34 replies to this topic

[vuvu]

Con "Vado al massimo"  il suo apice. Ci sono echi di Jannacci, c'è il basso indomabile di Golinelli, c'è il Vasco più frizzante e anche epocale, prima del delirio. 

 

https://www.ondarock...i-bollicine.htm

[Gozer]

Torna indietro di dieci anni tato.  

[vuvu]

Torna indietro di dieci anni tato.

 

Mi è partito il nove.

 

Grazie. 

[The Careless Whisper]

Già due pietre a Vasco? Facciamo tre con "C'è chi dice no", il suo "The Josuah Tree" e disco più compiuto

[Gozer]

Già due pietre a Vasco? Facciamo tre con "C'è chi dice no", il suo "The Josuah Tree" e disco più compiuto

 

Perché non quattro a 'sto punto? Io direi che già due sono troppe francamente...

[ucca]

Dissento, perfetta la recensione e un grande artista lui. Il fatto che sia degenerato (non nelle interviste però, nè politicamente) è dovuto non solo al successo, è diventato una specie di macchina da soldi con non so quanta gente intorno, ma anche al fatto che essendo una spugna, ha intercettato il meglio di prima e quel peggio che c'è stato dopo. Faceva tutto cosi in fretta che forse un album compiuto vero e proprio l'ha fatto dopo, nei primi anni doveva uscire in continuazione. Per l'esattezza, uno l'anno. La volta che si è preso un pò di tempo ha fatto uscire "C'è chi dice No" che già solo per Vivere in una Favola e Ciao meriterebbe un'altra pietra miliare. 

[Gozer]

Dissenti cosa? Davvero vorreste una terza pietra miliare per Vasco?  E a Battiato quante toccherebbe darne allora, dodici?

Per me è già un grosso detrimento per la serietà del sito che ne abbia due, boh.

 

Con tutta la roba fondamentale (molto più di Vasco) che ancora manca poi...

 

(Sia chiaro, non ce l'ho con la pietra di Vuvu in sé, ne abbiamo anche parlato altrove: è la quantità di pietre riservate all'artista a essere eccessiva, ci fosse stata solo questa, o solo l'altra, non avrei avuto nulla da obiettare)

[Earl Bassett]

Una ci stava, magari C'è chi dice No o meglio ancora Fronte del Palco come summa della sua musica, due mi sembrano francamente troppi.

[Claudio]

Ma non è che gli artisti vanno a peso, eh! Capita di fare pietre miliari di dischi importanti e/o belli, tutto qua. Che siano due, tre o quattro dello stesso artista. Il "detrimento per la serietà del sito" lo misurerei su altre eventuali cose, francamente.

[Earl Bassett]

L'ho letta con piacere eh, era un pensiero sull'importanza dell'artista e la qualità non sempre molto omogenea dei suoi dischi che secondo me poco si prestano a più pietrificazioni.

[Gozer]

Il "detrimento per la serietà del sito" lo misurerei su altre eventuali cose, francamente.

 

Tipo?  

[cool as kim deal]

Non ho ancora letto la pietruzza, ma a mio gusto Colpa d’Alfredo è forse il suo piu compatto, ma Bollicine ha almeno 3 capolavori

[ucca]

Una ci stava, magari C'è chi dice No o meglio ancora Fronte del Palco come summa della sua musica, due mi sembrano francamente troppi.

 

Fronte del palco merita solo per come inizia. Muoviti su disco non mi ha mai colpito ma questa versione fa venire voglia di dare fuoco alla casa del vicino. 

 

https://www.youtube....h?v=IveSjpIf9bA

[Claudio]

 

Il "detrimento per la serietà del sito" lo misurerei su altre eventuali cose, francamente.

 

Tipo?

 

Scrivere recensioni sciatte di qualsiasi genere, ad esempio. Oppure toppare clamorosamente la valutazione di un disco. Oppure pietrificare Laura Pausini

[Gozer]

Scrivere recensioni sciatte di qualsiasi genere, ad esempio. Oppure toppare clamorosamente la valutazione di un disco. 

 

Tanto nessuna di queste cose è mai successa a Ondarock, no?  

 

(Ma sicuri ci sia tutta questa distanza fra Vasco e Pausini?)

[Mr Repetto]

 

Scrivere recensioni sciatte di qualsiasi genere, ad esempio. Oppure toppare clamorosamente la valutazione di un disco. 

 

Tanto nessuna di queste cose è mai successa a Ondarock, no?  

 

(Ma sicuri ci sia tutta questa distanza fra Vasco e Pausini?)

Solarolo - Zocca sarà un'oretta e mezza, ma gli ultimi 3/4 d'ora pieni di curve.

[Gozer]

Ammappa i danni l'Emilia Romagna.

[ucca]

Scrivere recensioni sciatte di qualsiasi genere, ad esempio. Oppure toppare clamorosamente la valutazione di un disco.

 
Tanto nessuna di queste cose è mai successa a Ondarock, no?  
 
(Ma sicuri ci sia tutta questa distanza fra Vasco e Pausini?)

Vabbè dai.

[Claudio]

(Ma sicuri ci sia tutta questa distanza fra Vasco e Pausini?)

Parecchia, sì. Ma perfino tra Zanicchi e Pausini per quanto mi riguarda (tanto per restare in Emilia-Romagna).

[wago]

Come genere direi di sì, come fascia di pubblico solo parzialmente, come rilevanza popolare e capacità di imporsi a livello simbolico direi che siamo lì: in compenso attualmente la Laura ha quattro volte gli ascolti Spotify di Vasco.

A me piacciono singoli brani dell'uno e singoli brani dell'altra (nel caso di Vasco anche qualche album, ma è un po' una cosa da fissati degli album quali noi siamo, alla gente normale interessa assai meno). In compenso a media voti su RYM, per i singoli lp, sta messa meglio la Pausini (anche se di poco). Ovviamente "in casa nostra" il Blasco, decisamente più rock, è molto più quotato e quotabile e dunque vedo molto più adeguato alla rubrica pietre lui che la Laura.

 

Al di là delle preferenze musicali (ricordo però che "Bollicine" fu al primo posto della classifica italiana alltime di Rolling Stone, nel 2012), una pietra miliare vale per me soprattutto in base a come è scritta e alle chiavi di lettura che dà. In questo caso rivolta a dare il giusto risalto anche a brani meno ricordati, spesso offuscati dai successi noti a chiunque. E a tracciare connessioni — con altri artisti, col contesto culturale, con il resto della carriera — che aiutano a guardare al disco come a uno spioncino particolarmente panoramico per gli amanti delle prospettive ampie. Tutti aspetti che, secondo me, anche il più acerrimo dei detrattori può comodamente gradire.
Devo dire comunque che, in questo caso, ancora più del testo pubblicato sul sito ho apprezzato la presentazione fatta dall'autore su Facebook, più autobiografica ma anche immediatamente coinvolgente: non è pubblica quindi non riporto, ma se avete l'amicizia (o se Giuliano ha voglia di riportarla anche qui) dateci un'occhiata.

[vuvu]

Come genere direi di sì, come fascia di pubblico solo parzialmente, come rilevanza popolare e capacità di imporsi a livello simbolico direi che siamo lì: in compenso attualmente la Laura ha quattro volte gli ascolti Spotify di Vasco.

A me piacciono singoli brani dell'uno e singoli brani dell'altra (nel caso di Vasco anche qualche album, ma è un po' una cosa da fissati degli album quali noi siamo, alla gente normale interessa assai meno). In compenso a media voti su RYM, per i singoli lp, sta messa meglio la Pausini (anche se di poco). Ovviamente "in casa nostra" il Blasco, decisamente più rock, è molto più quotato e quotabile e dunque vedo molto più adeguato alla rubrica pietre lui che la Laura.

 

Al di là delle preferenze musicali (ricordo però che "Bollicine" fu al primo posto della classifica italiana alltime di Rolling Stone, nel 2012), una pietra miliare vale per me soprattutto in base a come è scritta e alle chiavi di lettura che dà. In questo caso rivolta a dare il giusto risalto anche a brani meno ricordati, spesso offuscati dai successi noti a chiunque. E a tracciare connessioni — con altri artisti, col contesto culturale, con il resto della carriera — che aiutano a guardare al disco come a uno spioncino particolarmente panoramico per gli amanti delle prospettive ampie. Tutti aspetti che, secondo me, anche il più acerrimo dei detrattori può comodamente gradire.
Devo dire comunque che, in questo caso, ancora più del testo pubblicato sul sito ho apprezzato la presentazione fatta dall'autore su Facebook, più autobiografica ma anche immediatamente coinvolgente: non è pubblica quindi non riporto, ma se avete l'amicizia (o se Giuliano ha voglia di riportarla anche qui) dateci un'occhiata.

 

Ma grazie. Certo, di solito non faccio coincidere le due cose, sembrerà strano ma sono gelosissimo di questo posto, nonostante certe presenze, mentre Facebook è per me mera agorà, perlopiù insignificante. Diciamo che ho scritto il post perché so che tra alcuni amici più stretti non mancano fan del primo Vasco. Comunque faccio volentieri un'eccezione:

 

la prima canzone che ricordo di aver cantato è bollicine. avevo quattro anni ed ero sul letto di un ospedale. sette anni dopo il professore di musica mi chiamò alla lavagna, perché conoscevo il testo a memoria e bisognava impararla tutti prima di andare in visita guidata alla fabbrica della coca cola di marcianise. poco tempo dopo, al liceo, durante una lezione la professoressa di filosofia chiosò: "voglio una vita spericolata è una frase insensata, un'ingenuità filosofica". la classe si girò all'istante verso di me. non dissi nulla, non ne avevo affatto voglia. ci sarebbero poi i concerti in solitaria, i viaggi in treno per raggiungerlo sotto la sud. e pure quelli privati, come all'ennenci di napoli, organizzato dal suo staff solo per duecento persone. ricordo ancora le sue battute all'uscita del camerino: "venite signorine, voi due potete entrare". e ancora radio marte che cita un mio messaggio a fine concerto: "stasera ha trasferito il suo salotto da zocca a napoli". ci sarebbero tantissimi altri ricordi, i vinili consumati. e c'è pure la fine di tutto. perché per me vasco si eclissa artisticamente nel 1995. dal 2000 in poi è addirittura imbarazzante. per non parlare dei fan, che non c'entrano nulla con quelli della prima ora. a cominciare dai vezzeggiativi oltre il ridicolo, tipo komandante e vattelapesca. ecco, secoli fa mi ero promesso di non scriverne mai. forse per gelosia, visto che lui forma con bowie e isaac hayes la triade degli idoli a prescindere. per capirci: il nome scritto con l'uniposca sull'invicta è il suo. questo disco però compie quarant'anni. e non ho proprio potuto fare a meno di omaggiarlo con una pietra miliare più che doverosa. è l'album delle magie, dei doppi sensi, delle sottrazioni. ci sono echi di jannacci e addirittura rimandi allo yacht rock. c'è la new wave. otto canzoni eterne. 

[happiness stan]

 

Con tutta la roba fondamentale (molto più di Vasco) che ancora manca poi...

 

 

solo per restare alla lettera V, stride un po' leggere due pietre per Vasco e 0 per Vecchioni...

[Garga Charrua]

 

 

Con tutta la roba fondamentale (molto più di Vasco) che ancora manca poi...

 

 

solo per restare alla lettera V, stride un po' leggere due pietre per Vasco e 0 per Vecchioni...

 

 

Zero anche per Jannacci. È stato un colpo al cuore perchè ero convintissimo che almeno Quelli Che fosse stato miliarizzato

[The Careless Whisper]

la qualità non sempre molto omogenea dei suoi dischi che secondo me poco si prestano a più pietrificazioni.

Sì in realtà secondo me l'unico che regge il formato album è "C'è chi dice no", spietrificherei gli altri due

Battisti e Battiato sono fuori categoria, si potrebbe pietrificare il 70% della loro discografia senza sembrare esagerati.

[wago]

As usual, bisogna ben tenersi qualche fondamentale anche per dopo, o ci si brucia subito tutto il meglio!
Sono stato contentissimo di scrivere qualche mese fa la pietra degli Alphaville, ma è ovvio che volendo fare una lista di "importantissimi" ci sarebbero stati altri pesi massimi mancanti prima di loro. Ma è un po' così da sempre, fin dall'inizio sono stati coperti nomi immancabili insieme a cose più di nicchia (alle volte anche parecchio di nicchia) e grazie a questa "oculatezza", peraltro largamente involontaria, sono vent'anni e passa che si riesce ad andare avanti in modo credibile con la rubrica.

[floods]

Comunque, visto che ci siamo, adesso restiamo ancora in Emilia e pietrifichiamo pure Oro, Incenso e Birra!

[Gozer]

As usual, bisogna ben tenersi qualche fondamentale anche per dopo, o ci si brucia subito tutto il meglio!
Sono stato contentissimo di scrivere qualche mese fa la pietra degli Alphaville, ma è ovvio che volendo fare una lista di "importantissimi" ci sarebbero stati altri pesi massimi mancanti prima di loro. Ma è un po' così da sempre, fin dall'inizio sono stati coperti nomi immancabili insieme a cose più di nicchia (alle volte anche parecchio di nicchia) e grazie a questa "oculatezza", peraltro largamente involontaria, sono vent'anni e passa che si riesce ad andare avanti in modo credibile con la rubrica.

 

E mi sta bene, quello che critico è il fatto di dare una seconda pietra a chi già ne ha una e forse non è così fondamentale da meritarne due. Io sono sempre per rappresentare più gente possibile, quindi mi vanno bene anche i minori tipo gli Alphaville che hai citato (infatti, per dirne una recente, non ho niente da ridire sulla pietra a Emiliana Torrini, che minore lo è un bel po' ma appunto ci sta per diluire e stemperare).

 

A me due pietre miliari a Vasco Rossi (quindi ripeto non ce l'ho con questa specifica: fosse stata la prima non avrei battuto ciglio) puzza tanto di marchetta. Non in senso economico ovviamente - magari! - ma sicuramente in senso ideologico: mi ha ricordato l'atteggiamento di riverenza forzata e adulazione mirata al ritorno d'immagine che ha Rolling Stone nei confronti del medesimo musicista.

[Claudio]

 

 

 

Con tutta la roba fondamentale (molto più di Vasco) che ancora manca poi...

 

 

solo per restare alla lettera V, stride un po' leggere due pietre per Vasco e 0 per Vecchioni...

 

 

Zero anche per Jannacci. È stato un colpo al cuore perchè ero convintissimo che almeno Quelli Che fosse stato miliarizzato

 

Certamente. Per me Vecchioni e Jannacci ne dovrebbero avere almeno 2 a testa. Ma nessuno purtroppo finora ha voluto scriverne. Prima o poi lo farò io, spero non troppo tardi.

[Fidelio]

Bollicine rappresenta l'apice del Vasco anni ottanta, partito dalle radio che scimmiottava De Gregori e un certo cantautorato. Bollicine ha un suono unico (quel basso slappato, i synth, la chitarra di Dodi, i coretti femminili) che nessun altro disco di Vasco avrà mai, per questo è una pietra miliare. Oltre i pezzi - che c'erano anche nei due tre dischi precedenti - in questo disco si parla di sound, di atmosfere.

Un disco così Vasco non lo farà più, C'è Chi Dice No è un po' più 'studiato a tavolino' e si sente così come i successivi. Non so quante pietre merita Vasco, ma questa sì, poco ma sicuro.

This is my radio, my radio star

[ucca]

Comunque, visto che ci siamo, adesso restiamo ancora in Emilia e pietrifichiamo pure Oro, Incenso e Birra!

 

Io l'ho sempre ritenuto un capolavoro. Suonato da dio dal primo all'ultimo pezzo. Sul fatto che qui dentro sia un pò snobbato ne parlammo qui: http://forum.ondaroc...-e-birra/page-2

[il nostro caro angelo]

Certamente. Per me Vecchioni e Jannacci ne dovrebbero avere almeno 2 a testa. Ma nessuno purtroppo finora ha voluto scriverne. Prima o poi lo farò io, spero non troppo tardi.

 

Claudio, se la scelta dovesse ricadere su "Elisir", vorrei essere io a scriverla. Ma te ne avevo già parlato via PM, forse un paio di anni fa.

[reallytongues]

Come genere direi di sì, come fascia di pubblico solo parzialmente, come rilevanza popolare e capacità di imporsi a livello simbolico direi che siamo lì: in compenso attualmente la Laura ha quattro volte gli ascolti Spotify di Vasco.
A me piacciono singoli brani dell'uno e singoli brani dell'altra (nel caso di Vasco anche qualche album, ma è un po' una cosa da fissati degli album quali noi siamo, alla gente normale interessa assai meno). In compenso a media voti su RYM, per i singoli lp, sta messa meglio la Pausini (anche se di poco). Ovviamente "in casa nostra" il Blasco, decisamente più rock, è molto più quotato e quotabile e dunque vedo molto più adeguato alla rubrica pietre lui che la Laura.

Al di là delle preferenze musicali (ricordo però che "Bollicine" fu al primo posto della classifica italiana alltime di Rolling Stone, nel 2012), una pietra miliare vale per me soprattutto in base a come è scritta e alle chiavi di lettura che dà. In questo caso rivolta a dare il giusto risalto anche a brani meno ricordati, spesso offuscati dai successi noti a chiunque. E a tracciare connessioni — con altri artisti, col contesto culturale, con il resto della carriera — che aiutano a guardare al disco come a uno spioncino particolarmente panoramico per gli amanti delle prospettive ampie. Tutti aspetti che, secondo me, anche il più acerrimo dei detrattori può comodamente gradire.
Devo dire comunque che, in questo caso, ancora più del testo pubblicato sul sito ho apprezzato la presentazione fatta dall'autore su Facebook, più autobiografica ma anche immediatamente coinvolgente: non è pubblica quindi non riporto, ma se avete l'amicizia (o se Giuliano ha voglia di riportarla anche qui) dateci un'occhiata.

Ma grazie. Certo, di solito non faccio coincidere le due cose, sembrerà strano ma sono gelosissimo di questo posto, nonostante certe presenze, mentre Facebook è per me mera agorà, perlopiù insignificante. Diciamo che ho scritto il post perché so che tra alcuni amici più stretti non mancano fan del primo Vasco. Comunque faccio volentieri un'eccezione:

la prima canzone che ricordo di aver cantato è bollicine. avevo quattro anni ed ero sul letto di un ospedale. sette anni dopo il professore di musica mi chiamò alla lavagna, perché conoscevo il testo a memoria e bisognava impararla tutti prima di andare in visita guidata alla fabbrica della coca cola di marcianise. poco tempo dopo, al liceo, durante una lezione la professoressa di filosofia chiosò: "voglio una vita spericolata è una frase insensata, un'ingenuità filosofica". [/size]la classe si girò all'istante verso di me. non dissi nulla, non ne avevo affatto voglia. ci sarebbero poi i concerti in solitaria, i viaggi in treno per raggiungerlo sotto la sud. e pure quelli privati, come all'ennenci di napoli, organizzato dal suo staff solo per duecento persone. ricordo ancora le sue battute all'uscita del camerino: "venite signorine, voi due potete entrare". e ancora radio marte che cita un mio messaggio a fine concerto: "stasera ha trasferito il suo salotto da zocca a napoli". ci sarebbero tantissimi altri ricordi, i vinili consumati. e c'è pure la fine di tutto. perché per me vasco si eclissa artisticamente nel 1995. dal 2000 in poi è addirittura imbarazzante. per non parlare dei fan, che non c'entrano nulla con quelli della prima ora. a cominciare dai vezzeggiativi oltre il ridicolo, tipo komandante e vattelapesca. ecco, secoli fa mi ero promesso di non scriverne mai. forse per gelosia, visto che lui forma con bowie e isaac hayes la triade degli idoli a prescindere. per capirci: il nome scritto con l'uniposca sull'invicta è il suo. questo disco però compie quarant'anni. e non ho proprio potuto fare a meno di omaggiarlo con una pietra miliare più che doverosa. è l'album delle magie, dei doppi sensi, delle sottrazioni. ci sono echi di jannacci e addirittura rimandi allo yacht rock. c'è la new wave. otto canzoni eterne.[/size]

Dopo la tua sfuriata nei miei confronti, reo io di aver criticato la tua impostazione filosofica al mestiere che ambisci a fare, abituati al fatto che qualcuno schiferà il tuo modo di scrivere e di esporre, altrimenti sembreresti il tipico mafiosetto a cui bisogna portare assoluto rispetto.
Per il resto anche con sta pietruzza riporti alla luce il tuo ingombrante taglio personalistico che difetta di rigore e grazia inneggiando ad una vita alla vado al massimo.
Stacci.

[Claudio]

 

Certamente. Per me Vecchioni e Jannacci ne dovrebbero avere almeno 2 a testa. Ma nessuno purtroppo finora ha voluto scriverne. Prima o poi lo farò io, spero non troppo tardi.

 

Claudio, se la scelta dovesse ricadere su "Elisir", vorrei essere io a scriverla. Ma te ne avevo già parlato via PM, forse un paio di anni fa.

 

Va benissimo Elisir. Allora, procedi pure e senti Giuliano per trovargli un posto nel fittissimo calendario.

[vuvu]

 

 

Come genere direi di sì, come fascia di pubblico solo parzialmente, come rilevanza popolare e capacità di imporsi a livello simbolico direi che siamo lì: in compenso attualmente la Laura ha quattro volte gli ascolti Spotify di Vasco.
A me piacciono singoli brani dell'uno e singoli brani dell'altra (nel caso di Vasco anche qualche album, ma è un po' una cosa da fissati degli album quali noi siamo, alla gente normale interessa assai meno). In compenso a media voti su RYM, per i singoli lp, sta messa meglio la Pausini (anche se di poco). Ovviamente "in casa nostra" il Blasco, decisamente più rock, è molto più quotato e quotabile e dunque vedo molto più adeguato alla rubrica pietre lui che la Laura.

Al di là delle preferenze musicali (ricordo però che "Bollicine" fu al primo posto della classifica italiana alltime di Rolling Stone, nel 2012), una pietra miliare vale per me soprattutto in base a come è scritta e alle chiavi di lettura che dà. In questo caso rivolta a dare il giusto risalto anche a brani meno ricordati, spesso offuscati dai successi noti a chiunque. E a tracciare connessioni — con altri artisti, col contesto culturale, con il resto della carriera — che aiutano a guardare al disco come a uno spioncino particolarmente panoramico per gli amanti delle prospettive ampie. Tutti aspetti che, secondo me, anche il più acerrimo dei detrattori può comodamente gradire.
Devo dire comunque che, in questo caso, ancora più del testo pubblicato sul sito ho apprezzato la presentazione fatta dall'autore su Facebook, più autobiografica ma anche immediatamente coinvolgente: non è pubblica quindi non riporto, ma se avete l'amicizia (o se Giuliano ha voglia di riportarla anche qui) dateci un'occhiata.

Ma grazie. Certo, di solito non faccio coincidere le due cose, sembrerà strano ma sono gelosissimo di questo posto, nonostante certe presenze, mentre Facebook è per me mera agorà, perlopiù insignificante. Diciamo che ho scritto il post perché so che tra alcuni amici più stretti non mancano fan del primo Vasco. Comunque faccio volentieri un'eccezione:

la prima canzone che ricordo di aver cantato è bollicine. avevo quattro anni ed ero sul letto di un ospedale. sette anni dopo il professore di musica mi chiamò alla lavagna, perché conoscevo il testo a memoria e bisognava impararla tutti prima di andare in visita guidata alla fabbrica della coca cola di marcianise. poco tempo dopo, al liceo, durante una lezione la professoressa di filosofia chiosò: "voglio una vita spericolata è una frase insensata, un'ingenuità filosofica". [/size]la classe si girò all'istante verso di me. non dissi nulla, non ne avevo affatto voglia. ci sarebbero poi i concerti in solitaria, i viaggi in treno per raggiungerlo sotto la sud. e pure quelli privati, come all'ennenci di napoli, organizzato dal suo staff solo per duecento persone. ricordo ancora le sue battute all'uscita del camerino: "venite signorine, voi due potete entrare". e ancora radio marte che cita un mio messaggio a fine concerto: "stasera ha trasferito il suo salotto da zocca a napoli". ci sarebbero tantissimi altri ricordi, i vinili consumati. e c'è pure la fine di tutto. perché per me vasco si eclissa artisticamente nel 1995. dal 2000 in poi è addirittura imbarazzante. per non parlare dei fan, che non c'entrano nulla con quelli della prima ora. a cominciare dai vezzeggiativi oltre il ridicolo, tipo komandante e vattelapesca. ecco, secoli fa mi ero promesso di non scriverne mai. forse per gelosia, visto che lui forma con bowie e isaac hayes la triade degli idoli a prescindere. per capirci: il nome scritto con l'uniposca sull'invicta è il suo. questo disco però compie quarant'anni. e non ho proprio potuto fare a meno di omaggiarlo con una pietra miliare più che doverosa. è l'album delle magie, dei doppi sensi, delle sottrazioni. ci sono echi di jannacci e addirittura rimandi allo yacht rock. c'è la new wave. otto canzoni eterne.[/size]

Dopo la tua sfuriata nei miei confronti, reo io di aver criticato la tua impostazione filosofica al mestiere che ambisci a fare, abituati al fatto che qualcuno schiferà il tuo modo di scrivere e di esporre, altrimenti sembreresti il tipico mafiosetto a cui bisogna portare assoluto rispetto.
Per il resto anche con sta pietruzza riporti alla luce il tuo ingombrante taglio personalistico che difetta di rigore e grazia inneggiando ad una vita alla vado al massimo.
Stacci.

 

 

Criticare comporta impegno, di critiche ne ricevo tantissime e altrettante tantissime le conservo per averne cura e trarre qualcosa di buono. Ancora oggi ringrazio molti che negli anni hanno reclamato, mosso dubbi, svelato errori. Nel tuo caso però è una critica superficiale, arraffona, che non prende in considerazione elementi reali, solo vaghe sensazioni peraltro errate visto che, ad esempio, non vado di certo in tv ogni giorno e tantomeno a parlare di Sanremo e derivati, capita una volta l'anno, per giunta parlando spesso male del Festival, la quotidianità è ben altra, passa per cose che manco leggi, casi di cronaca compresi, reportage su fenomeni che non c'entrano nulla con la musica e vattelapesca, senza considerare buona parte delle recensioni che scrivo qui su artisti che manco immagini (citi solo i rapper e rido tanto), ti soffermi poi su Vasco Rossi, e mi viene ancora da ridere, perché alla fine scrivi una cosa bella, inconsapevolmente, "taglio personalistico", quindi, dai, c'è ancora speranza, forse a qualcosa sei utile.

 

Comunque siamo off topic, anche nell'altro thread sei off topic, quindi per grazia generale cerca di evitare sfoghi, fatti una passeggiata altrove, respira e conta fino a dieci. Grazie. 

[tonysuper]

Il primo singolo di Vasco (Jenny/Silvia) è prog.