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Måneskin


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452 replies to this topic

#51 Aarie

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Inviato 28 ottobre 2021 - 19:11

Ho avuto un flash: gli U2 travestiti da Village People nel finale del video di Discotheque...
Sarà stato ridicolo ma almeno loro potevano permetterselo (all'epoca, poi va beh, e' cambiato tutto...)
Questi qui non so quanto dureranno come gruppo con la poca gavetta alle spalle, era quella che ti temprava e ti faceva capire che cosa volevi fare.
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#52 Womanizer

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Inviato 28 ottobre 2021 - 19:13

e beh, che me ne fotte?

 

Sai quanto fotte agli altri che ti fanno impressione le tute color carne e che faresti vestire gli artisti come impiegati?


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#53 dick laurent

    ...

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Inviato 28 ottobre 2021 - 19:23

Magari lo aveva già detto qualcuno da qualche altra parte, ma a guardarli e sentirli a me vengono in mente subito i Greta Van Fleet: giovani, musica, abiti, trucco e parrucco degli anni 70, insomma un'operazione posticcia e straniante.
Come in tutte le operazioni di mercato e che si basano solo sull'apparenza, la musica e' la cosa che conta meno, quasi nessuno ci fa caso. Ormai fanno notizia per tutto tranne che per quella e chiaramente a loro e a chi li promuove va bene così.

 

si il paragone ci sta, per me forse più Avril Lavigne con gli Hanson ma siamo da quelle parti


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#54 Aarie

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Inviato 28 ottobre 2021 - 19:28

Bara perdona la morbosa curiosità, ma tua zia piangeva per vil denaro (si chiamavano prefiche e oggi non esistono quasi più) o per passare il tempo? Il mio parente più strano come passatempo la sera guarda il TG 3, anche regionale... Io non ci riesco più da mesi, non so come faccia, senza ironia.
Comunque gli artisti fanno bene a vestirsi comodi, o saltare per due ore ogni sera per settimane e' dura ... Ma forse le tutine sono attillate apposta perché sperano che si rompano e poi via con lo scandalo... Capirai.
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#55 The Careless Whisper

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Inviato 28 ottobre 2021 - 20:10

Magari lo aveva già detto qualcuno da qualche altra parte, ma a guardarli e sentirli a me vengono in mente subito i Greta Van Fleet: giovani, musica, abiti, trucco e parrucco degli anni 70, insomma un'operazione posticcia e straniante.
Come in tutte le operazioni di mercato e che si basano solo sull'apparenza, la musica e' la cosa che conta meno, quasi nessuno ci fa caso. Ormai fanno notizia per tutto tranne che per quella e chiaramente a loro e a chi li promuove va bene così.

 

I Greta Van Fleet sono su un livello superiore (almeno col secondo album hanno dimostrato di esserlo)...posticci ma è un progetto più artistico, più musicisti e meno personaggi. Un pezzo come questo i Maneskin se lo sognano

 

https://www.youtube....h?v=O2W87qkkkoE


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https://www.decandiamauro.com

 

Instagram

 

 

"Mi rifiuto di sentire gli artisti di oggi perché ho già sentito di meglio 20-30 anni fa." (Ricky Portera)

"Non mi piace la musica elettronica: amo la musica che viene effettivamente creata da un artista, creata da un musicista" (John Lodge, dei Moody Blues)

"Oggi è tutto elettronico ma fa anche tutto schifo" (Alberto Radius)

 

 


#56 123

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Inviato 28 ottobre 2021 - 20:39

 

Magari lo aveva già detto qualcuno da qualche altra parte, ma a guardarli e sentirli a me vengono in mente subito i Greta Van Fleet: giovani, musica, abiti, trucco e parrucco degli anni 70, insomma un'operazione posticcia e straniante.
Come in tutte le operazioni di mercato e che si basano solo sull'apparenza, la musica e' la cosa che conta meno, quasi nessuno ci fa caso. Ormai fanno notizia per tutto tranne che per quella e chiaramente a loro e a chi li promuove va bene così.

 

I Greta Van Fleet sono su un livello superiore (almeno col secondo album hanno dimostrato di esserlo)...posticci ma è un progetto più artistico, più musicisti e meno personaggi. Un pezzo come questo i Maneskin se lo sognano

 

https://www.youtube....h?v=O2W87qkkkoE

 

https://www.youtube....h?v=QTIkudYT3mg

 

In questo caso preferisco Coraline dei Maneskin.  (I Greta sono più retrò..)


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#57 Bara dei pupi_

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Inviato 28 ottobre 2021 - 21:13

Bara perdona la morbosa curiosità, ma tua zia piangeva per vil denaro (si chiamavano prefiche e oggi non esistono quasi più) o per passare il tempo? Il mio parente più strano come passatempo la sera guarda il TG 3, anche regionale... Io non ci riesco più da mesi, non so come faccia, senza ironia. 

 

soprattutto in terronia ci sono persone che si sparano un funerale a settimana

 

beh il TG3 regionale è l'unico senza fronzoli, dovessi guardare il TG, mi butterei su quello pure io


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#58 Tony Randine

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Inviato 28 ottobre 2021 - 22:50

A un adolescente nato nel 2005/2007 Beatles, Kinks, VU, Beach Boys, Zeppelin, Stones etcetc suonano sia vecchissimi come sound che atavici per il momento storico in cui sono concepiti, gli anni 90 li sentono ovviamente più vicini e roba tipo Kurt Cobain gli arriva più facilmente ma considerano comunque quel tipo di musica roba vecchia

Eppure anche quest'anno ai provini di X Factor (per quel che può valere) ho sentito cover dei Clash, Gang of Four, Smiths, Pink Floyd con Syd Barrett e persino Gainsbourg. Che ok, non è rock ma era un pezzo di 60 anni fa.
Ma non è che alla fine tutti questi limiti ce li abbiamo più noi che loro?
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#59 Tony Randine

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Inviato 28 ottobre 2021 - 22:58

Difficile gestire una carriera partita bruciando tutte le tappe velocissimamente, senza finire con il flipparsi la testa (e tutto il resto che ne consegue). Fossi in loro sarei tra il preoccupato e l'ansioso.


Avessi la loro età e soprattutto il loro conto in banca sarei tutt'altro che preoccupato o ansioso.
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#60 Bara dei pupi_

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Inviato 28 ottobre 2021 - 23:20

 

A un adolescente nato nel 2005/2007 Beatles, Kinks, VU, Beach Boys, Zeppelin, Stones etcetc suonano sia vecchissimi come sound che atavici per il momento storico in cui sono concepiti, gli anni 90 li sentono ovviamente più vicini e roba tipo Kurt Cobain gli arriva più facilmente ma considerano comunque quel tipo di musica roba vecchia

Eppure anche quest'anno ai provini di X Factor (per quel che può valere) ho sentito cover dei Clash, Gang of Four, Smiths, Pink Floyd con Syd Barrett e persino Gainsbourg. Che ok, non è rock ma era un pezzo di 60 anni fa.
Ma non è che alla fine tutti questi limiti ce li abbiamo più noi che loro?

 

infatti bisognerebbe conoscere bene i GDO per capire cosa piace e cosa no; però il discorso di gozzy sul ponte è sensato

 

 


E poi per noi Bowie poteva essere uno che aveva l'età dei nostri genitori; per i ragazzi di oggi Bowie (se fosse vivo) sarebbe uno dell'età dei loro nonni. Naturale che a un adolescente venga più difficile prenderli in considerazione.
io parlavo di rock in generale, negli anni 90 esisteva ancora, il discorso si può fare in altri termini: per i ragazzi di 15/20 anni oggi Thom Yorke è uno che ha l'età dei genitori, e allora mi chiedo: conoscono bene i Radiohead di OK Comp. e Amnesiac? Bowie era un classico per me magari, per i bro' odierni potrebbero esserlo i Radiohead ma non sono sicuro che lo siano
 
 
 

Poi sta storia delle basi può essere pure vera, ma io ricordo che il prog negli anni 80-90 era più o meno come il nazismo in Germania, si evitava proprio di tirare fuori l'argomento  asd
al di là di certa critica stile Guglielmi, questa cosa è certa? lo chiedo per curiosità perché la sento ripetere continuamente qua nel forum; non prendo spunto dai miei ricordi perché non avrebbe senso ma ci sono dei dati? Il grande gozzy li ha sicuro
 
ad esempio: negli anni 80 i Genesis facevano i live e riempivano lo stadio di Milano, vendevano non so quanti milioni di dischi e c'erano continue ristampe di materiale della prima ora; era tutto merito dei dischi nuovi o c'era un legame pure con il passato? Passato che comunque veniva ristampato continuamente e nei concerti ripreso --- tra l'altro i Genesis dei primi 80 secondo me erano ancora prog anche se in maniera diversa, così come gli Yes di 90125 che è dello stesso periodo 
 
il revival prog del periodo 80 non mi pare fosse molto famoso; i Marillion vendevano tanto ma gli altri dubito, le band tipo gli IQ avevano avuto un periodo di minifama forse, poi ci sono tutti gli altri gruppi neoprog di cui si parla anche nel topic apposito ma è roba abbastanza di nicchia
 
nei 90 ci sono i Dream Theater, i Tool, gli Opeth, i Porcupine Tree, ecc ecc ecc; non erano imparentati fortemente con il prog nonostante gli stili diversi? Pure sul forum il pubblico è spesso lo stesso, sul sito alcuni sono addirittura PIETRE MILIARI asd; vero che si erano aggiornati, tanti innesti metal e non solo, ma la base prog era forte. Non mi pare fossero proprio sconosciuti eh, e dubito che un fan dei Dream Theater veda i Genesis o i Rush come il male, anzi
 
magari i dati mi contraddiranno ma non sono sicuro che negli 80 e nei 90 il prog fosse bandito
 
 


Difficile gestire una carriera partita bruciando tutte le tappe velocissimamente, senza finire con il flipparsi la testa (e tutto il resto che ne consegue). Fossi in loro sarei tra il preoccupato e l'ansioso.
 
Avessi la loro età e soprattutto il loro conto in banca sarei tutt'altro che preoccupato o ansioso.
io sarei già in un bel paesino di montagna a godermi la pace e la serenità, altro che tappe e carriera; penso abbiano già messo via i soldi per farsi le seghe a vita ed evitare di vestirsi come quella vacca da traino di Paris Hilton che è la loro ispiratrice nel look
 
 Paris-Hilton-Charbel-Zoe-Store-Los-Angel

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 PANCAROTTO +  KUEDO = PERFEZIONE


#61 Womanizer

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Inviato 29 ottobre 2021 - 05:48

 

Difficile gestire una carriera partita bruciando tutte le tappe velocissimamente, senza finire con il flipparsi la testa (e tutto il resto che ne consegue). Fossi in loro sarei tra il preoccupato e l'ansioso.


Avessi la loro età e soprattutto il loro conto in banca sarei tutt'altro che preoccupato o ansioso.

 

 

La loro età e il loro conto in banca possono rappresentare un problema, se non sono in grado di gestire bene entrambe le cose.

Per quanto possano avere guadagnato fino adesso, ho dei seri dubbi che camperebbero di rendita per il resto della vita.


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#62 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 06:34

Chiedo scusa, non ho ancora letto tutta la discussione quindi può essere scriva cosa già dette.

L'altro giorno mentre ero in macchina Spotify ha deciso che la cosa perfetta dopo gli Styx fossero i Maneskin. Ha messo su ovviamente il solito brano, poi per curiosità ne ho ascoltati un paio d'altri seguendo l'ordine della tracklist dell'album. Non mi ero mai spinto a tanto, non provando grande interesse per la band.
In primo luogo devo dire che non li ho trovati malvagi. Come qualcuno ha scritto, la voce del cantante è effettivamente incisiva; i pezzi inoltre, anche se spesso sempliciotti, stanno in piedi e vanno al dunque. Nonostante la retorica con cui mi sembra siano presentati — il ritorno del rock, la continuità coi Led Zeppelin e altre scemenze simili, i tratti più distintivi mi sono sembrati il cantato chiaramente indebitato verso gli stili che vanno per la maggiore (segnatamente hip hop e derivati) e l'estrema semplificazione delle parti di batteria e di chitarra, che fa pensare assai più alle band neo wave che all'hard rock. Sì, è vero che qualche riffone c'è ed è anche vero che a volte i Led Zeppelin e gli AC/DC sono un chiaro riferimento (es. "In nome del padre"), ma è vero anche che c'è solo quello e non c'è lo sviluppo del pezzo — sostanzialmente il riff è lasciato in loop a mo' di base hip hop.

Nel complesso confermo il mio pregiudizio iniziale per ciò che concerne il "mah, non mi interessa": non ho voglia di ascoltare musica così, mi dice poco. Però ammetto che si tratta di un prodotto ben confezionato e di grande immediatezza; non riesco a vederne il potenziale "generazionale" perché mi sembra poco emblematico come sound, ma capisco che possa andare a segno soprattutto su chi conosce poco i classici e/o non si sente in grande relazione con loro, o al contrario con chi, persa magari la connessione coi fenomeni alternativi e indipendenti, non vedeva l'ora che si riaffacciasse al mainstream qualcosa di vagamente apparentabile ai suoni rock con cui è cresciuto.


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#63 Womanizer

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Inviato 29 ottobre 2021 - 06:44

Agnelli dice la sua alla conferenza stampa di ieri di x-factor: " "Sui Måneskin tante cose non sono state capite. Ci sono i farisei che credono di sapere la verità su cosa sia rock'n'roll e su che cosa non lo sia, non so chi abbia dato loro questo tipo di laurea perché in realtà sono proprio loro a non essere rock. Se qualcuno paragona I Måneskin ai Sonic Youth non ha capito un cazzo. I Måneskin sono un gruppo mainstream, si possono paragonare agli Aerosmith. Da sempre hanno voluto essere mainstream. La chiave di lettura dei Måneskin è il loro talento performativo, la loro freschezza e il fatto che in questo momento rappresentano il contemporaneo. Non ha senso l’analisi musicale dei Måneskin, ma ha senso capire il fenomeno Måneskin. Poi uno è liberissimo di non farseli piacere, ma comprenderli significa comprendere il linguaggio dei ragazzi d’oggi”.


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#64 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 06:56

(Il meno è per la formattazione)

 

Comunque i "ragazzi di oggi" che conosco sono in buona misura "fan" dei Maneskin, nel senso che hanno sentito e in qualche caso risentito "Zitti e buoni" e alcuni degli altri singoli, li ascoltano all'interno di playlist in cui han dentro un po' tutto quel che sentono in un dato periodo, sono affascinati dal loro successo e dai loro "personaggi". Ascoltare l'album non è una cosa che sentano come necessaria. In ogni caso non mi pare che i Maneskin rappresentino "il linguaggio dei ragazzi d'oggi": hanno molta visibilità e molto rispetto, ma il focus dei gusti mi sembra rimanga su produzioni di altro tipo, siano esse i trapper (che non piacciono mica a tutti eh, beninteso — anzi, sono molto divisivi), le cose un po' più light come Madame, Coma_Cose o M¥SS KETA, per qualcuno roba alla Pinguni Tattici Nucleari o Calcutta e altre paraculate simil-indie, e ovviamente i vari fenomeni oltreoceanici come Billie Eilish.

La mia è evidenza aneddotica ma anche a logica l'idea che una singola band sbucata dal nulla di colpo rappresenti il modo di esprimersi prediletto di una generazione intera mi sembra una baggianata.


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#65 Syddharta

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Inviato 29 ottobre 2021 - 07:22

*
POPOLARE

Mi sembra che stiate tentando di dare delle spiegazioni un po' troppo deterministiche a un fenomeno che invece è legato a delle dinamiche non sempre prevedibili. I Maneskin sono la dimostrazione di quanto sia falso il luogo comune secondo il quale per farcela è necessaria una botta di culo. Ne sono invece necessarie molte, consecutive. La loro prima è stata accedere a X-Factor, poi fare bene all'interno del programma, poi restare a galla nei seguenti due anni, poi essere accettati a Sanremo, poi vincerlo, poi vincere l'Eurovision, poi diventare virali a livello internazionale con TikTok. Un flusso inarrestabile di congiunture positive. Perché queste si verifichino sono comunque necessarie delle precondizioni. I ragazzi hanno infatti delle evidenti doti, se non musicali, sicuramente performative: tengono bene il palco, sono di bell'aspetto (lui è un belloccio, due un po' più insignificanti come è giusto che sia, e c'è persino la quota rosa), sanno suonare, fanno qualcosa di totalmente derivativo, e quindi rappresentano pienamente un cliché, una rappresentazione plastica dei luoghi comuni del rock, che di questi tempi è fondamentale. Rappresentare qualcosa, non incarnarla autenticamente, in un progetto di musealizzazione delle culture musicali massmediatiche del Novecento che non riguarda solo i Maneskin. Io li trovo pessimi in tutto (a partire dalla musica e dalla cultura visuale che esprimono), ma lasciate che i ragazzi si vivano il sogno.


  • 14

M.

 


#66 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 07:29

Ah, non ho detto che dei regazzini con cui ho a che fare uno ascolta anche certi JOHANN SEBASTIAN PUNK e li ha spacciati pure agli altri friendz (true story eh, nuova di settimana scorsa :D)

 

[Mi han pure detto "questi di sicuro non li conosci" — che poi per trovare una roba loro che non conosco basta prendere un trapper a caso]


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#67 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 07:46

 

 perchè da sempre i giovani si identificano più facilmente con personaggi della loro generazione che con un Robert Plant che per loro appartiene al medio evo più o meno.

 

 

secondo voi è da sempre così?

MIA SENSAZIONE -> nel paleolitico asd, quando avevo 13/14 anni io, i grandi classici erano il punto di partenza:

1) hard rock/primo metal: Deep Purple, Iron Maiden, ecc

2) le punte del prog: Genesis, King Crimson, ecc

3) alcuni nomi mitologici: Doors, Clash, Bowie, Police, Pink Floyd, ecc

4) certo AOR che di recente su OR senza A è molto gettonato:Toto e co.

5) gli italiani di sinistra o sinistrelli: De Andre', Guccini, DeGreg, ecc

 

pure in edicola vendevano delle collezioni in cassetta di band simili

 

non che non andassero i gruppi contemporanei ma i SACRI erano i SACRI e non si potevano toccare; benissimo i "nuovi" ma nessuno avrebbe mai messo in dubbio certi nomi per cui c'era una devozione religiosa

 

non voglio dire la solita cagata (LE BA....), e nemmeno criticare l'andazzo dei GDO che in quanto tali devono drogarsi e basta ma da quando è cambiata la solfa?

 

 

È ancora così per coloro che sono interessati a vivere la musica come "cultura" — non fraintendetemi, non voglio in questo lasciar trasparire un atteggiamento di superiorità: semplicemente, come a qualcuno anche fra i giovani piace leggere i classici o guardare film del passato, così ci sono adolescenti che più che nell'inseguire la moda del momento trovano appagamento nello scoprire i Doors, i Pink Floyd, magari De Gregori e Rino Gaetano, gli U2, i Red Hot Chili Peppers e via dicendo. In fin dei conti è la strada che molti qui dentro han seguito, io per primo.

La differenza rispetto a qualche anno fa è che sono cambiati sensibilmente i numeri, e quella che dieci-venti-trenta anni fa era una minoranza corposa ora è diventata una rarità. Non del tutto assente eh, in un gruppo di 30 sedici-diciassettenni "di media famiglia" un paio con questo interesse, magari non coltivatissimo, lo becchi, almeno dove sto io.

Il resto dei ragazzi si divide fra chi segue la musica in modo marginale (e quindi ok un pezzo stranoto dei Red Hot Chili Peppers ma ok anche l'ultima di Ed Sheeran o quella del film tale o un pezzo a caso passato da un amico) e chi invece è sul pezzo colle uscite recenti nel genere X — per mia esperienza tipicamente trap/hip hop (molto più in primo piano ora rispetto all'EDM che spopolava anche solo cinque/sei anni fa).

Se ci si pensa il quadro non è qualitativamente molto diverso rispetto a una quindicina di anni fa, sono però cambiate le proporzioni.


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#68 Lucu

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Inviato 29 ottobre 2021 - 07:59

Secondo me noi adulti facciamo spesso l'errore di credere di conoscere i giovani, mentre in realtà, se va bene, "conosciamo" i giovani di 3 o 4 anni prima. Vi faccio un esempio. Un paio di anni fa, tornato in terra natia, al mare notai che mio cugino di 13/14 anni stava sempre con le cuffie alle orecchie. Incuriosito mi avvicinai e gli chiesi se ascoltasse Sfera Ebbasta o Ghali. Lui mi rispose che stava ascoltando tutt'altro genere (mi ricordo che, tra gli altri, mi citò i Led Zeppelin e i Pixies). Qualche tempo dopo, vedendo che si era fatto crescere i capelli e i baffi, gli dissi che assomigliava a George Harrison, aspettandomi per risposta un "chiiii?". Invece mi rispose che era contento del paragone, ma dicendomi anche che preferiva Paul McCartney. Ora, nel 2021 a 16 anni, lui ascolta anche i Makeskin. Probabilmente lo fa perché, mentre prima per ascoltare qualcosa di suo gusto era costretto a tornare indietro nel tempo, adesso ha davanti qualcuno di anagraficamente vicino a lui che usa sonorità che lui già conosceva e apprezzava, ma non avevano riscontro nella contemporaneità (o ne avevano comunque poco). Se pensate sia un'eccezione, ho avuto modo di parlare con uno scrittore di libri per ragazzi. In un suo romanzo di tre o quattro anni fa venivano citati Bowie e altri artisti rock storici. Gli chiesi se questa sua scelta non fosse un po' troppo distante dalla realtà dei gusti degli adolescenti e lui mi rispose che ogni volta che presentava il suo libro nelle scuole venivano fuori decine di ragazzi che facevano interventi molto interessanti e approfonditi, dimostrandosi dei buoni conoscitori proprio di quei gruppi.

Ecco, probabilmente il terreno per un ritorno a quel tipo di sonorità c'era già e i Maneskin non hanno fatto altro che emergere e dare una voce contemporanea a tutti quei ragazzi che cercavano altrove quel tipo di sonorità e immaginario (musicale, ma anche estetico). Semplicemente noi adulti, come sempre, eravamo ancora fermi agli adolescenti di qualche anno prima.


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#69 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 08:11

L'errore che si fa è considerare "gli altri" (che siano i giovani, i vezz, i leghisti, quelli di altre nazioni, di un giro diverso dal nostro) come un blocco unico e uniforme, mentre in realtà ogni persona è diversa e le tendenze sono una faccenda statistica. Il "rappresentante medio" di un gruppo non esiste. Questo atteggiamento semplificatorio è tanto più spontaneo quanto meno si hanno contatti coi mondi in questione. Quando poi per qualche ragione si stabilisce un contatto, magari limitatissimo, si tende a confondere ciò che si è visto per la manifestazione dello standard, dimenticando tutti i bias di selezione (nei libri per ragazzi si cita Bowie? ok, ma gli adolescenti che leggono libri per ragazzi sono un campione rappresentativo degli adolescenti in generale?) e l'enorme variabilità che naturalmente una classe eterogenea di individui presenta al suo interno.

Nessuno è esente dal rischio eh, tutte le considerazioni che ho riportato sopra vengono da impressioni tratte chiacchierando coi miei studenti/coi ragazzi che vedo agli scout, che ovviamente sono una porzione davvero minuscola e senz'altro già di per sé selezionata degli adolescenti che si aggirano per Bergamo e dintorni. Figurarsi se poi si vuole generalizzare all'Italia intera o addirittura al mondo.


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#70 Legolas

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Inviato 29 ottobre 2021 - 08:38

Vero, i blocchi omogenei non esistono, ma le tendenze musicali si.
Oggi a spartirsi la torta sono trap, EDM e questa massa di nuovi cantautorini pop.
Se si prendessero le playlist di 100 adolescenti a caso, quanti pezzi rock ci trovereste tolti i Maneskin? E quanti apparterebbero a gruppi rock giovani?
Un utente diceva che Beatles, Stones, Zeppelin ecc sono visti come dinosauri dagli adolescenti, ma allora perché gruppi giovani come Royal Blood e Black Keys sono rimasti di nicchia?
Secondo voi su 100 adolescenti quanti conoscono questi gruppi?
L'avvento dello streaming e la frammentazione dei media ha portato il rock allo status di musica di nicchia, perché le radio mainstream passano solo i pezzi storici, i pezzi nuovi sono roba da Virgin Radio.
Per dire, 15 anni fa Song to say goodbye dei Placebo te la passavano anche le radio mainstream, Beautiful James puoi beccarla solo sulle radio rock.
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#71 Tony Randine

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Inviato 29 ottobre 2021 - 10:07

...ma lasciate che i ragazzi si vivano il sogno.


Eh, facile così però. Quando ci gira siamo lì pronti con il mitra puntato a smerdare tutto lo smerdabile, anche roba (italiana) molto più valida dei Maneskin. Tu in primis. Ora dobbiamo lasciare che i ragazzi si vivano il loro sogno. Che poi: ma chi li tocca? asd
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#72 tonysuper

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Inviato 29 ottobre 2021 - 10:33

Sono molto furbi nel marketing.

 

Cantare una canzone dal titolo "mamma mia", che è una espressione popolare negli usa quanto il saluto "ciao" e usare parole italiane a caso è una specie di totocutugnata.

Insomma sono i Ricchi e poveri in formato finto-trasgressivo.

 

In quello che fanno non sono malvagi, hanno un cantante bravino, un discreto groove, una presenza scenica.


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#73 Tony Randine

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Inviato 29 ottobre 2021 - 10:38

Loro non sono furbi, sono 4 fantocci in mano a gente furba. Ora si scomodano i grandi nomi del rock e il glam+provocazione, ma fino a qualche anno fa si vestivano come degli straccioni e facevano le cover di Caparezza in chiave ragamuffin
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#74 ucca

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Inviato 29 ottobre 2021 - 11:25

Agnelli dice la sua alla conferenza stampa di ieri di x-factor: " "Sui Måneskin tante cose non sono state capite. Ci sono i farisei che credono di sapere la verità su cosa sia rock'n'roll e su che cosa non lo sia, non so chi abbia dato loro questo tipo di laurea perché in realtà sono proprio loro a non essere rock. Se qualcuno paragona I Måneskin ai Sonic Youth non ha capito un cazzo. I Måneskin sono un gruppo mainstream, si possono paragonare agli Aerosmith.

 

Questa frase mi ha incuriosito. Cioè chi cazzo può paragonarli mai ai sonic youth con chi ce l'aveva Agnelli? 

Ho cercato su google ed è uscita solo lei https://www.rockol.i...rdon-intervista

asd

 

sul resto, vabbè. Contento per loro ma musicalmente sono insopportabili, anche se almeno non fanno trap. 


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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#75 Womanizer

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Inviato 29 ottobre 2021 - 11:32

Loro non sono furbi, sono 4 fantocci in mano a gente furba. Ora si scomodano i grandi nomi del rock e il glam+provocazione, ma fino a qualche anno fa si vestivano come degli straccioni e facevano le cover di Caparezza in chiave ragamuffin

 

Chi sarebbe questa gente furba? Non può trattarsi di semplici discografici a sto punto.


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#76 Zanabirra

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Inviato 29 ottobre 2021 - 13:56

In realtà i giovani, complici internet e lo streaming che mettono tutto a portata di click (mi ci metto anch'io che sono del '98), hanno forse il polso più forte che ci sia mai stato sulla consapevolezza di chi siano stati i grandi del passato. Chiedete a un adolescente qualsiasi se ha mai sentito nominare buona parte dei grandi artisti dai '60 in poi e potreste rimanere sorpresi da quanti "sì" vi sentite dire. Ma appunto, sono... del passato (riavvolgiamo il tempo all'indietro di mezzo secolo e saremo... nel 1971! sono tanti, tanti anni per chi oggi ne ha fra i 13 e i 20!). Sono classici, non sono più contemporanei, perciò non possono più fare tendenza, sarebbe anche... straniante se la facessero. Conosco fin da bambina tutti i grandi del secolo scorso, grazie alle radio, ai dischi di mia mamma e infine (e soprattutto) grazie a internet, ma non sono loro i miei ascolti top in senso numerico perché occupano un posto sacro, che è lì scolpito nella storia, mi danno un'emozione incredibile e in un certo senso anche per questo sono da centellinare, sarebbe come sovraccaricarsi di classici della letteratura, dell'arte, del teatro. Il loro posto è dietro una tenda da spostare solo quando te la senti, quando è opportuno, non si possono interpellare in loop perché esprimono qualcosa di molto grande già nel fatto stesso di fare riferimento a un mondo che è nei libri di storia - e questo lo metto non come un disvalore ma come una cosa emozionante e come elemento "di dislivello" che però non toglie nulla alla loro grandezza. La musica di oggi invece fa parte della quotidianità, è un mondo con il quale chi è giovane può sentirsi molto più in confidenza, non c'è questo timore reverenziale o l'impegno di filtrare un'opera del passato, tutte cose che richiedono un impegno emotivo e cognitivo (soprattutto emotivo, nel mio caso).

 

Per quanto riguarda i Maneskin, concordo con chi vi individua elementi strutturali della musica mainstream di oggi (es. hip hop) riproposti attraverso le sonorità della triade chitarra-basso-batteria, poi secondo me l'apertura mentale media di un ascoltatore adolescente che viene inondato dall'immensa varietà di Spotify & co. fa il resto. Oggi i generi non sono considerati così nettamente divisi dai ragazzi, e credo che i Maneskin giochino molto a costruire la canzone come un generico pezzo mainstream e a travestirlo con altri suoni. A me non fanno impazzire ma lo scarto con le rock band classiche in questo senso mi suona molto evidente ed è una formula ibrida che secondo me incuriosisce molto gli adolescenti e i miei coetanei.


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#77 Merlo

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Inviato 29 ottobre 2021 - 14:17

 

Loro non sono furbi, sono 4 fantocci in mano a gente furba. Ora si scomodano i grandi nomi del rock e il glam+provocazione, ma fino a qualche anno fa si vestivano come degli straccioni e facevano le cover di Caparezza in chiave ragamuffin

 

Chi sarebbe questa gente furba? Non può trattarsi di semplici discografici a sto punto.

 

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#78 Gozer

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Inviato 29 ottobre 2021 - 14:24

In realtà i giovani, complici internet e lo streaming che mettono tutto a portata di click (mi ci metto anch'io che sono del '98), hanno forse il polso più forte che ci sia mai stato sulla consapevolezza di chi siano stati i grandi del passato. Chiedete a un adolescente qualsiasi se ha mai sentito nominare buona parte dei grandi artisti dai '60 in poi e potreste rimanere sorpresi da quanti "sì" vi sentite dire.

 

 

L'aneddotica non dovrebbe valere, ma io per questioni di lavoro ho frequentato un sacco di giovani (in numero che forse un po' alla statistica inizia ad avvicinarcisi) e non conoscevano niente di niente che andasse indietro di oltre dieci anni. Gli anni Sessanta per loro semplicemente non esistono, conoscono il nome dei Beatles giusto per sentito dire. 

L'unico modo in cui arrivano alla musica vecchia è la presenza in qualche film o videogioco. A quel punto diventa "La canzone di Avengers", "La canzone di Overwatch", ma di certo non hanno la più pallida idea di chi sia l'artista. La musica vecchia per i giovani è ormai semplicemente un accessorio da abbinare a qualcosa.


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#79 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 14:31

Aneddotica ma bella:

 

Classe terza superiore, fine dell'ora, uno studente mi insegue in corridoio con un compagno e mi fa: "profe, profe*, ma lo sa che Azzola [l'altro compagno] è espertissimo di musica? gli chieda una canzone e lui gli dice subito di chi è". In effetti anche negli scorsi intervalli stava facendo sto gioco coi compagni. Mi dico vabbè dai comincio con una cosa facile: "Sunday Bloody Sunday". E il summenzionato Azzola: "No vabbè profe, ma se mi dice canzoni che conosce solo lei non vale!".

* Sì, nel luogo barbaro dove vivo e puranco in quello dove insegno si suole appellare così i docenti

 

 


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#80 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 15:11

 
(270f.png Massimo Gramellini, "Maneskzan") Il felice mistero dei Maneskin è che sono i primi musicisti italiani ad avere successo nel mondo con una musica non italiana. Dall’Italia gli stranieri si sono sempre aspettati la melodia lacrimosa, lo stornello o il do di petto, non il frastuono organizzato del rock. Chi ha scelto la strada delle sonorità angloamericane, come il mio filosofo di riferimento Vasco Rossi, ha sempre fatto fatica a essere ascoltato oltre Chiasso.
Che cosa possiedono dunque di così speciale questi quattro ragazzi romanissimi per incantare scandinavi e statunitensi, tanto da riempire i club di New York, finire nel talk-show di Jimmy Fallon e aprire il concerto dei Rolling Stones non in un palazzetto italiano, ma a Las Vegas?
Per usare una parola alla moda, sono fluidi. Damiano, il cantante, è un maschio che si trucca senza perdere virilità. Victoria, la bassista, è una donna che fa la dura senza perdere femminilità. Tutti e quattro appaiono sfuggenti, nitidi eppure sfocati, non incastrabili in una definizione. E la loro non sembra una posa, ma un’essenza, in cui si riconosce un’intera generazione. Nel secolo scorso, David Bowie e i Kiss si truccavano come e più di loro, ma erano considerati un’avanguardia anche da noi che li amavamo. Per i ragazzi di oggi, invece, i Maneskin sono la normalità.
La settimana della loro consacrazione planetaria ha coinciso in Italia con il capitombolo della legge Zan. Perché la vita sa essere davvero ironica, a volte. Basta capirne le battute. (1f4f8.png Instagram; @maneskinofficial)
 
251064020_10159655268647530_528791678980

 

 

 


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#81 geeno

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Inviato 29 ottobre 2021 - 15:11

Ti va già bene che ti danno del lei.


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#82 Zanabirra

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Inviato 29 ottobre 2021 - 16:10

 

In realtà i giovani, complici internet e lo streaming che mettono tutto a portata di click (mi ci metto anch'io che sono del '98), hanno forse il polso più forte che ci sia mai stato sulla consapevolezza di chi siano stati i grandi del passato. Chiedete a un adolescente qualsiasi se ha mai sentito nominare buona parte dei grandi artisti dai '60 in poi e potreste rimanere sorpresi da quanti "sì" vi sentite dire.

 

 

L'aneddotica non dovrebbe valere, ma io per questioni di lavoro ho frequentato un sacco di giovani (in numero che forse un po' alla statistica inizia ad avvicinarcisi) e non conoscevano niente di niente che andasse indietro di oltre dieci anni. Gli anni Sessanta per loro semplicemente non esistono, conoscono il nome dei Beatles giusto per sentito dire. 

L'unico modo in cui arrivano alla musica vecchia è la presenza in qualche film o videogioco. A quel punto diventa "La canzone di Avengers", "La canzone di Overwatch", ma di certo non hanno la più pallida idea di chi sia l'artista. La musica vecchia per i giovani è ormai semplicemente un accessorio da abbinare a qualcosa.

 

Non so di che generazione tu sia, io parlo perché di questa generazione faccio parte e i classici della musica li conoscono... tutti i miei coetanei con i quali abbia parlato. Almeno, tutti quelli che ascoltano musica abitualmente. Poi ci sono quelli che la musica la sentono solo nei jingle pubblicitari o nelle playlist delle hit di Spotify, ma dubito siano persone che prestano attenzione in generale a qualsiasi cosa esista al mondo, sono i "vivono perché respirano" che sono sempre esistiti e sempre esisteranno. Proprio per via della fluidità di internet, alcuni riscoprono e ascoltano addirittura musica della prima metà del Novecento. Non voglio sminuire l'esperienza lavorativa, ma i ragazzi difficilmente danno confidenza agli adulti e non mi aspetto - a parte quelli che sanno a malapena ragionare e danno fiato alle trombe mentre gli altri se ne guardano bene, e ci credo che poi i primi risultino più rappresentativi - che ne parlino volentieri con persone più vecchie di 20, 30 anni (non lo faccio neanch'io nella vita reale, aspettandomi sempre pesci in faccia da parte del solito sprezzante boomer, sul web mi espongo solo perché sono anonima e posso scrivere un po' quello che mi pare fregandomene altamente quando mi sento ripetere sempre le solite cose, dal vivo è più pesante). Questo, ribadisco, riguardo ai ragazzi che ascoltano musica con un minimo di attenzione. Parlo perché lo vivo, non me lo sono sognato. Su quelli che vivono perché respirano non posso dire nulla, se però a causa di questa sempiterna categoria vogliamo ricondurre tutto a "o tempora, o mores" includendo tutta la generazione, anche chi alle cose l'attenzione la presta eccome... be', il problema secondo me non è tanto la musica quanto il fatto che a una certa la generazione precedente disprezzerà sempre la successiva (chi sa quando sarò vecchia quante peste e corna dirò dei giovinastri di fine secolo asd ).


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#83 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 16:22

@Zana secondo me hai ragione a porre distinguo e fai bene a cercare di scardinare la narrazione per cui "i giovani d'oggi" sarebbero una massa compattissima di persone ignoranti di qualunque passato. Nel tuo discorso però fai davvero tanti ritagli: "i coetanei con cui abbia parlato", "quelli che ascoltano musica abitualmente", "i ragazzi che ascoltano musica non un minimo di attenzione"... Stai considerando una sottocategoria nella sottocategoria nella sottocategoria: quella fatta dai ragazzi che ascoltano musica con anche uno sguardo al passato*. Ma questi per definizione conoscono almeno a grandi linee il passato!

 

*Non lo dici, ma mi sembra implicito. Forse sbaglio, però. Intendi affermare che anche coloro che seguono soprattutto uscite in ambito trap/rap hanno questa solida infarinatura riguardo ai classici? La mia esperienza non mostra questo — e per quanto sia quella di un adulto che ha una certa differenza di età con quella dei ragazzi con cui ha a che fare, almeno in certi contesti mi sento di dire che apertura e franchezza ci sono. Non mi ritroverei altrimenti con la sede scout invasa di neomelodico napoletano (e a dire il vero preferirei pure).


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#84 Zanabirra

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Inviato 29 ottobre 2021 - 17:12

@Zana secondo me hai ragione a porre distinguo e fai bene a cercare di scardinare la narrazione per cui "i giovani d'oggi" sarebbero una massa compattissima di persone ignoranti di qualunque passato. Nel tuo discorso però fai davvero tanti ritagli: "i coetanei con cui abbia parlato", "quelli che ascoltano musica abitualmente", "i ragazzi che ascoltano musica non un minimo di attenzione"... Stai considerando una sottocategoria nella sottocategoria nella sottocategoria: quella fatta dai ragazzi che ascoltano musica con anche uno sguardo al passato*. Ma questi per definizione conoscono almeno a grandi linee il passato!

 

*Non lo dici, ma mi sembra implicito. Forse sbaglio, però. Intendi affermare che anche coloro che seguono soprattutto uscite in ambito trap/rap hanno questa solida infarinatura riguardo ai classici? La mia esperienza non mostra questo — e per quanto sia quella di un adulto che ha una certa differenza di età con quella dei ragazzi con cui ha a che fare, almeno in certi contesti mi sento di dire che apertura e franchezza ci sono. Non mi ritroverei altrimenti con la sede scout invasa di neomelodico napoletano (e a dire il vero preferirei pure).

Sì, ma queste sottocategorie sono più semplicemente sottoinsiemi delle persone con le quali ho degli scambi, e in tutti questi sottoinsiemi, tutti mostrano consapevolezza della musica del passato (poi può essere che non abbia conosciuto abbastanza coetanei da poter fare un campione statistico rappresentativo, anche considerando che non sono una persona che fa esattamente amicizia con chiunque, ma sinceramente credo che neanche su questo forum ci sia un campione sufficiente per farsi un'idea della consapevolezza musicale delle generazioni precedenti, se anche stiamo parlando di una nicchia lo stiamo facendo a partire da un'altra nicchia). Esempio per la sottocategoria "quelli con cui parlo" (non necessariamente ascoltatori accaniti): una mia amica di 2 anni più giovane segue rap e trap ma la sera ascolta i Pink Floyd e Bob Dylan, una ragazza che ha 5 anni meno di me ascolta il calderone delle hit di Spotify ma ha approfondito anche il rock anni '70, una mia ex compagna di scuola è invasata della EDM ma ama anche l'opera (alla faccia del non conoscono il passato!), una mia amica della mia età ascolta prevalentemente musica zarra (trance, midtempo bass...) ma sa perfettamente chi siano De André e gli altri cantautori italiani, una mia ex compagna di scuola stava sempre dietro alle classifiche di ciarpame assortito ma poi all'improvviso se ne usciva pure lei con i cantautori, una ragazza che ha 1 anno meno di me ascolta pop plasticoso e orridi pezzi estivi ma è anche fan sfegatata dei Beatles e conosce vita morte e miracoli di Paul McCartney. Esempio per la sottocategoria "quelli che ascoltano musica abitualmente": qui si apre già una fauna più complessa che include ambiti più di nicchia, si va dagli amanti del folk agli esploratori dell'elettronica, e qui la domanda produce mediamente frutti molto articolati (anche se paradossalmente qualche falla potrebbe esserci proprio in questa "terra di mezzo", perché c'è un maggiore orientamento verso la novità e lo sperimentalismo e i legami col passato a volte tendono a rompersi davvero). Esempio per la sottocategoria "quelli che ascoltano musica con un minimo di attenzione": qui cominciano a comparire quelli che la musica l'hanno studiata davvero, da quelli che studiano canto a quelli che vanno al conservatorio, fino ai wannabe riccardoni. E va be', qui piove sul bagnato, conoscere la musica del passato è il minimo sindacale. Poi qualche testa fra le nuvole che ignora alcuni capisaldi ci sarà sempre anche al conservatorio, ma ognuno è diverso, raggruppare in categorie alla fine è sempre un'operazione pericolosa. Bisogna inoltre mettersi d'accordo su cosa vogliamo chiamare caposaldo; se questo sito si chiama Ondarock un motivo ci sarà, ma per esempio un mio amico poco più grande di me conosce il ragtime, il folk irlandese, lo swing, ma sul rock sa pochissimo perché banalmente non gli piace. Ci sono tanti aspetti in gioco. Quel che posso dire è che, escludendo i sempiterni "vivono perché respirano" (che sono così oggi come lo erano 20 anni fa, come lo erano 200 anni fa, come lo saranno fra chi sa quanto se non ci estinguiamo nel frattempo), se si riesce ad abbattere il muro di diffidenza che divide le generazioni (è molto più spesso di quanto si possa immaginare) si avranno parecchie sorprese.

 

P.S. in tutto questo mi è venuto in mente solo un ragazzo che conosce la trap "e basta", ma non so neanche se sia vero perché lo conosco solo di vista  :) 


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#85 Legolas

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:08

Video perfetto per l'argomento, non si parla di un gruppo rock ma quella è un aggravante semmai, simile a quello che ascoltano oggi, di inizio anni 2000 e nonostante questo già caduti nel dimenticatoio asd

 


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#86 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:11

"Caduti nel dimenticatoio" gli Eiffel? Ma non scherziamo. "Am blu dabudì dabudà" la conosce chiunque, anche giovanissimo, e mi sa non soltanto in Italia. Scena numero uno di Iron Man 3, am I right?


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#87 Legolas

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:15

Certo, ma solo quella.

Basta vedersi il video e tutte le altre non le ricorda nessuno di quei ragazzi, compresa quella che portarono a Sanremo.

Oltretutto hanno questa fissa di definirli "techno", quando in realtà facevano EDM.


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#88 .Cyclo

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:16

Video perfetto per l'argomento, non si parla di un gruppo rock, ma quella è un aggravante semmai, simile a quello che ascoltano oggi, di inizio anni 2000 e nonostante questo già caduti nel dimenticatoio asd

 

Mi sono perso nella psichedelia di queste virgole messe a casaccio.

 

(Ma poi, che c'entrano gli Eiffel 65?)


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#89 Gozer

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:26

Neanche a farlo apposta, oggi una ragazza ventenne a "L'eredità" (visto non per mia volontà :D ):

 

"Attribuisci le canzoni al proprio interprete: With or Without You"

 

"Beatles"

 

"Surfin' USA" 

 

"Backstreet Boys".

 

 

Scusami Zana, ma i fatti mi cosano. asd


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#90 Legolas

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:29

(Ma poi, che c'entrano gli Eiffel 65?)

 

I due utenti stavano parlando della memoria dei giovani, e se ricordano o meno i grandi classici rock dei '60 e '70.

Il video sopra è la dimostrazione che la maggioranza di loro ignora persino un gruppo EDM di inizio anni 2000, una delle ragazze la etichetta addirittura come "musica antica"

E se gli Eiffel 65 sono antichi, figuriamoci i Who o i Velvet Underground..


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#91 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:35

Sì ma gli Eiffel erano "Blue" già ai tempi, non è che ci sia da stupirsi se gli altri pezzi sono poco ricordati.
Avere comunque un pezzo "classico" a distanza di 20 anni è qualcosa che anche alcuni artisti di grossissimo calibro non possono vantare.


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#92 Bernardus

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:38

La ragione per cui molti millenials, fascia di età che dovrebbe indicare i nati dal 1985 in poi,siano mediamente più disorientati e per certi versi, paradossalmente meno ricettivi è un fenomeno statistico e sociologico che andrebbe analizzato da molte prospettive per pronunciarsi con cognizione. Si badi, sono anch'io appartenente a questa generazione. E già mi sono espresso in tal senso. Il fatto che esista un campione, anche vasto di giovani capaci, ricettivi, curiosi e interessati non deve assolutamente tarpare le ali a una riflessione sociologica che riflette semplicemente il mondo, frettoloso e disorientante in cui viviamo. Se poi parliamo di rock, perchè di questo si dovrebbe discutere, ho già detto di essermi imbattuto in un nutrito numero di guys assolutamente propensi per altre estetiche musicali;sia in fase di ascolto che realizzativa. Anche io ho ascoltato per esempio diversi artisti trap ma lungi da me credere di conoscerla da un punto di vista che non sia superficiale. E rispetto i codici di questa musica, sia chiaro e inteso. Così, al netto di ragazzi appasionati e conoscitori di rock mi riservo dei dubbi sull'effettiva cultura musicale media in materia da parte dei più giovani. Anche io ascolto Debussy ma non sono uno che ci sguazza, per discorsi fatti con cognizione vi rimando ad altra gente. Questo è quanto. Che ci siano campioni e c......i in ogni ceto sociale, fascia di età e sesso è fuor di dubbio. E non va utilizzata questa argomentazione come antitesi. E' ovvia e se la si utilizza allora non si è capito il discorso a monte. I ragazzi di oggi sono figli di tempi "liquidi", mobili ed elastici ma anche molto rarefatti in sostanza e forma. C'è un grande campione che di questi tempi qui rappresenta il peggio, non ci prendiamo per i fondelli. Fonti: la mia esperienza e il mio vissuto con molti ragazzi, in gamba e non.


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#93 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:43

POI LEGGO MEGLIO MA (caps intended)

 

 

fascia di età che dovrebbe indicare i nati dal 1985 in poi

 

Nope, manca l'estremo superiore. I millennials sono a grandi linee "coloro che sono stati adolescenti a inizio millennio", ovvero grossomodo i nati dall'80-81 fino a fine anni 90. Su anno più anno meno si può discutere, ma vada come vada a un certo punto bisognerà ben darci un taglio. Tant'è che c'è pure il nome per la generazione dopo ("zoomers").


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#94 Gozer

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Inviato 29 ottobre 2021 - 18:49

Ma quali nati nel 1985, io tutti i discorsi di cui sopra li attribuivo ai nati dal 2000 in poi... che concezione avete di giovani? :D


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#95 Connacht

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Inviato 29 ottobre 2021 - 19:08

1981-1996, prima generazione a crescere nell'era digitale, e in una condizione di precarietà economica enorme. Musicalmente hanno visto da bambini e adolescenti in successione l'esplosione di boyband e teen pop, nu metal, punk pop, emo, tra i fenomeni più mediatici. Oppure con la connessione a internet erano fra i primi a scoprire i programmi peer-to-peer e ad avere accesso a una quantità prima impensabile di musica. Attualmente aprono pagine Facebook nostalgiche dedicate alla serie A di quel periodo, alle storie di Topolino di quel periodo, ai cartoni animati e sitcom di quel periodo, eccetera eccetera.


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#96 William Blake

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Inviato 29 ottobre 2021 - 19:09

Avendo negli ultimi anni conosciuto centinaia di Gen Z (o prossimi al 2000) con un divario anagrafico che sta crescendo (da un minimo storico di 5 anni a ormai 15 anni), direi che quel che hanno detto Gozer e wago corrisponde anche alla mia esperienza. Diciamo che ho toccato con mano quello che i sociologi chiamano "collasso del contesto" e in generale l'appiattimento del passato in un'unica e informe nebulosa. Onde evitare i passatismi, mi viene da dire che quello che racconta Zana dei suoi coetanei (che comunque sono già +20) potrei dirlo pure io dei miei coetanei quando avevo 15-20 anni, ma ho contezza che fosse il sottinsieme di un sottinsieme di un sottinsieme, e la realtà era molto meno rosea. Va detto che conta molto il milieu da cui si pesca e non si può far finta di non ammettere che se un quattordicenne si appassiona alla musica ha tutti gli strumenti per avere una infarinatura generale pressoché compiuta in poco tempo, cosa per uno della Generazione X era praticamente impossibile (più invece fattibile per i millennial come me che hanno vissuto la transizione all'ADSL in età adolescenziale).


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#97 Zanabirra

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Inviato 29 ottobre 2021 - 19:12

La ragione per cui molti millenials, fascia di età che dovrebbe indicare i nati dal 1985 in poi,siano mediamente più disorientati e per certi versi, paradossalmente meno ricettivi è un fenomeno statistico e sociologico che andrebbe analizzato da molte prospettive per pronunciarsi con cognizione. Si badi, sono anch'io appartenente a questa generazione. E già mi sono espresso in tal senso. Il fatto che esista un campione, anche vasto di giovani capaci, ricettivi, curiosi e interessati non deve assolutamente tarpare le ali a una riflessione sociologica che riflette semplicemente il mondo, frettoloso e disorientante in cui viviamo. Se poi parliamo di rock, perchè di questo si dovrebbe discutere, ho già detto di essermi imbattuto in un nutrito numero di guys assolutamente propensi per altre estetiche musicali;sia in fase di ascolto che realizzativa. Anche io ho ascoltato per esempio diversi artisti trap ma lungi da me credere di conoscerla da un punto di vista che non sia superficiale. E rispetto i codici di questa musica, sia chiaro e inteso. Così, al netto di ragazzi appasionati e conoscitori di rock mi riservo dei dubbi sull'effettiva cultura musicale media in materia da parte dei più giovani. Anche io ascolto Debussy ma non sono uno che ci sguazza, per discorsi fatti con cognizione vi rimando ad altra gente. Questo è quanto. Che ci siano campioni e c......i in ogni ceto sociale, fascia di età e sesso è fuor di dubbio. E non va utilizzata questa argomentazione come antitesi. E' ovvia e se la si utilizza allora non si è capito il discorso a monte. I ragazzi di oggi sono figli di tempi "liquidi", mobili ed elastici ma anche molto rarefatti in sostanza e forma. C'è un grande campione che di questi tempi qui rappresenta il peggio, non ci prendiamo per i fondelli. Fonti: la mia esperienza e il mio vissuto con molti ragazzi, in gamba e non.

Però un conto è parlare di cultura musicale approfondita, un conto è capire se i giovani abbiano un'idea o meno di chi siano stati i grandi del secolo scorso. Dalla mia esperienza la seconda è diffusa (rimando ai commenti sopra), la prima... no! Ma non solo fra i ragazzi... fra tutti! Qui secondo me bisogna distinguere fra fruizione "comune" e approfondimento appassionato, il secondo è roba per pochi ed è sempre stato così. Per quanto riguarda i tempi liquidi... che il mondo di oggi sia diversissimo da quello di una volta è sotto gli occhi di tutti e c'è fior di libroni in merito, io posso dire quello che vivo in quanto parte della generazione presa in oggetto, nella mia terra e nella mia esperienza (provincia settentrionale, anni '00, '10 e primi '20), ma poi il mondo è talmente grande che per le valutazioni sociologiche ad ampio raggio alzo le mani, ecco. Ma se la tesi che si mira a dimostrare è che questo renda i giovani di oggi peggiori di quelli di una volta, no. E' cambiato tutto, e quella che sta avvenendo non è tanto una rarefazione quanto una disintermediazione che però trova delle responsabilità precise in un apparato sociale e scolastico che si è fatto prendere a calci in faccia dalla spaventosa accelerazione complessiva come e più dei ragazzi che in tutto questo sono l'ultima ruota del carro. E anche se c'è questa disintermediazione, i ragazzi cercano in tutti i modi di trovare risposte e sotterfugi per riallacciare le relazioni nonostante l'inferno in cui ci siamo trovati catapultati. Ma vi assicuro per esperienza personale che sono canali per lo più invisibili agli adulti, anche perché i giovani in linea di massima degli adulti non si fidano, e nemmeno pretendono di essere compresi, tanto sono consapevoli del gap generazionale. Non lo pretendo più neanch'io, che alla fine sono pure più grande della media della generazione presa in esame. Inoltre non credo che gli adulti abbiano il polso della situazione, francamente negli adulti osservo ormai da anni una desertificazione delle relazioni e una disintermediazione crescente (anche a causa delle "radicalizzazioni social") che hanno poco da invidiare a quelle dei giovani. Siamo tutti sulla stessa barca, e siamo tutti in difficoltà, ognuno con gli strumenti della propria generazione.


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#98 Bernardus

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Inviato 29 ottobre 2021 - 19:24

E' vero manca l'estremo superiore, il 2005 secondo la Treccani che utilizza come estremi il 1985 e il 2005. E quindi sconfessa anche la tua definizione perchè un 2005 quanti anni ha nel 2007? Ma ti invito a leggere con attenzione il contenuto per intero prima di commentare. Altrimenti al tuo commento c'è da dargli un nope a prescindere perchè esula da tutto il discorso. Un discorso su cui puoi concordare o dissentire, in maniera totale o parziale ma che dovresti processare e criticare a ragion veduta.  Il mio commento è stato sopra esposto e argomentato. Bene sarebbe avere una risposta, favorevole o contraria ma sul contenuto. Vale a dire, per farla in soldoni che se non ci ponessimo in un determinato modo ne nascerebbero confronti sicuramente più utili, per ambo le parti.


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#99 wago

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Inviato 29 ottobre 2021 - 19:28

Ehiehi calma: l'ho detto chiaramente che il messaggio devo ancora leggerlo bene. Lo farò e risponderò nel merito. Al volo ho notato quell'inesattezza e l'ho segnalata, that's all. Per gli anni d'inizio e di fine, fonte che consulti delimitazione diversa che trovi, comunque. Ma a grandi linee il concetto quello è.


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#100 Bernardus

    Roadie

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Inviato 29 ottobre 2021 - 19:33

 

La ragione per cui molti millenials, fascia di età che dovrebbe indicare i nati dal 1985 in poi,siano mediamente più disorientati e per certi versi, paradossalmente meno ricettivi è un fenomeno statistico e sociologico che andrebbe analizzato da molte prospettive per pronunciarsi con cognizione. Si badi, sono anch'io appartenente a questa generazione. E già mi sono espresso in tal senso. Il fatto che esista un campione, anche vasto di giovani capaci, ricettivi, curiosi e interessati non deve assolutamente tarpare le ali a una riflessione sociologica che riflette semplicemente il mondo, frettoloso e disorientante in cui viviamo. Se poi parliamo di rock, perchè di questo si dovrebbe discutere, ho già detto di essermi imbattuto in un nutrito numero di guys assolutamente propensi per altre estetiche musicali;sia in fase di ascolto che realizzativa. Anche io ho ascoltato per esempio diversi artisti trap ma lungi da me credere di conoscerla da un punto di vista che non sia superficiale. E rispetto i codici di questa musica, sia chiaro e inteso. Così, al netto di ragazzi appasionati e conoscitori di rock mi riservo dei dubbi sull'effettiva cultura musicale media in materia da parte dei più giovani. Anche io ascolto Debussy ma non sono uno che ci sguazza, per discorsi fatti con cognizione vi rimando ad altra gente. Questo è quanto. Che ci siano campioni e c......i in ogni ceto sociale, fascia di età e sesso è fuor di dubbio. E non va utilizzata questa argomentazione come antitesi. E' ovvia e se la si utilizza allora non si è capito il discorso a monte. I ragazzi di oggi sono figli di tempi "liquidi", mobili ed elastici ma anche molto rarefatti in sostanza e forma. C'è un grande campione che di questi tempi qui rappresenta il peggio, non ci prendiamo per i fondelli. Fonti: la mia esperienza e il mio vissuto con molti ragazzi, in gamba e non.

Però un conto è parlare di cultura musicale approfondita, un conto è capire se i giovani abbiano un'idea o meno di chi siano stati i grandi del secolo scorso. Dalla mia esperienza la seconda è diffusa (rimando ai commenti sopra), la prima... no! Ma non solo fra i ragazzi... fra tutti! Qui secondo me bisogna distinguere fra fruizione "comune" e approfondimento appassionato, il secondo è roba per pochi ed è sempre stato così. Per quanto riguarda i tempi liquidi... che il mondo di oggi sia diversissimo da quello di una volta è sotto gli occhi di tutti e c'è fior di libroni in merito, io posso dire quello che vivo in quanto parte della generazione presa in oggetto, nella mia terra e nella mia esperienza (provincia settentrionale, anni '00, '10 e primi '20), ma poi il mondo è talmente grande che per le valutazioni sociologiche ad ampio raggio alzo le mani, ecco. Ma se la tesi che si mira a dimostrare è che questo renda i giovani di oggi peggiori di quelli di una volta, no. E' cambiato tutto, e quella che sta avvenendo non è tanto una rarefazione quanto una disintermediazione che però trova delle responsabilità precise in un apparato sociale e scolastico che si è fatto prendere a calci in faccia dalla spaventosa accelerazione complessiva come e più dei ragazzi che in tutto questo sono l'ultima ruota del carro. E anche se c'è questa disintermediazione, i ragazzi cercano in tutti i modi di trovare risposte e sotterfugi per riallacciare le relazioni nonostante l'inferno in cui ci siamo trovati catapultati. Ma vi assicuro per esperienza personale che sono canali per lo più invisibili agli adulti, anche perché i giovani in linea di massima degli adulti non si fidano, e nemmeno pretendono di essere compresi, tanto sono consapevoli del gap generazionale. Non lo pretendo più neanch'io, che alla fine sono pure più grande della media della generazione presa in esame. Inoltre non credo che gli adulti abbiano il polso della situazione, francamente negli adulti osservo ormai da anni una desertificazione delle relazioni e una disintermediazione crescente (anche a causa delle "radicalizzazioni social") che hanno poco da invidiare a quelle dei giovani. Siamo tutti sulla stessa barca, e siamo tutti in difficoltà, ognuno con gli strumenti della propria generazione.

 

Siamo tutti sulla stessa barca. Ma tra un nato nel 1947 e un 2000 passano mari e monti. C'è un target di riferimento che è figlio delle logiche del suo tempo assai più di altri. I ragazzi per pura questione anagrafica lo sono di più di altre fasce di età. Il discorso è questo. Come ho più volte sottolineato, anche in altri interventi, la cioccolata e la cacca sono ovunque. Ma dove sta l'errore nel giudicare i ragazzi superficiali più degli adulti (superficiali) di oggi perchè figli di una serie di processi che hanno assorbito fin da subito? Del resto lo hai visto anche te, sono stato commentato poco fa in maniera superficiale, rimandato a un commento più serio e attento a dopo, doman a data da destinarsi. Credo che il paradosso principale della nostra epoca di cui la nuova generazione è maggiormente vittima sia l'eccesso di informazione che causa disorientamento. Non voglio parlare da un punto di vista relazionale o di altri aspetti molto profondi su cui posso entrare in merito fino ad un certo punto.


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