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L'angolo Dei Titoli Emotivi Di Repubblica.it


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403 replies to this topic

#401 Mr Repetto

    Enciclopedista

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Inviato 15 aprile 2024 - 20:08

Prima o poi vorrei capire esattamente le radici di questo stile retorico-emotivo da bambocci. In particolare: quando nasce (anni '90-2000?)? Perché i cinquanta-sessantenni di adesso a capo dei giornali scrivono in un modo - almeno questa è la mia impressione - così profondamente diverso da quando hanno imparato il mestiere da giovani adulti?

 
 
Secondo me nasce in tempi relativamente recenti (diciamo un decennio?) e - sempre secondo me - risponde a un raffronto tra i clic ottenuti da un buon vecchio titolo e questi concentrati di pathos artificiale.
L'occhio del lettore "digitale" distratto e frettoloso cadrà molto più facilmente sui sensazionalismi che non sulla frase piana e informativa: ma questo probabilmente vale(va) anche per il cartaceo, laddove un merdaio come Libero probabilmente continua a vendere copie in forza soltanto dei suoi titolacci da tabloid scandalistico / Vernacoliere.
Funzionalmente sono d’accordo. Invece il tipo di linguaggio dei titoli emotivi è paccottiglia da pensiero positivo. È dilagato nei giornali nello stesso modo in cui è dilagato nelle librerie negli ultimi 20 anni direi. Prima era molto meno concesso essere così patetici, specie agli uomini.
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#402 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 15 aprile 2024 - 20:39

mi sa che ci hai preso. credo che ci siano delle dinamiche culturali che non si eusariscono semplicemente nella logica di mercato dell'editoria digitale.


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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#403 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 16 aprile 2024 - 10:14

Gramellinismo?


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#404 Mr Repetto

    Enciclopedista

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Inviato 16 aprile 2024 - 17:06

Gramellinismo?

Eh sì, ma il gramellinismo è volendo una versione italiana dell'oprahwinfrismo, se vogliamo considerare i due esponenti più “illustri” dei rispettivi Paesi.
Sarebbe interessante capire perché la psicologia pop sia diventata così mainstream nel mondo occidentale. Forse c’entra che siamo sempre meno religiosi, meno politicizzati e più individualist, e cerchiamo in quello "la salvezza". Avrei bisogno di un libro di sociologia pop per capirlo.
Ovviamente questo è un discorso off-topic rispetto ai riflessi che ne abbiamo sul birignao cretino dei giornali del ceto medio, che fa evidentemente venire voglia di organizzare corsi di bestemmia creativa per i bambini delle elementari.
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