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Anemoia And Friends: Le Parole Per Esprimere Sensazioni Inafferrabili


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51 replies to this topic

#51 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 15 aprile 2021 - 07:38

Chiamo quest'ultimo fenomeno semplicemente "Dio". Anche quando lo stesso effetto è dato dalla luce che filtra tra le nubi.

Ricordo gite in macchina con un mio amico, e uno di noi che a un certo punto indicava il cielo con un dito, esclamando: 

 

"Guarda! Dio!"

 

io quando vedo un bel culo in spiaggia esclamo sempre "Dio c'è!"


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#52 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 23 aprile 2021 - 14:42

Topic estremamente interessante

 

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Anemoia: nostalgia per un tempo che non hai vissuto.-

Questa ce l'ho coi film anni 70 italiani, che mi danno la sensazione di tempi in c'erano molte più limitazioni e conoscenze e possibilità rispetto ad oggi, molto più polarizzati in cui o eri da una parte o dall'altra, ed eri costretto a schierarti. L'esatto opposto dei tempi che viviamo. In generale penso spesso ad un'esistenza con molti più limiti (conoscitivi, geografici, legali) e a come possa essere viverci: sicuramente peggio, però boh
Sonder: La realizzazione che ogni persona che incontri o che semplicemente ti passa davanti ha una vita complessa e ricca come la tua – con i propri sogni, amici, preoccupazioni e piccole manie. 

 Sì, quando ci si confronta(va) riguardo alla vita di tutti i giorni, e si finisce a parlare dei problemi e delle gioie quotidiane in comune (i bambini, la macchina nuova, i parenti malati, il lavoro ecc)
Vellichor: La strana melanconia che hanno i negozi di libri usati, che in un certo senso sono imbevuti del passare del tempo e di cui tu non potrai mai avere il tempo per leggerli tutti.

Io la faccio più totale: avere la conoscenza universale; esempio stupido: come sapete ho aperto il poll sul Mostro di Firenze. A pensarci, nessuno saprà mai la verità, e questa cosa mi uccide. Sono due i motivi principali per cui mi sforzo di credere in Dio: il fatto che nel suo regno ci sarà la giusta compensazione e riconoscimento per i miliardi di ingiustizie avvenute nella storia umana, e la possibilità di avere la conoscenza universale.
Rubatosis: La consapevolezza, preoccupante, di sentire il proprio battito del cuore.

Sì, ma non è una sensazione, ma una realtà: lo sento battere attraverso il cuscino mentre mi addormento ad esempio. Non mi angoscia ma mi da fastidio, come mi da tantissimo fastidio il pulsare dei battiti quando li si contano sul polso
Kenopsia: Quell’angosciosa, desolata atmosfera che ha un luogo che di solito è straripante di gente ma adesso è abbandonato e silenzioso. Dietro casa mia sorgeva la vecchia Alfa Romeo di Arese, ora rasa al suolo per fare spazio al centro commerciale più grande di Europa. Prima che buttassero via tutto, c'era questo immenso scheletro dove probabilmente c'erano i parcheggi multipiano, e la testa volava a tempi in cui la vita era tutta lì, migliaia di cristiani che facevano una vita di ufficio e di magazzino e di fabbrica senza avere altri sbocchi se non il sabato e la domenica. Una vita misera, eppure boh.
Jouska: Una conversazione ipotetica che reciti in maniera compulsiva nella tua testa.

Sì, sempre
Chrysalism: Quella tranquillità, come essere immerso nel liquido aminiotico, di essere al coperto quando fuori c’è una tempesta.

Dormire quando fuori c'è il temporale
Anecdoche: Una conversazione in cui tutti parlano e nessuno ascolta.

Le telefonate con mio padre e mia madre, ma perché ormai son mezzi sordi
Lachesism: Il desiderio di essere colpito da un disastro – sopravvivere un incidente aereo, perdere tutto in un incendio, cadere in una cascata – per rendere più tagliente il percorso della propria vita.

Un po' diversa: sogno a volte che muoia un parente (solitamente mio padre o mia moglie) per vivere (stavo scrivendo rivivere, ma non mi è ancora successo) come reagirei, come parlerei al funerale, come si approccerebbero gli altri con me, chi mi porterei a casa per scoparci, senza trasporti emotivi, solo sesso.
Rückkehrunruhe: La sensazione di tornare a casa dopo un viaggio che ti ha stimolato tutti i sensi solo per accorgerti che sfuma rapidamente dalla tua consapevolezza fino al punto che devi sforzarti per tenere a mente che questa cosa è davvero successa, nonostante fosse cosi vivida solo qualche giorno fa.

Spesso dopo film o concerti (bei tempi)
Onism: La frustrazione di essere intrappolato in un corpo soltanto, che abita un solo luogo alla volta.

Assolutamente
Occhiolism: La comprensione della piccolezza della tua prospettiva.

In prima media mi feci da solo una domanda: se DIo ha creato tutto ed è sempre esistito, chi ha creato Dio e chi ha creato questo macrosistema in cui Dio è sempre esistito. E così via. Non conosco la filosofia nè la teologia, ma credo che questo paradosso sia conosciuto ed analizzato ed abbia fatto impazzire ben più di una persona
Zenosyne: la sensazione che il tempo continua a passare più velocemente.

Sì, specie da inizio covid. più che altro le giornate sono tutte estremamente simili

 

Aggiungo queste, non so se dette:

 

- a volte immagino la scena che sto vivendo, o che ho appena vissuto, come se stessero girando un film su me (non un film, ma come se fossi in un film). Insomma, la visione di se stessi da punto di vista esterno.

 

- Questa legata a triplo filo alla pandemia: la costante e sottile sensazione di mancanza di libertà. Ovvero l'impossibilità di poter fare qualcosa come la facevamo prima di febbraio 2020 anche se questa cosa non la farei comunque


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Adescatore equino dal 2005




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