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Il Sol Dell'avvenire (Nanni Moretti, 2023)


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24 replies to this topic

#1 Jet

    mainstream Star

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Inviato 20 aprile 2023 - 23:26

Promosso per me l'ultimo di Moretti, uscito oggi nelle sale.

 

È un film divertente e commovente. 

 

È ovviamente in primis un film personalissimo: Moretti parla di sé, aggiorna la lista dei tic, ci rende la sua idea di cinema (ça va sans dire, in contrasto con il mainstream odierno); ma è ben lontano dall'arruffianarsi o dall'autoparodia, strappa risate sincere, anzi sembra essere ormai padrone dei tempi comici, che amministra alla perfezione, come nella scena della riunione con il team di Netflix, la maniera in cui fa contorcere le budella dal ridere facendo semplicemente smettere di parlare gli attori.

 

Dicevo che è anche commovente, o meglio emozionante. Il Moretti regista, come il suo personaggio Giovanni grazie all'aiuto della sua attrice, è sceso a patti con l'idea che il cinema politico sia un cinema che parla d'amore. Confessa, Giovanni, che vorrebbe fare un film d'amore pieno di canzoni italiane, e Moretti (il film è un saliscendi continuo tra il film dentro il film, il film in sé e il metadiscorso sul cinema di Moretti, un "viaggio nel tempo" come lo chiama lui) ce lo restituisce, mettendo dentro il film queste canzoni con tutto il loro carico emotivo, mentre vediamo i pezzi di una storia d'amore giovanile, che non sai se è l'inizio della storia tra Giovanni e Paola, il tentativo di correggere un diario degli errori, o entrambe le cose.

 

La sensazione, uscito dal cinema, è stata la malinconica speranza che viene dal parlare con un vecchio amico. E la speranza è, un po' didascalicamente e con dichiarata ingenuità, il senso di questo film e di tutti gli altri che si porta appresso.


  • 4

#2 Filippo

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Inviato 21 aprile 2023 - 19:30

Dal trailer e dai brevi spezzoni anticipati nelle interviste mi sembra che ci sia molto fanservice, a me sinceramente fa piacere come prospettiva, poi vedo che Stefano Cappellini di Repubblica lo ha stroncato per cui sarà quasi sicuramente molto bello.


  • 0

#3 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 24 aprile 2023 - 08:53

fanservice

 

 

Questo concetto vi è sfuggito di mano, mi sa, ma è tanto bello usare gli inglesismi di oggidì, che ci fanno sembrare così sul pezzo!


  • 1

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#4 Filippo

    Classic Rocker

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Inviato 24 aprile 2023 - 09:58

 

fanservice

 

 

Questo concetto vi è sfuggito di mano, mi sa, ma è tanto bello usare gli inglesismi di oggidì, che ci fanno sembrare così sul pezzo!

 

 

E puoi dirlo forte, fintantoché non entrerà in pieno vigore la legge Rampelli continuerò a utilizzarli quanto e come mi aggrada, grazie.


  • 0

#5 Claudio

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Inviato 24 aprile 2023 - 10:01

Se c'è un posto al mondo in cui la Legge Rampelli avrebbe (un filo di) senso, è qui dentro asd


  • 2

#6 cerezo

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Inviato 24 aprile 2023 - 10:31

continuerò a utilizzarli quanto e come mi aggrada, grazie.

 

 

bravo, all you can eat


  • 1

#7 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 24 aprile 2023 - 14:17

 

 

fanservice

 

 

Questo concetto vi è sfuggito di mano, mi sa, ma è tanto bello usare gli inglesismi di oggidì, che ci fanno sembrare così sul pezzo!

 

 

E puoi dirlo forte, fintantoché non entrerà in pieno vigore la legge Rampelli continuerò a utilizzarli quanto e come mi aggrada, grazie.

 

 

 

Razza di babbeo, il termine fanservice lo puoi usare per i franchise americani o per reboot di serie tv di un certo successo, non per Nanni Moretti. Ma veramente?  :facepalm:


  • 0

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#8 Filippo

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Inviato 24 aprile 2023 - 15:12

 

Razza di babbeo, il termine fanservice lo puoi usare per i franchise americani o per reboot di serie tv di un certo successo, non per Nanni Moretti. Ma veramente?  :facepalm:

 

 

 

Il termine fanservice lo uso quanto mi pare 1) perché non sono Michele Apicella e non ho niente contro gli inglesismi 2) perché è assolutamente pertinente con ciò che viene scritto nella grande maggioranza delle recensioni e persino da ciò che fa trasparire Moretti stesso nelle interviste di presentazione del film.

Poi se fai parte di quella schiera di morettiani che pensano che tutte le battute dei suoi film vadano prese alla lettera e che in questo caso la questione sui termini inglesi faccia di lui una specie di Fusaro ante litteram sei veramente un rincoglionito, ma non sei l'unico, appunto: ne ho conosciuti tanti come te dal liceo in poi che erano convinti davvero che lui e i personaggi dei suoi film fossero la stessa persona e non la deformazione, spesso grottesca e autoironica, dei suoi tratti caratteriali.


  • 0

#9 ucca

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Inviato 24 aprile 2023 - 20:45

Vabbè, comunque un minimo di curiosità me l'ha messa Margherita Buy a Propaganda, intervista bellissima
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Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#10 lazlotoz

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Inviato 28 aprile 2023 - 09:02

Dopo magari ne scrivo di più. Molto brevemente mi è piaciuto e ho trovato il Nanni Moretti che tanto mi piace. E mi è piaciuto più quando fa il Moretti (il discorso sulle scarpe e via di seguito) meno quando sta nel contemporaneo (piuttosto orrende la scena sui monopattini, anche la cosa di Netflix un po' così), ma appunto ci penso e scriverò di più.

 

Ma c'è un aspetto che mi è stato tanto in culo e lo metto in spoiler (che solaris poi mi cazzia):

 

Spoiler

  • 0

#11 William Blake

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Inviato 29 aprile 2023 - 20:03

ilsoldellavvenire-poster.jpg

 

recensione: https://www.ondacine...l-avvenire.html


  • 3
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#12 Mr Repetto

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Inviato 01 maggio 2023 - 06:00

Razza di babbeo, il termine fanservice lo puoi usare per i franchise americani o per reboot di serie tv di un certo successo, non per Nanni Moretti. Ma veramente?  :facepalm:

 
 
Il termine fanservice lo uso quanto mi pare 1) perché non sono Michele Apicella e non ho niente contro gli inglesismi 2) perché è assolutamente pertinente con ciò che viene scritto nella grande maggioranza delle recensioni e persino da ciò che fa trasparire Moretti stesso nelle interviste di presentazione del film.
Poi se fai parte di quella schiera di morettiani che pensano che tutte le battute dei suoi film vadano prese alla lettera e che in questo caso la questione sui termini inglesi faccia di lui una specie di Fusaro ante litteram sei veramente un rincoglionito, ma non sei l'unico, appunto: ne ho conosciuti tanti come te dal liceo in poi che erano convinti davvero che lui e i personaggi dei suoi film fossero la stessa persona e non la deformazione, spesso grottesca e autoironica, dei suoi tratti caratteriali.
Ma che c’entra con quello che ti ha detto paloz?
Ma cusa l’è il fanservice, mai sentito prima. Ma ho visto su wikipedia, in senso lato non si può applicare anche a Moretti? cosa sono i franchise americani? Cos’è un reboot, è uguale al remake?
(che cos’è il link? CAZZO È IL LINK? PORCODIOOOOO)
  • 0

#13 Filippo

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Inviato 01 maggio 2023 - 19:46

Repetto, hai saltato le medicine? A proposito, c'è una cosa che mi ha piuttosto inquietato di questo film e in generale dell'ultimo Moretti, la sua parlata stanca, lenta e strascicata: in certi momenti sembra che non riesca proprio a tenere il passo con il ritmo delle battute e delle scene. Nel film si accenna all'uso di antidepressivi, non sono un super esperto ma per esperienza indiretta sapevo che questo può essere un effetto collaterale dell'assunzione prolungata di farmaci.


  • 0

#14 Claudio

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Inviato 01 maggio 2023 - 21:20

una cosa che mi ha piuttosto inquietato di questo film e in generale dell'ultimo Moretti, la sua parlata stanca, lenta e strascicata: in certi momenti sembra che non riesca proprio a tenere il passo con il ritmo delle battute e delle scene.

 

Questa cosa ha colpito anche me, al punto che mi chiedevo se fosse in qualche modo voluta, come a voler rendere ancora più esasperanti le manie del suo personaggio. Però il dubbio resta.


  • 2

#15 Pryce

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Inviato 02 maggio 2023 - 05:08

a me  sembra vagamente rintronato e con una parlata al rallentatore anche nelle interviste :(


  • 0

#16 ucca

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Inviato 02 maggio 2023 - 08:02

ha avuto due tumori


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#17 tiresia

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Inviato 02 maggio 2023 - 08:03

Visto, un film profondamente felliniano e certamente Morettiano.
Moretti parla del cinema da sempre, lo ha fatto da giovane, lo ha fatto nella maturità, qui quello che colpisce è l'assumersi del codice e dello stilema felliniano, al netto della citazione plateale contenuta nel film stesso, dall'aria onirica delle idee di soggetti che si sovrappongono, alle danze dei protagonisti, al circo, alla crisi creativa che è crisi esistenziale e personale, alla messa in scena della creazione filmica e il lato produttivo dello stesso, dall'incastro quasi perfetto fra vita e cinema con il regista che è l'autore del motore vitale delle storie girate e i personaggi che si ribellano tramite e i loro attori.
Bisognerebbe vederlo più volte per la grande stratificazione di ciò che mette in scena perché è poi tutto Moretti, irrinunciabilmente e, nel lungo discorso con il suo mestiere (nel film Moretti non è mai un regista con lo sguardo rivolto al passato, è sempre dentro ai temi del cinema del suo tempo), risponde 30, 40 anni dopo alla polemica con Monicelli sulla necessità che i film siano popolari, sul fatto che il pubblico sia da tenere in considerazione, dando ragione in fondo a Monicelli.
E' un film che turba e diverte, in cui la riflessione politica è inevitabile, è Moretti no?, in cui il suo essere, anche alla sua età, completamente dentro alle polemiche contemporanee è ammirevole, in cui il tema dell'amore per le cose, le persone/personaggi, per la militanza e la coerenza, per l'etica del vivere e il bello è definitivamente al centro dell'intero suo mondo che
è richiamato tutto o quasi a rendere omaggio a questa epifania luttuosa che è la resa all'arte, almeno ad un'idea dell'arte irrinunciabile, personale, personalissima.
La famosa scena, divertentissima, sulla violenza nel cinema è l'epilogo coerente di Caro Diario sul recensore/Mazzacurati: qui Moretti chiama in causa persone diverse dall'ambito cinematografico, ma non completamente estranee dal mondo dell'arte, almeno non ha chiamato un etologo a dire la sua come si pretende che un regista dica qualcosa sugli orsi in trentino.
Il film ha scene molto belle, quelle circensi, la prima lettura della sceneggiatura, il ciak interrotto perché il dialogo è orrido che termina nella danza, la scena dell'attraversamento delle scenografie del film che mi ricorda tanto l'allagamento dell'appartamento in Mia madre, scene che manifestano un inconscio non pacificato e inquieto.
Poi c'è quel finale.


Piuttosto: questa mania tarantiniana della ucronia? Qui il gioco è scoperto, è una plateale creazione artistica, la potenza utopica dell’arte.
  • 2

#18 lazlotoz

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Inviato 02 maggio 2023 - 09:18

La famosa scena, divertentissima, sulla violenza nel cinema è l'epilogo coerente di Caro Diario sul recensore/Mazzacurati: qui Moretti chiama in causa persone diverse dall'ambito cinematografico, ma non completamente estranee dal mondo dell'arte, almeno non ha chiamato un etologo a dire la sua come si pretende che un regista dica qualcosa sugli orsi in trentino.



 

 

Io su quella scena ho molti dubbi. Poi mi dicono sia ironica, con l'uso di personaggi in... ma come dicevo prima proprio non mi ha convinto l'uso di tre personaggi che nulla hanno a che fare con il cinema.

Più ci penso e più ci vedo una contraddizione in termini. A meno, appunto, di vederci una autocritica a quel mondo lì (come dici tu poi dice proprio quella cosa lì con la questione sull'opinione sugli orsi in trentito).


  • 0

#19 William Blake

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Inviato 03 maggio 2023 - 12:39

 

La famosa scena, divertentissima, sulla violenza nel cinema è l'epilogo coerente di Caro Diario sul recensore/Mazzacurati: qui Moretti chiama in causa persone diverse dall'ambito cinematografico, ma non completamente estranee dal mondo dell'arte, almeno non ha chiamato un etologo a dire la sua come si pretende che un regista dica qualcosa sugli orsi in trentino.



 

 

Io su quella scena ho molti dubbi. Poi mi dicono sia ironica, con l'uso di personaggi in... ma come dicevo prima proprio non mi ha convinto l'uso di tre personaggi che nulla hanno a che fare con il cinema.

Più ci penso e più ci vedo una contraddizione in termini. A meno, appunto, di vederci una autocritica a quel mondo lì (come dici tu poi dice proprio quella cosa lì con la questione sull'opinione sugli orsi in trentito).

 

 

secondo me è la solita ironia paradossale di Moretti: lui chiama dei testimoni che gli danno ragione, per lui simbolo di auctoritas ma non sono riconosciuti dagli altri come tali. Per quanto si sforzi non riesce a veicolare il suo messaggio, tant'è vero che poi dice "voi siete vittime di un incantesimo... e un giorno vi sveglierete" mentre il regista giovane lo sfotte dicendogli "e quel giorno ti chiamiamo, Giovanni". In linea generale il film è attraversato da un'ironia acre e mesta e non è mai esplosivo (come possono esserlo i film giovanili), proprio perché c'è questo percorso di agnizione da parte di un personaggio che ora ha settant'anni. a tratti ho pensato al video in cui rosicava per la vittoria di "Titane" e diceva "mi sono accorto di essere invecchiato di colpo" e mi pare che il senso sia simile. 


  • 2
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#20 tiresia

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Inviato 05 maggio 2023 - 09:40

Mah, io sono più d'accordo con William, poi, ripeto, è vero che è ridicola la richiesta di un'opinione di tutti su tutto, ma certe figure "intellettuali o tecniche", più o meno da prendersi con le pinze come definizione, non possono essere relegate a parlare solo del loro ambito ristretto, ricadiamo nel paradosso opposto secondo me.

 

Detto questo, vedendo il film mi riecheggiano le parole  "la vita privata zoppica per tutti. I film sono più armoniosi della vita: non ci sono intoppi nei film, non ci sono rallentamenti. I film vanno avanti come i treni, come treni nella notte": Giovanni corregge i film e nel farlo corregge la vita, corregge la Storia, corregge il brutto oserei dire, quel che rimane è la bellezza.


  • 1

#21 100000

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Inviato 23 giugno 2023 - 22:32

visto, coi recuperi dei cinema all'aperto: promossissimo.

per la scena incriminata, io ci vedo sempre l'ironia paradossale di Moretti, che permea tutti i suoi film da sempre, dove sostiene una posizione ferrea, ma prende anche in giro la sua inamovibilità (pur mettendola in campo)

ed è proprio in questa risoluzione impossibile, e che coinvolge ogni sfera: politica, etica, estetica, sentimentale, che tutto collassa, e collassa in una speranza, dichiaratamente ingenua, ma danzante, orgogliosa della propria danza, senza un giudizio asfissiante a ricoprirla

(mi è sembrato molto a fuoco, o forse mi sono sentito toccato, dal discorso della Buy al marito, quando lo lascia)


  • 2

#22 solaris

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Inviato 10 luglio 2023 - 07:04

Spoiler.

 

Ho approfittato dello sconto estivo per recuperarlo in sala. Mi è piaciuto, nonostante l'accondiscendenza privilegiata e la carineria borghesi tipiche del suo mondo*. Fa convivere ferma convinzione e sincera autocritica, risolvendole in una (bella) fuga dalla realtà che è ammissione di sconfitta. Strappando diverse risate.

 

La scena dell'esecuzione non mi ha dato fastidio, anzi. Non vedo perché avrebbe dovuto limitare il commento a tecnici del cinema, quando il punto era artistico ed estetico. Soprattutto, voleva far ridere, e ci riesce eccome.

Mi ha dato molto più noia lo scambio iniziale col trentenne baffuto totalmente ignaro dei comunisti in Italia negli anni 50, lì vera boomerata davvero gratuita. Così come m'ha dato fastidio il canto all'unisono di Noemi, oh probabilmente non c'arrivo io ma 'sti momenti da sinistra bella romana su rai1 mi fanno accaponare la pelle.

La sua posizione e riflessione personale escono chiare, coi crucci suoi e della sua generazione a cui è rivolto. Non prova nemmeno a farne una riflessione più generale, con tutti i giovani ridotti a macchietta o al servizio della sua.

 

* averlo visto all'Anteo, con le sciure 60-70 borghesi milanesi già abbronzate e lo spot pre-proiezione della formula cena+film al cinema con Eataly non ha aiutato.


  • 1

#23 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 10 luglio 2023 - 10:33

ma solo io penso che il film doveva finire con la coreografia su Battiato e la ripresa aerea?

tutto ciò che viene dopo mi pare lo appesantisca inutilmente, la marcia finale poi gli toglie (almeno) un punto


  • 0

#24 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 10 luglio 2023 - 12:07

Secondo me è lì che si esplicita il vero punto (pessimista) del film, la fuga nell'immaginario per riparare le delusioni. Non sarebbe passato allo stesso modo con la sola danza.


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#25 100000

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Inviato 10 luglio 2023 - 13:58

mentre lo vedevo ho pensato anch'io come thom, anche se capisco il punto di solaris
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