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Visioni Di Luglio


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9 replies to this topic

#1 PDeVo

    Classic Rocker

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Inviato 01 agosto 2021 - 10:25

Facciamo tornare questo format. Vanno bene liste della spesa con solo il voto accanto. Non sarà molto ma meglio di niente, mi accorgo che spesso leggo questi vecchi topic in cerca di titoli quindi una loro utilità c'è. Se poi qualcuno vuole fare anche un breve commento va bene


  • 4

#2 woody

    Classic Rocker

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Inviato 01 agosto 2021 - 13:22

Si dai, voto o almeno due prole di commento.

Crusing di William Friedkin con Pacino.
NOn l'avevo mai visto, flop all'epoca e maltrattato pure dalla critica. Oggi vedo che alcuni critici lo reputano un grande film non capito alla sua uscita, ma ce ne sono altri che gli vedono ancora diversi difetti. Sono fra i secondi, il film merita sicuramente una visione ma secondo me manca qualcosa, l'ambiguità che Friedkin (forse?) voleva lasciare alla vicenda si trasforma purtroppo in senso di incompiutezza. Visto in lingua originale, Pacino sempre bravo, ai tempi ancora non aveva iniziato a pacineggiare.

L'altro uomo di Hitchcock.
Questo l'avevo già visto, si conferma un ottimo film. Me lo sono scaricato con gli extra, ci sono delle cose interessanti. C'è anche una versione diversa del film, quello che avevano usato per una preview col pubblico da cui sono poi state cambiate alcune scene. Io sinceramente non avevo voglia di riguardarmelo tutto, anche perchè negli extra ne parlano e dicono quali scene abbiano cambiato.
Dal libro Hitchcock/Truffaut il regista si lamenta della coppia di attori scelti, secondo lui non all'altezza. Per me Granger è decente ma Robert Walker che interpreta il cattivo (morto poco dopo per un overdose accidentale causata dal suo dottore) mi è sembrato invece veramente bravo. 

 


  • 4

#3 Kerzhakov91

    Born too late

  • Redattore OndaRock
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  • LocationSan Pietroburgo, Russia

Inviato 01 agosto 2021 - 17:41

Vecchia Hollywood
 
Il corsaro dell'isola verde (The Crimson Pirate) [1952] di Robert Siodmak
 
Tra i migliori esponenti del genere cappa e spada, ricordo che questa colorata farsa piratesca veniva spesso indicata da Sergio Bonelli come uno dei suoi film preferiti in assoluto. Pieno zeppo di trovate, anche ingegnose, con gli ex acrobati Burt Lancaster e Nick Cravat che si divertono di gusto. Come lo spettatore, in fondo.
 
 
Traversata pericolosa (Dangerous Crossing) [1953] di Joseph M. Newman
 
Mereghetti ci va giù durissimo: lo stronca senza pietà vai a capire per chissà quale oscuro motivo. In realtà, è un ottimo mystery à la Hitchcock, con tanto di crociera claustrofobica e un buon uso della suspense. Sorprendentemente valida la prova di Jeanne Craine, attrice che avevo sempre considerato modesta. E poi dura appena 75 minuti: l'ideale per l'estate, insomma. 
 
 
Gli uomini sposano le brune (Gentlemen Marry Brunettes) [1955] di Richard Sale
 
Era uno dei pochi film film con Jane Russell che non avevo ancora visto. Ora ho colmato questa... ehm... chiamiamola lacuna.  ashd Musical senza pretese, ovviamente non regge il confronto con quello di Hawks (di cui, comunque, non rappresenta un vero e proprio sequel), però non è neanche così malvagio. Guardabile, via. 
 
 
Il meraviglioso paese (The Wonderful Country) [1959] di Robert Parrish
 
Anomalo western messicano, abbastanza unico nel suo genere. Magari non tutto è riuscitissimo, ma merita lo stesso una visione, proprio per via della sua particolarità. Robert Mitchum decisamente in parte - e oggettivamente fighissimo con il sombrero.  :cool:
 
 
Marisa Allasio über alles
 
Poveri ma belli, pur senza essere un capolavoro della commedia all'italiana, rimane comunque un titolo importante, a suo modo quasi imprescindibile. Susanna tutta panna è una commedia degli equivoci che mi ha divertito un sacco (ah, i caratteristi di una volta...). Marisa la civetta apparentemente è un filmettino senza pretese, ma con una malinconia di fondo che lo eleva rispetto a opere del genere - del resto, la regia è di Bolognini e il soggetto e la sceneggiatura sono di Pasolini. Più stupidino e inverosimile Carmela è una bambola, sorretto in ogni caso da una buona prova di Nino Manfredi. Lei per me è tipo il più grosso rimpianto del cinema italiano, non oso immaginare come avrebbe potuto sbizzarrirsi con il suo corpo uno come Fellini (ma anche Visconti, che come è noto l'avrebbe voluta per "Il gattopardo").
 
 
Controcultura anni 60
 
More - Di più, ancora di più (More) [1969] di Barbet Schroeder
 
Un cult per la generazione dei ragazzi cresciuti negli anni 60 e 70, oggi totalmente caduto nel dimenticatoio (la stessa colonna sonora dei Pink Floyd, del resto, non viene ricordata come meriterebbe). Mi è piaciuto molto, direi pure più del previsto. Pur non potendo contare sulle sequenze potenti di "Zabriskie Point", l'ho preferito al film di Antonioni. Buona parte del merito è sicuramente ascrivibile a una Mimsy Farmer da urlo. :ossequi: Ma "More" funziona anche come spaccato di un'epoca - sicuramente migliore, eroina o meno, se si pensa a come è cambiata in peggio Ibiza da allora. asd E poi come parabola (drogata, ça va sans dire) di un amor fou destinato a finire male. 
 
 
Libri infilmabili? 
 
Il grande Gatsby (The Great Gatsby) [1974] di Jack Clayton
 
Un po' troppo didascalico, chiaramente non regge il confronto con quel capolavoro immane del libro, ma non è neanche così male. Un 7 se lo porta a casa. Robert Redford poco credibile come Gatsby, meglio Mia Farrow nel ruolo di Daisy; ottimo Bruce Dern, bene anche Karen Black così come il resto del cast (sacrificato, però, il bel personaggio di Jordan Baker). 
 
 
Uomini e topi (Of Mice and Men) [1992] di Gary Sinise
 
Questo invece, per me, è venuto proprio bene, onestamente difficile pensare di fare meglio. Forse proprio perché è girato come un film d'altri tempi. Promosso a pieni voti. Straordinari Malkovich e Sinise, molto brava anche Sherilyn Fenn nella sua unica prova di rilievo al di fuori di "Twin Peaks" (e, al limite, "Cuore selvaggio"). 
 
 
Meglio tardi che mai
 
40 anni vergine (The 40-Year-Old Virgin) [2005] di Judd Apatow
 
Rimane lì nel limbo: non così pessimo e volgare come ci si potrebbe aspettare da un film mainstream del genere uscito nel bel mezzo degli anni Duemila, ma neanche quell'opera intelligente spacciata da alcuni critici americani (benché non manchino una manciata di buone trovate). Alla fine, però, finisce per non essere né carne né pesce. 
 
 
La migliore offerta [2013] di Giuseppe Tornatore
 
Recuperato coi miei soliti tempi biblici. :P Beh dai, hype ed elogi per una volta giustificati. Girato come Dio comanda, grande fotografia, decisamente polanskiano e con una prova enorme fornita da Geoffrey Rush. A me, in parte, ha ricordato "Occhi senza volto", che mi pare nessuno abbia mai menzionato tra le opere che hanno influenzato Tornatore. Un po' prevedibile il colpo di scena finale.  
 
 
Tra i titoli rivisti: L'ultimo spettacolo si riconferma film della vita, di The Departed conservavo un ricordo migliore (soprattutto della prima parte), Shining capolavoro però il difettuccio di fondo - Torrance/Nicholson pazzo fin da subito - rimane.

  • 7
Firma-Damon-2005.jpg

 

 


#4 simon

    Scaruffiano

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Inviato 01 agosto 2021 - 20:23

Qua dovrebbe essere il mio paradiso.

 

Cercherò di essere succinto ma mi è difficile.

 

 

BERNARDO BERTOLUCCI: LA LUNA

 

L'unico film che non avevo visto di Bernardo, diciamo che siamo in pieno periodo di transizione, da Novecento ai capolavori mondiali giustamente premiati con Oscar etc.

 

B.B. in questo film di amore e droga riesce in qualche modo a non rendere stereotipico l'amore tra madre e figlio inteso come incesto e riesce allo stesso tempo a far recitare BENIGNI in modo divino. 

 

Echi ovvi dell'ultimo VISCONTI (INNOCENTE compreso) ma sapendo benissimo che assieme a Sergio Leone era il regista più vicino alla conquista dell'America.

 

 

ORSON WELLES RAPPORTO CONFIDENZIALE.

 

Uno dei picchi estetici e filosofici dell'immane genio americano. Il problema fondamentale che questo film salta per aria senza una trattazione filosofica di NIETZSCHE via DELEUZE: che siamo nel regime del falso e della potenza dello stesso è lapalissiano, ma che allo stesso tempo IL TEMA WELLESIANO per antonomasia ovvero quello del TEMPO e dunque andrebbe scritto in corsivo della MEMORIA lo porta ad essere l'ultimo dei bergsoniani e il primo dei neo idealisti.

 

Se potete godetevelo in HD, su WELLES non dico nulla come attore come regista come montatore, visto che si continua ad associarmi al pur grande C.B. vale la pena scrivere che proprio WELLES apodittico nel montaggio spezzato quantico di Carmelo (l'ultimo Carmelo soprattutto che voleva uccidere il cinema e se stesso) è stato l'unico genio dei cineasti immortali ad essere venato dal Maestro otrantino.

 

 

 

DENIS VILLENEUVE POLITECNICO

 

Questo è uno dei film parzialmente meno visti di questo ottimo regista, e il mio preferito. Il tema della Pazzia che soffia dove vuole e su chi vuole in questo caso su un ragazzo anonimo di un collage canadese, è un ottimo spunto che non sempre è stato tematizzato a sufficienza da registi più grandi di Villeneuve.

Si tratta di un film basato su fatti accaduti realmente come si scriveva un tempo, ovvero il ragazzo qualsiasi impazzisce in quanto si vede respinto o porta la misoginia su un altro livello, prende il fucile e con una anti santità propria di certi pazzi mistici uccide diciassette ragazze senza colpa. VILLENEUVE in questo film dimostra di aver studiato bene BRESSON e anche BRECHT non ovviamente per pretestuosità politiche ma per estraniarsi da quanto mostrato che è crudele nei morti e in quello di chi sarà costretto a continuare a vivere portando i segni psichici per sempre. Da vedere a tutti i costi, secondo me.

 

 

GODARD SEPARATO MAGNETICO-BANDE A PART 

 

Godard ha novanta anni ed è più sveglio di me in tutto anche nell'uso degli smartphone. Leggendaria una sua recentissima diretta dove parla a casaccio e fa finta di tremare. Lo conosco bene ed è l'ultimo genio che può permettersi di fare queste cose.

 

SEPARATO MAGNETICO dominato dalla bellezza con la frangetta immanente di ANNA KARINA non è il mio film preferito del primo GODARD in quanto sono tutti i miei preferiti da isola deserta, dalla rivoluzione punk di BREATHLESS fino ad arrivare al non-ritorno estetico-ideologico-culturale di WEEK END.

Questo film girato in un bianco e nero cristallizzato sulla demenza che in alcuni tratti spezzano la trama in memorabili balli che sono di quanto più incredibile ha saputo donarci il cinema e nonostante sia GODARD, pura immanenza pura ontologia necessaria, queste sviate sono impreviste, anche se il genio francese aveva già letto tutto HEGEL e faceva sgocciolare il seme che rende le donne fertili DERRIDIANAMENTE scrivendo, del marxismo meno canonico in ogni voluta cinerea che è sbloccaggio definitivo del cinema come lo avevano conosciuto precedentemente gli spettatori.

 

 

JEAN MARIE STRAUB BACH FILM

 

Come dobbiamo esporci? il mio amore per questo gigante del comunismo e della cultura continentale è il suo film più conosciuto ed è allo stesso tempo il più esplicitamente atto a mostrarci la RESISTENZA ove nemmeno sognavamo ovvero in BACH. Film regista e poetica completamente staccati da ogni possibile confronto, in questo caso ed è la genialità iperuranica di Jean Marie di fare eseguire i pezzi meno conosciuti del musicista sommo, ovvero la completa mostruosa arditezza tecnica dei pezzi per violoncello solo. La separazione brechtiana tra voce fuori campo (moglie di BACH) e le immagini vivono attimi di attesi ricongiungimenti o giunzioni e definitivi addii visto che la poetica di STRAUB e ovviamente di sua moglie è quella di liberare definitivamente in modo romantico la pesantezza della sincronia della semantica (voce) divenuta pura poesia e la comunarda terra, anche se il confine tra Marx e l'ALTRO di FOUCAULT che proprio in quegli anni stava raccontandoci della morte dell'uomo rimane in JEAN MARIE e nell'interpretazione datagli da BADIOU e DELEUZE rimane ambigua, sembrerebbe un continuo che il genio francese sicuramente avrebbe accettato ma rimane un obliquo tortuoso non concetto applicato al cinema che rende tignoso il TELOS di STRAUB.

 

 

ALEX COX: SID AND NANCY.

 

Gary OLDMAN oltre se stesso significa AGAIN pura arte del visibile. Un film che è ho rivisto con estremo piacere e con distacco emotivo (cosa che mai succede con CONTROL per dirne una) e solo in queste condizioni mi sono ricordato che all'epoca della sua uscita era designato come estremo, ma era il 1986 pioveva, pioveva molto. 


  • 2

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#5 Sandor

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Inviato 02 agosto 2021 - 15:59

"La casa delle stelle" di Juan Jose Campanella (2019),bel film con grandi attori argentini 7

"Fango  bollente" di Vittorio Saleno (1975) visto solo perchè c'è il grande Joe Dallessandro,qualche buona scena di violenza(una viena impalata con un muletto  asd ) passabile 5

"Bersagli " di Peter Bogdanovic (1968) primo film del grande regista,mette insieme mass shooting e Boris Karloff in uno degli ultimi film,gran film 8

"Hollywood confidential" di Peter Bogdanovic (2001) forse la vera storia di come W R Hearst uccise Thomas Ince credendo fosse Charlie Chaplin,ottimi attori ottimo tutto 9

"Boss level" di Joe Carnahan (2021) cazzatona divertente con Frank Grillo che come  in un videogame ogni volta che muore ricomincia da capo e impara via via  6

"Intruder terrore senza volto"  di Scott Spiegel (1989) gradevole slasher ,tante simpatiche morti con i fratelli Sam e Ted Raimi in parti secondarie e una stupenda Renee Estevez bellissima final girl 7


  • 2

#6 woody

    Classic Rocker

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Inviato 02 agosto 2021 - 16:23

La casa delle stelle mi è piaciuto pure a me, in un paio di momenti poco credibile, ma l'idea mi è piaciuta così come i dialoghi e gli attori.
Dallesandro è un attore proprio di legno, assolutamente negato a mio avviso  asd 

Pure a me è piaciuto Bersagli di Bogdanovich, poi conoscendo le condizioni che Corman aveva posto diciamo che ha fatto praticamente un miracolo.
L'altro invece non l'ho visto, mi mancano ancora diversi film di Bogdanovich che mi piace parecchio


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#7 Sandor

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Inviato 02 agosto 2021 - 17:04

Chiaro che Dallessandro è un paracarro ma sua storia è fantastica.
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#8 woody

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Inviato 02 agosto 2021 - 18:14

Chiaro che Dallessandro è un paracarro ma sua storia è fantastica.

asd  asd 
Purtroppo non la conosco quasi per niente, se non che alla Factory se lo volevano trombare tutti 


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#9 dick laurent

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Inviato 02 agosto 2021 - 20:11


Pure a me è piaciuto Bersagli di Bogdanovich, poi conoscendo le condizioni che Corman aveva posto diciamo che ha fatto praticamente un miracolo.
L'altro invece non l'ho visto, mi mancano ancora diversi film di Bogdanovich che mi piace parecchio

 

un mio piccolo cult è Rumori fuori scena, commedia deliziosa su una scalcagnata compagnia teatrale che cerca di realizzare uno spettacolo. Magari non una roba fondamentale come L'ultimo spettacolo ma nel suo piccolo, soprattutto se si cerca un film leggero, è davvero divertente.


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dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine


#10 woody

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Inviato 02 agosto 2021 - 21:45

 

Pure a me è piaciuto Bersagli di Bogdanovich, poi conoscendo le condizioni che Corman aveva posto diciamo che ha fatto praticamente un miracolo.
L'altro invece non l'ho visto, mi mancano ancora diversi film di Bogdanovich che mi piace parecchio

 

un mio piccolo cult è Rumori fuori scena, commedia deliziosa su una scalcagnata compagnia teatrale che cerca di realizzare uno spettacolo. Magari non una roba fondamentale come L'ultimo spettacolo ma nel suo piccolo, soprattutto se si cerca un film leggero, è davvero divertente.

 

Si rivisto 5-6 mesi fa insieme a "...e tutti risero", concordo su tutto.
Stasera mi son pure visto Hollywood confidential e mi è piaciuto pure quello, ottimi attori, storia interessante, non gli avrei dato 9 come sandor ma l'ho visto più che volentieri.


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