedicatigli ma di certo non è questo il tipo di uscita che mi entusiasma. Ci sono state svariate altre uscite di vecchi saggi che potrebbero piacicchiarmi ma le vedo più come un "se mi capita lo sento anche" che come un qualcosa da recuperare a tutti i costi: sono troppi i nomi recenti su cui ho aspettative e curiosità maggiori per concentrarmi in modo massiccio su grandi ritorni che non penso potranno sorprendermi quanto nei loro tempi d'oro.
Se qualcuno, anche "ex" appassionato di nuove sonorità, oggi fatica a trovare appigli e preferisce il comfort dell'usato garantito lo capisco, mi spiace ma credo di comprendere le dinamiche. Orientarsi fra le novità col vincolo dei propri gusti e del proprio percorso (vincolo certamente minore in quei giovani che sono ancora nella "fase esplosiva" della propria passione) è faticoso e porta a molti insuccessi: dedicarcisi richiede tempo e non è neanche detto che il bilancio costi/benefici sia compatibile con le proprie priorità anche solo musicali, soprattutto se uno non ha una rete in qualche modo affidabile di riferimenti per pescare cose di potenziale interesse (contatti, pagine, algoritmi... ma anche una base di altri artisti e scene attuali che rispondano ai propri gusti e rispetto alle quali si possa provare a esplorare oltre). Può capitare che uno si ritrovi "bloccato" con fonti non più aggiornate o allineate con le proprie preferenze, oppure con uno scenario mentale di nomi e filoni che non sia più utile per orientarsi nelle proposte attuali. In teoria la discussione in posti come questo sarebbe una splendida panacea ma per molte ragioni già discusse, purtroppo, non solo qui su Ondarock questa modalità di confronto ha perso molto slancio. La scarsa attrattività verso i giovani appassionati è insieme parte delle cause e parte delle conseguenze, ma credo bisogna semplicemente farsene una ragione e trovare in altro le energie: è molto improbabile che un nuovo appassionato si avvicini a un forum fermo a un decennio fa non solo come utenza ma anche come grafica e impostazione generale.
#35
Posted 14 December 2023 - 12:04 PM
Ovviamente pure a me dispiace che il forum non sia più attivo come una volta, l'ho già scritto in qualche altro thread che i forum mi sembravano un ottimo strumento sia di informazione che di dialogo.
Però vorrei spezzare pure una lancia a favore di noi poveri quarantenni e ultraquarantenni, già aver mantenuto viva la passione per la musica mi sembra abbastanza, mi sembra pure sano e normale non passare le giornate ad ascoltare musica composta da 20enni.
A meno che uno non sia un musicista o un critico musicale (esiste ancora gente che si paga le bollette scrivendo di musica?) stare li ad ossessionarsi per rimanere sul pezzo con le nuove uscite e passare le giornate ad ascoltare musica composta da gente che potrebbe essere tuo figlio mi sembra più un non volersi arrendere al passare del tempo che altro (anche questa una comfort zone ovviamente).
Poi vabbè ogni tanto mi capita anche a me il gruppo giovane che fa musica che mi piace, come i Black Midi, ma loro a 21 anni avevano già una padronanza musicale da far invidia a molti colleghi molto più attempati, stesso discorso per Domi & JD Beck, oppure i King Gizzard o alcune cose di Zoh Amba per esempio, anche se lei mi sembra una che ancora deve sviluppare la sua poetica
In linea di massima però vedo che preferisco fra le nuove uscite roba di gente un po' più matura, che sia Louis Cole, Thundercat, Steve Lehman, Mary Halvorson, Julian Lage etcetc tutta gente che a mio avviso sta cambiando almeno un po' il linguaggio musicale ma che ovviamente non sono certo la next big thing che viene spinta su siti e social vari.
Poi certo se uno ancora ci si diverte e ha il tempo ben venga, la mia non vuole certo essere una legge.
Tra solo vecchi e solo giovani esiste anche una categoria di mezzo: io
Scherzo ovviamente, ma osservando la mia Top 10, noto che, tolta la Ndegeocello (amabile "vecchietta" che quest'anno festeggia trent'anni di carriera) e Jim Legxacy (un temibile GDO lassigueiano), il grosso comprende tutta gente con 5/10 anni di carriera e almeno uno o due album all'attivo, al massimo una piccola discografia di progetti selezionati. Una scelta forse istintiva, forse no: mi piace tantissimo cercare musica nuova in territori contemporanei ogni settimana, ma di base la voglio comunque fatta bene e prodotta con cognizione di causa oltre la "moda" del momento e la new sensation che scompare dopo un album - provo insomma un certo piacere a seguire gente che sa crescere, anche fuori dai grossi giri, come la Gately, Sampha, Yaeji, Loraine e ovviamente Kelela.
Mi interessa soprattutto osservare i generi prominenti nei miei ascolti abituali; jazz ed elettronica (sia in salsa ambient che house) stanno lentamente prendendo posto sul resto. Non so cosa voglia dire, ma rock e chitarre ormai sono stati proprio abbandonati, certi suoni mi provocano quasi un fastidio fisico...
#36
Posted 14 December 2023 - 14:54 PM
Sono due artisti che amo molto ma non sono riuscito ad entrare in sintonia con i lavori di quest'anno. Soprattutto per quanto riguarda Pj Harvey ho provato parecchie volte ad ascoltarla, stimolato dal fatto che alcuni miei amici mi dicevano di non arrendermi perché era un lavoro che richiedeva ascolto e pazienza. Ma ho fallito
Sono però contento di vederli entrambi in diverse classifiche
#37
Posted 14 December 2023 - 16:29 PM
Mi sembra che più o meno ho un attitudine simile a wago e damy, si ascolta un po' di tutto senza l'ossessione per il nuovo e i GDO, però magari cercare roba moderna e in qualche modo nuova ma in continuità coi propri gusti.
Rock con le chitarre post 2000 lo ascolto poco anche io, ho citato Black Midi e King Gizzard ma non ce ne sono molti altri soprattutto post 2010.
#39
Posted 15 December 2023 - 16:50 PM
Qui c'è la rece ORiana https://www.ondarock...reblueskies.htm
All Hands_Make Light è un progetto di Efrim Menuch (Godspeed You Black Emperor, Silver Mt. Zion) insieme a Ariel Engle del giro Broken Social Scene, quindi scena canadese a vario titolo. Il disco è una sorta di post-rock / droning-pop che a me è piaciuto ma le cose di Menuch le seguo sempre e parto ben disposto.
N.B. C'è da dire che nella mia classi i dischi di cui sono veramente molto convinto arrivano fino alla 7 (Khalab), massimo alla 8 (il live di Iosonouncane che però appunto è un live, con pezzi sia editi che inediti, bellissimo per me ma non proprio un disco nuovo). Le posizioni restanti le ho messe un po' così, potevo anche cambiare con qualcuno che è rimasto fuori. Questo non vuol tanto dire che per me sia stata un'annata così scarsa da non arrivare a 10 posizioni fortemente motivate ma che semmai mi sono focalizzato e ho usato il mio tempo più su cose non del 2023.
Flesh & The Dream è un progetto di Shackleton con la cantante e chitarrista Heather Leigh, molto in scia Tunes of Negation (altro progetto super-trippy di Shack dove la Leigh cantava in qualche pezzo ) ma con un focus maggiore sulla voce. Io ci vado a nozze, tu forse un po' meno, ma potresti provarlo, anche se ha un lato psych-dark-ritualistico che potrebbe fastidiarti...
Su V/Z ti eri espresso non esattamente in modo positivo, forse hai rimosso. E' il duo Valentina Magaletti + Susumu Mukai (aka Zongamin), il bassista jappo dei Vanishing Twin. Per me disco bomba e pure corto (meno di 30 minuti), percorso netto e veloce, zero sbavature, molto basato sulla ripetitività percussiva (forti rimandi Can) e sul dub.
Habadash è tipo IL mio pezzo 2023, mi fa svolazzare fuori di testa, ondeggiando su tappeti volanti mentali.
Per finire bando alle ciance, too late for 2023 ma provo la Polachek
#40
Posted 15 December 2023 - 22:32 PM
più che una top ten, è un augurio che rafforza quello che H aveva già fatto, alcune classifiche fa, con i Tumor
Mai sentiti questi,
ps: non vedo Lassigue (sta bene?)
volevo dirgli che dopo aver rotto le palle per 10 anni con Lucretia Dalt, a questa edizione di C2C l'hanno finalmente chiamata. Me l'aveva segnalata lui, e l'avevo vista live a Parigi.
PANCAROTTO + KUEDO = PERFEZIONE
#41
Posted 15 December 2023 - 23:59 PM
Prendetela per come è.
#42
Posted 16 December 2023 - 06:36 AM
#43
Posted 16 December 2023 - 09:25 AM
Caro sig. Bernardus...
"Echheccazzo gdo cresciuto che nin sei altro."<p>Scontro tra Titanic
#45
Posted 16 December 2023 - 11:40 AM
Io comunque Not certe cose che segnali le esploro sempre con piacere eh, almeno in campo minimal rhythm/beat scarni + voce depressa dall'oltretomba - per esempio: t'è piaciuto il progetto Space Afrika/Rainy Miller? Io ancora non l'ho inquadrato, non capisco se mi affascina o se mi disturba troppo la voce filtrata.
Habadash è tipo IL mio pezzo 2023, mi fa svolazzare fuori di testa, ondeggiando su tappeti volanti mentali.
Per finire bando alle ciance, too late for 2023 ma provo la Polachek
Avevo proprio rimosso V/Z, ma il pezzo che hai postato è molto bello. Dovrò dargli un'altra chance.
Polachek dubito possa piacerti, al netto di qualche suono, è molto glossy e melodica, però è davvero brava.
Mai sentiti questi,
Ho capito pupi, ma anche te non puoi ritirati tutto l'anno musicale come Mina a Lugano e poi uscire all'ultimo minuto a starnazzare della mancanza di basi. Contribuisci!
#46
Posted 16 December 2023 - 12:32 PM
Konstrakta & Zemlja gruva - Biti zdrava < Bungle, questa è una raccolta, ci sono pezzi che arrivano a dodici anni fa, non puoi votarla. Altrimenti l'avrei messa anche io.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#47
Posted 16 December 2023 - 12:45 PM
modificata
#48
Posted 16 December 2023 - 15:33 PM
Beh, premesso che sicuramente se avessi ascoltato più album quello della Artadi non l'avrei messo in classifica, quel poco che ho ascoltato* dei Knower mi è piaciuto sì ma non troppo.Ti è piaciuto di più il disco della Artadi di quello dei Knower o hai ascoltato solo lui? (In entrambi i casi:ncome mai?)
Li ho trovati molto "funambolici" per così dire ma anche un po' spigolosi.
La Artadi (che non conoscevo prima di sentire un pezzo su KEXP e da lì ho approfondito) l'ho trovata più facile da ascoltare, più morbida.
Comunque: impressioni molto buttate lì visto che nel 2023 c'è stato pochissimo spazio per l'ascolto attento di musica.
* pezzi sparsi su YouTube, ma credo nulla dell'ultimo album.
#49
Posted 16 December 2023 - 17:55 PM
Sorpreso anche dei tanti apprezzamenti per i Lankum, il loro mi è parso l'album più loffio e meno personale della carriera.
#50
Posted 16 December 2023 - 22:14 PM
Quest'anno la mia classifica vede con netta maggioranza delle voci e interpreti femminili.
E sono soprattutto le voci di artisti nuove, esordienti o quasi ad avermi colpito. Sicuramente Daniela Pes,ma anche Anna B Savage con un album che secondo me si distanzia tantissimo dall'esordio. Ed è un bene, perché anche se l'esordio era stato buono, secondo me mancava di personalità.
Riguardo la Polachek, esordiente proprio non è...ma è un disco che ho ascoltato (e tutt'ora ascolto)fino allo sfinimento. Ma non riesco a smettere. E non è un genere affine ai miei soliti ascolti...non so perché.
Anche io ero presente a Torino,anzi ero uno degli ex giovani con le braccia alzate che le cantavano tutte. E secondo me è stato un gran live. Poi è il mio commento personale e soggettivo,non ho la conoscenza necessaria e onnisapiente per poter dire che era una roba oscena oppure no.
Anch'io il disco della Polachek l'ho ascoltato in loop e 'Sunset' con quel ritmo da musica greca mediterranea continua a sembrarmi il più bel 'singolo' dell'anno....
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