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[Pietra Miliare] Mylène Farmer - L'autre... (1991)


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14 replies to this topic

#1 Gozer

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Inviato 14 agosto 2022 - 17:18

https://www.ondarock...rmer-lautre.htm

 

Con dodici milioni di copie sul solo territorio nazionale, Mylène Farmer è la donna francese che ha venduto più album in patria (nessun'altra ha ancora raggiunto quota dieci).

 

Ci è riuscita scegliendo la via più difficile: concedendo poco alla televisione e ai rotocalchi, registrando lunghi videoclip di stampo cinematografico, coniando un personaggio enigmatico e raffinato, ma soprattutto registrando dischi di sofisticato art pop, capaci di coniugare ritmiche dance e downtempo, atmosfere gotiche, eteree ballate dream pop e addirittura suggestioni new age.

 

"L'autre..." rimane a oggi il suo album più iconico.

 

 

 

mylene_farmer_1660583089.jpg


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#2 Claudio

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Inviato 15 agosto 2022 - 09:07

Non ho mai capito perché in Italia se la siano sempre filata poco. Però quantomeno "Désenchantée" ricordo che all'epoca veniva passata spesso in radio e fu proprio la canzone che mi avvicinò alla sua musica. Grandissima lei e grandissimo album, comunque.


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#3 Gozer

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Inviato 15 agosto 2022 - 13:57

Non ho mai capito perché in Italia se la siano sempre filata poco. 

 

Perché come ogni paese al mondo ci siamo sempre filati poco chiunque non canti nella nostra lingua o in inglese. Quanti cantanti francesi ti risulta siano famosi da noi? 

 

Anche se lei, non si capisce bene come/perché, è riuscita ad attecchire in Russia, ci sono alcuni suoi video che hanno praticamente solo commenti in cirillico. 


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#4 Claudio

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Inviato 15 agosto 2022 - 16:38

 

Non ho mai capito perché in Italia se la siano sempre filata poco. 

 

Perché come ogni paese al mondo ci siamo sempre filati poco chiunque non canti nella nostra lingua o in inglese. Quanti cantanti francesi ti risulta siano famosi da noi?

 

Beh, però quantomeno qualche estemporaneo successo a 45 giri ci fu, da Lio a Plastic Bertrand (entrambi belgi, peraltro), per tacere di Nathalie ( :wub:  ) e senza tornare indietro fino ai tempi di France Gall e Françoise Hardy. Ricordo poi negli anni 70 un varietà Rai condotto da Sylvie Vartan che aveva un certo successo. Mylène meritava altrettanta popolarità.


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#5 Gozer

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Inviato 15 agosto 2022 - 17:06

France Gall in Italia non ha mai venduto granché. Hardy sì, ma con le versioni in italiano ("Quelli della mia età", "L'età dell'amore"), idem Sylvie Vartan, e potremmo ovviamente aggiungere Dalida.

 

Farmer è vissuta discograficamente in un'epoca in cui era impensabile registrare le proprie canzoni in un italiano zoppicante.

Negli anni Sessanta lo facevano tutti, anzi sembrava che più la pronuncia fosse ridicola più al pubblico piacesse, ma già nei primi anni Settanta la moda era praticamente scomparsa: nei Novanta le sarebbe valso ampio dileggio. 

 

E difatti dopo gli anni Sessanta non c'è stato più alcun cantante francofono che abbia avuto un successo stabile, possibile solo cantando nella nostra lingua, ma in pratica una sfilza di one-hit wonder.

Lio e Bertrand appunto, ma anche Caroline Loeb (brrr...), Guesch Patti (doppio brrr...), Laurent Voulzy (in Italia conosciamo solo "Rockollection", ma in patria ha avuto una lunga e onoratissima carriera sia come cantante, sia come autore per altri, in particolare come braccio destro dell'immenso Alain Souchon), Jordy (il bambino con quel pezzo dance insopportabile, fecomsì fecomsà :facepalm: ), Noir Désir (che in Francia hanno ovviamente molte altre canzoni note a parte quella), ovviamente Alizée (che è stata una creatura di Mylène Farmer peraltro), di recente Maitre Gims. 

 

Nessuno di loro è riuscito a bissare quell'unico successo, quindi il rimpianto è poco. Farmer avrebbe al massimo potuto diventare l'ennesima one-hit wonder francese sul mercato italiano.

 

p.s. 

dimenticavo Stromae, ma non fa praticamente testo, è stato un Adele francofono quanto a impatto, del tutto fuori categoria. E comunque, l'ultimo album fuori dalla Francia ha floppicchiato.  


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#6 Reynard

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Inviato 15 agosto 2022 - 17:25

Non l'avevo mai sentita neppure nominare (mea culpa e ginocchio sui ceci), torno ora dall'ascolto dell'album.

 

Direi che si, mi piace parecchio. Dream-pop ce lo sento ma non in modo esclusivo, direi a primo ascolto che incrocia diverse linee sonore di quell'epoca (qui e lì mi è venuto in mente anche un vago paragone con Alice).


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#7 Gozer

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Inviato 15 agosto 2022 - 17:36

Dream pop è fra gli ingredienti, ma non definisce la cifra stilistica dell'album se non per brani isolati (la bellissima ballata "Regrets", per esempio).

In generale direi che è un disco di dance-pop molto sofisticata, con gli ingredienti che variano da canzone a canzone: il pezzo finale è un brano ambient pop praticamente new age, potrebbe stare in un disco di Enya, altrove affiorano gli Enigma, mentre per i pezzi più cupi/ossessivi c'è chi indica i Depeche Mode. Come approccio intellettuale è accomunata a Kate Bush, anche se non saprei indicare una canzone specifica in cui ciò sia palese, è una sensazione generale (a me piace di più Farmer ovviamente). 

 

Comunque durante il periodo di questo album aveva creato un'estetica incredibboli:

 

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#8 Tony Randine

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Inviato 16 agosto 2022 - 16:59

...ma in pratica una sfilza di one-hit wonder.
Lio e Bertrand appunto, ma anche Caroline Loeb (brrr...), Guesch Patti (doppio brrr...), Laurent Voulzy (in Italia conosciamo solo "Rockollection", ma in patria ha avuto una lunga e onoratissima carriera sia come cantante, sia come autore per altri, in particolare come braccio destro dell'immenso Alain Souchon), Jordy (il bambino con quel pezzo dance insopportabile, fecomsì fecomsà :facepalm: ), Noir Désir (che in Francia hanno ovviamente molte altre canzoni note a parte quella), ovviamente Alizée (che è stata una creatura di Mylène Farmer peraltro), di recente Maitre Gims.

Ti sei dimenticato colei che a 12 anni mandò il mio cuoricino in frantumi

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#9 Gozer

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Inviato 16 agosto 2022 - 17:08

Direi che potevamo lasciarla benissimo nel cassetto. ashd Semmai ascoltati il disco di Farmer, così troverai una francese che frantumerà il tuo cuoricino adulto. :P


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#10 Tony Randine

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Inviato 16 agosto 2022 - 17:24

Vabbè, hai buttato in mezzo Jordy direi che non avrebbe comunque sfigurato.
Di Mylène Farmer conosco solo qualche brano sparso - tra cui ovviamente Désenchantée - ma non ho mai approfondito un suo album intero. Provvederò.
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#11 The Careless Whisper

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Inviato 23 agosto 2022 - 14:13

 

Non ho mai capito perché in Italia se la siano sempre filata poco. 

 

Perché come ogni paese al mondo ci siamo sempre filati poco chiunque non canti nella nostra lingua o in inglese. Quanti cantanti francesi ti risulta siano famosi da noi? 

 

 

 

Véronique Sanson come è messa?

La citazione nel brano di Giuni Russo mi ha sempre dato l'idea che fosse abbastanza famosa, in effetti su wiki leggo che ha vinto numerosi premi ed è Cavaliere e Ufficiale dell'ordine delle arti, in patria


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https://www.decandiamauro.com

 

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"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)

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"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)

 

 


#12 Gozer

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Inviato 23 agosto 2022 - 16:11

Véronique Sanson come è messa?

La citazione nel brano di Giuni Russo mi ha sempre dato l'idea che fosse abbastanza famosa, in effetti su wiki leggo che ha vinto numerosi premi ed è Cavaliere e Ufficiale dell'ordine delle arti, in patria

 

Mai entrata nella nostra classifica, probabilmente Russo la conosceva per cultura personale o perché era stata in Francia. Ogni tanto spunta fuori qualcuno che la conosce perché è stata la moglie di Stephen Stills dal 1973 al 1979.


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#13 shemo

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Inviato 25 agosto 2022 - 17:45

Album meraviglioso, di una classe fuori scala e curato sotto ogni aspetto. Quel sound di fine anni '80/inizio anni '90 qui poi raggiunge uno dei suoi apici, davvero una delizia da ascoltare. Non c'è un pezzo uno che scarterei, vanno tutti dal bello al bellissimo ed è interessante notare come nessuno dei scenda scenda sotto i 5 minuti. Non so se è solo una mia impressione ma a tratti certi momenti più lenti mi hanno fatto venire in mente Oltre di Baglioni, sarà il periodo...

 

Domanda: cos'è da recuperare della Farmer? Mi sembra di capire tutto fino al 2000 e forse anche l'album del 2005. E le uscite successive?


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RIP vecchio account ✟


#14 Gozer

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Inviato 25 agosto 2022 - 18:12

Da un certo punto in poi diventa molto prevedibile e manierista va detto, per quanto sempre raffinata e senza che nessun disco dia l'impressione di rincorrere il pubblico. 

 

A livello di album il migliore dopo questo è "Ainsi soit je..." (su RYM addirittura lo supera per voti e media), del 1988.

Ha diverse canzoni iconiche e bellissime, ma a mio avviso si sfascia sul finale, con l'accoppiata "Déshabillez-moi"/"The Farmer's Conclusion": la prima, ammiccante e facilotta, non c'entra niente col resto del disco e crea uno stacco brutale a livello d'atmosfera. La seconda è un imbarazzante collage di versi d'animali da fattoria, campionati su ritmo industrial, che davvero ti domandi come gli sia saltato in mente di inserire una roba del genere in scaletta.

"L'autre..." non ha questo handicap, è perfetto da cima a fondo, per cui l'ho preferito. 

 

Come atmosfera generale diciamo che "Ainsi..." è l'ombra e "L'autre..." la luce, o meglio, uno è synth-pop (quindi pienamente 80s) e goticheggiante, l'altro dance-pop (quindi pienamente 90s) e celestiale. Senza tagliarla troppo con l'accetta comunque, perché poi uno ha anche momenti ariosi e l'altro anche momenti ansiogeni (basti pensare a "Psychiatric"). 

 A livello di popolarità sono grosso modo alla pari. 

 

 

Altro da dire? I suoi concerti danno l'impressione di essere divertentissimi:

 


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#15 MosquitoTweeter

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Inviato 27 agosto 2022 - 21:34

Disco molto bello, super ballabile e incalzante, ma allo stesso momento sofisticato e delicato. Bella scoperta, lei non la conoscevo proprio. 

 

 

ovviamente Alizée (che è stata una creatura di Mylène Farmer peraltro),

 

Effettivamente ascoltando L'autre per la prima volta, mi è subito venuto spontaneo ripensare a Lolita (anche se questa è decisamente più poppettara). E difatti testo e produzione sono di Mylene.

 

 

Bella anche questa, di qualche anno più tardi:

 


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