Ho letto da qualche parte una definizione di "Copenhagen Cowboy" come di un greatest hits di NWR, e in effetti qui si trovano tutti i tratti caratteristici (visivi, narrativi, di soggetto) delle sue varie fasi. Io che sono un fan del regista danese devo ammettere di iniziare a percepire un po' di manierismo, nonostante una cura fotografica e di messinscena sublime e sempre più inconfondibile; per questo a altri motivi al momento preferisco TOTDY, con quell'esasperata reiterazione di meravigliose fotografie in (scarso, scarsissimo) movimento.
È altrettanto giusta la considerazione di rudic: mentre Too Old poteva tutto sommato considerarsi conclusa (sebbene il finale aprisse nuove trame e diramazioni), CC necessita di una prosecuzione, tutto è lasciato in sospeso. Le due serie (e in parte anche Neon Demon, a ben vedere) condividono tuttavia l'approdo narrativo/tematico, ovvero uno scontro tra forze stregonesche più o meno ancestrali incanalate da due figure femminili, sempre più
TODTY in alcuni episodi raggiungeva picchi eccezionali (ad esempio 4-5, non a caso quelli presentati a Cannes), in altri però c'erano svariati problemi di ritmo e, già lì, un certo manierismo, che però in NWR viene da lontano. tutta la sua produzione oscilla tra una poetica di maniera e ammiccamenti verso il mainstream, con risultati di critica e botteghino altrettanto altalenanti. nel complesso trovo che CC sia un prodotto più armonico/coeso rispetto all'altra seria, anche se, come giustamente notato, questa prima stagione non è auto-sufficiente, da sola non sta in piedi.
per quanto concerne il greatest hits, di certo è pretestuoso paragonare film a serie tv/ spot pubblicitari, ma per me il non plus ultra rimane la combo Only God Forgives/Neon Demon, due film eccellenti e perfettamente complementari rispetto alle suggestioni e gli interessi tematici/cinefili/audiovisivi di NWR, insieme allo spot girato a Parigi mi pare per Sèvres
comunque CC è molto promettente, ha una buona dose di autoironia (non sempre presente in TODTY) e adoro questo tentativo di innestare nella contemporaneità una genealogia così squisitamente fantasy/fiabesca, radicata in profondità nel folklore europeo (e non solo)