post che ovviamente non meritava assolutamente un topic e che poteva andare benissimo anche in pensieri liberi musicali ma so curioso di vedere il risultato del sondaggio
la tesi è: negli anni 80' va in forte crisi il cinema italiano blabla e pure la letteratura blabla tira i suoi ultimi capi negli anni 70. Crisi nella letteratura e nel cinema italiano chiaramente che parte negli anni 80', blabla. In tutto questo marasma si salva solo la musica che presenta comunque i suoi meritevolissimi produzioni, etc.
chiedo conferme qua prima di fare la sparata al corso che forse m'hanno accettato, tenendo ovviamente presente che non conosco minimamente una marea di mondi che mi potrebbero facilmente sbugiardarmi (fumetti, arte d'avantguardia, pittura, ecc)
Più che altro il cinema italiano per motivi evoluzionistici va in "crisi" ma riesce ad esportarsi benissimo: penso solamente a BERTOLUCCI.
Abbiamo avuto dei fenomeni assoluti che hanno creato nuovi generi cinematografici: la poetica del falso nell'immane MONDO CANE OGGI: L'ORRORE CONTINUA.. abbiamo assistito per la prima volta, nel cinema d'autore a una divina fellatio (BELLOCCHIO) per non parlare della poetica della morte del Gigantesco LUCIO FULCI. Nanni Moretti ha dato una nuova credibilità al cinema italiano all'estero.. Fellini Antonioni stavano scomparendo (forse) anche se l'immane tragico-grafia del genio di Rimini almeno fino all'intervista vive la sua fase barocca, come quella di Antonioni: esaurimento della creatività come esaurimento dei nervi tesi dell'Eros.
Andavamo così forte negli anni ottanta? A livello classico-contemporaneo avevamo la seconda fase influenzata da Cacciari, del Maestro Luigi Nono, Luciano Berio se non vado errato prese il posto a BOULEZ per quanto riguarda L'IRCAM (non consulto mai nulla, scrivo sempre a braccio) e c'erano geni come MARCO STROPPA che colpevolmente la società politica-tecnocratica finto socialista avevano messo al confine francese. SCIARRINO aveva creato senza l'ausilio di strumenti elettronici una poetica trans-fenomenica dello spettro acustico simile a quella dei giganti francesi dell'epoca..
Più che altro mi interessa parlare della lacerazione psichica di certi gruppi del rumore estremo, come il progetto di Zoppo che mi è sembrato una documentazione di un contenimento della psicosi graziato dalle macchine: come in ARTAUD, in Zoppo si "sente" metafisicamente parlando il respiro agonico, quella corrente archetipica che è pronta ad attraversarlo per renderlo Musica Inconscia.. è questa poetica pseudo dialettica a renderlo interessantissimo, come quella di Maurizio Bianchi in un epocale doppio dove si capiva che anche la sua mente se ne stava andando per i fatti suoi: la musica registrava miracolosamente la bruttezza estetica di quei suoni e di quelle ideologie ma allo stesso tempo EVIDENZIAVA il sismogramma (il fantasma) della coscienza destrutturantesi dei vari Zoppo, Bianchi che culminava nella disperazione RIO del primo disco degli ART FLEURY.
Il Battiato mistico supportato da un genio filosofico si apriva non tanto alla metafisica classica ma a una sorta (ed era già in Pico!) di KOINONIA tra idiomi religiosi diversissimi per trascendersi. Gli anni Ottanta per me (forse si è capito) sono visti (almeno in questo post) come devianza, psichica, microfisica (Foucault) e bastarda (nell'accezione STRAUBIANA).
La filosofia italiana eh eh eh.. non poteva competere certamente con quella internazionale: saggi filosofici italiani vs. TEORESI (BAUDRILLARD, LYOTARD, DELEUZE, GUATTARI, l'ultimo FOUCAULT, GADAMER, HABERMAS, SLOTERDIJK, VIRILIO, FEYERABEND, NANCY..) ed è colpa della società analfabetica italica nel NON confermare i vari talenti come quello di Anna Maria Ortese..
„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“
CARMELO BENE