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Beautify Junkyards: Cosmorama


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10 replies to this topic

#1 Vatar

    Narigiatt

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Inviato 01 gennaio 2021 - 15:36

cosmorama_1609365013.jpeg

 

 

Bravo Gianfranco, siamo partiti con il piede giusto, purtroppo sono riuscito ad ascoltare solo il brano su YouTube, molto bello, per fortuna molto più Canterbury che Brasile... asd

 

Spero che anche il resto dei brani sia su questo livello.


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#2 wago

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Inviato 01 gennaio 2021 - 16:30

Non conoscevo questa band; ho sentito qualche giorno fa il loro precedente disco perché la descrizione che ne aveva dato Gianfranco in redazione mi era parsa intrigante. Lo ho trovato noiosissimo, e oltretutto davvero vetusto/poco interessante come approccio: folktronica copiata troppe volte colla carta carbone, o se preferiamo folk elettrico colle pile scariche (sì, insomma: roba perfetta per la Ghost Box). Ho preferito i brani un po' braziu perché su quelli ho meno termini di paragone e tendo ad accontentarmi più facilmente, ma dopo poco più di mezz'ora ho guardato l'orologio convinto fosse passata minimo minimo un'ora e venti!
Purtroppo di questo disco nuovo è possibile ascoltare solo il brano presente su YouTube, ma finora trovo confermate le mia impressioni: nonostante stando alla descrizione (Canterbury? Espers? Broadcast? wow!) il sound sia nelle mie corde, all'atto pratico l'unica sensazione che ne traggo è smarronamento. Per quattro minuti e mezzo di pezzo ci può anche stare — mi sarei aspettato un minimo di evoluzione da una strofa all'altra, ma ammetto che anche la noia può avere il suo fascino — ma come biglietto da visita per un disco non mi risulta esattamente entusiasmante.


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#3 Connacht

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Inviato 01 gennaio 2021 - 18:42

L'ho pre-ordinato, incuriosito dalla descrizione di Gianfranco.


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You're an island of tranquillity in a sea of chaos. :.:: Last.fm

 

jazz-sebastian-bach-2.png

 

The sun is far away
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#4 Twin アメ

    pendolare pre post attilio lombardo

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Inviato 01 gennaio 2021 - 21:58

Quello del 2015 mi era piaciuto parecchio, l'ultimo mi era parso già più prolisso ma ancora valido.


  • 0

“Era un animale difficile da decifrare, il gigante di Makarska, con quella faccia da serial killer e i piedi in grado di inventare un calcio troppo tecnico per essere stato partorito da un corpo così arrogante." (Marco Gaetani  - UU)

 


#5 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 01 gennaio 2021 - 23:57

Non conoscevo questa band; ho sentito qualche giorno fa il loro precedente disco perché la descrizione che ne aveva dato Gianfranco in redazione mi era parsa intrigante. Lo ho trovato noiosissimo, e oltretutto davvero vetusto/poco interessante come approccio: folktronica copiata troppe volte colla carta carbone, o se preferiamo folk elettrico colle pile scariche (sì, insomma: roba perfetta per la Ghost Box). Ho preferito i brani un po' braziu perché su quelli ho meno termini di paragone e tendo ad accontentarmi più facilmente, ma dopo poco più di mezz'ora ho guardato l'orologio convinto fosse passata minimo minimo un'ora e venti!
Purtroppo di questo disco nuovo è possibile ascoltare solo il brano presente su YouTube, ma finora trovo confermate le mia impressioni: nonostante stando alla descrizione (Canterbury? Espers? Broadcast? wow!) il sound sia nelle mie corde, all'atto pratico l'unica sensazione che ne traggo è smarronamento. Per quattro minuti e mezzo di pezzo ci può anche stare — mi sarei aspettato un minimo di evoluzione da una strofa all'altra, ma ammetto che anche la noia può avere il suo fascino — ma come biglietto da visita per un disco non mi risulta esattamente entusiasmante.

RECUPERA quello dove fanno solo cover version, può essere più nelle tue corde, ovviamente questo non garantisce che tu possa trovarli comunque noiosi, de gustibus, mi compiaccio di averti almeno incuriosito ma ovviamente non tutto è come andrew wasylyk :) , non è importante essere sempre d'accordo, ma stimolarsi a vicenda, visto che anche da qualche tuo indizio del 2020 ho ricavato cose interessanti, sul noioso e già sentito però ci andrei piano è un discorso che rischia di far fuori il 99, 9 % della musica prodotta nell'ultimo ventennio, ad esempio io ho trovato l'ultimo tigran meno stimolante dei precedenti e anche meno originale, però comprendo il tuo entusiasmo (avercene dischi così ogni anno) e quindi posso capire che i BJ non siano nelle tue corde, anche se credo che qualche differenza c'è in questo nuovo disco che potrà renderlo più interesante per i tuoi gusti, saluto chi ha messo il + al tuo intervento giusto per simpatia verso il sottoscritto 


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#6 Gozer

    Grande eletto non anglofonista Kadosch

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Inviato 02 gennaio 2021 - 00:01

chi ha messo il + al tuo intervento giusto per simpatia verso il sottoscritto perché condivide quello che hai scritto

 

Fixed.


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RYM ___ i contenuti

"SOVIET SAM" un blog billizzimo


7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:

Tra due anni torniamo per vincere.


#7 wago

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Inviato 02 gennaio 2021 - 05:38

Può essere che sentirò il disco che dici e senz'altro proverò anche con l'album nuovo al momento dell'uscita.
Riguardo al "vetusto": in realtà non lo contavo come motivo del mio mancato apprezzamento, visto che si tratta di un elemento in cui in generale do pochissimo peso. Mi limitavo a segnalare quella che era un'impressione aggiuntiva: alle volte anche un disco che mi comunica poco può risultarmi sorprendente in quanto molto originale, ma non è questo il caso — anzi, sentendo musica così mi viene davvero da pensare "è come X, ma peggio" (limite mio eh, non voglio implicare che sia effettivamente così).

Sulla noia invece sono un po' più bloccato perché ciò che mi fa appassionare alla musica sono sempre le emozioni che mi suscita: in rarissimi casi anche nello spettro della noia posso trovare elementi emotivi intriganti (in una recensione dei Rangers avevo scritto "sono l'ideale se ci si sta annoiando. Non per smettere, ma per farlo con classe") ma nella stragrande maggior parte dei casi non è così. Un disco che mi annoia mi risulta anche meno stimolante di uno che mi suscita fastidio — con la differenza che i secondi sono ormai abbastanza bravo a riconoscerli "da lontano", evitandone l'ascolto. Per i dischi noiosi (ambient/drone a parte) non ho invece validi strumenti di individuazione a monte dell'ascolto: si tratta spesso di cose che "sulla carta" mi intrigano ma auditivamente parlando paiono non suscitarmi alcuna reazione emotiva.

Certo, una cosa che mi chiedo spesso è se vi sia quantomeno vicinanza tra le impressioni emotive mie e quelle di chi apprezza: insomma, un pezzo come quello che presenta questo disco su YouTube, a chi ne è rimasto stregato, che emozioni suscita? Hanno qualcosa a che fare con la noia, il tedio, l'ozio, l'inazione o si collocano proprio una gamma di sensazioni completamente diversa?

La recensione di Gianfranco ovviamente l'ho letta, come ho letto le altre che ha scritto sulla band: si tratta però di testi prevalentemente descrittivi della musica, che solo molto raramente cercano di individuare gli aspetti emozionali che le si associano. Quando lo fanno, sfruttano termini come "spiritualità", "misticismo", "ascesi", "meraviglia", "cosmico", "rituale" — che capisco, anche se in me queste sensazioni non scattano — ma anche affermazioni come "I Beautify Junkyards non concedono spazio all’indolenza" che indicano una percezione davvero opposta alla mia.


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#8 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 02 gennaio 2021 - 13:26

Può essere che sentirò il disco che dici e senz'altro proverò anche con l'album nuovo al momento dell'uscita.
Riguardo al "vetusto": in realtà non lo contavo come motivo del mio mancato apprezzamento, visto che si tratta di un elemento in cui in generale do pochissimo peso. Mi limitavo a segnalare quella che era un'impressione aggiuntiva: alle volte anche un disco che mi comunica poco può risultarmi sorprendente in quanto molto originale, ma non è questo il caso — anzi, sentendo musica così mi viene davvero da pensare "è come X, ma peggio" (limite mio eh, non voglio implicare che sia effettivamente così).

Sulla noia invece sono un po' più bloccato perché ciò che mi fa appassionare alla musica sono sempre le emozioni che mi suscita: in rarissimi casi anche nello spettro della noia posso trovare elementi emotivi intriganti (in una recensione dei Rangers avevo scritto "sono l'ideale se ci si sta annoiando. Non per smettere, ma per farlo con classe") ma nella stragrande maggior parte dei casi non è così. Un disco che mi annoia mi risulta anche meno stimolante di uno che mi suscita fastidio — con la differenza che i secondi sono ormai abbastanza bravo a riconoscerli "da lontano", evitandone l'ascolto. Per i dischi noiosi (ambient/drone a parte) non ho invece validi strumenti di individuazione a monte dell'ascolto: si tratta spesso di cose che "sulla carta" mi intrigano ma auditivamente parlando paiono non suscitarmi alcuna reazione emotiva.

Certo, una cosa che mi chiedo spesso è se vi sia quantomeno vicinanza tra le impressioni emotive mie e quelle di chi apprezza: insomma, un pezzo come quello che presenta questo disco su YouTube, a chi ne è rimasto stregato, che emozioni suscita? Hanno qualcosa a che fare con la noia, il tedio, l'ozio, l'inazione o si collocano proprio una gamma di sensazioni completamente diversa?

La recensione di Gianfranco ovviamente l'ho letta, come ho letto le altre che ha scritto sulla band: si tratta però di testi prevalentemente descrittivi della musica, che solo molto raramente cercano di individuare gli aspetti emozionali che le si associano. Quando lo fanno, sfruttano termini come "spiritualità", "misticismo", "ascesi", "meraviglia", "cosmico", "rituale" — che capisco, anche se in me queste sensazioni non scattano — ma anche affermazioni come "I Beautify Junkyards non concedono spazio all’indolenza" che indicano una percezione davvero opposta alla mia.

la tua analisi non fa una pecca, ma i termini che ho evocato io li percepisco e sono peraltro una costante del lavoro del gruppo, e non li vedo lontani da stati emotivi coinvolgenti, non riuscivo più ad ascoltare altro per giorni quindi lo stato emotivo è stato forte, poi la razionalità me lo ha reso ancor più vivo, credo che alcuni elementi come la voce di Nina Miranda e l'uso dell'arpa siano stati una scelta idonea per evolvere quella che tu hai definito staticità noiosa del precedente album, ovviamente sarò felice di leggere le tue impressioni quando sarà ascoltabile, perché il tuo punto di vista è sempre personale e ben argomentato, anche quando critichi


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#9 Connacht

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Inviato 02 gennaio 2021 - 20:26

Quello del 2015 mi era piaciuto parecchio, l'ultimo mi era parso già più prolisso ma ancora valido.

 

A me invece è piaciuto molto, gli darei credo 7.


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#10 Damy

    pophead

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Inviato 16 gennaio 2021 - 20:05

Ascoltato finalmente per intero, mi è piaciuto molto "a pelle" per le sensazioni calde e sbrodolate che sa donare, soprattutto in questa stagione fredda e uggiosa. L'aggettivo mistico ci sta tutto, è come una sorta di meditazione perpetua che si srotola lentamente lungo tutta la durata del lavoro. La gamma elettro/acustica di suoni impiegata è forse poco innovativa ma ben curata e molto d'effetto.

 

Mi ritrovo però anche nelle rimostranze mosse da Wago da un punto di vista puramente "critico"; la scrittura delle singole tracce è veramente indolente, dilatata e informe, vira verso il formato jam-psichedelico dove tutto suona sempre uguale. Peccato anche per un apporto vocale davvero parco e quasi messo in disparte quasi fosse un pensiero aggiuntivo - difatti quando spunta dal nulla la voce della Miranda pare proprio esca il sole all'improvviso, a dimostrazione che anche questi dischi per così dire chill e da sottofondo possono giovare immensamente di una presenza umana più slanciata e carismatica (anche la canzone più pallosa dei Morcheeba si solleva un minimo nel momento in cui entra la voce di Skye).

 

Il risultato, insomma, è un magma/collage di suggestioni che o piace a pelle oppure nisba, un po' come tanti lavori a cavallo tra folk mistico e downtempo. Di certo manca la cura compositiva riscontrabile in certi lavori di Stereolab, Smoke City/Shrift, Testbild! o Vanishing Twin, giusto per citare qualche nome per così dire adiacente, ma appunto in questo caso la spunta più l'atmosfera che non le singole canzoni...


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#11 xtc

    Gianfranco Marmoro

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Inviato 16 gennaio 2021 - 21:40

Ascoltato finalmente per intero, mi è piaciuto molto "a pelle" per le sensazioni calde e sbrodolate che sa donare, soprattutto in questa stagione fredda e uggiosa. L'aggettivo mistico ci sta tutto, è come una sorta di meditazione perpetua che si srotola lentamente lungo tutta la durata del lavoro. La gamma elettro/acustica di suoni impiegata è forse poco innovativa ma ben curata e molto d'effetto.

 

Mi ritrovo però anche nelle rimostranze mosse da Wago da un punto di vista puramente "critico"; la scrittura delle singole tracce è veramente indolente, dilatata e informe, vira verso il formato jam-psichedelico dove tutto suona sempre uguale. Peccato anche per un apporto vocale davvero parco e quasi messo in disparte quasi fosse un pensiero aggiuntivo - difatti quando spunta dal nulla la voce della Miranda pare proprio esca il sole all'improvviso, a dimostrazione che anche questi dischi per così dire chill e da sottofondo possono giovare immensamente di una presenza umana più slanciata e carismatica (anche la canzone più pallosa dei Morcheeba si solleva un minimo nel momento in cui entra la voce di Skye).

 

Il risultato, insomma, è un magma/collage di suggestioni che o piace a pelle oppure nisba, un po' come tanti lavori a cavallo tra folk mistico e downtempo. Di certo manca la cura compositiva riscontrabile in certi lavori di Stereolab, Smoke City/Shrift, Testbild! o Vanishing Twin, giusto per citare qualche nome per così dire adiacente, ma appunto in questo caso la spunta più l'atmosfera che non le singole canzoni...

interessante analisi, credo che sia il classico disco che cresce con gli ascolti e nel tempo, la presenza di MIranda è l'elemento in più che mi ha spinto a proporlo come DMM, all'estero è un tripudio critico e come inizio anno non è male, ora fuori i pezzi da 90 


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