Non in ordine. Avevo abbondantemente commentato tutti, ma ho chiuso per sbaglio e il forum non mi ha salvato niente, quindi mi limito a frasette veloci. Meglio.
Joe R Landale - Il carro magico
Non un pulp come si legge ovunque, ma il suo primo capolavoro come reincarnazione di Mark Twain.
HP Lovecraft - incubi Vol. 1 e 2 (dei 5 dell'opera omnia curata da San Gianni Pilo)
Con lui bisognerebbe forse far il contario che con Lansdale, dar per scontato il fascino della sua architettura mitologica e riscoprirlo come il divertentissimo narratore weird e pulp che era.
Kent Haruf - Benedizione
Minimalismo autunnale senza un preziosismo letterario a cercarlo col lanternino: perfetto per me. Anche troppo, forse.
Truman Capote - Colazione da Tiffany
Piu' cinico, tragico e profondo del film. Ma forse anche un pizzico piu' misogino.
Jack London - Martin Eden
Uno scrittore che parla dell'inutilita' della cultura, tipo un prete che bestemmia durante la messa. Oggi ancor piu' di ieri.
Thomas Mann - Morte a Venezia
Thomas Mann - Tonio Kroger
Non mi viene niente da dire sul buon vecchio zio Thomas. Toh, ondarockianamente: Morte: 10, Tonio: 8,5.
Herman Hesse - Siddharta
Finalmente un HH che mi e' piaciuto, ma lui per me resta il solito "boh!".
Arthur Schnitzler - La signorina Else
Enorme, come sempre. Piu' #metoo 'sto vecchio austriaco con un cespuglio come pizzo che tutti gli odierni puritanesimi, ipocriti e reazionari.
Francesco Bianconi - Il regno animale
Piu' sfilacciato e "capriccio-da-cantante" rispetto al pur paradossalmente ancor piu' autobiografico "Atlante delle case maledette". Comunque interessante.
Robert Musil - L'uomo senza qualita'
Solo 1/3, poi mi sono arenato, anche se sono quasi piu' pagine di tutti gli altri citati messi insieme finora. Molto piu' ironico e molto meno mattonazzoide di quanto avessi capito. Ma, ecco, ammetto che al trentesimo turbinio di paradossi psicologici mi e' venuto da pensare che gia' ai primi dieci, di turbinii, il concetto di quanto sconosciuti a noi stessi siamo noi patetici essere umani fosse in fondo gia' abbastanza chiaro. Continuero', ma con calma.
- Il cinema secondo Orson Welles di Peter Bogdanovich (riletto)
- It's all true. Cinquant'anni di interviste sull'arte del cinema a Orson Welles
- A pranzo con Orson di Henry Jaglom
Dovrebbero essere tipo la bibbia, il corano e talmud dei cinefili, pero' piu' divertenti e con fan meno coglioni in giro per il mondo. Anche quando le sparava grosse (e nelle conversazioni con Jaglom ne spara di monumentali) restava il gargantuesco genio che era.