https://www.ondarock...lettertoyou.htm
L’impressione (purtroppo) è quella di un compendio sfiatato di vecchie canzoni. Ci sono richiami ai suoni limpidi e scintillanti di Born to run. Echi di Darkness on the edge of town. Vecchie canzoni rifatte. Un pochino di questo, un pochino di quello, ma tutto senza la aggressività strumentale, emotiva e vocale di quegli anni e soprattutto senza quella genialità compositiva. Ci sono ritornelli semplici e tanto mestiere. C’è anche qualche scintilla here and there ma è un eco. Non c’è la forza, non c’è il graffio. Non c’è il progetto artistico e l'ispirazione personale che hanno dato il corpo ai migliori momenti del boss.
E se a volte ho avuto la sensazione di una vetta che si intravedeva senza riuscire a raggiungerla è solo perché ho confuso il ricordo con la realtà. E in fondo questa è la trappola che ti prepara, volutamente, il disco.
Random songs:
Letter to you. Melodia piacevolina. L’arrangiamento è il minimo garantito che ci si aspetta dalla Band. Il testo è dimenticabile.
Song for orphans. Uno Springsteen d’annata, Qui Robert Zimmerman riecheggia potente… Si intravedono qua e là sprazzi della grandezza passata.
Ghosts. La migliore forse.
House of a thousand guitars. Buona melodia. Catchy…
If I was the priest. Directly from the past. Una delle migliori (ovviamente)
One minute you’re here. La cito solo perché per me è la più debole. Sicuramente la
piu noiosa.