Proci è un pezzo a tratti surrealista, dove la Berlino della metà degli anni '30 si mischia con il punk e con il suono dei supermercati di Cologno Monzese. Mi sono divertito a suonare tutto: la chitarra, i synth, le percussioni, il beat box, la batteria e soprattutto il pianoforte, che qui uso in maniera del tutto singolare come strumento ritmico, come strumento rumoristico e come strumento principale, quello che fa i riff del pezzo.
La musica è uno strumento meraviglioso che ti permette di esprimere i sentimenti, anche e soprattutto quelli meno nobili, con una franchezza e certo anche una violenza a volte spropositati di e difficili nella vita reale: ci permette di rendere nobile la parte meno nobile di noi. Se vogliamo anche senza filtri. Ci permette di svuotarci e così di poterci nutrire di nuovo. Per quello è curativa.
Per quello funziona. Così io ne approfitto sempre. Se volete approfittatene anche voi.
E c'è chi si lamenta del ritorno dei Verdena...