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Decision To Leave (Park, 2023)


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17 replies to this topic

#1 William Blake

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Inviato 10 febbraio 2023 - 15:59

decisiontoleave-loc.jpg

 

Tacciato di vuoto formalismo e di manierismo da una critica talvolta miope, Park Chan-wook è uno dei cineasti più lucidi e tra i maggiori stilisti di questo inizio di secolo. Il suo undicesimo lungometraggio, premiato con la Palma alla miglior regia al Festival di Cannes, ricalibra il suo cinema aprendolo a ulteriori prospettive estetiche e teoriche. "Decision to Leave" è un mesmerico noir-melò che potrebbe diventare una delle vette di questo decennio. Ed è, soprattutto, un testo filmico misterioso e polisemico sulle cui stratificazioni proviamo qui a indagare.

 

Recensione: https://www.ondacine...n-to-leave.html


  • 6
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#2 paloz

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Inviato 12 febbraio 2023 - 14:41

Trovo semplicemente formidabile il modo in cui PCW ricorre a tocchi di stile "estetizzanti" come stratagemma para-(o meta-)narrativo: insomma il modo in cui lascia appena filtrare altre narrazioni possibili nel testo principale, talvolta in forma di simboli, talaltra come slanci onirici alla stregua di "Un chien andalou" – le formiche che passeggiano sull'occhio vitreo della morte non possono essere un caso.
E non vedo come si arrivi a considerarlo un difetto, addirittura muovergli aspre critiche, mentre tutta la grande produzione cinematografica – anche d'autore – sembra spingere sempre più sulla vuota spettacolarizzazione, sulla bulimia percettiva (l'acme si è forse raggiunto con Everything Everywhere...); qui il fulcro rimane la storia, ma sono i détour onirici, gli improvvisi e imprevedibili cambi di prospettiva sulla stessa a renderla ipnotica, felicemente surreale, ancorché sempre giocata sull'eterno connubio/contrasto tra Eros e Thanatos.
Non un film privo di difetti, ma talmente ricco di pregi e di ambizione da poterlo considerare "importante", paradigmatico dello stato dell'arte in Estremo Oriente almeno quanto il fin troppo acclamato Parasite.
  • 2

esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#3 William Blake

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Inviato 13 febbraio 2023 - 12:12

"Decision to Leave" è nettamente superiore a "Parasite" (anche se io non sono fra quelli che lo devono per forza svalutare perché ha vinto tutto), più o meno come considero complessivamente superiore la produzione di Park rispetto a Bong. In generale il cinema coreano sta però vivendo di rendita e "Parasite" è stato il canto del cigno. Alla fine, tolti i soliti registi che conosciamo da più di vent'anni (Park, Bong, Hong) la Corea è ferma a formule stantie. L'unica novità degli ultimi anni consiste in due, tre registe che però guardano tantissimo a Kore'eda e alle forme del cinema giapponese, in uno scambio forse reciproco, ma che non so quanto lontano può portare.


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#4 lazlotoz

    Enciclopedista

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Inviato 14 febbraio 2023 - 11:34

"Decision to Leave" è nettamente superiore a "Parasite" (anche se io non sono fra quelli che lo devono per forza svalutare perché ha vinto tutto), più o meno come considero complessivamente superiore la produzione di Park rispetto a Bong. In generale il cinema coreano sta però vivendo di rendita e "Parasite" è stato il canto del cigno. Alla fine, tolti i soliti registi che conosciamo da più di vent'anni (Park, Bong, Hong) la Corea è ferma a formule stantie. L'unica novità degli ultimi anni consiste in due, tre registe che però guardano tantissimo a Kore'eda e alle forme del cinema giapponese, in uno scambio forse reciproco, ma che non so quanto lontano può portare.

 

Chiedo da non esperto, uno come Na Hong-jin come lo posizioni? Perché mi pare avesse degli elementi nuovi rispetto agli altri, e lo metterei fra quelli che dalla Corea potrebbero tirar fuori robe interessanti... certo il suo ultimo è datato 2016 non so cosa gli sia successo sinceramente.


  • 0

#5 William Blake

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Inviato 14 febbraio 2023 - 13:37

Lo posizione un po' in mezzo perché Na fece il botto con l'esordio, "The Chaser", che fu un successo di botteghino e di critica uscito sull'onda lunga della popolarizzazione del cinema coreano: era il 2008 quindi alla fine del decennio. Essendo più giovane di Park, Bong o  Kim Ji-woon non ha fatto in tempo ad affermarsi come loro e quindi ha realizzato troppo poco per dire qualcosa di definitivo. E' sicuramente dotato e i suoi film sono molto belli (il primo e il terzo, il secondo meh) però non penso che la sua produzione sposti l'asticela. Non saprei poi dire se questa lentezza (praticamente 1 film ogni 5 anni per uno che non è che diriga mattonirussi) sia dovuta ad effettivi ostacoli nel reperire finanziamenti...


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#6 Gozer

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Inviato 14 febbraio 2023 - 23:30

"Decision to Leave" è nettamente superiore a "Parasite" (anche se io non sono fra quelli che lo devono per forza svalutare perché ha vinto tutto), più o meno come considero complessivamente superiore la produzione di Park rispetto a Bong. In generale il cinema coreano sta però vivendo di rendita e "Parasite" è stato il canto del cigno. Alla fine, tolti i soliti registi che conosciamo da più di vent'anni (Park, Bong, Hong) la Corea è ferma a formule stantie. L'unica novità degli ultimi anni consiste in due, tre registe che però guardano tantissimo a Kore'eda e alle forme del cinema giapponese, in uno scambio forse reciproco, ma che non so quanto lontano può portare.

 

Non direi proprio. Fra le serie televisive per esempio è tipo il paese messo meglio a livello mondiale. Ok che la televisione non è il cinema (anche se in questi ultimi anni la distanza si sta assottigliando), ma la scena è comunque quella. 

 

"Decision to Leave" superiore a "Parasite" non l'ho capita. Almeno si somigliassero in qualcosa. Se invece il sottinteso è che Park è meglio di Bong, direi semplicemente che va a gusti. Io preferisco Bong per dire.

 

E comunque ci sono registi coreani che non vengono esportati, che non sono nomi da festival internazionale (anzi, occidentale, perché in realtà nel resto dell'Asia vengono spesso esportati e quindi internazionali lo sono), e per questo dalle nostre parti non li si conosce/considera, ma che in patria ottengono grandi risultati e contribuiscono a mantenere la scena vibrante.


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#7 rudic

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Inviato 15 febbraio 2023 - 15:46

"Decision to Leave" è nettamente superiore a "Parasite" 

 

anch'io non la capisco. 

 

sono due ottimi film e se dovessi metterla ai voti sarebbero lì, con la differenza che Parasite esprime l'acme del cinema di Bong. un cinema di forme nel solco di una gloriosa tradizione che va dall'espressionismo tedesco a Jacques Tati...

 

quello di Park (che io come regista in generale preferisco), se mi passate la distinzione ingenua è un cinema più di movimento, chiaramente in debito verso il noir americano, verso hitchcock, che qui in particolare si misura coraggiosamente, anche a livello visuale, con quella classicità, raggiungendo un ottimo risultato che però mi pare lontano dai suoi film migliori (ma so già che william blake dissentirà)


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#8 aomame

    Groupie

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Inviato 16 febbraio 2023 - 13:01

Il cinema coreano, per quel che mi riguarda, non mi sembra in crisi ed il ripetere formule simili non per forza deve esserne un segnale. Anzi nel loro caso, ben venga. Ringrazio che esistano film come Memories, The Host, Mother, Parasite o la trilogia della vendetta. Una volta che voleva fare qualcosa di diverso, con Snowpiercer o Okja non mi sembra che Bong abbia raggiunto grandi risultati.

Parasite, rivisto l'altro giorno, per me uno dei film del decennio.


  • 0

#9 Spiritchaser

    Classic Rocker

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Inviato 16 febbraio 2023 - 15:21

Aderisco alla minoranza solariana, l'ho trovato talmente insostenibile, esasperante e vuoto sotto i triti e asfissianti giochetti meta che ho dovuto prendere la decisione di lasciare anzitempo (cosa ultimamente capitata solo con EEOAO). Che qualcuno possa trovarci qualcosa di misterioso o persino romantico mi sbigottisce, per me è come guardare Basic Instinct rifatto da un'AI a cui qualcuno ha comandato di sottrarre qualsiasi aspetto narrativamente e umanamente interessante asd. Non saprei pensare a un solo aspetto redimente, persino la proiezione metaforica del detective attraverso lo sguardo (che nella recensione è definita "una delle scene più romantiche") l'ho trovata freddissima, didascalica e del tutto priva di una drammatizzazione che la sostenga (siamo invitati ad accettare da quasi subito che il detective si sia invaghito senza che venga mostrato come).

Avevo già detestato The handmaiden quindi penso di avere proprio un problema col regista. 


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#10 solaris

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Inviato 16 febbraio 2023 - 15:41

Grazie Spirit, cominciavo ad avere dei ripensamenti, non sia mai.


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#11 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 16 febbraio 2023 - 16:26

Avevo già detestato The handmaiden quindi penso di avere proprio un problema col regista. 

 

Va beh, prima sono stato diplomatico, ma che io preferisca Bong a Park è un eufemismo: la realtà è che il primo mi piace, mentre il secondo no. asd

Lo stesso "Old Boy" per me è indigeribile.


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#12 neuro

    king (beyond the wall)

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Inviato 19 febbraio 2023 - 07:53

una cinematografia che fa uscire a distanza ravvicinata tre capolavori (sissignore, ho detto capolavori) come Parasite Handmaiden e Burning (quest'ultimo il migliore) subisce poi inevitabilmente un effetto noto come regressione alla media. Decision to leave per un formalista come me è una gioia di due ore e passa per tutti i motivi detti nella recensione. Detto ciò Handmaiden era ancora superiore ma il contrario era molto improbabile.
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#13 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 19 febbraio 2023 - 09:46

 

"Decision to Leave" è nettamente superiore a "Parasite" 

 

anch'io non la capisco. 

 

sono due ottimi film e se dovessi metterla ai voti sarebbero lì, con la differenza che Parasite esprime l'acme del cinema di Bong. un cinema di forme nel solco di una gloriosa tradizione che va dall'espressionismo tedesco a Jacques Tati...

 

quello di Park (che io come regista in generale preferisco), se mi passate la distinzione ingenua è un cinema più di movimento, chiaramente in debito verso il noir americano, verso hitchcock, che qui in particolare si misura coraggiosamente, anche a livello visuale, con quella classicità, raggiungendo un ottimo risultato che però mi pare lontano dai suoi film migliori (ma so già che william blake dissentirà)

 

 

Non c'è molto da capire, ho scritto in risposta/continuità al messaggio di paloz. Per me, e credo di averlo spiegato, questo è un capolavoro e non è molto paradigmatico del cinema coreano: non lo è nella profonda e profondamente contemporanea riflessione sul dispositivo e sui personaggi, non lo è nello sviluppo narrativo che dà la sensazione di vertigine labirintica* e prosegue il percorso sempre più personale di Park. Al contrario di "Parasite"** con la sua stora che procede seguendo un meccanismo puntuale ("la sceneggiatura a orologeria"), la metafora esplicita ("è tutto così metaforico"), l'umorismo grottesco (ok, questo c'è in tutti), la prolissità nel finale (grande classico dei film coreani soprattutto mainstream, a cui solo Park, Hong e Lee si sottraggono). 

 

* al contrario di "The Handmaiden" che era un film bellissimo ma in cui eri sempre tenuto per mano. 

** che per me è "solo" un grande film: è una considerazione personale superflua? Amen 

 

 

 

Non direi proprio. Fra le serie televisive per esempio è tipo il paese messo meglio a livello mondiale. Ok che la televisione non è il cinema (anche se in questi ultimi anni la distanza si sta assottigliando), ma la scena è comunque quella. 

 

 

Gozer, sulla tv ammetto di saperne poco. Parli di capacità di esportazione? Questo anche prima di Squid Game?

Comunque per quanto riguarda il cinema, il discorso che facevo si basa su diversi studi che riportano che alla fine degli anni Zero la salita del cinema coreano si è arrestata, il sistema delle quote è stato azzerato e le grandi case di produzione investono su modelli ampiamente codificati e sperimentati*. Ad esempio, nel corso degli anni, ho notato come ci sia tutto un filone che rifà "Memories of Murder", un altro, thriller-action, che ruota intorno alla "vendetta" e alla violenza, un altro ancora che rifà all'infinito "Infernal Affairs". A questo aggiungiamoci come non siano spuntati altri registi oltre quelli sbucati tra fine anni 90 e inizio anni Duemila. Poi che ce ne siano altri che non vengono esportati lo so da me...

 

 

*oh, magari, anche con il trionfo di "Parasite" la situazione si è modificata, questo non lo so


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#14 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 19 febbraio 2023 - 10:42

Mi spareresti qualche titolo del filone Memories of Murder e di quello Infernal Affairs? Pure roba scontata perché a parte quelli famosi ho visto pochissimi film coreani/orientali in genere.


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Siamo vittime di una trovata retorica.


#15 Gozer

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Inviato 19 febbraio 2023 - 21:14

Gozer, sulla tv ammetto di saperne poco. Parli di capacità di esportazione? Questo anche prima di Squid Game?

Comunque per quanto riguarda il cinema, il discorso che facevo si basa su diversi studi che riportano che alla fine degli anni Zero la salita del cinema coreano si è arrestata, il sistema delle quote è stato azzerato e le grandi case di produzione investono su modelli ampiamente codificati e sperimentati*. Ad esempio, nel corso degli anni, ho notato come ci sia tutto un filone che rifà "Memories of Murder", un altro, thriller-action, che ruota intorno alla "vendetta" e alla violenza, un altro ancora che rifà all'infinito "Infernal Affairs". A questo aggiungiamoci come non siano spuntati altri registi oltre quelli sbucati tra fine anni 90 e inizio anni Duemila. Poi che ce ne siano altri che non vengono esportati lo so da me...

 

*oh, magari, anche con il trionfo di "Parasite" la situazione si è modificata, questo non lo so

 

 

Sì, non parlo di esportazione ma di quantità e qualità, da molto prima di "Squid Game", che non è manco fra le migliori.

Precisato che anche l'esportazione c'era da ben prima, visto che il mercato asiatico è molto fluido: cinesi, taiwanesi, giapponesi e coreani si scambiano spesso le serie televisive (nel caso dei primi previo filtro censorio ovviamente). Perché bisogna anche dismetterla a un certo punto quest'ottica per cui l'Occidente è al centro di tutto: si esporta anche se lo si fa in Giappone o in Cina, non solo se si arriva in Europa.

 

Quanto al resto, il punto è che semplicemente non è vero che non sono venuti fuori altri registi: al massimo non sono venuti fuori altri registi da festival capaci di raggiungere l'Occidente. Il che è distantissimo dal significare che non siano venuti fuori altri registi.

Dopodiché, forse attualmente non siamo nell'epoca d'oro del cinema coreano, ma del resto non è che ci fossero motivi per indicare come tale manco l'epoca che su questi lidi viene considerata tale.

Il cinefilo medio si fa grosso a parlare di Corea ma la realtà è che è una scena che qui da noi viene conosciuta soltanto per i film dal 2000 in poi: e invece ne avevano altrettanto belli, e tanti, anche prima. Dove "prima" significa anche venti, trenta, quarant'anni. 


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#16 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 22 febbraio 2023 - 16:20

Mi spareresti qualche titolo del filone Memories of Murder e di quello Infernal Affairs? Pure roba scontata perché a parte quelli famosi ho visto pochissimi film coreani/orientali in genere.

 
Infernal Affairs però è di Hong Kong, non coreano.
 
I film che vanno per la maggiore in South Korea sono gli action-thriller, a seguire gli action-horror, le action-comedy, gli action-war...
 
The Roundup l'anno scorso ha incassato la bellezza di 100 milioni di $ solo nel mercato interno, però non mi pare un prodotto esportabile nel mercato europeo e americano


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#17 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 24 febbraio 2023 - 09:43

Mi spareresti qualche titolo del filone Memories of Murder e di quello Infernal Affairs? Pure roba scontata perché a parte quelli famosi ho visto pochissimi film coreani/orientali in genere.

 Infernal Affairs però è di Hong Kong, non coreano.
 

Sì, sì, però magari ha fatto proseliti in Corea (io ho visto solo New World e, ma è meno infernalaffairesco, Night in Paradise).
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#18 William Blake

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Inviato 24 febbraio 2023 - 19:34

 

 

Mi spareresti qualche titolo del filone Memories of Murder e di quello Infernal Affairs? Pure roba scontata perché a parte quelli famosi ho visto pochissimi film coreani/orientali in genere.

 Infernal Affairs però è di Hong Kong, non coreano.
 

Sì, sì, però magari ha fatto proseliti in Corea (io ho visto solo New World e, ma è meno infernalaffairesco, Night in Paradise).

 

 

"New World" è abbastanza chiaramente un rip off di "Infernal Affairs", "The Merciless" ne è una variazione con un'importante prima parte carceraria (volendo con un'altra reference hongkonghese*, ossia "City on Fire"). "Confession of a Murder" riprende un po' Bong e un po' sopracitato "The Chaser". "Night in Paradise" così come "Tomb of River" (visto all'ultimo FEFF) sono variazioni su "A Bittersweet Life" di Kim Jee-woon. L'autore del terribile "Night in Paradise", Park Hoon-jung aveva scritto il copione di "I Saw the Devil" forse l'ultimo bel film di Kim, che portava a saturazione il filone della vendetta. 

 

 

* HK e Giappone sono punti di riferimento del cinema di genere coreano


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