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Omnipotent Youth Society - Inside The Cable Temple (2020)


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20 replies to this topic

#1 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 03 gennaio 2021 - 19:23

*
POPOLARE

V'ho fregato col titolo anglofono vero? Invece sono cinesi, zacchete!

Proprio nell'anno in cui ci fanno consegnare in anticipo, il 22 dicembre va a uscire il ritorno dopo dieci anni della migliore rock band del celeste impero.

Art rock, jazz, folk, prog, pezzi da dieci minuti e bla bla. Also, rilevanza: 410mila copie in una settimana.

Il resto è in rece, con anche testi tradotti, storia della band, contesto e mazzi:

https://www.ondarock...cabletemple.htm

 

Un brano come assaggio.

 


  • 18
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#2 sfos

    utente unisalento

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Inviato 04 gennaio 2021 - 17:26

Gran disco, di quelli che non esauriscono il fattore meraviglia al primo ascolto, ma che rivela nuovi dettagli col passare del tempo. L'atmosfera fuori dal mondo, i bellissimi paesaggi suggeriti dalle partiture strumentali, i testi poetici, tutto concorre ad elevare il disco a un livello che rasenta davvero la perfezione.

Da provare anche nella versione a un'unica traccia per gustarsi meglio l'aspetto concept.


  • 3
"The sun was setting by the time we left. We walked across the deserted lot, alone. We were tired, but we managed to smile."

#3 mr_tankian

    diesel_tankian

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Inviato 05 gennaio 2021 - 14:38

Dal momento che quest'album non ha avuto la benché minima possibilità di essere votato nella classifica del 2020, credo che a questo punto sarebbe opportuno dargli la possibilità di concorrere per quella del 2021!


  • 0

 


#4 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 05 gennaio 2021 - 14:43

Tanto lo metteremmo i soliti quattro gatti, poco cambierebbe. E poi per mia etica personale non riesco a passare sopra al fatto che a tutti gli effetti il disco è del 2020 e non lo si può mettere in una lista del 2021, neanche se l'esclusione da quella del 2020 è dovuta al fatto che è stata redatta troppo presto. 


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#5 hexen

    the nameless uncarved user

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Inviato 05 gennaio 2021 - 19:22

'sti cinesi piacciono perfino a me, soprattutto per il blend fra l'anima folk (per come esce fuori nella lunga 郊眠寺 [Jiao mian si]) e quella jazzistica (decisiva per le mie orecchie in questo senso la presenza dei fiati); molto graditi i freakout finali dei due pezzi più lunghi, anche se verso la fine di 採石 (Cai shi) pensavo mi avesse fritto gli speaker, mi hanno cucito su misura il momento harsh noise.

 

forse lo avrei preferito solo strumentale ma vb, oltre a essere vagamente mongodroniano/ravintoliano sulla vocalità mi piace un uso della voce un po' più impersonale in questo tipo di musica, idiosincrasie mie.

 

provo pure quello prima (che leggo essere più o meno diverso).


  • 0

il mistico è soltanto la valvola di sfogo dei tuoi incubi peggiori oggi realizzati

 


#6 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 05 gennaio 2021 - 19:46

Il precedente è uguale per tipo di strumentazione utilizzata (incluse chitarre acustiche e strumenti orchestrali), parzialmente distante per miscela stilistica (il jazz c'è, ma meno, mentre c'è una forte componente alternative rock, oggi quasi evaporata), piuttosto distante per struttura dei pezzi, decisamente meno mutagena rispetto al nuovo. 


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#7 MaxSart

    pivello

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Inviato 07 gennaio 2021 - 20:53

Un mix di strumenti, generi e richiami, decisamente affascinante. Impatta e destabilizza allo stesso tempo. indubbiamente potente, addirittura eccellente in certi passaggi.

 

E ora vo a ascoltarmi il primo...


  • 0

#8 Damy

    pophead

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Inviato 08 gennaio 2021 - 13:58

Davvero molto bello, suggestivo e particolare, soprattutto di questa stagione. Non saprei bene che riferimenti fare perché non sono esperto in materia, ma ascoltandolo proprio a "emozione" in certi momenti mi ha fatto venire in mente alcune sonorità del disco solista di Mark Hollis, e persino certi passaggi jazz/acustici dall'ultimo album di Jamie Woon, anche se poi ovviamente intenti e scrittura differiscono molto.


  • 1
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#9 Merlo

    Classic Rocker

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Inviato 08 gennaio 2021 - 14:51

Davvero molto bello, ottima scoperta assieme ai Beautify Junkyards (di cui ho ascoltato il precedente però, dato che Cosmorama non l'ho trovato)

 

Bravi tutti i recensori  :nod:


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"Non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace"


#10 Gozer

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Inviato 08 gennaio 2021 - 15:04

Capisco poco il paragone però. Da un parte una rarità per collezionisti di cui si accorgeranno dieci persone, dall'altra un disco che rischia di lasciare un segno indelebile (a meno che non ci siano colpi di spugna del regime) nella cultura - pur alternativa - di un paese grosso quasi tre volte l'Unione Europea. Non è proprio lo stesso campionato. 


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#11 Dark Mavis

    Snacky Mike’s haircut fan

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Inviato 08 gennaio 2021 - 21:09

Il precedente me lo ricordo molto bello, questo l’ho ascoltato un paio di volte e mi sembra pure meglio. Vario, eclettico ed estremamente ispirato. Veramente bravi a mutare sfumando naturalmente in più generi e forme.


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#12 good vibrations

    Il primo disco del White Album è davvero un disc one

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Inviato 08 gennaio 2021 - 21:49

Disco davvero bello.

Ringrazio syd e connacht per la segnalazione.
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#13 .Cyclo

    Utente obsoleto

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Inviato 08 gennaio 2021 - 22:18

Album parecchio bello e recensione molto ben fatta.


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#14 Edgewalker

    The storm is upon us

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Inviato 09 gennaio 2021 - 10:44

Davvero molto bello, ottima scoperta assieme ai Beautify Junkyards (di cui ho ascoltato il precedente però, dato che Cosmorama non l'ho trovato)

 

Bravi tutti i recensori  :nod:

 

 

Capisco poco il paragone però. Da un parte una rarità per collezionisti di cui si accorgeranno dieci persone, dall'altra un disco che rischia di lasciare un segno indelebile (a meno che non ci siano colpi di spugna del regime) nella cultura - pur alternativa - di un paese grosso quasi tre volte l'Unione Europea. Non è proprio lo stesso campionato. 

 

 

Secondo me intendeva solo dire che sono entrambi tra le scoperte recenti fatte grazie alle recensioni di OR
 


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The core principle of freedom
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#15 Merlo

    Classic Rocker

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Inviato 14 gennaio 2021 - 08:48

 

Davvero molto bello, ottima scoperta assieme ai Beautify Junkyards (di cui ho ascoltato il precedente però, dato che Cosmorama non l'ho trovato)

 

Bravi tutti i recensori  :nod:

 

 

Capisco poco il paragone però. Da un parte una rarità per collezionisti di cui si accorgeranno dieci persone, dall'altra un disco che rischia di lasciare un segno indelebile (a meno che non ci siano colpi di spugna del regime) nella cultura - pur alternativa - di un paese grosso quasi tre volte l'Unione Europea. Non è proprio lo stesso campionato. 

 

 

Secondo me intendeva solo dire che sono entrambi tra le scoperte recenti fatte grazie alle recensioni di OR
 

 

 

Sì confermo: 2 dischi molto belli, di generi e paesi che generalmente non frequento


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#16 Gozer

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Inviato 14 gennaio 2021 - 08:50

Secondo me intendeva solo dire che sono entrambi tra le scoperte recenti fatte grazie alle recensioni di OR

 

L'avevo capito eh. Tenevo solo a distanziare quella paccottiglia da questo capolavoro. asd


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#17 wago

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Inviato 18 gennaio 2021 - 14:51

Ho questo disco come ascolto regolare da qualche settimana. Non posso ancora dire di conoscerlo appieno, ma si tratta senz'altro di un album che a ogni nuova riproduzione svela dettagli nuovi.
L'elemento che più mi sorprende, in realtà, è la sua sostanziale normalità. Sentendolo sovrappensiero, come mi capita di fare nella maggior parte dei casi, va giù come un ordinario album di alternative-prog di una quindicina di anni fa. Nonostante la lingua e gli inserti folklorici, i suoi pezzi più trascinanti non portano in Cina, non rappresentano uno scorcio immediato su chissà quale mondo alieno o potenzialità musicale inesplorata. La possibilità di seguire i rimandi locali sta alla curiosità del singolo, e non rappresenta dunque né uno scoglio né un richiamo esotico per l'annoiato appassionato occidentale: al contrario, è la buona fattura della musica a fare da guida e a spingere a riascoltare l'intero disco.
Aspetto per me assai raro, peraltro, la presenza di fraseggi blueseggianti disseminati qua e là non mi risulta fastidiosa né anti-progressiva. Sarà che l'uso non mi ricorda nessuna band in particolare... Cosa peraltro vera in generale per gli episodi più prog-rock del disco: suonano del tutto familiari, immediatamente espressivi e digeribili, ma non rappresentano (a differenza di gran parte del prog revival) un calco di nulla che abbia già sentito.

Non ho idea se questo disco possa preludere a un'esplosione in territorio cinese di musica con caratteristiche simili. Certamente c'è da tenere gli occhi aperti.


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#18 wago

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Inviato 18 gennaio 2021 - 15:11

Una domanda per chi un po' segue il panorama cinese: la conoscenza del rock classico occidentale come sta messa, presso le band "alternative" come questa? Mi chiedo se la sintesi a cui sono giunti sia frutto di una rielaborazione molto personale delle proposte progressive occidentali, unita ovviamente agli elementi strettamente interni, oppure se rappresenti l'approdo autonomo di un percorso che segue binari propri (o quasi interamente propri, che di musica occidentale ne abbiano ascoltata e pure tanta mi pare evidente).
La curiosità nasce soprattutto dalla constatazione riguardo alla non-calligraficità della formula: il panorama occidentale degli ultimi boh, 40 anni?, sembra certificare che creare "progressive rock" che non sia in qualche modo un fritto misto di Genesis/Yes/Crimson/ELP/VDGG (più gli occasionali Gentle Giant, Jethro Tull o altri) è molto molto difficile, eppure qui assistiamo esattamente a questo. Per carità, la faccenda è abbastanza in linea con quanto accaduto in altri paesi del mondo nella seconda metà degli anni Settanta (si veda speciale sul prog "del mondo"), ma sorprende abbastanza che a distanza di quasi 50 anni il meccanismo regga ancora.


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#19 Gozer

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Inviato 19 gennaio 2021 - 11:30

Il primo messaggio non m'è piaciuto, quindi rispondo solo a questo. In cui peraltro poni una domanda che porta a una riflessione lontana dal disco in sé, però ormai m'è venuta e la faccio, perché riguarda un mio cruccio. asd 
 
La loro conoscenza della musica anglofona è approfondita: conoscono i classici del rock a menadito e anche cose più oscure. Si tratta ovviamente del loro punto di riferimento principale, come del resto in ogni cultura del mondo. 
 
Proprio questo è uno degli scogli maggiori che incontro nel cercare di diffondere la musica non anglofona. Una reazione comune è: "vieni a dirmi che questa roba vale quanto la musica anglofona, ma poi gli artisti delle scene che dici tu sono i primi a sembrarne ossessionati, quindi evidentemente la musica anglofona è la migliore", confondendo per qualità intrinseca dinamiche storiche e sociali che cominciano ormai ad avere più di cent'anni (e che a loro volta affondano le radici indietro di altri cento e passa).
 
Sono dinamiche peraltro apparse più volte nel corso della storia: per secoli per esempio la cultura persiana ha influenzato un territorio enorme che va dall'India del nord a Istanbul, anche quando i territori in questione erano totalmente divisi a livello amministrativo. 
Ebbene, gli indiani o i turchi che componevano poesie o musica nello stile persiano non erano mica considerati derivativi, anzi erano considerati grandi maestri, e ci sono stati addirittura periodi in cui i prodotti della cultura persiana erano più sviluppati nell'Impero ottomano o in quello Moghul, che nella stessa Persia.
Ho fatto questo esempio perché in questo periodo sono abbastanza in fissa con la musica classica delle zone in questione, ma vale anche per un sacco di culture precedenti. Quindi, come è successo mille volte in passato, può succedere nella nostra epoca, anzi, sta succedendo.

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#20 Reynard

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Inviato 06 febbraio 2021 - 16:10

Gli sto dando un'ascoltata. Molto interessanti, finora mi stanno piacendo. Soprattutto questa: 採石


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#21 Cliff

    allievo del peggior Guzzanti heavy metal

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Inviato 09 febbraio 2021 - 16:03

Il disco in questione non so se fa per me, il precedente invece mi sta dando delle soddisfazioni, anche se l'ottimo stoner della traccia iniziale mi aveva fatto pensare ad un album diverso. Più di tutto devo dire che mi piace la chitarra, con assoli blueseggianti/psichelici favolosi. 
 
Ascoltare 在这颗行星所有的酒馆 per credere (volevo tanto scriverlo)
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Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..


non vorrei sembrare pedante





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