Massimo Volume
#1
Inviato 13 marzo 2007 - 19:48
Picciotto, complice Pomini di Rumore, mi spinge di nuovo dopo molto tempo verso questo gruppo. Verso le parole di fuoco di Clementi, le tensioni di Sommacal e la cupezza della Burattini.
Massimo Volume, come andrebbero ascoltate le loro canzoni, parole che scorrono dentro letti stretti e impervi prima, sfumati e larghi poi; parole e musica che trasportano emozioni fortissime ed in alcuni momenti sono la cosa più toccante mai apparsa, in altri sono l'indolenza e la farraginosità della vita.
Sono sono strade di emozioni, fortissime e chiare, quelle che dipingono Mimì e compagni in dischi come "Lungo i Bordi", dentro al quale ci si può perdere e riconoscere mille volte, un disco immenso e bello, malinconico ma mai tristemente compiaciuto ma fore incompleto, di un gioiello che Clementi ha scritto solamente all'ultimo.
"Dopo che" è il colpo di coda, lo scatto del ciclista ormai a fine carriera, che con un'epica distruttiva commuove, non facendo altro che descrivere una fine che, come ogni fine, in qualche modo racconta tutte le conclusioni: amare.
Tell me facts, tell me facts, tell me facts
Tell me facts
Throw your arms around me
Do you wanna come over and kill some time?
Throw your arms around me
a beast caged
underwater dancehall
#2
Inviato 13 marzo 2007 - 20:00
Ci sono delle sonorità, degli artisti che associo mentalmente appena li ascolto ad una città determinata. Battisti mi fa venire in mente Milano, gli Almamegretta Napoli, i Massimo Volume costruiscono Bologna nella mia stanza. Si tratta di uno di quei gruppi così carichi di emotività da disegnarti intorno tutta l'atmosfera di quella città, di notte, con i portici e gli universitari a bere sotto per ripararsi dalla pioggia.
Lungo i Bordi è un disco fantastico, bebozzo, hai proprio ragione!
#3
Inviato 13 marzo 2007 - 20:15
c'e' forza nelle tue parole.
Picciotto, complice Pomini di Rumore, mi spinge di nuovo dopo molto tempo verso questo gruppo. Verso le parole di fuoco di Clementi, le tensioni di Sommacal e la cupezza della Burattini.
Massimo Volume, come andrebbero ascoltate le loro canzoni, parole che scorrono dentro letti stretti e impervi prima, sfumati e larghi poi; parole e musica che trasportano emozioni fortissime ed in alcuni momenti sono la cosa più toccante mai apparsa, in altri sono l'indolenza e la farraginosità della vita.
Sono sono strade di emozioni, fortissime e chiare, quelle che dipingono Mimì e compagni in dischi come "Lungo i Bordi", dentro al quale ci si può perdere e riconoscere mille volte, un disco immenso e bello, malinconico ma mai tristemente compiaciuto ma fore incompleto, di un gioiello che Clementi ha scritto solamente all'ultimo.
"Dopo che" è il colpo di coda, lo scatto del ciclista ormai a fine carriera, che con un'epica distruttiva commuove, non facendo altro che descrivere una fine che, come ogni fine, in qualche modo racconta tutte le conclusioni: amare.
considero Lungo i Bordi uno degli album italiani piu' belli di sempre, ed i Massimo Volume uno dei pochissimi gruppi degli anni 90 che mi rimangono nel cuore(ma anche l'unico).
#4
Inviato 13 marzo 2007 - 20:19
Poi in un colpo solo hanno iniziato ad annoiarmi e ora resta solo la stima per un progetto fondamentale e di valore assoluto, non riesco però ad ascoltarli.
Qualche volta sento però quella voce recitata e greve che mi viaggia nella testa, quasi come un fantasma. Magari prendo spunto da questo thread per un bel riascolto generale.
the music that forced the world into future
#5 Guest_recensore_*
Inviato 13 marzo 2007 - 20:21
#6
Inviato 13 marzo 2007 - 20:49
#7
Inviato 13 marzo 2007 - 20:54
Ho amato per molto tempo i Massimo Volume. Oltre il gusto di ognuno Lungo I Bordi è uno dei dischi più belli mai scritti e composti dalle nostre parti in ambito rock
Una band che ha avuto l'enorme merito di creare una propria forma espressiva, partendo da un moderno tessuto noise e arricchendolo di una poetica ruvida e senza compromessi.
Ricordo ancora con emozione un loro trascinante concerto (poteva essere il '96 o il '97) in un festival estivo del profondo sud: un'esperienza emozionante, nella quale la band riusciva non solo a impressionare con la sua musica ma anche a coinvolgere pienamente nelle sue storie di ordinario disagio emotivo.
Peccato che, da "Club Privé" in poi, siano rimasti un po' prigionieri della formula, disperdendo in un'eccessiva autoreferenzialità la splendida immediatezza comunicativa degli esordi.
#8
Inviato 13 marzo 2007 - 21:02
Lungo I Bordi e Da Qui sono fra i dischi imprescindibili della musica mondiale. Due capolavori assoluti, sia per melodia che per testi. Trovo i testi di Clementi vere e proprie paranoie del quotidiano, lampi disillusi di una persona che cerca nel suo subconscio la riposta, senza peraltro trovarla. Chi nega l'immensa portata storica del gruppo è, secondo me, miope.
vero. I primi due dischi sono stranianti, Ororo resta una delle canzoni più belle che abbia mai sentito..per me rappresenta l'altrove definitivo..un pò come univers dei litfiba. poche note, lontanissime..anche inverno dell'84 "mi sento come il soffitto di una chiesa bombardata"..i massimo volume sono fondamentali nell'adolescenza di un alienato. E' anche vero che lo stile non poteva durare. O diventavano ancora più estremi, magari verso il jazz!..davvero, qualcosa che veramente osasse l'inudibile invece si sono seduti con lui che ha cominciato a parlare con calma..e alla fine hanno rotto i coglioni.
la parabola di ogni band che si rispetti.
www.crm-music.com
Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.
#9
Inviato 13 marzo 2007 - 21:17
L'enigma più lucido della storia della musica: un disco che mette i brividi, tanto è carico di tensione emotiva e tanto è perfetta l'osmosi tra musica e liriche. Egidio Clementi è un poeta con le parole; i suoi compagni lo sono con le note. Non ho mai visitato Bologna e quindi non sono in grado di raffrontare l'immaginario di Lungo I Bordi con quello del capoluogo romagnolo; tuttavia la mia idea è che gli scenari evocati dai Massimo Volume abbiamo qualcosa di universale, di astratto e di esistenziale (nonostante i molti riferimenti concreti e narrativi). Pathos, atmosfera, fatalismo, ansia: capolavoro assoluto.
"Leo, è questo che siamo?"
#10
Inviato 13 marzo 2007 - 22:07
Anche tu?sarà una coincidenza o telepatia? lo stavo riascoltando proprio oggi!
A me alcuni testi mettono letteralmente i brividi.
#11
Inviato 13 marzo 2007 - 22:26
Musica e testi di tensione assoluta, poche note e parole cariche di emozioni declamate con apparente distacco,da gelare il sangue...
Hanno chiuso la loro storia forse troppo in fretta per chi li ha amati, ma nei giusti tempi per non diventare una parodia di loro stessi, perche' non potevano essere nient'altro e niente di diverso da quello che erano...
#12
Inviato 14 marzo 2007 - 08:18
Secondo me hanno fatto un album di troppo, il tris "Stanze" (acerbo) / "Lungo i bordi" (eccelso, per me una delle fotografie del decennio Novanta) / "Da qui" (idem come sopra ma con una punta di amarezza) ha pochi rivali.
Sì sì, è iniziato il Revival 90
Whatever you do, don't
#13
Inviato 14 marzo 2007 - 08:35
le loro canzoni sono emotività distillata, nei loro testi e nella loro musica si percepisce un universo profondissimo costruito con poco; il senso di rinuncia, disagevole ma necessario, che veste le loro parole e le loro note di un drappo oscuro, al ghiaccio secco, è la caratteristica poetica più importante della loro arte.
inutile sottolineare l'importanza di un disco come Lungo i bordi, nonché la sua bellezza; mi ricordo di come, al rpimo ascolto, rimasi estasiato da quella musica così evocativa, quasi cinematografica (tra l'Antonioni de La notte e il Lyne di Jacob's ladder), e quelle parole che lasciano pensare a un Brecht strafatto di codeina.
la magia di quel disco non s'è ripetuta ma tutta la loro produzione è contraddistina da una qualità che, se pensiamo a un certo panorama musicale nostrano, diventa davvero imbarazzate.
è vero che Sommacal suona con gli Ulan Bator?
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#14
Inviato 14 marzo 2007 - 08:37
è vero che Sommacal suona con gli Ulan Bator?
Ci ha suonato, e pure con Moltheni. C'è una breve intervista su Blow Up di questo mese.
Whatever you do, don't
#15
Inviato 14 marzo 2007 - 10:36
e nient'altro si può aggiungere a queste tue parole vanderGruppo unico nel panorama musicale , non solo italiano...
Musica e testi di tensione assoluta, poche note e parole cariche di emozioni declamate con apparente distacco,da gelare il sangue...
Hanno chiuso la loro storia forse troppo in fretta per chi li ha amati, ma nei giusti tempi per non diventare una parodia di loro stessi, perche' non potevano essere nient'altro e niente di diverso da quello che erano...
#16 Guest_gneo_*
Inviato 14 marzo 2007 - 13:36
Poi conosco Da Qui, ma è un po' più noioso, nonostante la classe abbondi comunque.
#17 Guest_Guy Picciotto_*
Inviato 14 marzo 2007 - 14:29
:-*
#18
Inviato 14 marzo 2007 - 14:48
(Arturo Toscanini)
molti si chiedono se il pop/rock possa essere una forma d'arte musicale o meno; ebbene, lo è sicuramente... ma solo quando risponde al requisito esposto da Don Van Vliet:
« Non voglio vendere la mia musica. Vorrei regalarla, perché da dove l'ho presa non bisogna pagare per averla »
#19
Inviato 14 marzo 2007 - 16:01
dai manichei che ti urlano o con noi o traditore libera nos domine
#20
Inviato 14 marzo 2007 - 16:37
e nient'altro si può aggiungere a queste tue parole vander
Gruppo unico nel panorama musicale , non solo italiano...
Musica e testi di tensione assoluta, poche note e parole cariche di emozioni declamate con apparente distacco,da gelare il sangue...
Hanno chiuso la loro storia forse troppo in fretta per chi li ha amati, ma nei giusti tempi per non diventare una parodia di loro stessi, perche' non potevano essere nient'altro e niente di diverso da quello che erano...
Grazie... e non aggiungo altro...
#21
Inviato 14 marzo 2007 - 16:48
ecco, per esempio, Pizza Express è una canzone che ancora oggi mi fa tanta impressione
quoto
quando Clementi ripete per due vote la frase "e rise della sua battuta" mi corre sempre un brivido per la spina dorsale...
poi quel finale così enigmatico: "I riflessi delle luci sui vetri
non permettevano di distinguere nulla all'interno"
#22 Guest_Guy Picciotto_*
Inviato 14 marzo 2007 - 17:33
vale a dire un insieme di visioni e suoni che difficilmente riesco a paragonare al resto della musica italiana.
ogni canzone, ogni testo, ogni storia è una luminosa anomalia.
chiusi e oscuri, sempre, ma capaci di toccare i cuori e i cervelli.
i Massimo Volume non sono un gruppo, sono una cura.
#23
Inviato 14 marzo 2007 - 18:58
Adesso sono uno dei miei gruppi preferiti di sempre, e considero "Lungo i bordi" uno dei migliori dischi rock (e non solo) italiani di sempre.
Quasi quasi procedo a un riascoltino generale.
#24
Inviato 14 marzo 2007 - 20:11
Il disco che preferisco è Da Qui, che è anche il disco in lingua italiana che preferisco. Ora è da un po' che non li sento, ma sono sempre uno splendido ricordo... Anzi, è quasi inutile che li riascolti, ho metabolizzato ogni singola nota dei primi tre album.
#25
Inviato 16 marzo 2007 - 12:49
Album preferito sicuramente lungo i bordi
Canzone preferita meglio di uno specchio: mi fa MORIRE.. è un crescendo di emozioni.. Amo anche c'è questo stanotte
Ho avuto la fortuna, perchè per me lo è, di vedere clementi dal vivo ocn gli el muniria (piuttosto, cosa ne pensate di loro). FAVOLOSO.. La sua voce è così bella dal vivo che non si può non restare affascinato da quello che dice.. :-*
#26
Inviato 16 marzo 2007 - 12:50
#27
Inviato 16 marzo 2007 - 18:48
Parlando personalmente, nonostante ritenga "Lungoi I bordi" un disco fantastico e altamente toccante, il mio preferito resta "Da qui" perchè legatosi ad un certo momento della mia pur breve esistenza e mi resterà sempre nel cuore. Ogni volta che ascolto "C'è questo stanotte" o "Viking Express"! mi cummuove :-*
#28
Inviato 02 febbraio 2008 - 15:30
Ecco mi stavo chiedendo: qualcuno conosce esattamente il significato di quella canzone? Nel senso se hanno mai rilasciato interviste in cui spiegavano i testi...quotoecco, per esempio, Pizza Express è una canzone che ancora oggi mi fa tanta impressione
quando Clementi ripete per due volte la frase "e rise della sua battuta" mi corre sempre un brivido per la spina dorsale...
poi quel finale così enigmatico: "I riflessi delle luci sui vetri
non permettevano di distinguere nulla all'interno"
Chi c'è dentro la Ford? Quali sono le parole che non escono fuori dalla bocca del più vecchio? Cosa dicono sul suo conto? E perchè erano gli ultimi istanti della 'sua vita precedente?'.
Se nessuno sa mi vanno anche bene interpretazioni personali!
#30
Inviato 07 febbraio 2008 - 19:02
Ecco mi stavo chiedendo: qualcuno conosce esattamente il significato di quella canzone? Nel senso se hanno mai rilasciato interviste in cui spiegavano i testi...quotoecco, per esempio, Pizza Express è una canzone che ancora oggi mi fa tanta impressione
quando Clementi ripete per due volte la frase "e rise della sua battuta" mi corre sempre un brivido per la spina dorsale...
poi quel finale così enigmatico: "I riflessi delle luci sui vetri
non permettevano di distinguere nulla all'interno"
Chi c'è dentro la Ford? Quali sono le parole che non escono fuori dalla bocca del più vecchio? Cosa dicono sul suo conto? E perchè erano gli ultimi istanti della 'sua vita precedente?'.
Se nessuno sa mi vanno anche bene interpretazioni personali!
Io non penso che ci sia molto di piu' di quello che dice nel testo.
Piu' volte Clementi ha spiegato come una delle sue massime fonti di ispirazione, il poeta Emanuel Carnevali (notare - piccola curiosita' - che ha le stesse iniziali del nostro) gli abbia insegnato a far emergere la poesia dalla narrazione di fatti quotidiani apparentemente semplici.
La sua vita precedente puo' significare qualunque cosa, quello che di certo emerge e' la contemporaneita' tra il breve, lacunoso episodio narrato ed una svolta importante nella vita del protagonista/autore, anzi forse addirittura un punto di non ritorno, come sembra suggerire l'espressione che hai evidenziato.
Alla base di questa interpretazione sta il principio secondo cui spesso degli episodi centrali della nostra vita ricordiamo anche particolari (apparentemente?) insignificanti con una nitidezza inusuale, particolari che normalmente non tratterremmo.
Alla luce di queste considerazioni, lo stesso titolo "Pizza Express" appare come un espediente letterario: pizza express non e' importante in se', ma in quanto simbolo di quel preciso momento della vita del protagonista, o forse teatro di avvenimenti fondamentali e di natura tragica.
La marca dell'automobile e' il particolare che il narratore mette in primo piano, ma ovviamente cruciale per lui e' "chi c'e' dentro la Ford": e' la tua primissima domanda per farti nascere la quale Clementi articola tutta la costruzione narrativa.
Poi se vuoi me la risento e ti so dire meglio cosa mi suggerisce,
Emidio Clementi appare come ospite alla voce in Il Punto Sulla Vita, brano incluso nel CD allegato al romanzo Hotel Lamemoria di Tibe
Ascoltatela qui.
Solo una parola: favolosa :-*
E' piaciuta anche a me, grazie davvero per il link.
#31
Inviato 07 febbraio 2008 - 21:44
#32
Inviato 08 febbraio 2008 - 12:16
Interessante! Quello che mi chiedevo davvero è se ci sono riferimenti autobiografici in quel testo (visto che in altri ce ne sono), per questo volevo sapere se ne aveva mai parlato in qualche intervista..
Su questo non so aiutarti, prova a fare qualche ricerca sul web, ma come suggerivo mi sembra strano.
A meno che non esista un libro sui testi dei MV un po' come per altre band, ma anche di questo dubito.
Comunque e' proprio per andare oltre la sintesi e l'ermetismo propri della forma canzone che Clementi ha cominciato a scrivere in prosa.
#33
Inviato 08 febbraio 2008 - 12:19
#34
Inviato 08 febbraio 2008 - 12:48
In realtà pare che Clementi abbia cominciato a scrivere in prosa ben prima di pensare di fare il paroliere per un gruppo musicale, o almeno così sostiene ne "L'ultimo dio".
In un'intervista pero' ho letto proprio quel tipo di discorso: esigenza di una forma piu' libera per la narrazione vera e propria.
#35
Inviato 08 febbraio 2008 - 13:22
#36 Guest_authcelestial_*
Inviato 08 febbraio 2008 - 16:20
#37
Inviato 08 febbraio 2008 - 20:09
#38
Inviato 03 luglio 2008 - 19:41
http://rateyourmusic...mo_volume/demo/
Se si' com'e'?
#39
Inviato 03 luglio 2008 - 20:03
#2 il tuo corpo affamato
#3 dopo che
sono le mie preferite-ite-ite.
non vedo l'ora di vederli al traffic-torino , :-* .
#40
Inviato 03 luglio 2008 - 20:45
Ma conosci solo Club Prive' oppure e' un caso che le tue preferite siano proprio di quell'album?#1 ti sto cercando
#2 il tuo corpo affamato
#3 dopo che
sono le mie preferite-ite-ite.
In caso ti consiglio di procurarti anche gli altri album visto che vai pure a vederli!
#41
Inviato 03 luglio 2008 - 21:09
il mio coinquilino dorme 3 notti da lui e una da me.
http://rateyourmusic...ceLORDofSILENCE
http://www.anobii.com/people/moro/
http://www.lastfm.it...r/BlackiceLORD/
la mamma dei sottogeneri del metal è sempre incinta
Che poi Hitler è un personaggio così black metal... esteticamente impossibile non restarne colpiti. Stalin è più death-grindcore. Mussolini garage-punk, Mao invece è doom.
#42
Inviato 03 luglio 2008 - 21:13
Fatti invitare qualche volta!
#43
Inviato 03 luglio 2008 - 21:31
#44
Inviato 17 luglio 2008 - 21:09
Tra l'altro avevo scaricato questo disco un annetto fa credo, ignara che fosse recitato e insomma non era per niente quello che pensavo, infatti ascoltai sì e no 2 pezzi poi tanti saluti.
L'ho rimesso sul lettore in questi giorni, così tanto per, e giuro folgorazione!
Ecco oltre ad aver ascoltato un disco bellissimo ed emozionante mi sono sentita pure "cresciuta".
#45
Inviato 17 luglio 2008 - 21:12
Ascoltato per la prima volta Lungo i Bordi...è bellissimissimissimissimissimo!!! :-*
Tra l'altro avevo scaricato questo disco un annetto fa credo, ignara che fosse recitato e insomma non era per niente quello che pensavo, infatti ascoltai sì e no 2 pezzi poi tanti saluti.
L'ho rimesso sul lettore in questi giorni, così tanto per, e giuro folgorazione!
Ecco oltre ad aver ascoltato un disco bellissimo ed emozionante mi sono sentita pure "cresciuta".
Non ci crederai, ma il mio rapporto con questo disco è stato molto simile.
Ascoltai "Meglio di uno specchio" perchè era l'unico brano che riuscii a trovare su internet e mi fece schifissimo, lo cancellai e mi dimenticai della esistenza di questo gruppo di cialtroni. Poi, di botto, alcuni mesi dopo riaffiorò prepotentemente dalla mia memoria e in preda ad un raptus comprai "Lungo i bordi" che mi guarda ammiccando da uno scaffale della Ricordi.
Di lì fu amore.
#46
Inviato 18 luglio 2008 - 14:45
Adesso sto ascoltando Club Privè. E mi sto incazzando.
Non mi sta piacendo più di tanto grrrr.
#47
Inviato 18 luglio 2008 - 14:52
Adesso sto ascoltando Club Privè. E mi sto incazzando.
Non mi sta piacendo più di tanto grrrr.
In realtà Club Privè è diversissimo e proprio per questo magari non è da ascoltare subito dopo lo scoppio d'amore per "Lungo i bordi" (quando magari ti piacerebbe un disco-fotocopia). In realtà Club Privè è effettivamente sotto tono rispetto agli altri tre dischi dei MV, ma vanta anche degli episodi da lacrimuccia ("Dopo che", cazzuola, "Dopo che").
Ti consiglio di provare prima con "Da qui" e magari anche "Stanze" e ritornare poi più tardi su "Club Privè", se ti va di approfondire la loro produzione.
#48
Inviato 18 luglio 2008 - 14:57
Comunque sì Dopo Che è bellissima, ma a sentir cantare Clementi nei pezzi successivi... :
#49
Inviato 18 luglio 2008 - 15:27
#50 Guest_justin_timberlake_*
Inviato 18 luglio 2008 - 15:55
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