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Il Professorône Che Mi Sta Educendo


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22 replies to this topic

#1 Syddharta

    Classic Rocker

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Inviato 17 settembre 2020 - 10:24

Mi pare di poter affermare che in questo «forum di cultura di medio-alta» ci siano diversi utenti immersi a vario titolo del tentacolare mondo dell'accademia: dottorandi, postdoc, TT, ricercatori. Oltre a me che sono al più basso gradino della gerarchia ne ricordo almeno altri tre o quattro, ma sicuramente mi sfugge qualcun altro professorône.

Questo topic nasce con l'intento di discutere le proprie linee di ricerca con l'utenza, condividere il proprio percorso, scambiare qualche suggerimento, lamentarsi dei sistemi universitari o di sci-hub in down.

Chi inizia?


  • 1

M.

 


#2 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 17 settembre 2020 - 11:54

Racconto brevemente la mia traiettoria che come altre e' abbastanza particolare. A fine laurea (Ingegneria ambientale, Polimi) ero uno studente bravo ma non uno di quelli supernerd/smanettoni, sicuramente non avevo l'idea di fare ricerca. Non avevo nessuna idea per la verita'. Dopo la discussione di tesi il mio supervisore (uno molto simpatico, di quelli che intrattiene e piace a tutti), mi incantona e mi propone di fare il dottorato a Losanna, all'EPFL. Posso fare il pendolare da Milano con il treno che ci mette tre ore, continuiamo a lavorare insieme dato che sarei andato in un gruppo amico appena creatosi che quindi aveva bisogno di mettere su qualcosa in fretta, etc. (scoprii piu' tardi che quella a cui avevano offerto il posto aveva rinunciato ed ero stato una sorta di scelta dell'ultimo minuto, fair enough). Il dottorato e' sulla modellizzazione di epidemie di colera, ci sara' anche del lavoro di campo da fare (che poi faro' in effetti in Bangladesh dove la malattia e' endemica). Quattro anni che vanno almeno sulla carta abbastanza bene, pubblico alla fine 3 paper da primo autore piu' una sbrega di altri anche su riviste importanti (PNAS, American Naturalist), ma nei quali solo uno posso dire che ha il mio contributo sostanzialmente. Lo stile del gruppo e' di lasciare molto all'indipendenza/intraprendenza del singolo, cosa che lascia molti vuoti di inattivita' in questi quattro anni (limite mio sicuramente) e nei lavori "di gruppo" in cui partecipa gente con molta piu' esperienza di me mi porta a defilarmi (idem).

 

Alla fine torno a Milano nel gruppo di partenza pensando che sarebbe stato "il mio momento", lavorare nel gruppo di casa, etc. Per vari motivi non succede: prima rimango due anni a lavorare su un paper mostruoso (sara' lungo alla fine 80 pagine, tantissimo in campo non umanistico), che non sara' neanche sottomesso dopo quattro anni. Dopo due anni pagati su un assegno vinco un bando Polimi personale per chi "viene dall'estero", altri due anni sostanzialmente passati in decottura: non c'e' spazio per continuare, il progetto ormai e' pagato e nessuno verifichera' cosa viene fatto in sostanza. Non mi metto neanche a cercare un posto da un'altra parte, qui o all'estero (mia moglie ha un lavoro molto meglio avviato del mio a Milano e dopo anni cosi' mi sembra sostanzialmente di essere incapace di fare qualsiasi cosa), perche' ormai penso di non avere speranze. Non ho sviluppato un percorso chiaro di ricerca che mi identifichi come esperto in una cosa qualsiasi, dopo il dottorato la mia produttivita' si e' azzerata. Finisco 4 anni di postdoc con un paper pubblicato residuo del phd e una serie di altri lavori alcuni neanche letti. Un altro paper e' stato pubblicato postumo un mese fa.

 

Dopo mesi di infruttuosa ricerca di un nuovo lavoro fuori dall'accademia (ormai sono vecchio ma non ho competenze specifiche/appetibili da vendere) applico per un posto da ricercatore (piu' per disperazione che per altro) allo Human Technopole, nuovo centro di ricerca a Milano, che sta reclutando il primissimo gruppo di ricercatori, per aprire il prima possibile piu' che altro senza che sia ancora chiaro chi lo dirigera' e come. In ogni caso, le applicazioni non devono essere moltissime perche' alla fine vengono prese meno persone dei posti disponibili. Qui cambia molto, non so se perche' sento di dover dimostrare qualcosa, perche' il supervisor e' piu' presente o perlomeno si aspetta qualcosa da me, in breve pubblico 3 paper in due anni (partendo da zero in aree nuove) e metto le basi per altri tre circa, compresa una collaborazione con uno dei top scientist italiani nel mondo. Ciononostante, essendo ripartito da zero, non so neanche come piazzarmi nel discorso dell'abilitazione per l'insegnamento universitario per cui so che alla mia eta' le possibilita' di sbocco in accademia sono molto ristrette. Sarebbe bello continuare dove sono ma dopo un anno e mezzo si capisce che le posizioni di ricerca saranno principalmente a tempo determinato.

 

Uno dei paper alla fine pubblicati ha risultati e motivation "importanti", abbastanza da essere sottomesso e mandato in review in una rivista prestigiosa, Nature Communications (che e' la versione open, nel senso che paga chi scrive non chi legge, e online di Nature), dove poi viene segato. Cercando pero' il nome dell'editor online per capire cosa fa scopro che fa l'editor di professione, al che mi metto a vedere se per caso cercano persone. Proprio in quei mesi esce una posizione per Digital Medicine/Computational Health, che vagamente ricade nella mia esperienza di ricerca (anche se molto piu' focalizzata nell'intelligenza artificiale per diagnostica e applicazioni clinico-farmacologiche). Applico e vengo contattato subito dopo. Perche' non ho applicato qualche anno prima? Ero convinto di non avere non solo nessun tipo di futuro nella ricerca, ma neanche nessun tipo di capacita', e i due anni ad HT mi hanno dimostrato il contrario, fino a un certo punto almeno. Cosi' ho trovato il coraggio di applicare, di studiare leggendo paper tutti i giorni e di fare diverse belle figure nei vari passaggi di colloquio (compreso uno di 4 ore). Alla fine mi hanno preso mentre ero a Boston in visita e al mio apice (molto relativo) di ricerca, per cui e' stato un po' strano (oltre che imbarazzante "mandare tutti a fanculo" in quel momento). In qualche modo insomma la traiettoria sembra aver trovato un attrattore (punto di arrivo). Alla fine il mio capo, quello che mi fara' i colloqui etc., e' proprio l'editor che avevo cercato prima di applicare.


  • 8

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#3 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 17 settembre 2020 - 14:23

ah quindi sei finito nella ka$ta degli editori? che storia, interessante

come funzia, stai lì a sfondarti di abstract e smistare paper?


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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#4 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 17 settembre 2020 - 14:56

Nono, non solo gli abstract. A volte leggo anche le Supplementary Information. Comunque ormai e' difficile che ci metta piu' di mezz'ora-45 minuti a paper (che quando fai il colloquio sembra un tempo assurdo). Ci sono comunque anche altri aspetti del lavoro oltre a processare i paper, scegliere i revisori e prendere decisioni sulla base delle review, anche se il carico e' aumentato con l'epidemia (noi abbiamo avuto 20-30% in piu' di sottomissioni, nella mia area non so perche' ho lavorato solo con la pandemia sostanzialmente ma sospetto che sia aumentato molto). Eg soprattutto avere a che fare con gli autori incazzati asd, commissionare review/commenti, invitare preprint, seguire conferenze... E' un bel lavoro, anche se non si vince alla lotteria asd


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#5 Greed

    round control to major troll

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Inviato 17 settembre 2020 - 15:15

Il paper post di Bandit, oltre a farmi venire un po' d'angoscia, mi ha fatto fare indigestione di inglesismi e calchi dall'inglese di stampo lavorativo-universitario.

Ma come si coniuga tutto questo con la musica folk-rock?


  • 2

#6 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 17 settembre 2020 - 15:25

Per qualche motivo fare ricerca (e scrivere codice in particolare) mi ha sempre creato molta ansia (del tipo che nei periodi in cui mi sentivo sotto stress mi svegliavo alle tre di notte per controllare quello che avevo scritto), avro' qualche complesso, la musica forse e' scelta anche per questo.


  • 1

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#7 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 17 settembre 2020 - 15:37

Comunque posso dire che anche il "lavoro" su OR mi e' servito non poco (eg per prendere decisioni in poco tempo), cosa che non avrei mai pensato.


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#8 Connacht

    :.::

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Inviato 18 settembre 2020 - 07:13

Io parlo ai pomodori e colleziono batteri azotofissatori, conta?


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You're an island of tranquillity in a sea of chaos. :.:: Last.fm

 

jazz-sebastian-bach-2.png

 

The sun is far away
It goes in circles
Someone dies
Someone lives
In pain
It is burning
Into the thin air
Of the nature
Of a culture
On the dark side
Under the moon

#9 Araki

    Utente Tracotante

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Inviato 18 settembre 2020 - 09:21

Greed che diventa il mio precettore è il mio sogno erotico


Hai fatto confusione, intendevi dire Ganzfeld golosona.
  • 0
Just when they think they've got the answers, I change the questions.

#10 Greed

    round control to major troll

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Inviato 18 settembre 2020 - 12:59

No, sono scemo come quasi tutti i maschi in fondo.

 

Comunque volevo chiedere a Syd se ci raccontava di nuovo la storia del caffè versato in diretta durante l'inizio di una lezione in streaming.


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#11 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 29 luglio 2021 - 12:25

lunedì ho avuto un colloquio tipo hunger games* per un lavoro da sogno in UK (tenured). sono arrivato secondo e ho fatto due errori del menga nella "interview" finale, e ho solo me da incolpare. 

batostissima.

 

*10 minuti di presentazione + 10 minuti di q&a aperto a tutto il dipartimento, 4 ore di pausa e colloquio di 30 minuti. grazie al fuso orario, la giornata si è articolata in questo modo: sveglia alle 7, ho fatto lezione dalle 9:30 alle 12:20, primo round alle 16:30, secondo round alle 20:30. 


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I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#12 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 29 luglio 2021 - 12:32

Azz, che errori facesti?
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#13 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 29 luglio 2021 - 12:37

Azz, che errori facesti?

Ha sbagliato alla domanda sui Talk Talk.


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#14 corrigan

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Inviato 29 luglio 2021 - 12:47

 

Azz, che errori facesti?

Ha sbagliato alla domanda sui Talk Talk.

 

asd

comunque per esser chiari, non è che chi vuol essere miliardario... ma mi hanno fatto due domande su policy di ateneo e piani a medio-lungo-termine nelle quali non ho dato la risposta migliore (in questo caso sono stato proprio un coglione perché sapevo pure come rispondere). se avessi risposto bene forse qualcosa sarebbe cambiato, boh.


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#15 debaser

    utente stocazzo

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Inviato 29 luglio 2021 - 12:53

hai forse ironizzato sulla "retorica dell'eccellenza"?


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Codeste ambiguità, ridondanze e deficienze ricordano quelle che il dottor Franz Kuhn attribuisce a un'enciclopedia cinese che s'intitola Emporio celeste di conoscimenti benevoli. Nelle sue remote pagine è scritto che gli animali si dividono in (a) appartenenti all'Imperatore, (b) imbalsamati, c) ammaestrati, (d) lattonzoli, (e) sirene, (f) favolosi, (g) cani randagi, (h) inclusi in questa classificazione, (i) che s'agitano come pazzi, (j) innumerevoli, (k) disegnati con un pennello finissimo di pelo di cammello, (l) eccetera, (m) che hanno rotto il vaso, (n) che da lontano sembrano mosche.
 
non si dice, non si scrive solamente si favoleggia


#16 corrigan

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Inviato 29 luglio 2021 - 13:06

No dovevo dire che avevo intenzione di collaborare col centro x e il centro y. Poi non conoscevo nel dettaglio la Athena Swan Charter sulla gender equality, sono rimasto troppo sul vago sull'argomento (non è una tirata anti-woke, giusto per essere chiari)
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#17 simon

    Scaruffiano

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Inviato 29 luglio 2021 - 13:36

L'unico professore che veramente sento mio è MARTIN HEIDEGGER. 

 

Un grandissimo musicista giapponese che ha poco che spartire con i suoni industrial ma molto con la poetica dei micro-suoni dunque in perfetta linea con l'estetica filosofica di cui la musica a volte prevale, penso a ROGNONI perché sono fenomenologo a tutti gli effetti, anche se la mia memoria non può in nessun modo dimenticare le contaminazioni con la musica pop che comunque sto abbandonando completamente; mi disse che ero guidato da GILLES DELEUZE.

 

GILLES DELEUZE molto probabilmente è assieme al filosofo germanico la vetta assoluta del pensiero umano, anche se a volte non concordo con il genio francese, soprattutto nella teoria espressa assai lucidamente del CSO (Corpo Senza Organi per la vulgata) ma vi sono momenti in MILLE PIANI che stermina qualsiasi concorrenza e davvero ti pare d'essere nuovamente dentro SCOTO ERIUGENA la giustificazione filosofica letteraria di una ipotesi di DIO; mi riferisco naturalmente al SUL RITORNELLO che è davvero esserci nella letteratura filosofica o letteratura in senso assoluto e provare decisamente sentimenti di empatia con la Natura con il SUBLIME DINAMICO di KANT è la VETTA insuperabile della filosofia di ogni tempo, in quel capitolo del MILLE PIANI trovi forse risposta a tutte le domande sulla vita che ti sei posto e porsi, ovvero prodursi è gioia ineffabile.

 

 

Mi sono fatto le ossa da solo, non ho mai conosciuto ne HEIDEGGER ne DELEUZE personalmente per ovvie ragioni di età, per quanto riguarda la mia scrittura che nel corso degli anni è stata definita qua e nell'esistenza umanoide come geniale e creativa, devo tutto a CARMELO BENE, soprattutto quello della folgorazione totale: l'incipit che in realtà è tutto ovvero L'AUTOGRAFIA DI UN RITRATTO. Molto più tardi e con le dovute differenze a favore di quest'ultimo SUCCUBI E SUPPLIZI di ANTONIN ARTAUD, ove davvero il corpo si trova frammentato nervo dopo nervo, schizo dopo schizo, infidamente tra le varie collezioni di proposizioni scritte da un Altro (Altro non alla LACAN ma totalmente alla FOUCAULT via BLANCHOT cui tutti dobbiamo qualche cosa).

 

A livello universitario sono stati importantissimi alcuni dialoghi che ho avuto con un noto filosofo triestino che con la sua umiltà ha contribuito a uno dei vertici della letteratura filosofica e teoretica in senso lato, ovvero a quel PENSIERO DEBOLE che ha in VATTIMO il legittimo proprietario. Purtroppo ho conosciuto MAGRIS ma non ho imparato nulla ma mi ha dato consigli importantissimi per il mio romanzo, come un altro scrittore triestino di cui taccio del nome e del cognome.

 

A livello cinematografico, in quanto mi considero anche un cineasta e comunque uno scrittore di cinema (sceneggiature) sicuramente la mancanza di supporto fraterno e di consigli da parte di Nanni Moretti che nonostante il mio avo decisamente conosciuto in campo cinematografico e non solo, non mi ha regalato nulla, gelido e distaccato professore di cinema a cui niente mi è valsa l'amicizia con persone relative alla mia famiglia. Delusione immensa, delusione che non mi ha permesso di provare l'ebrezza di esserci nel cinema che comunque continuo ad amare.

 

Ho scritto alcune tesi di laurea per persone che ho amato ma non ho nessuna intenzione di scrivere cose di cui non mi interesso specificatamente. Entro uno o due anni è evidente a tutti, supererò le ultime barriere d'astuzia che mi dividono da Cacciari ed eredi, ma mi bastano i complimenti anche dei nuovi laureati che continuano a considerarmi impossibile oggetto di conversazione in quanto troppo colto per loro.

 

La versione Onda Rock dei miei scritti, se ripuliti da orgasmi narcisisti e diavolerie varie, sono l'Abisso, una delle più grandi vette della storia del flusso di coscienza, dell'intuizione che prevale sulla pratica della retorica, la negatività teologica come ex abrupto per raggiungersi non mistico ma credente a qualche cosa, dunque riconfermandomi fenomenologo a tutti gli effetti.


  • 0

„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#18 simon

    Scaruffiano

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Inviato 29 luglio 2021 - 19:54

Mi pare di poter affermare che in questo «forum di cultura di medio-alta» ci siano diversi utenti immersi a vario titolo del tentacolare mondo dell'accademia

 

Secondo me non è un forum di cultura medio-alta, io con la cultura e soprattutto quella media non c'entro niente. Calcola che scrivo sempre live, esternando il mio flusso di coscienza e quando si arriva a discutere di cose importanti NON sono mai ricaduto nell'alzarmi dalla sedia e prendere libri strategici in mano per farla finita con la dialettica, ho sottratto me stesso dal ruolo serioso e mi sono trasformato in eclettico giocoliere che smette d'esserlo per riflettermi nel mio stesso flusso (AUTOCTISI).

 

Più che altro la vita è troppo breve e dobbiamo a tutti i costi a tendere, quantomeno tendere alla FICHTE all'Assoluto anche se questa filosofia è morta e sepolta sotto tonnellate di filosofia della mente, cibernetica etc. confermando l'inevitabile trionfo del GESTELL di HEIDEGGER. Se pensiamo a DAMASIO che pur essendo un meraviglioso saggista parla di errore in Cartesio, molto probabilmente possiamo dire che stiamo vivendo un'epoca in cui qualsiasi dottorato non serve a nulla, è la crisi del dottorato che ci importa, la sua morte interiore alla CIORAN, se continuiamo a produrre, a produrre cose maligne non solo questi dottorini non troveranno lavoro, ma l'economia che li ha devastati in vent'anni di studio li condannerà se non sono geni a turnisti del baretto o maestri elementari.

 

Non abbiamo fatto il conto con il Femminile la sacrosanta rivincita mentale (mi si scusi il termine) della donna dopo secoli e secoli di castrazione selvaggia, scrostatasi di dosso il FEMMINISMO e l'affaire donna, essa attraverso la pratica estetica virtuale o reale che possa essere ha reso la sua presenza al mondo davvero una volontà della rappresentazione, una volizione che se vuole può perdersi in non-volere, ma non è più un figliare o commerciare falli, siamo noi inconcludenti (ah ah ah) vittime del nostro stesso immaginario (questa volta pesantemente LACANIANO).

 

Il Femminile archetipo, la donna selvaggia e puttana ormai sono tramontate, si è emancipata ed è più che giustamente fiera rivale della presunta superiorità di conoscenza dell'uomo, sempre più maschile e dunque sempre più pietrificato in una demagogia che a volte tende all'astratto. Mi occupo di filosofia che considero ancora adesso la folgorazione della vita mia, e se le donne non han prodotto che poco pochino lo dobbiamo al nostro egocentrismo, a rifugiarsi a volte colpevolmente nel pensiero del pensiero che anch'esso oramai è solo icona, immagine svenduta nel mercatino delle pulci delle nozioni dogmatiche del convivio universitario.

 

Datemi una cattedra e vi farò vedere cosa significa la filosofia continentale, datemi una cattedra e vi farò bruciare le terga con HUSSERL, non datemi una cattedra perché l'uomo non è più libero, affrancamento totale dal lavoro è questa la grandezza di chi si comanda, di chi ha voglia di volere la necessità di non essere dipendente, perché squarciata la scenotecnica non rimane che il livello più basso che abbiamo in bella vista ogni giorno: la non più dialettica del servo-padrone, immane capitale monetario che soffoca le volizioni crociane del popolo in una reificata astrazione degna di un cieco meccanicismo.

 

Usciti dal mondo del lavoro, usciti dalla specializzazione quasi con gli occhi infossati vediamo per la prima volta la vita nella Natura, ricominciamo da essa che è pura sinestesia e demoliamo per sempre la psicoanalisi salvando solo quella post archetipa di chi ha tanto viaggiato senza aver raggiunto che la salvezza del genere umano.

 

Un forum medio, se fosse tale non ci sarei mi sarei levato dalla Grande Monade molti anni orsono, ci sono i post che documentano la genialità perversa di tanti utenti, perversa in senso puramente affettivo anche se a livello filosofico, disciplina della non disciplina data per morta, ha bisogno di riscoprire l'evento come Male o Disperazione: altri BATAILLE altri CIORAN e meno CARNAP e giuristi con-senza legge kafkiana attaccata al codino.

 

Perché HEIDEGGER, per la sua tabula rasa luterana, per la sua immane profezia del pensiero che muore senza prima averlo veramente sperimentato come tale, per la liquidazione della storia in poche righe, per l'ermeneutica soggettiva per il trasporto di codesta nella metropoli GADAMERIANA, per l'estasi della conservazione e del dicibile dell'essere soltanto nella grande arte, nella poesia tedesca ma non solo tedesca con KLEIST invero poco trattato da M.H. che strazia ancora ed è ancora il campionissimo della deviazione quantica dal vertiginoso verticalismo del sistema hegeliano.

 

Sai quando capisci di essere arrivato ad una certa maturità cognitiva? quando studi Hegel e ti sembra la tua confort zone, ecco Hegel ha questa funzione di CHILL OUT, un proto robot della significazione totale e sempre da farsi. Quando non ho mal di testa dovuto a quello che AVICENNA avrebbe interpretato come male psicologico del nervo ottico, mi sento un piccolo principe, un ortodosso della liceità della conoscenza, ripenso a KANT immerso nei tentacoli virtuosi della Natura, a quella legalità che tutto sommato fa rima con libertà.

 

DELEUZE-GUATTARI dicevano di noi che siamo macchine desideranti e macchine da guerra, è assolutamente vero e dico a tutti i lettori che aspettano i nodi teoretici della storia della filosofia redatta in un cronotopo specifico che questo è un assaggio e allo stesso tempo questo aperitivo è complessivo, anche se LEVINAS non sarebbe d'accordo parlerebbe giustamente di distinzione fattuale tra la Totalità e l'Infinito avulso dalle matematiche e da post teologie che non hanno nulla a che fare con l'incanto dogmatico della patristica e della teologia negativa per approdare al misticismo cupo di un BOHME.

 

Tutto è filosofia, dalle dispute sulla Pellegrini all'eutanasia legale, dall'impotenza alla massima potenzialità dell'atto immediato e dunque infinito (DONCIC). Siate sempre filosofi, e se non lo siete, provate a guardarvi dentro leggendo BERGSON vi aiuterà a de-realizzare il tempo presente, il tempo come odissea forse l'ultima se non si ammette come punto fermo per sempre, l'estetica kantiana della sensazione, dell'intuizione della forma del tempo e della forma euclidea dello spazio.

 

 

POST che voglio dedicare alla memoria di ROBERTO CALASSO, uno dei mie primissimi EDUCATORI come ho spesso detto in questo forum di alto lignaggio. 


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#19 Mr. Atomic

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Inviato 16 agosto 2021 - 19:35

Oggi ho cercato di vendere alcuni miei manuali universitari vecchi, scoprendo che non valgono un cazzo, tutta roba all'epoca pagata circa 30 euro. 

 

Da qui la seguente riflessione: ogni studente al primo anno (sopratutto alla prima settimana del primo semestre) dovrebbe avere per legge qualche tutor o guida che introduca il giovanissimo al mondo universitario a mo di consigli. Per esempio il mio primo consiglio sarebbe questo: mai comprare manuali scritti dallo stesso professore che poi li rende pure obbligatori nel suo corso. 

 

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Questo qua fu il mio professore di Storia del pensiero politico o una roba del genere, il mio primo corso in assoluto, di una mediocrità direi totale. Auto-definitosi come l'ultimo gramsciano, non solo inseri tra i testi obbligatori tre dei suoi libri (scritti o curati) ma addirittura chiese espressamente di portarli all'esame, una richiesta che poi scopri più unica che rara. Senza il libro presente fisicamente non poteva interrogare lo studente (???). Io fesso com'ero al primo semestre mi precipitai a comprare questi manuali di merda per 30 euro, usciti credo con qualche casa editrice specializzata in truffe. 

 

Fatto sta che oggi - bisognoso di denaro e di spazio libero in casa - mi precipito fuori con l'obbiettivo di vendere questi manuali, per altro nemmeno neanche molto datati (parliamo di roba di 7 anni). Lo dico senza esagerare, tutti i potenziali compratori hanno guardato questi libri con uno schifo in faccia notevole. Si sono persino rifiutati di tenerli in mano, un vecchio che sta in uno tra le più rispettabili librerie di Torino per poco non ci sputo sopra. Giusto un Shumpeter erano disposti a comprare, per 2 euro. Arrivai ad offrire i manuali persino per 1 euro, ma vennero ancora rifiutati. "Figliuolo, ma questi libri non valgono neanche 1 euro, per l'amor di Dio!" Per liberarmene a sto punto ho cercato di regalare tutto in una casa del quartiere di una periferia di Torino, ma neanche gratis furono richiesti. Dunque so finiti tutti nell'immondizia, come giusto che sia.


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#20 Ganzfeld

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Inviato 16 agosto 2021 - 20:18

Io ho avuto il problema contrario: venduto libri universitari (e neanche a un prezzo schifoso) ma ora sto rimpiangendo di non averli tenuti.
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#21 atlas

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Inviato 17 agosto 2021 - 00:30

io vendevo spesso i libri che reputavo inutili nell’immediatezza del post-esame, sia come rito liberatorio che per battere il ferro finché era caldo; dalla loro inutilità derivava il fatto che fossero intonsi e il prezzo superiore alla media, e da tutto ciò traevo una strana, piccola soddisfazione. mancano assai poi quei brevi momenti di scambio di opinioni sull’esame quando si consegnava la merce come da pattuito , momenti che purtroppo non ritorneranno mai più.
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il faut se radicaliser. 


#22 Greed

    round control to major troll

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Inviato 18 agosto 2021 - 12:20

 mai comprare manuali scritti dallo stesso professore che poi li rende pure obbligatori nel suo corso. 

 

Che poi, a quanto ho capito, è una condizione che danno certe case editrici per farglieli pubblicare asd

 

Oh, poi non sono tutti automaticamente scrausi.


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#23 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 31 marzo 2022 - 16:22

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tra le mille idee/progetti che volevo portare avanti di sti tempi (quasi tutti ovviamente saranno irrealizzati) c'era quello di fare un PhD in economia, con una borsa piú che accettabile e con un tema di mio interesse (turismo e PMI). Scrivo la mail al docente, segue subito risposta e 2 incontri, dei quali adesso scriveró un breve resoconto:

 

a) primo incontro (circa un mese fa): sono al top della forma dopo doccia calda, vengo accolto come un grande calciatore straniero in un piccolo club. Strette di mano, gente a me sconosciuta felicissima di aver fatto la mia conoscenza. Io mi presento delineando trionfalmente i miei percorsi di studi, chiedo informazioni sopratutto di stampo burocratico dicendomi addirittura preparatissimo sulla sostanza dell'argomento. Si rimanda dunque tra i miglior auguri l'appuntamento destinato ad approfondire il tema

 

ora, tra le mie caratteristiche principali c'é senz'altro quello di progettare cazzate irrealizzabili nella mia testa e poi illudermi per un po' di tempo di poter effettivamente realizzarli. Poi capisco che non si puó fare e via con la prossima stronzata. Succede questo pure con questo progetto di PhD: avevo in mente di scrivere su temi che mi son ben famigliari: la trasformazione del turismo e le sue conseguenze sul tessuto urbano, etc, il capitolo rivolto alla reazione delle PMI l'avevo per lo piú immaginato idealisticamente con il sottoscritto che intervista il macellaio, il pasticciere, proprietari e impiegati delle movide, il piccolo impiegato nel ristorantuzzo di periferia nel mercato durante una grossa mangiata, etc

 

b) ecco peró il secondo appuntamento con questo docente che sembrava il tecnocrate piú serio del mondo. Arrivo in un pessimo stato dopo aver dormito credo 3 ore, e completamente inzuppato dopo pioggia universale. Completamente fuori posto nello spirito come in corpo, ci mettiamo a guardare una presententazione di ben 40 minuti con il titolo: "il successo delle PMI ungheresi": produttori di tetti, professori agro-industriali, vinicolture, programmatori, difensori informatici (?), preparatori (???) di software, ecc parlano per minuti che paiono ore di logiche finanziare e delle loro famiglie in posti anonimissimi. Responsabilitá, sicurezza ed efficacia. Succede che mi vengono delle botti di sonno terrificanti e mi addormento brutalmente. Alla fine il docente, perplessissimo, mi chiede piú o meno: "era cosí stanco?" e ancora "avrei bisogno di un lavoro d'approfondimento su queste aziende e su questi commerci, sulle loro politiche aziendali ed economiche e sul perché del loro successo!" okok, ho detto, e mi son levato del cazzo senza troppi complimenti.      


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