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Il Quarto Incomodo


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#1 simon

    Scaruffiano

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Inviato 06 settembre 2021 - 15:55

Desacralizzazione del Tempo morale, gioco e forma (forma del gioco?) e una visione che evidenzia il nettare degli Dei della letteratura settecentesca inglese e l'anti-morale pasoliniana, di quel cortocircuito tenebroso che è l'ultima pellicola del maestro di Casarsa.

 

KUBRICK-TARR-TARKOVSKIJ hanno lavorato splendidamente per un cinema che non si limita a mostrare, e non ha pretese di dimostrare, ma è un cinema che si distacca dalla fruizione media perché è capace di sintetizzare teorie temporali topologiche (KUBRICK), temporalità-alla Cioran (TARR) tempo-etico e ancora marxista (TARKOVSKIJ).

 

Vorrebbe essere un dibattito su questi tre giganti, le affinità e le divergenze: i quanta di 2001 la scena dell'invecchiamento dell'eroe e il mistero quantistico dell'aberrazione del movimento (BALTRUSAITIS) in NOSTALGHIA: il primo incontro con Domenico.

 

Ma tra questa immane triade, dall'Inghilterra è spuntato un quarto incomodo, rispetto alla rigidità scettica e al costruttivismo necessario di LOCKE, tralasciando i saggi di WIND sull'estetica inglese del Settecento, siamo riusciti a trovare colui che trova ispirazione nel sangue nel gioco paradossale nell'escrementizio e si eleva rispetto al triteismo (tra mille virgolette) neutralizzando il divenire, perché fissare la traslazione è la massima forma estetica possibile: Peter Greenaway. 

 

Se il cinema di KUBRICK-TARR-TARKOVSKIJ è ancora cinema di relazioni senza gioco, un cinema ontologico temporale per eccellenza (il cervello in Kubrick, la morte del tempo in TARR, il sacrificio temporale in Tarkovskij) che rappresenta i sentimenti, ma è lontano da una vera e propria scienza ontologica.. Peter Greenaway con sagace ironia rivela al mondo la sua saggezza e ci rimanda a uno dei concetti chiave della filosofia post moderna: l'interpretazione storica. Il cinema di Peter Greenaway è Felliniano, è pura gioia che deve riflettersi in un naturalismo estremo e lo congiunge magnificamente (antitesi senza sintesi) con l'essenza dell'estetica, un formalismo che diverte e controbilancia l'ontologia severa dei tre maestri succitati.

 

Libro di riferimento su Peter Greenaway: THE FILMS OF PETER GREENAWAY (SEX, DEATH and PROVOCATION) e una piccola comparazione estetica

 

Il formalismo delizioso dell'Hitchcock degli anni Cinquanta che diviene puro accadere storico differentemente alternativo in Peter Greenaway. La sinestesia in Peter che uccide l'architetto, questo film a parte che è davvero un medium tra ciò che è stato e quello che sarà l'imbruttimento ironico della vita fotografata nei suoi momenti liberatori (Nietzsche come punto di riferimento?).

 

[media]https://www.youtube.com/watch?v=SK8RcscVu5I/media]

 

 


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 





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