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Anni 80' Italia: Si Salva Solo La Musica?


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7 replies to this topic

Sondaggio: Anni 80' Italia: Si Salva Solo La Musica?

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Italia: negli anni 80' inizia una lunga crisi nel mondo della letteratura e del cinema, non si può dir questo però sulla musica che salva in corner il decennio

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#1 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 24 settembre 2021 - 21:52

post che ovviamente non meritava assolutamente un topic e che poteva andare benissimo anche in pensieri liberi musicali ma so curioso di vedere il risultato del sondaggio  :mattarello:

 

la tesi è: negli anni 80' va in forte crisi il cinema italiano blabla e pure la letteratura blabla tira i suoi ultimi capi negli anni 70. Crisi nella letteratura e nel cinema italiano chiaramente che parte negli anni 80', blabla. In tutto questo marasma si salva solo la musica che presenta comunque i suoi meritevolissimi produzioni, etc. 

 

chiedo conferme qua prima di fare la sparata al corso che forse m'hanno accettato, tenendo ovviamente presente che non conosco minimamente una marea di mondi che mi potrebbero facilmente sbugiardarmi (fumetti, arte d'avantguardia, pittura, ecc)   


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#2 simon

    Scaruffiano

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Inviato 24 settembre 2021 - 23:31

post che ovviamente non meritava assolutamente un topic e che poteva andare benissimo anche in pensieri liberi musicali ma so curioso di vedere il risultato del sondaggio  :mattarello:

 

la tesi è: negli anni 80' va in forte crisi il cinema italiano blabla e pure la letteratura blabla tira i suoi ultimi capi negli anni 70. Crisi nella letteratura e nel cinema italiano chiaramente che parte negli anni 80', blabla. In tutto questo marasma si salva solo la musica che presenta comunque i suoi meritevolissimi produzioni, etc. 

 

chiedo conferme qua prima di fare la sparata al corso che forse m'hanno accettato, tenendo ovviamente presente che non conosco minimamente una marea di mondi che mi potrebbero facilmente sbugiardarmi (fumetti, arte d'avantguardia, pittura, ecc)   

 

 

Più che altro il cinema italiano per motivi evoluzionistici va in "crisi" ma riesce ad esportarsi benissimo: penso solamente a BERTOLUCCI.

 

Abbiamo avuto dei fenomeni assoluti che hanno creato nuovi generi cinematografici: la poetica del falso nell'immane MONDO CANE OGGI: L'ORRORE CONTINUA.. abbiamo assistito per la prima volta, nel cinema d'autore a una divina fellatio (BELLOCCHIO) per non parlare della poetica della morte del Gigantesco LUCIO FULCI. Nanni Moretti ha dato una nuova credibilità al cinema italiano all'estero.. Fellini Antonioni stavano scomparendo (forse) anche se l'immane tragico-grafia del genio di Rimini almeno fino all'intervista vive la sua fase barocca, come quella di Antonioni: esaurimento della creatività come esaurimento dei nervi tesi dell'Eros.

 

Andavamo così forte negli anni ottanta? A livello classico-contemporaneo avevamo la seconda fase influenzata da Cacciari, del Maestro Luigi Nono, Luciano Berio se non vado errato prese il posto a BOULEZ per quanto riguarda L'IRCAM (non consulto mai nulla, scrivo sempre a braccio) e c'erano geni come MARCO STROPPA che colpevolmente la società politica-tecnocratica finto socialista avevano messo al confine francese. SCIARRINO aveva creato senza l'ausilio di strumenti elettronici una poetica trans-fenomenica dello spettro acustico simile a quella dei giganti francesi dell'epoca..

 

Più che altro mi interessa parlare della lacerazione psichica di certi gruppi del rumore estremo, come il progetto di Zoppo che mi è sembrato una documentazione di un contenimento della psicosi graziato dalle macchine: come in ARTAUD, in Zoppo si "sente" metafisicamente parlando il respiro agonico, quella corrente archetipica che è pronta ad attraversarlo per renderlo Musica Inconscia.. è questa poetica pseudo dialettica a renderlo interessantissimo, come quella di Maurizio Bianchi in un epocale doppio dove si capiva che anche la sua mente se ne stava andando per i fatti suoi: la musica registrava miracolosamente la bruttezza estetica di quei suoni e di quelle ideologie ma allo stesso tempo EVIDENZIAVA il sismogramma (il fantasma) della coscienza destrutturantesi dei vari Zoppo, Bianchi che culminava nella disperazione RIO del primo disco degli ART FLEURY.

 

Il Battiato mistico supportato da un genio filosofico si apriva non tanto alla metafisica classica ma a una sorta (ed era già in Pico!) di KOINONIA tra idiomi religiosi diversissimi per trascendersi. Gli anni Ottanta per me (forse si è capito) sono visti (almeno in questo post) come devianza, psichica, microfisica (Foucault) e bastarda (nell'accezione STRAUBIANA).

 

La filosofia italiana eh eh eh.. non poteva competere certamente con quella internazionale: saggi filosofici italiani vs. TEORESI (BAUDRILLARD, LYOTARD, DELEUZE, GUATTARI, l'ultimo FOUCAULT, GADAMER, HABERMAS, SLOTERDIJK, VIRILIO, FEYERABEND, NANCY..) ed è colpa della società analfabetica italica nel NON confermare i vari talenti come quello di Anna Maria Ortese.. 


  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#3 Frank Pisciobbomba

    utente blasonato

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Inviato 25 settembre 2021 - 18:21

Dai io ci metterei anche scarpe e giubbotti, ne ricordo di bellissimi in quegli anni 


  • 1

Mi chiamo Ash, reparto ferramenta


#4 Bernardus

    Roadie

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Inviato 27 settembre 2021 - 10:27

In ambito letterario affermazione verissima, in ambito cinematografico è una mezza verità. Inizia un momento di profonda crisi ma ravvivato da vampate di genio dei soliti grandi nomi (Fellini, Leone, Scola, Monicelli). Si può contare ancora su una scuola di grandi attori, forse l'ultima grande generazione che verranno poi a mancare tutti il decennio successivo.


  • 1

#5 ucca

    CRM

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Inviato 30 settembre 2021 - 10:07

Salverei anche il cinema, considerata tutta la roba che usci in quel periodo. Le serie tv e i giocattoli (non solo della mattel, anche i micronauti per dire). Bellissimo "Brivido" e le pubblicità. E anche il calcio era bellissimo.


  • 0

www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#6 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 04 ottobre 2021 - 15:36

ma so curioso di vedere il risultato del sondaggio  :mattarello:

asd

 

oh, peró adesso fuori sti nomi, titoli e scene, altrimenti non vale  :mattarello:

 

aldilá delle giacche di Frank e del calcio, io qua intendo sopratutto cultura testualizzata (da contrappore a quella agita). Non sono un hard-fan del catalogare tutto, ma il calcio lo metterei piú tra la voce sport/gioco mentre scarpe e giubbotti piú tra moda e costume, etc, massimo sociologia del costume o robe simili. 

 

il nome del corso (che se mi va bene saranno 6 lezioni divise in 2 settimane) si potrebbe tradurre in italiano come: Sociologia del processo culturale nelle rappresentazioni intelletuali/artistiche nell'Italia dal dopoguerra ad oggi. (Dio!) 

 

che peró sto pensando di trasformare in un piú sobrio forme d'arte in Italia dal 1945 al 1975 onde evitare da una parte inutili forzature. Dall'altra invece ho deciso di bocciare gli anni 80' (e anche successivi) che dal punto di vista cinematografico e letterario continuano non convincermi per un cazzo. (Per appunto, per me si salva solo la musica da quel decennio)

 

 

In ambito letterario affermazione verissima, in ambito cinematografico è una mezza verità. Inizia un momento di profonda crisi ma ravvivato da vampate di genio dei soliti grandi nomi (Fellini, Leone, Scola, Monicelli). Si può contare ancora su una scuola di grandi attori, forse l'ultima grande generazione che verranno poi a mancare tutti il decennio successivo.

 

questi qua peró hanno tutti dato il loro meglio negli anni precedenti, non riesco vederli come "figli degli anni 80". Ci posso mettere, toh, un Nanni Moretti, ma mi pare esagerate salvare un decennio solo per lui. Pure un gigante come Bellocchio (rispondendo a Simon) ha dato il suo meglio prima e poi anche dopo ma non durante gli anni 80-90'. 


  • 0

#7 Bernardus

    Roadie

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Inviato 05 ottobre 2021 - 00:22

Beh, La Terrazza di Scola è del 1980, Amici miei parte II del 1982 e per me Fellini pur avendo dato il meglio negli anni 60 continua a fare film interessanti fino a Ginger e Fred.  C'era una volta in America è del 1984. Ma tendenzialmente hai ragione tu, Pietro Germi è ormai morto, Elio Petri termina la carriera nel 1979, De Sica è bello che morto, Rossellini anche. Anche registi talentuosi, di un cinema più smaliziato ma di qualità come Luciano Emmer, Steno o Bragaglia sono scomparsi ormai dai radar o morti.  C'è Bertolucci che è l'uomo dei grandi numeri e degli oscar e  qualche altra buona intuizione ma il cinema italiano degli anni 80 è un pallido ricordo di quello passato. Ma tanto basta per tenerlo in piedi, bastano i nostri ultimi grandi registi e attori con alcuni lampi a tenerlo in piedi. Anche perchè, se non salvassimo il cinema italiano anni 80 ci troveremmo costretti a stendere un velo pietoso su troppa roba successiva.


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#8 simon

    Scaruffiano

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Inviato 09 ottobre 2021 - 11:41

 

ma so curioso di vedere il risultato del sondaggio  :mattarello:

asd

 

oh, peró adesso fuori sti nomi, titoli e scene, altrimenti non vale  :mattarello:

 

aldilá delle giacche di Frank e del calcio, io qua intendo sopratutto cultura testualizzata (da contrappore a quella agita). Non sono un hard-fan del catalogare tutto, ma il calcio lo metterei piú tra la voce sport/gioco mentre scarpe e giubbotti piú tra moda e costume, etc, massimo sociologia del costume o robe simili. 

 

il nome del corso (che se mi va bene saranno 6 lezioni divise in 2 settimane) si potrebbe tradurre in italiano come: Sociologia del processo culturale nelle rappresentazioni intelletuali/artistiche nell'Italia dal dopoguerra ad oggi. (Dio!) 

 

che peró sto pensando di trasformare in un piú sobrio forme d'arte in Italia dal 1945 al 1975 onde evitare da una parte inutili forzature. Dall'altra invece ho deciso di bocciare gli anni 80' (e anche successivi) che dal punto di vista cinematografico e letterario continuano non convincermi per un cazzo. (Per appunto, per me si salva solo la musica da quel decennio)

 

 

In ambito letterario affermazione verissima, in ambito cinematografico è una mezza verità. Inizia un momento di profonda crisi ma ravvivato da vampate di genio dei soliti grandi nomi (Fellini, Leone, Scola, Monicelli). Si può contare ancora su una scuola di grandi attori, forse l'ultima grande generazione che verranno poi a mancare tutti il decennio successivo.

 

questi qua peró hanno tutti dato il loro meglio negli anni precedenti, non riesco vederli come "figli degli anni 80". Ci posso mettere, toh, un Nanni Moretti, ma mi pare esagerate salvare un decennio solo per lui. Pure un gigante come Bellocchio (rispondendo a Simon) ha dato il suo meglio prima e poi anche dopo ma non durante gli anni 80-90'. 

 

 

 

Bellocchio è senza alcun dubbio uno degli autori più importanti del nostro cinema. Come tutti sanno ha esordito in maniera folgorante inserendosi di diritto tra i più originali cineasti italiani dei sessanta (che non era poca cosa..).. da subito.

 

Gli anni ottanta di Bellocchio secondo il mio parere personalissimo sono stati sensazionali non sul piano narrativo e visivo ma su un altro piano: quello dell'indagine psichica.

 

Non riesco a trovare altri autori italiani ed europei (tranne qualche francese.. direi RESNAIS) degli ottanta che hanno saputo smuovere tematiche che sembravano essere tabù. La psicologia, la psichiatria entrano di diritto nel cinema di questo regista, con risultati forse alterni.. ma ci ha provato e questo sogno-incubo fin troppo borghese è sbocciato definitivamente negli anni novanta con IL SOGNO DELLA FARFALLA uno dei capolavori assoluti dei Novanta che ovviamente non viene menzionato da quasi nessuno e non esiste nemmeno il BR.

 

Era il 1994 che odorava di incenso e di incesto parlamentare.. erano gli anni del Milan di Capello e del giustizialismo, erano gli anni amletici del Leoncavallo e della suppurazione del DSE (Dipartimento Scuola Educazione) ma si andava al cinema: questi film sono IMPENSABILI adesso, sono barriere dapprima axiologiche-gnoseologiche (contra imperituro il mediocre sonnambulismo dello spettatore medio con o senza popcorn) e poi riescono a storicizzarsi obtorto collo. IL SOGNO DELLA FARFALLA introduce (finalmente!) l'immagine-mentale l'immagine non euclidea del cervello-mente-coscienza all'interno delle tessiture filmate. Un arazzo anche volutamente mal girato, con un suono in presa diretta come contrappunto di una sonata finalmente pretenziosa. Il 1994 pieno di serenate rap, latte rugiada Matera, Cinico TV, paraboliche e drammi balcanici spezzava il flusso narrativo cogente per addentrarsi nel miasma psichico con rappresentazione.

 

PS: Ho scritto al Moretti una lettera lunghissima, ovviamente non mi ha risposto. Ricordiamoci bene: è lo stesso Moretti che alla fine degli anni novanta, nonostante conoscenze personalissime non mi diede nemmeno un minimo di fiducia sulle mie capacità-velleità cinematografiche che in quel periodo infiammavano la Trieste più underground. Rimane un restauratore, uno stringato restauratore non più di sinistra che gira film per un centro del centro di un certo centro sinistra che non si regge in piedi nemmeno con il bastone delle badanti.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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