Gli Smandem sono un gruppo formato da quattro amici che si sono conosciuti al Conservatorio di Amsterdam, dove hanno studiato jazz.
Come tanti altri ragazzi della loro età (sono tutti poco più che ventenni) sono cresciuti ascoltando hip hop, genere che ha finito per influire il suono delle canzoni che hanno scritto per l'ep di debutto uscito quest'anno per la Super-Sonic Records. Cosa li differenzia dalla miriade di altri gruppi sparsi per l'Europa e il resto del mondo che propongono lo stesso mix di generi? Innanzitutto le melodie, mai messe in secondo piano per fare sfoggio di tecnicismi vari come capita fin troppo spesso in questo genere, unite a un talento fuori dal comune e alla capacità di sapere bilanciare perfettamente le due cose (cosa per niente facile).
Sono ancora praticamente sconosciuti fuori dall'Olanda perché hanno avuto la sfortuna di uscire in piena pandemia e quindi di non poter suonare fuori dal proprio paese, oltre ad aver pubblicato l'Ep per un'etichetta che non ha fatto niente per promuoverli all'estero (per mancanza di soldi o per volontà precisa, visto il periodo particolare), ma sono più che sicuro che questo gruppo una volta che avrà la possibilità di suonare e farsi conoscere fuori dal proprio paese non impiegherà molto a diventare uno dei nomi di punta del jazz-fusion contemporaneo. Perché in un periodo storico in cui i live sono forse più importanti dei dischi, questi ragazzi a poco più di 20 anni suonano già come dei veterani (se non credete a me vi basterà far partire il video di uno dei loro live piu belli che vi linko sotto l'ep).