Lo aveva detto Nick, durante il lockdown. Aveva bisogno di esternare emozioni positive, quella speranza di rinascita che "Ghosteen" aveva provato a sotterrare.
Ci ha provato prima con "Idiot Prayer", lo scheletrico live all'Alexandra Palace.
Ci è riuscito adesso, con l'amico Warren, l'unico Bad Seed ammesso alla redenzione.
Musicalmente poco distante da "Ghosteen", nel quale i Bad Seeds comparivano solo per onor di firma. Ma con meno punti deboli. Più coeso, meno lungaggini. Melodie nascoste tra note di sintetizzatori e piano che arrivano immediate, laddove solo forse l'accoppiata Bright Horses-Waiting For You creava sussulti immediati. Nuove aperture al gospel (White Elephant), elettronica cupa (Hand of God), il violino di Ellis che entra al momento giusto (Old Time), il crescendo di Balcony Man.
Religiosità per chi lo ama.