Mi pare di poter affermare che in questo «forum di cultura di medio-alta» ci siano diversi utenti immersi a vario titolo del tentacolare mondo dell'accademia
Secondo me non è un forum di cultura medio-alta, io con la cultura e soprattutto quella media non c'entro niente. Calcola che scrivo sempre live, esternando il mio flusso di coscienza e quando si arriva a discutere di cose importanti NON sono mai ricaduto nell'alzarmi dalla sedia e prendere libri strategici in mano per farla finita con la dialettica, ho sottratto me stesso dal ruolo serioso e mi sono trasformato in eclettico giocoliere che smette d'esserlo per riflettermi nel mio stesso flusso (AUTOCTISI).
Più che altro la vita è troppo breve e dobbiamo a tutti i costi a tendere, quantomeno tendere alla FICHTE all'Assoluto anche se questa filosofia è morta e sepolta sotto tonnellate di filosofia della mente, cibernetica etc. confermando l'inevitabile trionfo del GESTELL di HEIDEGGER. Se pensiamo a DAMASIO che pur essendo un meraviglioso saggista parla di errore in Cartesio, molto probabilmente possiamo dire che stiamo vivendo un'epoca in cui qualsiasi dottorato non serve a nulla, è la crisi del dottorato che ci importa, la sua morte interiore alla CIORAN, se continuiamo a produrre, a produrre cose maligne non solo questi dottorini non troveranno lavoro, ma l'economia che li ha devastati in vent'anni di studio li condannerà se non sono geni a turnisti del baretto o maestri elementari.
Non abbiamo fatto il conto con il Femminile la sacrosanta rivincita mentale (mi si scusi il termine) della donna dopo secoli e secoli di castrazione selvaggia, scrostatasi di dosso il FEMMINISMO e l'affaire donna, essa attraverso la pratica estetica virtuale o reale che possa essere ha reso la sua presenza al mondo davvero una volontà della rappresentazione, una volizione che se vuole può perdersi in non-volere, ma non è più un figliare o commerciare falli, siamo noi inconcludenti (ah ah ah) vittime del nostro stesso immaginario (questa volta pesantemente LACANIANO).
Il Femminile archetipo, la donna selvaggia e puttana ormai sono tramontate, si è emancipata ed è più che giustamente fiera rivale della presunta superiorità di conoscenza dell'uomo, sempre più maschile e dunque sempre più pietrificato in una demagogia che a volte tende all'astratto. Mi occupo di filosofia che considero ancora adesso la folgorazione della vita mia, e se le donne non han prodotto che poco pochino lo dobbiamo al nostro egocentrismo, a rifugiarsi a volte colpevolmente nel pensiero del pensiero che anch'esso oramai è solo icona, immagine svenduta nel mercatino delle pulci delle nozioni dogmatiche del convivio universitario.
Datemi una cattedra e vi farò vedere cosa significa la filosofia continentale, datemi una cattedra e vi farò bruciare le terga con HUSSERL, non datemi una cattedra perché l'uomo non è più libero, affrancamento totale dal lavoro è questa la grandezza di chi si comanda, di chi ha voglia di volere la necessità di non essere dipendente, perché squarciata la scenotecnica non rimane che il livello più basso che abbiamo in bella vista ogni giorno: la non più dialettica del servo-padrone, immane capitale monetario che soffoca le volizioni crociane del popolo in una reificata astrazione degna di un cieco meccanicismo.
Usciti dal mondo del lavoro, usciti dalla specializzazione quasi con gli occhi infossati vediamo per la prima volta la vita nella Natura, ricominciamo da essa che è pura sinestesia e demoliamo per sempre la psicoanalisi salvando solo quella post archetipa di chi ha tanto viaggiato senza aver raggiunto che la salvezza del genere umano.
Un forum medio, se fosse tale non ci sarei mi sarei levato dalla Grande Monade molti anni orsono, ci sono i post che documentano la genialità perversa di tanti utenti, perversa in senso puramente affettivo anche se a livello filosofico, disciplina della non disciplina data per morta, ha bisogno di riscoprire l'evento come Male o Disperazione: altri BATAILLE altri CIORAN e meno CARNAP e giuristi con-senza legge kafkiana attaccata al codino.
Perché HEIDEGGER, per la sua tabula rasa luterana, per la sua immane profezia del pensiero che muore senza prima averlo veramente sperimentato come tale, per la liquidazione della storia in poche righe, per l'ermeneutica soggettiva per il trasporto di codesta nella metropoli GADAMERIANA, per l'estasi della conservazione e del dicibile dell'essere soltanto nella grande arte, nella poesia tedesca ma non solo tedesca con KLEIST invero poco trattato da M.H. che strazia ancora ed è ancora il campionissimo della deviazione quantica dal vertiginoso verticalismo del sistema hegeliano.
Sai quando capisci di essere arrivato ad una certa maturità cognitiva? quando studi Hegel e ti sembra la tua confort zone, ecco Hegel ha questa funzione di CHILL OUT, un proto robot della significazione totale e sempre da farsi. Quando non ho mal di testa dovuto a quello che AVICENNA avrebbe interpretato come male psicologico del nervo ottico, mi sento un piccolo principe, un ortodosso della liceità della conoscenza, ripenso a KANT immerso nei tentacoli virtuosi della Natura, a quella legalità che tutto sommato fa rima con libertà.
DELEUZE-GUATTARI dicevano di noi che siamo macchine desideranti e macchine da guerra, è assolutamente vero e dico a tutti i lettori che aspettano i nodi teoretici della storia della filosofia redatta in un cronotopo specifico che questo è un assaggio e allo stesso tempo questo aperitivo è complessivo, anche se LEVINAS non sarebbe d'accordo parlerebbe giustamente di distinzione fattuale tra la Totalità e l'Infinito avulso dalle matematiche e da post teologie che non hanno nulla a che fare con l'incanto dogmatico della patristica e della teologia negativa per approdare al misticismo cupo di un BOHME.
Tutto è filosofia, dalle dispute sulla Pellegrini all'eutanasia legale, dall'impotenza alla massima potenzialità dell'atto immediato e dunque infinito (DONCIC). Siate sempre filosofi, e se non lo siete, provate a guardarvi dentro leggendo BERGSON vi aiuterà a de-realizzare il tempo presente, il tempo come odissea forse l'ultima se non si ammette come punto fermo per sempre, l'estetica kantiana della sensazione, dell'intuizione della forma del tempo e della forma euclidea dello spazio.
POST che voglio dedicare alla memoria di ROBERTO CALASSO, uno dei mie primissimi EDUCATORI come ho spesso detto in questo forum di alto lignaggio.