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Canzoni E Album Italiani Più Famosi E Di Suxxesso Nel Monto Intiero


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43 replies to this topic

#1 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 25 febbraio 2021 - 09:06

Che questo possa essere un topic di preparazione e invito ad una scheda monografica sul sito credo sia una buona idea. Mi parrebbe interessante e curioso sapere chi prima e oggi ha trovato soddisfazione in mercati altrui.

Da quanto mi è parso di aver letto "La Bambola" di Patty Pravo del 1968 negli anni è diventato u million seller diventando il brano italiano più venduto di tutti i tempi.

Da un'altra parte avevo letto di Tony Esposito, la sua "Kalimba de Luna" del 1984, unico brano italiano nelle classifiche americane di ogni tempo.

Ma mi piacerebbe sapere anche riguardo ai 33 giri, alla reputazione live, al culto, ai musicisti italiani session man globali...

Sicuramente Gozer potrebbe dire molto, almeno spero.
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Caro sig. Bernardus...

Scontro tra Titanic

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#2 Gozer

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Inviato 25 febbraio 2021 - 13:03

Purtroppo è un campo in cui c'è una disinformazione enorme, circolano più bufale che sui vaccini in un gruppo whatsapp di Forza Nuova. asd Le due notizie che riporti sono entrambe false per esempio.

 

"La bambola" non è il brano italiano più venduto di sempre (anche se la notizia va in giro sempre più incontrollata, gonfiando di volta in volta il numero: anni fa era dieci milioni di copie, oggi sono arrivato a leggere quaranta. Più di "Rumours" dei Fleetwood Mac, fate voi).

 

E "Kalimba de luna" non solo non è mai entrata nella classifica americana, ma anche l'avesse fatto col cavolo che sarebbe stata l'unica: "Nel blu dipinto di blu" raggiunse il numero 1 e fu il singolo più venduto dell'anno negli USA.


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#3 Reynard

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Inviato 25 febbraio 2021 - 13:20

Io invece avevo sentito (livello attendibilità voce: mio cuggino ashd ) che i gruppi prog italiani hanno un seguito di culto soprattutto in Giappone. E' vero?


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#4 floods

    l'utente main$tream

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Inviato 25 febbraio 2021 - 13:24

Se non ricordo male l'album italiano più venduto nel mondo dovrebbe essere, ahimè, Romanza di Bocelli...


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#5 GetTheF###OuttaDodge

    Roadie

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Inviato 25 febbraio 2021 - 13:31

di certo sarà la Pausini, e tutto il melodico venduto a tonnellate in Germania (ramazzotti, Tozzi) o Russia (Al Bano, Rondò veneziano).

in America andrà Bocelli. in Giappone va molto il Prog Italiano, così come Morricone e altri autori da colonna sonora, ma sono nicchie - anche se visti i numeri sono nicchie più consistenti della norma - relegate a collezionisti maniaci. non credo fischiettino per strada la Locande delle fate. 

a livello di culto Tullio De Piscopo ha il suo seguito  - stop Bajon è stato un hit "balearic, qualcuno lo ha campionato - anche se adesso mi vengono in mente solo gli UNKLE.

 


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#6 reallytongues

    Pietra MIliare

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Inviato 25 febbraio 2021 - 14:36

su Wiki scrivono che L'ITALIANO di Totò Cutugno ha venduto 100 milioni di copie e in tutto il mondo asd

Qui Kari Tapio la traduce in finlandese (anxhe in questo caso mi pare bergamasco)


http://youtu.be/WAthN5vpkzs
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#7 Gozer

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Inviato 25 febbraio 2021 - 15:03

Se non ricordo male l'album italiano più venduto nel mondo dovrebbe essere, ahimè, Romanza di Bocelli...

 

A occhio e croce direi di sì. 

 

 

 

Io invece avevo sentito (livello attendibilità voce: mio cuggino  ashd ) che i gruppi prog italiani hanno un seguito di culto soprattutto in Giappone. E' vero?

 

Sì, è vero. Tanto che alcuni gruppi erano spariti dalla circolazione da noi e si è tornato a parlarne dopo le ristampe giapponesi. Parliamo però di numeri "da circoletto underground", sia chiaro.

 

 

 

su Wiki scrivono che L'ITALIANO di Totò Cutugno ha venduto 100 milioni di copie e in tutto il mondo 

 

Ecco. Per capirsi, "Thriller" di Michael Jackson è ancora sotto i 70 milioni.

 

 

 

di certo sarà la Pausini, e tutto il melodico venduto a tonnellate in Germania (ramazzotti, Tozzi) o Russia (Al Bano, Rondò veneziano).

in America andrà Bocelli. in Giappone va molto il Prog Italiano, così come Morricone e altri autori da colonna sonora, ma sono nicchie - anche se visti i numeri sono nicchie più consistenti della norma - relegate a collezionisti maniaci. non credo fischiettino per strada la Locande delle fate. 

a livello di culto Tullio De Piscopo ha il suo seguito  - stop Bajon è stato un hit "balearic, qualcuno lo ha campionato - anche se adesso mi vengono in mente solo gli UNKLE.

 

"Stop Bajon" andava anche nelle discoteche di Chicago negli anni Ottanta. Però parliamo comunque di nicchie.

 

Laura Pausini è famosissima in tutta l'America ispanofona, in Spagna (dove negli anni Novanta ha venduto molto più che in Italia), e ha una discreta fama in Francia. 

Ramazzotti la supera di netto sia in Francia, sia in Germania, dove ha riscosso grande popolarità, mentre nei paesi ispanofoni è sì molto famoso ma nel complesso direi che lì vince Pausini.

 

Tozzi è stato famosissimo non solo in Germania, ma anche in Francia, Spagna e America ispanofona. Magari non con costanza, ma sopra una certa età direi che tutti sanno indicarti almeno un paio di canzoni sue (un po' come in Italia del resto, dove è rimasto poco e bisogna salire abbastanza di età per vederlo riconoscere).

 

Il Rondò Veneziano ha venduto un po' in tutta Europa all'epoca: in Francia ha ben sei album sopra le 200mila copie vendute. In Germania ebbe quattro album in top 10, di cui "Arabesque" che alla fine del 1987 rimase al numero 1 per quattro settimane.

 

Per quanto riguarda il successo di Al Bano e tutto il trashume alla Ricchi e Poveri, Pupo, Cutugno in Europa dell'est: purtroppo è tutto vero, ma ci sono motivi politici e storici dietro, ci si potrebbe scrivere un articolo.


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#8 maladiez

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Inviato 25 febbraio 2021 - 17:58

Mi pare che anche Arbore con l'orchestra italiana riscosse parecchio successo negli Usa però probabilmente più per i concerti del repertorio melodico napoletano che non per le vendite di qualche disco in particolare, vado a memoria.
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"Chi vuol brillare, si metta in ombra"

 

 

Alice: "Quanto tempo è per sempre?"

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#9 Mr telefax

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Inviato 25 febbraio 2021 - 18:37

Da qualche parte avevo citato, come singoli, il grande successo di Blue degli Eiffel 65 in Europa ma anche negli Usa, e anche Children di Robert Miles aveva fatto un botto discreto.

 

Poi, successo per dire successo italiano nel mondo  (fama+copie vendute) è roba più da singoli...

 

Per dire, pluricitate altre volte qui, ma non in questa discussione mi vengono in mente:

 

Quando Quando Quando di Tony Renis

 

Self Control di Raf

 

Gloria di Tozzi

 

Sparsi:

 

Ferro e Pausini in Messico

 

Conte in Francia e (forse) Canada, ma qui parliamo di nicchia


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I personaggi e i fatti narrati sono immaginari, è autentica invece la realtà sociale e ambientale che li produce

#10 Gozer

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Inviato 25 febbraio 2021 - 18:40

No no, che da singoli. Molti di quelli citati finora vendevano gli album e di che tinta, forse solo Tozzi era più orientato ai 45 giri, come del resto lo era in Italia. Ma il suo vero successo trionfale come vendite internazionali non è stato "Gloria", è stato "Ti amo". (E invero in Italia anche "Tu" ha venduto più di "Gloria").


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#11 Legolas

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Inviato 25 febbraio 2021 - 18:53

Tra le più recenti, Occidentali's Karma di Gabbani ha avuto molta visibilità, causa Eurovision.

Abbastanza conosciuta anche L'amore esiste di Francesca Michielin, per via della cover in inglese di Amy Lee


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#12 strafanich

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Inviato 26 febbraio 2021 - 08:17

Da qualche parte avevo citato, come singoli, il grande successo di Blue degli Eiffel 65 in Europa ma anche negli Usa, [...]

https://www.youtube....h?v=epnsRRPtoeU

asd
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#13 dick laurent

    ...

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Inviato 26 febbraio 2021 - 10:11

Io invece avevo sentito (livello attendibilità voce: mio cuggino ashd ) che i gruppi prog italiani hanno un seguito di culto soprattutto in Giappone. E' vero?

 

credo proprio di si, ma del resto i giappi a volte si appassionano a robe assai peggiori, ricordo Carlo Bordone che raccontava di un tizio giapponese che aveva acquistato un disco dei Dik Dik che sembrava avesse trovato il sacro graal. Non per niente c'è l'espressione big in Japan per descrivere certe loro passioni per robe a volte ridicole e incomprensibili (non che il fatto che successo di Pausini, Al Bano e compagnia all'estero sia meglio)


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#14 kingsleadhat

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Inviato 26 febbraio 2021 - 13:17

Con te partiro' gode ormai di vita propria in Indonesia dopo che lo scorso anno una tizia la canto' ad Indonesian Idol  asd

 


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#15 Gozer

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Inviato 26 febbraio 2021 - 14:14

 

Io invece avevo sentito (livello attendibilità voce: mio cuggino ashd ) che i gruppi prog italiani hanno un seguito di culto soprattutto in Giappone. E' vero?

 

credo proprio di si, ma del resto i giappi a volte si appassionano a robe assai peggiori, ricordo Carlo Bordone che raccontava di un tizio giapponese che aveva acquistato un disco dei Dik Dik che sembrava avesse trovato il sacro graal. Non per niente c'è l'espressione big in Japan per descrivere certe loro passioni per robe a volte ridicole e incomprensibili (non che il fatto che successo di Pausini, Al Bano e compagnia all'estero sia meglio)

 

 

Non cadiamo negli stereotipi e non facciamo semplificazioni, hai mischiato cose che c'entrano pochissimo fra loro.

 

Big in Japan si riferisce a chi in Giappone ha grande successo commerciale mentre altrove è nelle retrovie. Alcuni esempio sono i Mr. Big (in Occidente una one-hit wonder, mentre in Giappone han piazzato tutti i loro album dal 1991 al 2017 in top 10), Yngwie Malmsteen (tutti i dischi dal 1984 al 2002 in top 20, mentre in GB e USA non l'ha mai raggiunta), o più indietro nel tempo i Ventures (loro sì famosi negli USA, ma molto di più in Giappone dove solo i Beatles negli anni Sessanta hanno venduto di più fra gli artisti stranieri).

 

Il prog italiano non c'entra niente con il "big in Japan", essendo un mercato di nicchia: mica i gruppi prog italiani entrano in classifica in Giappone.

 

L'aneddoto di Bordone è pessimo (vabè, visto da chi proviene me ne stupisco poco) e non dimostra alcunché, se non che un collezionista è stato felice di aver trovato un disco raro, che è la reazione che qualsiasi collezionista avrebbe. 

Infine, ogni paese del mondo apprezza roba che vista da altre prospettive risulta incomprensibile, o credi che a rivangare le classifiche italiane non si trovino quintali di immondizia?


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#16 .Cyclo

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Inviato 26 febbraio 2021 - 14:17

Da qualche parte avevo citato, come singoli, il grande successo di Blue degli Eiffel 65 in Europa ma anche negli Usa, e anche Children di Robert Miles aveva fatto un botto discreto.

 

Beh, di pezzi italo-disco e italo-house che hanno avuto un successo notevole all'estero ce ne sono parecchi: dopo quelli che hai citato te, i primi che mi vengono in mente sono Ride On Time dei Black Box e Feel It dei The Tamperer feat. Maya (entrambi numero 1 in UK): ma gli Eiffel 65 non sono Ramazzotti.

 

Nel senso che dubito che venissero percepiti come italiani dal pubblico europeo che li ascoltava in radio o in discoteca, mentre per Ramazzotti (Pasini, Ferro, Al Bano & Romina, Pupo, Il Volo e via dicendo), l'associazione artista-paese è immediata.

 

E' la stessa differenza (scusate l'esempio alla cazzo, ma mi è venuto prima mentre guidavo e lì per lì mi piaceva ashd) che passa fra due cose orride come Mr. Saxobeat (che ha scritto Made in Romania ma potrebbe essere di una qualsiasi origine) e Dragostea Din Tei (che percepisci immediatamente come romena).


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#17 .Cyclo

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Inviato 26 febbraio 2021 - 14:27

Per quanto riguarda il successo di Al Bano e tutto il trashume alla Ricchi e Poveri, Pupo, Cutugno in Europa dell'est: purtroppo è tutto vero, ma ci sono motivi politici e storici dietro, ci si potrebbe scrivere un articolo.

 

 

Tempo fa ho visto su YouTube un video di un italiano che vive in Russia che spiegava le ragioni di questo affetto per il pubblico russo per i nostri cantanti.

Devo essere onesto: la spiegazione mi ha convinto fino ad un certo punto anche perchè fa risalire il tutto ad un episodio che sembra quasi ripreso dal video del Pippero però è comunque interessante.

 

E il video rimanda ad un documentario che, a tempo e voglia, mi guarderei volentieri.

 

Per te, è abbastanza verosimile la spiegazione che dà Tiozzo oppure è soprattutto fuffa?

 


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#18 wago

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Inviato 26 febbraio 2021 - 14:31

Comunque quando sono stato in Uzbekistan i nomi erano sì Albano, Toto Cutugno e i Ricchi e Poveri, ma anche Celentano e Fausto Leali (questi almeno le citazioni ricorrenti presso tassisti, ristoratori, albergatori e abitanti/turisti del posto).


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#19 Reynard

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Inviato 26 febbraio 2021 - 14:32

ogni paese del mondo apprezza roba che vista da altre prospettive risulta incomprensibile

 

 

141106155920-pkg-gorani-germany-david-ha

 

asd  asd  asd


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#20 bungle

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Inviato 26 febbraio 2021 - 14:47

Comunque quando sono stato in Uzbekistan i nomi erano sì Albano, Toto Cutugno e i Ricchi e Poveri, ma anche Celentano e Fausto Leali (questi almeno le citazioni ricorrenti presso tassisti, ristoratori, albergatori e abitanti/turisti del posto).

 

nel mezzo della steppa mongola  ogni volta che dicevo che era italiano mi parlavano di Pupo, Albano e Drupi.... il festival di sanremo ha avuto effetti devastanti sulla cultura delle nazioni del blocco sovietico


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#21 .Cyclo

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Inviato 26 febbraio 2021 - 15:04

Mi pare che anche Arbore con l'orchestra italiana riscosse parecchio successo negli Usa però probabilmente più per i concerti del repertorio melodico napoletano che non per le vendite di qualche disco in particolare, vado a memoria.

 

Opinione mia, magari sbaglio: ma per quanto sia una vita che Arbore mi sta simpatico (diciamo dai tempi di Quelli che la notte), il successo della sua band all'estero non mi ha mai convinto tanto.

Nel senso che l'ho sempre sentito molto "gonfiato" dagli uffici stampa e dai servizi entusiastici di Mollica al Tg1 ma mai suffragato da numeri di vendita esaltanti (oltretutto, fatti proponendo soprattutto cover piuttosto che materiali originali).

 

Inoltre ho sempre pensato che per la maggior parte il pubblico di Arbore e l'Orchestra Italiana fossero gli italiani all'estero (anche di seconda/terza generazione) che andavano ai concerti animati dalla nostalgia verso il Bel Paese.

Il cha va bene (figuriamoci) ma è tutt'altra cosa rispetto ad andare in mercati dove la musica italiana è una proposta fra le tante.

 

Tra le più recenti, Occidentali's Karma di Gabbani ha avuto molta visibilità, causa Eurovision.

Abbastanza conosciuta anche L'amore esiste di Francesca Michielin, per via della cover in inglese di Amy Lee

 

Occidentali's Karma, al di là di quanto possa essere piaciuto alla nicchia dei fan dell'Eurovision, ha venduto praticamente zero, leggi un po' qui: https://it.wikipedia...dentali's_Karma

 

La cover di Amy Lee mi sembra una cosa talmente circoscritta da non tenerla nemmeno in considerazione.


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#22 kingsleadhat

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Inviato 26 febbraio 2021 - 15:06

Mi viene anche in mente come una volta nella campagna ungherese un tipo iniziò a farmi una lectio magistralis sul reggae italiano e di come il Salento fosse secondo lui la Mecca del reggae europeo. E come quasi collassò quando gli dissi che venivo proprio da lì. Vabbuò.

 

Comunque mi pare di capire che dopo le cagate di Zucchero dei primi 2000 non si sia più esportato nulla (?).


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#23 dick laurent

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Inviato 26 febbraio 2021 - 15:06

 

 

Io invece avevo sentito (livello attendibilità voce: mio cuggino ashd ) che i gruppi prog italiani hanno un seguito di culto soprattutto in Giappone. E' vero?

 

credo proprio di si, ma del resto i giappi a volte si appassionano a robe assai peggiori, ricordo Carlo Bordone che raccontava di un tizio giapponese che aveva acquistato un disco dei Dik Dik che sembrava avesse trovato il sacro graal. Non per niente c'è l'espressione big in Japan per descrivere certe loro passioni per robe a volte ridicole e incomprensibili (non che il fatto che successo di Pausini, Al Bano e compagnia all'estero sia meglio)

 

 

Non cadiamo negli stereotipi e non facciamo semplificazioni, hai mischiato cose che c'entrano pochissimo fra loro.

 

Big in Japan si riferisce a chi in Giappone ha grande successo commerciale mentre altrove è nelle retrovie. Alcuni esempio sono i Mr. Big (in Occidente una one-hit wonder, mentre in Giappone han piazzato tutti i loro album dal 1991 al 2017 in top 10), Yngwie Malmsteen (tutti i dischi dal 1984 al 2002 in top 20, mentre in GB e USA non l'ha mai raggiunta), o più indietro nel tempo i Ventures (loro sì famosi negli USA, ma molto di più in Giappone dove solo i Beatles negli anni Sessanta hanno venduto di più fra gli artisti stranieri).

 

Il prog italiano non c'entra niente con il "big in Japan", essendo un mercato di nicchia: mica i gruppi prog italiani entrano in classifica in Giappone.

 

L'aneddoto di Bordone è pessimo (vabè, visto da chi proviene me ne stupisco poco) e non dimostra alcunché, se non che un collezionista è stato felice di aver trovato un disco raro, che è la reazione che qualsiasi collezionista avrebbe. 

Infine, ogni paese del mondo apprezza roba che vista da altre prospettive risulta incomprensibile, o credi che a rivangare le classifiche italiane non si trovino quintali di immondizia?

 

 

non ho detto che il prog italiano entri in classifica in Giappone (come se poi io ne sapessi qualcosa), dicevo che spesso i giappi sono famosi per appassionarsi a robe particolari anche del nostro paese, alcune molto valide, altre che uno si chiede cosa ci trovino in roba che uno si chiede cosa ci trovino, vedi l'esempio dei Dik Dik  che al di là della tua antipatia per Bordone (che non so che c'entri francamente) rende bene l'idea, al di là del fatto che poi magari gli appassionati dei Dik Dik siano una micronicchia o magari solo lui. 

Poi si, sicuramente vale anche per altri paesi che ci sia un culto per certi artisti maggiore che in madre patria, vedi i Ramones in Argentina  (o tutta la merda di cui parlavate sopra che dalle nostre fogn...classifiche è finita negli anni in america latina e paesi dell'est) ma l'espressione "big in japan" ha un po' anche quell'accezione lì.


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#24 .Cyclo

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Inviato 26 febbraio 2021 - 15:11

Mi viene anche in mente come una volta nella campagna ungherese un tipo iniziò a farmi una lectio magistralis sul reggae italiano e di come il Salento fosse secondo lui la Mecca del reggae europeo. E come quasi collassò quando gli dissi che venivo proprio da lì. Vabbuò.

 

Comunque mi pare di capire che dopo le cagate di Zucchero dei primi 2000 non si sia più esportato nulla (?).

 

Secondo me, dal 2000 in poi, l'unico nuovo prodotto esportato è stato Il Volo: tutti gli altri, sono nomi di gente che si è fatta conoscere all'estero nei '70'80'90 e dal 2000 in poi ha coltivato più o meno bene il proprio orticello.


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#25 Gozer

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Inviato 26 febbraio 2021 - 15:42

Per te, è abbastanza verosimile la spiegazione che dà Tiozzo oppure è soprattutto fuffa?

 

Quasi tutto vero, al netto di qualche imprecisione: la città è Togliatti, non Togliattigrad, nome che usano solo gli italiani, erroneamente; e non mi risulta che Beatles, Zeppelin e Stones fossero americani. Sono però errori che non inficiano il discorso che sta facendo, che è corretto. Diversa roba l'ho riportata anche io nel mio speciale su "Ciao, 2020!" peraltro. 

 

 

non ho detto che il prog italiano entri in classifica in Giappone (come se poi io ne sapessi qualcosa), dicevo che spesso i giappi sono famosi per appassionarsi a robe particolari anche del nostro paese, alcune molto valide, altre che uno si chiede cosa ci trovino in roba che uno si chiede cosa ci trovino, vedi l'esempio dei Dik Dik  che al di là della tua antipatia per Bordone (che non so che c'entri francamente) rende bene l'idea, al di là del fatto che poi magari gli appassionati dei Dik Dik siano una micronicchia o magari solo lui. 

Poi si, sicuramente vale anche per altri paesi che ci sia un culto per certi artisti maggiore che in madre patria, vedi i Ramones in Argentina  (o tutta la merda di cui parlavate sopra che dalle nostre fogn...classifiche è finita negli anni in america latina e paesi dell'est) ma l'espressione "big in japan" ha un po' anche quell'accezione lì.

 

Ma non è così: perché particolari poi? Sono cose che capitano ovunque. Gabriella Ferri divenne famosissima in America del Sud quando in Italia ancora non riusciva a piazzare un disco in classifica. "Datemi un martello" di Rita Pavone fu il 45 giri più venduto dell'anno in Brasile, superando i Beatles in piena esplosione.

Big in Japan comunque lo ripeto riguarda il grande successo commerciale di alcuni artisti che fuori dal Giappone non sfondano come lì, non c'entra davvero nulla col collezionismo del prog, che è tutt'altro settore. Hai fatto un mischione. 

 

Il settore del collezionismo peraltro non riguarda solo gli italiani: anche la musica brasiliana ha una nicchia di appassionati in Giappone, tanto che molti vecchi dischi brasiliani è più facile trovarli in edizione giapponese. Per dire, questo mi è arrivato fresco fresco, a un pezzo molto minore di quanto avrei pagato l'edizione brasiliana:

djavan.jpg


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Tra due anni torniamo per vincere.


#26 dick laurent

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Inviato 26 febbraio 2021 - 15:53

si ma lo so che sono appassionati anche di cose fighe ma sospetto che se si dice (spesso ironicamente) "big in Japan" e non "big in France" o "big in Russia" o "big in Brazil" una ragione c'è.

Piccola parentesi, l'altro thread che hai aperto sui fiati plasticosi mi sta facendo rimuginare da qualche giorno su varie cose anche se lì magari sarebbero fuori luogo, magari ne parliamo da un'altra parte.


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#27 Gozer

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Inviato 26 febbraio 2021 - 15:55

si ma lo so che sono appassionati anche di cose fighe ma per come la vedo se si dice (spesso ironicamente) "big in Japan" e non "big in France" o "big in Russia" o "big in Brazil" una ragione c'è.

 

Certo che una ragione c'è: è un mercato più grande di tutti gli altri che hai citato e quindi fa molta gola. Ma se qualcuno ci puntasse l'attenzione si potrebbe fare lo stesso per la Russia: Pupo ha venduto molto più lì che qui, così come Drupi e Cutugno.


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#28 Gonzo

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Inviato 26 febbraio 2021 - 17:04

L'amore eterno del giappone per gli shredderoni anni 80 è quasi commovente.


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the best ever death metal band out of Denton
never settled on a name.
but the top three contenders, after weeks of debate,
were Satan's Fingers, and the Killers, and the Hospital Bombers.


#29 dick laurent

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Inviato 26 febbraio 2021 - 17:43

L'amore eterno del giappone per gli shredderoni anni 80 è quasi commovente.

 

anche ricambiato comunque, mi pare che sia Paul Gilbert che Marty Friedman abbiano imparato il giapponese e appaiano abbastanza regolarmente in programmi di musica (almeno a vedere su youtube).

Adesso di shredderoni ne producono loro a pacchi, specie sotto forma di bambine di otto anni dalla tecnica mostruosa


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#30 pasquale

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Inviato 12 marzo 2021 - 22:15

Da quando ho scoperto questo video la mia vita non è più la stessa. Minuto 0:35

http://youtu.be/LPKI2KR0GC4
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#31 *alessandro*

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Inviato 14 marzo 2021 - 10:04

A proposito, ho scoperto nicchie di appassionati (sempre relativamente parlando) del prog italico anni '70 oltre che in Giappone anche in Messico ed America Latina. C'è un motivo?


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ex "victor"

#32 PinkFreud

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Inviato 14 marzo 2021 - 10:59

A proposito, ho scoperto nicchie di appassionati (sempre relativamente parlando) del prog italico anni '70 oltre che in Giappone anche in Messico ed America Latina. C'è un motivo?

 

secondo me ha a che fare anche con  gli italiani emigrati in quei luoghi


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superstereo!

*lastfm*

 

 


#33 Legolas

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Inviato 30 maggio 2021 - 19:32

Tra le canzoni italiane famose all'estero, citerei anche La Notte di Arisa, famosa in Portogallo e Brasile grazie alla cover in portoghese fatta da Tie, cantautrice brasiliana, infatti se andate sotto al video di Arisa ci sono moltissimi commenti in portoghese, ed è il suo brano di maggior successo su Spotify anche se non è certo la più gettonata in Italia

 


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#34 Gozer

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Inviato 30 maggio 2021 - 19:52

Ecco i riscontri definitivi di "Zitti e buoni".

 

Numero 1 in Svezia, Lituania e Olanda. Numero 2 in Finlandia, Svizzera e Norvegia. Numero 9 in Germania e Fiandre. Numero 14 in Irlanda. Numero 17 nel Regno Unito. Numero 38 in Nuova Zelanda.

 

In Italia paradossalmente non ha raggiunto il numero 1. Lì per lì è stata bloccata dal pezzo sanremese di Fedez e ora post-Eurovision ha fatto un gran balzo ma s'è dovuta arrendere allo strapotere di Maria e del suo Sangiovanni. asd


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#35 Legolas

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Inviato 30 maggio 2021 - 20:20

In Italia paradossalmente non ha raggiunto il numero 1. Lì per lì è stata bloccata dal pezzo sanremese di Fedez e ora post-Eurovision ha fatto un gran balzo ma s'è dovuta arrendere allo strapotere di Maria e del suo Sangiovanni. asd

 

Ovvio, per l'italiano medio è un pezzo "troppo rock e troppo urlato

Ci piaccia o meno, l'Italia è un paese dove il rock è sempre stato visto come un fenomeno estraneo.


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#36 Gozer

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Inviato 30 maggio 2021 - 20:53

Vabè, è comunque uno dei successi dell'anno, si è solo scontrato con altri due successi, peraltro in momenti diversi.


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#37 Il Cappellaio Matto

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Inviato 30 maggio 2021 - 20:54

Tra le canzoni italiane famose all'estero, citerei anche La Notte di Arisa, famosa in Portogallo e Brasile grazie alla cover in portoghese fatta da Tie, cantautrice brasiliana, infatti se andate sotto al video di Arisa ci sono moltissimi commenti in portoghese, ed è il suo brano di maggior successo su Spotify anche se non è certo la più gettonata in Italia

 

 

Perché? Per me è il suo pezzo più famoso (insieme a Sincerità che appartiene alla vecchia Arisa), più di quello con cui vinse Sanremo nel 2014 (Controvento).


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#38 Legolas

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Inviato 30 maggio 2021 - 21:23

Vabè, è comunque uno dei successi dell'anno, si è solo scontrato con altri due successi, peraltro in momenti diversi.

 

Certo, ma lo è diventato grazie alla cassa di risonanza dell'Eurovision.

Prima dell'Eurovision era sui 12 milioni di stream su Spotify mi pare, quindi molto dietro non solo al pezzo della Michielin e di Fedez, ma anche al pezzo di Madame, a quello di Colapesce o di Annalisa.

Dopo l'Eurovision è cominciata un altra storia, avendo solo l'orticello italiano nessun artista di questo Sanremo può competere.

 

Perché? Per me è il suo pezzo più famoso 

 

In Italia secondo me è superato o quantomeno pareggiato da Meraviglioso amore mio, la becco puntualmente nelle dirette Instagram, soprattutto quando devono fare dirette durante le promesse o i matrimoni, una mia amica l'ha scelta persino per il video del suo matrimonio.

La becco anche più spesso in radio, quelle che passano musica italiana, la passano spesso.

Ammetto che è difficile da stabilire però, perché dagli stream di La notte devi appunto togliere quelli di chi ha sentito la cover in portoghese e ha voluto ascoltare l'originale e non credo sia facile da stabilire.


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#39 .Cyclo

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Inviato 30 maggio 2021 - 21:27

Ecco i riscontri definitivi di "Zitti e buoni".

 

Numero 1 in Svezia, Lituania e Olanda. Numero 2 in Finlandia, Svizzera e Norvegia. Numero 9 in Germania e Fiandre. Numero 14 in Irlanda. Numero 17 nel Regno Unito. Numero 38 in Nuova Zelanda.

 

 

Non benissimo, invece, in Bielorussia:

https://www.corriere...6296b457a.shtml

 

Il che, da un certo punto di vista, è pure paradossale visto che la Bielorussia è sicuramente l'unico paese del mondo in cui una delle 3 emittenti radiofoniche nazionali pubbliche (quelle private in partica non esistono) dedica la maggior parte del tempo al ruock (hard & heavy incluse).

 

https://radiostalica.by/about_us/


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#40 Gozer

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Inviato 30 maggio 2021 - 21:44

Certo, ma lo è diventato grazie alla cassa di risonanza dell'Eurovision.

Prima dell'Eurovision era sui 12 milioni di stream su Spotify mi pare, quindi molto dietro non solo al pezzo della Michielin e di Fedez, ma anche al pezzo di Madame, a quello di Colapesce o di Annalisa.

Dopo l'Eurovision è cominciata un altra storia, avendo solo l'orticello italiano nessun artista di questo Sanremo può competere.

 

Na, era un successo già prima, e peraltro erano di gran lunga quelli il cui disco stava andando meglio insieme a Madame, mentre tutti gli altri si sono retti solo sul singolo pezzo portato a Sanremo.


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#41 Legolas

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Inviato 30 maggio 2021 - 22:48

Na, era un successo già prima

 

Certo, ma non a questi livelli.

Solo da ieri ad oggi ha fatto 4 milioni di streams su Spotify, e siamo a 59 milioni, se continua così facile che stracci il record di 180 milioni realizzati da Soldi di Mahmood che attualmente è il singolo italiano di maggior successo in streaming.


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#42 Gozer

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Inviato 30 maggio 2021 - 23:15

Che c'entra, quelli vengono dall'estero. In Italia sarebbe comunque stato considerabile un successo anche senza vincere l'Eurovision, questo era il succo.


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#43 bungle

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Inviato 31 maggio 2021 - 09:19

 

Ecco i riscontri definitivi di "Zitti e buoni".

 

Numero 1 in Svezia, Lituania e Olanda. Numero 2 in Finlandia, Svizzera e Norvegia. Numero 9 in Germania e Fiandre. Numero 14 in Irlanda. Numero 17 nel Regno Unito. Numero 38 in Nuova Zelanda.

 

 

Non benissimo, invece, in Bielorussia:

https://www.corriere...6296b457a.shtml

 

Il che, da un certo punto di vista, è pure paradossale visto che la Bielorussia è sicuramente l'unico paese del mondo in cui una delle 3 emittenti radiofoniche nazionali pubbliche (quelle private in partica non esistono) dedica la maggior parte del tempo al ruock (hard & heavy incluse).

 

https://radiostalica.by/about_us/

 

 

probabilmente  è proprio questo il motivo... avendo un po' più di competenza in materia si sono accorti della bufala  asd


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#44 Legolas

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Inviato 04 giugno 2021 - 23:08

Che c'entra, quelli vengono dall'estero. In Italia sarebbe comunque stato considerabile un successo anche senza vincere l'Eurovision, questo era il succo.

 

Certo, ma un successo di media portata, alla fine 12 milioni di stream su Spotify sono numeri nettamente inferiori a quelli di Achille Lauro o di Fabio Rovazzi che sono abituati a numeri maggiori e hanno anche loro solo l'orticello italico.

In questo momento siamo a 75 milioni di stream, numeri maggiori rispetto ai Nothing But Thieves per dire, se continua così può diventare il brano rock di maggior successo degli ultimi 10 anni.

Anche il seguito in questo momento è enorme, 11 milioni di ascoltatori, molti più dei Black Keys, certo bisogna vedere quanto dureranno nel tempo, ma direi che per adesso la spinta che gli ha dato l'Eurovision è innegabile.


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