Aggiunte in prima pagina le playlist YT e spotify della Polonia
Campionato Non Anglofono: Saluti E Baci!
#2351
Inviato 10 aprile 2022 - 17:45
#2352
Inviato 30 aprile 2022 - 17:01
3 annuncio
Le iscrizioni del turno filippino/oceanico apriranno il 21 Aprile, mentre il turno inizierà il 1 Maggio
Inizio turno slitato all'8 Maggio.
Ricordo che ci sono ancora due posti disponibili, questo turno sta mettendo in difficoltà molti partecipanti storici!
#2353
Inviato 01 maggio 2022 - 09:03
Aggiunta in prima pagina la playlist di Taiwan
#2354
Inviato 10 maggio 2022 - 17:33
(approfitto della pausa)
oh ma 38 turni giocati su Israele e Nurit Galron non è stata né giocata né nominata
semplicemente devastante.
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#2355
Inviato 10 maggio 2022 - 17:42
Ci saranno ancora turni di recupero Corrigan, tiella calda così te la giochi. La pausa più lunga del previsto è dovuta alla difficoltà dei partecipanti nel trovare musica dai paesi selezionati (epperò il preavviso era stato enorme ). Per la prima volta dai primissimi turni non abbiamo fatto il tutto esaurito e ci siamo fermati a quattordici iscritti. Però entro una settimana iniziamo davvero.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#2356
Inviato 17 maggio 2022 - 20:13
#2357
Inviato 17 maggio 2022 - 20:46
Gran pezzo dei Ben&Ben. Loro sono purtroppo vittime del problema più diffuso della scena filippina: ossia, il fatto che il pubblico locale sembri recepire quasi solo le ballate. Per cui i musicisti sono costretti a registrarne in gran quantità per tirare avanti, anche quando palesemente vorrebbero fare altro.
E i Ben&Ben "altro" ci provano eccome a farlo, l'album da cui è tratto il pezzo in gara per esempio tenta diverse accelerazioni, ma sono costantemente i loro pezzi meno ascoltati (regola che vale non solo per loro: qualsiasi altra band locale mette pezzi veloci nei dischi e costantemente finiscono inosservati mentre le ballatone invadono l'etere).
Che io sappia (potrei sbagliare perché non sono un loro esegeta ma li conosco da un pezzo ormai) quello in gara è il loro unico hit che non sia una ballata, e per fare eccezione alla regola è costretto a un ritmo sì andante ma comunque rilassato, come potete sentire (poi ripeto il pezzo è bellissimo, su quello niente da dire).
Linko un altro brano dal disco, che non solo non è ballata, ma è proprio veloce: https://www.youtube....h?v=7Fa1zZp58_8
Una gran bella band, un po' frustrata da uno dei mercati musicali più ottusi del pianeta.
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#2358
Inviato 18 maggio 2022 - 07:26
"Chi vuol brillare, si metta in ombra"
Alice: "Quanto tempo è per sempre?"
Bianconiglio: " A volte solo un secondo"
#2359
Inviato 18 maggio 2022 - 20:05
Avevo iniziato a perdere le speranze sul ritorno della battle!
Ne è valsa comunque la pena aspettare, turno top, in particolare deliziosissimo il primo brano!
#2360
Inviato 18 maggio 2022 - 20:27
#2361
Inviato 18 maggio 2022 - 20:28
#2362
Inviato 19 maggio 2022 - 17:14
Altro ottimo turno! Curiosa la storia di Rey Valera: nel 1983 un impostore,spacciandosi per lui, commise molti crimini, violentando donne e facendosi prestare denaro senza restituirlo. Valera preoccupato per i suoi fans arrivò al punto di uscire di scena nel 1984 all'apice della sua carriera. Ritornò solo nel 1988 cambiando look, ma da allora del suo impostore non ci fu più traccia.
#2363
Inviato 20 maggio 2022 - 20:10
#2364
Inviato 22 maggio 2022 - 21:40
Efren Reyes
Anak Bayan – Bangungot (1973, Filippine)
Dallo speciale di OR sul prog non anglofono: «L'unico album degli Anak Bayan, capitanati dal cantante e batterista Edmond Fortuno, esce nel 1977, a quattro anni di distanza dalla registrazione, con la band forse già sciolta (praticamente nulle le informazioni al riguardo). Difficile da classificare, ma molto meno da ascoltare grazie alle sue melodie a presa rapida, il disco alterna brani piuttosto diversi tra loro, spaziando dalla ballata folk sognante "Habang Buhay" al blues rock esotico di "Tayo'y Magsayaw", dal rock progressivo di "Bangungot", dominato dal flauto, ai violenti singulti ritmici del rock fiatistico "Ang Probinsiyana" (come dei Blood Sweat & Tears iniettati di fuzz). Non tutto rientra nel prog, ma è musica mutagena e originale. Pur di scarso successo, la band è considerata seminale per l'underground rock filippino.»
Mayonnaise – Jopay (2004, Filippine)
Guidati dal cantante e polistrumentista Monty Macalino, emersero nel 2004 dopo aver vinto un concorso nazionale per band rock (il Red Horse Muziklaban, nato nel 1999). Il loro nome è ispirato dal quasi omonimo brano degli Smashing Pumpkins e il pezzo in gara, il loro più noto, è uno degli inni del rock alternativo locale.
Emman – Teka Leng (2020, Filippine)
Da un vecchio post di Gozer: «Breve storia triste del cantante filippino Emman.
Già molto noto come youtuber, decide di tentare la carriera come cantante. Pubblica a marzo 2020 la sua prima canzone, "Teka Lang", seguita in aprile da "Kung Pwede Lang". A maggio scopre di avere una leucemia fulminante. A luglio pubblica una terza canzone, "Uuwian", e ad agosto muore a 21 anni. Fine di una carriera durata neanche cinque mesi.
I tre pezzi sono tutti bellissimi, "Teka Lang" è stato il successo dell'anno nelle Filippine, ma le altre non sono da meno.
Musicalmente siamo fra r&b alternativo e pop jazzato, con "Uuwian" che si spinge verso il rap ma sempre con soluzioni molto morbide e un mood più notturno rispetto alle prime due, dovuto forse al fatto che l'ha elaborata dopo aver scoperto la malattia. A meno che non abbia lasciato un tesoro nascosto da qualche parte, l'album non ci sarà e il suo testamento consisterà in 9 minuti e 52 secondi di musica in tutto.»
Zack Tabudlo – Habang Buhay (2021, Filippine)
Si fece notare già nel 2014 in un'edizione locale di "The Voice Kids", ma è solo nel 2018 che ha intrapreso la carriera professionale, coronata nel 2020 da un contratto per la Mca. Nel 2021, con suo indie pop angelico e cristallino, è stato uno dei dominatori delle classifiche locali. Speriamo lo rimanga a lungo e senza volgarizzarsi.
#2365
Inviato 24 maggio 2022 - 20:06
#2366
Inviato 24 maggio 2022 - 20:50
#2367
Inviato 26 maggio 2022 - 09:59
Un gruppo si chiama Mayonnaise, un altro Hotdog... a quando il Ketchup?
P.S. Battute a parte, il pezzo di Zack Tabudlo è stupendo.
Messaggio modificato da mr_tankian il 26 maggio 2022 - 11:17
#2368
Inviato 26 maggio 2022 - 11:58
Un gruppo si chiama Mayonnaise, un altro Hotdog... a quando il Ketchup?
Incredibile come non ci avessi fatto caso.
Comunque ne approfitto per una precisazione: non tutti, ma diversi fra i gruppi filippini che stanno venendo giocati cantano anche in inglese, che lì è lingua ufficiale e diffusissima (seppur imbastardito). Se avete mai visto serie tv locali avrete notato come durante i discorsi passano senza soluzione di continuità dall'inglese al tagalog e viceversa. Noi però abbiamo accettato solo brani in tagalog.
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Tra due anni torniamo per vincere.
#2369
Inviato 26 maggio 2022 - 20:09
#2370
Inviato 26 maggio 2022 - 20:34
#2371
Inviato 27 maggio 2022 - 11:36
POPOLARE
La storia del rock della Papua Nuova Guinea è molto particolare e travagliata. La Papua è la nazione con la più alta concentrazione di lingue per abitante (dopo Vanuatu), ha quindi una cultura tradizionale molto variegata e ampia, questo si è rifletutto anche nella musica, ma fino alla fine degli anni 70 non c'erano studi di registrazione privati, solo un paio statali. La musica ha avuto quindi uno sviluppo molto amatoriale legato soprattutto alle tradizioni tribali e alle stringband, ensemble chitarre e voci che giravano di città in città.
Le cose cambiano grazie a due personaggi chiave: il chitarrista cantante John Wong, uno dei primissi a suonare musica occidentale con i suoi Apple Sun, proponendo non solo cover, ma anche pezzi propri; l'altro è sicuramente George C. Seetho, che sul finire degli anni 70 crea i Soundstream studio nella città di Rabaul sull'isola della Nuova Bretagna.
Scatta quindi la scintilla, Wong da vita alla Barike Band, band seminale per lo sviluppo del rock papuese, Seetho trasforma (con il supporto di Wong) i soundstream nei Pacific Gold Studios, etichetta che contribuirà in maniera fondamentale alla sviluppo della scena negli anni a seguiri. La città di Rabaul diventa il fulcro della scena e si sviluppa una sound molto particolare che integra nel rock di stampo occidentale elementi di folk locale dando vita ad un genere nuovo chiamato Tolai Rock. Il disco con cui si fa nascere questo nuovo genere è "Painim Wok" dei Molachs, che dopo il successo dell'album cambieranno il nome proprio in "Painim Wok". Durante tutti gli anni 80 e gli anni 90 fioriscono un numero impressionanti di artisti (alcuni li avete incontrati o li incontrerete nella battle), più del 90% localizzati nella città di Rabaul. Nascono anche nuovi studios come i Kuanua studios o NBC, tutto sembra andare per il meglio, ma purtroppo la scena subbisce una brutta battuta d'arresto e relativo ridimensionamento a causa dell'esplosione del vulcono Tavurvur (vedere la foto del turno in corso) che spazza letteralmente via la città di Rabaul.
Negli anni a seguire si sviluppa un nuovo genere chiamato "Lokal" alter ego pop meno interessante del Tolai Rock. Ad ogni modo molti dei pezzi grossi degli anni 80 hanno continuato ad avere successo anche nei decenni a seguire, su tutti Telek ha avuto un culto anche fuori dalla Papua.
#2372
Inviato 28 maggio 2022 - 15:12
grandissimo turno'
#2373
Inviato 28 maggio 2022 - 15:20
grandissimo turno'
Tana puoi commentare anche col tuo account qui, non ti cacciamo mica via.
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7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
#2374
Inviato 28 maggio 2022 - 20:23
#2375
Inviato 28 maggio 2022 - 21:30
José Rizal
Dawn – Salamat (1989, Filippine)
Attivi sin dal 1986, si vantano di essere la più longeva band filippina e in effetti fra quelle che conosciamo sembrano esserlo.
Arrivarono al successo commerciale con questa canzone, singolo di lancio e brano d'apertura di "Beyond the Bend", loro terzo album.
Post-punk con tastiere eteree, chitarre effettate e melodia trionfale, ribalta il precetto di base della OPM: nessuna loro ballata è famosa quanto il brano in questione.
Truefaith – Alaala (1995, Filippine)
Sì, il nome viene dai New Order. Il brano è un indie rock con chitarre jangle e un ritornello che plana su strati di tastiere e angeliche armonie vocali. Viene dall'album "Build" e rappresenta perfettamente la stagione d'oro della OPM, ossia quella in cui le sonorità assorbirono l'influsso del rock alternativo.
I Truefaith ricadono nel precetto: nonostante fossero capaci di brani come questo (che comunque è stato una mezza hit), i loro due classici sempiterni sono ballate.
Rivermaya – Umaaraw Umuulan (2001, Filippine)
A detta di qualsiasi appassionato di musica locale, la seconda rock band più importante nella storia delle Filippine (più avanti troveremo anche la prima). I loro primi tre album superarono tutti le 200mila copie (che per il mercato locale cominciano a essere una cifra imponente).
La loro storia si divide in: fase con Bamboo alla voce (primi tre album, 1994-97), fase con Rico Blanco alla voce (gli album dal 1999 al 2006) e fase dal 2007 in poi in cui cantano un po' tutti.
Questa canzone è un maestoso vortice che sembra unire un po' tutti gli anni Novanta alternativi (shoegaze, dreampop, britpop, baggy), ma anche anticipare - si senta il basso - certo revival post-punk. Curiosamente è uno dei loro più grandi successi e rimane uno degli inni del rock filippino.
Viene dall'album "Tuloy Ang Ligaya", il migliore cantato da Blanco e forse il loro migliore in assoluto, anche se secondo i più i dischi con Bamboo sono inarrivabili - ma è una convinzione dovuta all'attaccamento per il personaggio, dato che già in quella fase la direzione creativa era in realtà in mano a Blanco. A ogni modo, Bamboo lo incontreremo più avanti in proprio.
IV of Spades – Ilaw Sa Daan (2016, Filippine)
Band indie rock di grande fama, guidata da Zild Benitez (voce e basso) e Unique Salonga (voce e chitarra), almeno prima che il secondo abbandonasse per tentare la carriera come solista. A quel punto anche Zild l'ha intrapresa e la band è stata messa in pausa nel 2020.
Visto che Zild lo incontreremo più avanti in proprio, per i IV of Spades è stata scelta una canzone di Salonga: un indie rock/synth-funk atmosferico e crepuscolare, peraltro loro singolo di debutto.
Spiace che due simili talenti siano oggi ai ferri corti, o almeno lo sono i loro entourage, anzi peggio, le loro mamme, che di recente si sono rese protagoniste di un litigio su internet riguardo chi avesse effettivamente scritto "Mundo", massima hit della band.
#2376
Inviato 31 maggio 2022 - 21:15
#2377
Inviato 01 giugno 2022 - 19:39
Telek – Midal (1997, Papua Nuova Guinea)
Proveniente dalla storica band dei Painim Wok/Molachs, Telek è stato uno degli alfieri dei Pacific Gold Studios e del tolai rock, con una corposa discografia anche in proprio. Nel post-eruzione, si affaccia sul mercato australiano con l'album "Telek", del 1997, grazie al quale attirerà le attienzione della Real World e ottenerrà piccolo culto internazionale tra gli appassionati di world music. Proprio dal disco del '97 è tratto questo brano ossessivo e ipnotico, in cui i ritmi e le melodie tolai vengono innestati su tappeti di chitarre distorte e tastiere ambient.
Zild – Bungantulog (2021, Filippine)
#2378
Inviato 04 giugno 2022 - 00:02
La dolce progressione psichedelica del primo brano è molto bella, mi convince meno la melodia e la voce. Comunque quattro stelle. "Midal" invece non è il tambureggiare epico che amo, ma riesce comunque ad avere una sua presa su di me. Cinque stelle quanto il successivo. Che forse è il più canalizzato e centrato del lotto. "Zild" una carezza. Brano raffinatissimo. Cinque stelle confermate anche al quarto e ultimo giro.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#2379
Inviato 05 giugno 2022 - 12:04
#2380
Inviato 05 giugno 2022 - 12:06
CLASSIFICA PARZIALE UTENTI
1. Corrigan 4,468 (16 votanti)2. Gozer 4,437 (16 v.)3. mr_tankian 4,367 (17 v.)4. Bungle 4,343 (16 v.)5. Terminator 4,279 (17 v.)6. Script 4,263 (18 v.)7. shemo (ex Pingu) 3,97 (17 v.)
Non vorrei sbagliare ma potrebbe essere la prima volta in vetta per Corrigan, my compliments. Ma riuscirà a mantenerla?
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Tra due anni torniamo per vincere.
#2381
Inviato 05 giugno 2022 - 12:20
#2382
Inviato 05 giugno 2022 - 12:23
No, il mio turno sarà decisamente superiore
Budapest vs Hong Kong sì che sarebbe una guerra davvero originale.
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#2383
Inviato 05 giugno 2022 - 12:36
Non vorrei sbagliare ma potrebbe essere la prima volta in vetta per Corrigan, my compliments. Ma riuscirà a mantenerla?
I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった。」
#2384
Inviato 06 giugno 2022 - 09:57
Io invece il primo posto non l'ho mai visto neanche col binocolo.Non vorrei sbagliare ma potrebbe essere la prima volta in vetta per Corrigan, my compliments. Ma riuscirà a mantenerla?
#2385
Inviato 07 giugno 2022 - 19:41
Nan Madol
Mike Hanopol – Kayabangan (1977, Filippine)
I Juan de la Cruz sono stati la più importante rock band filippina degli anni Settanta, anche perché non è che ce ne fossero molte altre. Si muovevano fra hard rock, blues e acid rock.
Sciolti a metà anni Settanta, sia il chitarrista Wally Gonzalez, sia il bassista Mike Hanopol hanno intrapreso sostanziose carriere come solisti, mantenendo la componente hard rock e addolcendola lievemente (era pur sempre l'epoca del Manila sound), pur senza mai davvero perdere la propria coerenza artistica.
Nel pezzo in gara, dall'album "Awiting Pilipino", spunta anche una notevole componente funk.
Ryan Cayabyab – Liman-dipang Tao (1981, Filippine)
Compositore e direttore d'orchestra, nel corso della carriera ha ricevuto diverse onorificenze per il suo grande contributo alla musica filippina.
Qui è rappresentato con un estratto dall'album "One", realizzato mentra stava ancora finalizzando il suo percorso di studi presso il conservatorio di Manila. Il disco non prevede l'utilizzo di strumenti e tutte le parti vocali sono cantate da Cayabab, che spazia dal basso al tenore con notevole disinvoltura. L'andamento trascinante e l'arrangiamento jazz pop rendono il pezzo particolarmente interessante.
Fredrick – Osengkok (2011, Palau)
Attivo dai primi anni Novanta, Fredrick Olsudong, conosciuto semplicemente come Fredrick, è uno degli artisti più rappresentativi provenienti dalla piccola isola stato di Palau. Qui lo troviamo con uno dei suoi brani più famosi, un levigato pop funk dalle radici comunque ben piantate nella tradizione locale.
Narasirato Pan Pipers – Mato (2012, Isole Salomone)
Gruppo custode delle tradizioni musicali dell'isola Malaita, propone un folk tribale basato su strumenti come il tongophone (sorta di xilofono composto da tubi), i flauti di bamboo e vari tipi di percussioni melanesiane. Il brano in gara è tratto dal loro secondo album, "Warato'o".
Negli ultimi anni l'ensembe è riuscito ad entrare nei circuiti internazionali, guadagnandosi un'apparizione anche al Sziget Festival.
#2386
Inviato 09 giugno 2022 - 10:05
ahah ma il tezo brano é palesamente fatto con il sintetizzatore giocattolo per bambini
#2387
Inviato 09 giugno 2022 - 11:02
ahah ma il tezo brano é palesamente fatto con il sintetizzatore giocattolo per bambini
Sì. Ma molta della musica di quei microstati suona amatorialissima purtroppo, che è il motivo per cui sono stato molto scettico sin dall'inizio sul loro inserimento in gara. I mezzi sono quelli che sono insomma, Palau ha 18mila persone, è già tanto che riescano a registrare qualcosa.
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7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
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#2388
Inviato 09 giugno 2022 - 18:40
Scusate se ultimamente seguo poco, ma comunque cerco nei limiti del possibile di ascoltare sempre i brani proposti, veramente bello il pezzo a cappella. Complimenti comunque al selezionatore per essere riuscito a trovare brani da posti misconosciuti, prima di questo turno ero convinta che Palau fosse una città della Sardegna
#2389
Inviato 09 giugno 2022 - 19:55
#2390
Inviato 09 giugno 2022 - 20:44
Waisale Serevi
Kiribati tribe – Te Kawawa, Te Kamei (1978, Kiribati)
"Kiribati tribe" non è il nome di una band: è proprio una tribù di Kiribati. Registrata dal compositore ed etnomusicologo David Fanshawe, questa incalzante danza propiziatoria ci propone l'anima più rurale e autentica della musica dell'arcipelago.
Anna Makirere – Tiare Avatea (1981, Isole Cook)
Figlia del cantante e compositore Te’atamira Makirere, Anna Makirere registra a soli diciotto anni l'album "Tiare Avatea" per il mercato locale, cantando quasi interamente in lingua maori. Nel 2017 il disco è stato ristampato per il mercato occidentale, facendola scoprire a tutti gli appassionati di world music. La musica, come si può ascoltare, è caratterizzata dalla sua voce posata, contrapposta alle chitarre slack-key tipiche della musica polinesiana.
Shutdown – A Votong (1988, Papua Nuova Guinea)
Assieme ai Painim Wok (già Molachs) e alla Barike Band, gli Shutdown fanno parte della triade guida del rock papuese. Capitanati da figure carismatiche quali il cantante Kanai Pineri e il chitarrista Kabu Rita, li troviamo qui in un esplosivo brano che attinge a piene mani dai ritmi e dai suoni delle danze tradizionali mascherate dukduk/tubuan (ossia, uomo/donna), tipiche del popolo tolai.
Ashok Kumar – Piya Sara Bhajan (2014, Figi)
Autore di un'interminabile discografia, Ashok Kumar è il re del bhajan, stile musicale che prende nome dall'omonimo canto devozionale indiano e lo fonde con la musica polinesiana. La cosa non deve stupire: alle Figi è infatti presente una corposa comunità indiana.
(N.B. Non è correlato in alcuna maniera all'Ashok Kumar celebre attore indiano, del resto morto nel 2001).
#2391
Inviato 13 giugno 2022 - 23:14
Turno bellissimo, ma soprattutto vario a dir poco. A cominciare dal coro iniziale, passando per la delicatissima voce della Makirere (anche la canzone è parecchio ammaliante, sospesa così com'è, al netto dell'ovvia bassa fedeltà), poi arrivano gli Stutdown con questo balletto che trovo simpaticissimo, chitarrine al posto giusto, fino al bhajan di Ashok Kumar che ti porta dritto in volo alle Figi. 5 a tutto, dai, voglio esagerare.
"L'intensità del rumore provoca ostilità, sfinimento, narcisismo, panico e una strana narcosi." (Adam Knieste, cit.)
"Deve rimanere solo l'amore per l'arte, questo aprire le gambe e farsi immergere dal soffio celeste dello Spirito." (Simon, cit.)
La vita è bella solo a Ibiza (quando non c'è nessuno).
#2392
Inviato 14 giugno 2022 - 20:00
#2393
Inviato 14 giugno 2022 - 23:01
ʻAimata Pōmare IV Vahine-o-Punuateraʻitua
Emma Terangi – E Hina (1973, Polinesia Francese)
Assieme alla sorella Maria è stata probabilmente la più grande diva della canzone polinesiana, racimolando un discreto seguito anche alle Hawaii. È stata saltuariamente autrice dei propri brani, anche se quello in gara è uno standard locale firmato da Yves Roche, pianista e produttore attivo sin dagli anni Cinquanta. Vivo ancora oggi (93 anni), è considerato uno dei fondatori della pur esigua industria musicale locale.
Korelevu Beach Seranaders – Lagi Lagi (1976, Figi)
Capitanati dalla coppia Theresa e Henry Purcell (entrambi personaggi importanti per la musica figiana), i Korelevu Beach Seranaders furono la band ufficiale del prestigioso omonimo resort. Qui li troviamo in un raffinato brano dalle tinte jazzate, caratterizzato dalle tipiche chitarre steel polinesiane.
Swan, Kobi & Nounouch – Allez LOSSI (1977, Nuova Caledonia)
La Nuova Caledonia è, tra le piccole nazioni dell'Oceania, una di quelle dall'industria discografica più sviluppata: le prime uscite per il mercato locale risalgono ai primi anni Settanta. Qui abbiamo una collaborazione fra tre artisti, capitanati da Jean Pierre Swam, cantante folk di origini europee dalla lunga carriera e personaggio di spicco della scena locale. In questo brano si rintraccia sia la componente cantautoriale occidentale, sia i ritmi folk della tradizione canaca.
Bamboo – Tatsulok (2007, Filippine)
Abbiamo già incontrato i Rivermaya, di cui Francisco Mañalac, in arte Bamboo, fu cantante dal 1993 al 1998.
Dopo esserne fuoriuscito, Bamboo ha dato il proprio nome a una band, con cui prosegue la propria carriera ancora oggi, alternandosi fra robusto rock alternativo e pop rock commerciale. Dato che il brano dei Rivermaya in gara era successivo al suo abbandono, è giusto che sia rappresentato con quest'altro progetto.
#2394
Inviato 18 giugno 2022 - 20:11
#2395
Inviato 19 giugno 2022 - 23:18
UNDICESIMO TURNO FILIPPINE, MELANESIA, MICRONESIA E POLINESIA
Dugongo
RJ Jacinto – Muli (1977, Filippine)
Cantante e soprattutto chitarrista dall'elevato tasso tecnico, vanta una lunga carriera come solista, ma la sua ingerenza sulla cultura filippina l'ha in realtà esercitata maggiormente da dietro le quinte: è stato fondatore di stazioni radiofoniche, ha ricoperto posizioni di prestigio per la televisione di stato e viene ancora oggi richiesto dagli uomini di potere come consulente o segretario ogni volta che c'è da aggiornare i mezzi di comunicazione o riformarne la gestione.
Qui lo troviamo col suo brano simbolo, un soft rock jazzato e prevalentemente acustico, fra i pezzi più ariosi e dinamici del Manila sound.
Wally Gonzalez – Wally's Blues (1978, Filippine)
Abbiamo già parlato dei Juan de la Cruz, la più importante rock band filippina dei Settanta, e abbiamo incontrato il loro bassista, Mike Hanopol, con un brano da solista.
Ora tocca a colui che del gruppo fu il frontman, Wally Gonzalez: la sua carriera in proprio non fu però fortunata come quella del compagno, tanto a metà anni Ottanta decise da ritirarsi dal mondo della musica.
Questo epico blues rock strumentale, dall'album "Wall on the Road", rimane il suo brano simbolo e l'unico momento in cui riuscì a visitare le classifiche locali all'infuori della band.
Pinikpikan – Kalipay (1999, Filippine)
Prendendo il nome da un piatto tradizionale della cordigliera filippina, i Pinikpikan sono un ensemble che recupera le tradizioni locali innestandole su ricercate strutture art rock. Pressoché sconosciuti al grande pubblico, per ovvie ragioni, sono invece molto rispettati fra critici e addetti ai lavori. I loro dischi migliori sono "Atas" (1999), da cui è tratto il brano in gara, da cui è tratto il brano in gara, e "Obra Incantada" (2000), uno tendente verso psichedelia e freak folk, l'altro più marcatamente prog.
Yenu – Niagu komelei (2014, Nuova Caledonia)
Provenienti dall'isola di Nengone, gli Yenu sono una band attiva dai primi anni 2000. Nei primi lavori pare proponessero musica con influenze reggae, qui invece li troviamo con un brano molto più recente, dall'album "We! Cicango Niagu Komelei": una ballata etno-pop molto raffinata ed evocativa.
#2396
Inviato 23 giugno 2022 - 09:38
#2397
Inviato 23 giugno 2022 - 22:53
DODICESIMO TURNO FILIPPINE, MELANESIA, MICRONESIA E POLINESIA
Memoriale di Teresa Magbanua nel parco Himlayang Pilipino
Bill Wolfgramme and His Islanders – Ofa Atu (1967, Tonga)
Maestro tongano della lap steel guitar, a 23 anni emigra in Nuova Zelanda, dove metterà in piedi una lunga carriera. La voce suadente, le chitarre steel, gli ukulele e i ritmi vagamente country trasportano in un paesaggio sonoro che nell'immaginario collettivo è associato ai mari del sud.
Anche i nipoti Nani, LeRoy, Eddie, Eugene, Haini, Rudy, Kathi, Elizabeth e Moana hanno avuto una carriera di successo. La prima (Nani) ha ripercorso la sua strada emigrando in Nuova Zelanda, gli altri, emigrati negli Stati Uniti, hanno fondato The Jets.
Yano – Banal Na Aso, Santong Kabayo (1994, Filippine)
Pochi filippini hanno comprato i dischi degli Yano, ma quei pochi hanno tutti formato una band.
Scherzi a parte, il pubblico li conosce principalmente per due motivi: la ballata in gara e il fatto che sono stati citati per nome, al fianco dei Nirvana, in "Back2me" degli Eraserheads, che ne riconoscono quindi esplicitamente l'influenza sul proprio operato. Sono in generale molto considerati dalla critica locale.
Francis M – Kabataan Para Sa Kinabukasan (1995, Filippine)
Morto di leucemia acuta nel 2009, a 44 anni, è considerato colui che ha portato il rap nelle filippine. Si è mosso fra hip hop puro e ibridazioni con altri stili, come per il pezzo in gara, la cui base che si muove fra hard rock e funk (è tratto dall'album "FreeMan", in buona parte su queste coordinate)
Varie ed eventuali: è stato anche un fotografo di alto livello e ha ricevuto una medaglia presidenziale postuma per i meriti artistici.
Up Dharma Down – Sigurado (2017, Filippine)
Pubblicata nel 2017 e poi inclusa due anni dopo nell'album "U D D" (che è anche l'abbreviazione con cui la band viene spesso indicata), è un neo-soul notturno con basso slappato e tastiere ambientali.
Anche se gli Up Darma Down non sono granché prolifici (il primo album è del 2006 e a oggi ne hanno pubblicati quattro), la loro produzione è abbastanza discontinua: come molti altri nomi mainstream dell'industria locale, eccedono talvolta in zuccheri (non nello splendido brano in gara comunque).
#2398
Inviato 27 giugno 2022 - 18:03
#2399
Inviato 29 giugno 2022 - 20:32
Locandina di "Insiang", regia di Lino Brocka, 1976
Freddie Aguilar – Anak (1978, Filippine)
Questa malinconica, delicata ballata folk sul rapporto fra genitori e figli è la più famosa canzone filippina della storia. Aguilar la presentò, da debuttante, alla prima edizione del festival MetroPop, poi diventato il più importante dell'industria musicale filippina. Il pezzo non raggiunse i primi posti ma surclassò tutti gli altri per impatto.
È stata coverizzata in praticamente ogni nazione dell'est asiatico (da Taiwan alla Cambogia, dalla Corea al Giappone), ma anche in Europa (ce n'è persino una versione schlager in tedesco).
Proveniente dal pinoy folk rock, Aguilar è poi confluito nella OPM allo scattare degli Ottanta (anche se come abbiamo già detto i confini fra questi termini non sono ben definiti).
Boy Katinding – Whatever Happened to the Love? (1978, Filippine)
Pirotecnico coacervo di Jazz fusion, funk e samba, rigorosamente strumentale, proviene dall'album "Midnight Lady", debutto del tastierista Boy Katindig. Si tratta di uno dei più importanti musicisti jazz filippini.
Ha fatto spesso avanti e indietro fra Filippine, Malaysia e Stati Uniti: la scena jazz filippina da sola non muove evidentemente abbastanza soldi.
Joey Ayala – Panganay Ng Umaga (1991, Filippine)
Musicista pop, ma anche studioso della tradizione folk/etnica locale, il suo ruolo nell'industria locale può essere paragonato a quello di Peter Gabriel o Paul Simon (anche se il suo impatto mediatico è stato minore).
Propone un folk tecnologico che unisce gli strumenti appartenenti alla cultura filippina (come hegalong, kubing e kulintang) alle moderne sonorità di chitarre e sintetizzatori.
Il brano è tratto dall'album "Panganay Ng Umaga".
Skusta Clee – Karma (2021, Filippine)
Uno dei trapper più noti del momento (anzi, è spesso indicato come colui che ha portato la trap alla ribalta a livello locale), sia come solista, sia come membro del collettivo Ex Battalion e del trio hip hop O.C. Dawgs.
Questo vorticoso electro-funk in chiave zombie/apocalittica è uno dei suoi inni.
#2400
Inviato 29 giugno 2022 - 21:22
Grande turno, non mettevo un poker da un po', soprattutto a causa della chincaglieria oceanica, ma qui vado col massimo a tutto.
"SOVIET SAM" un blog billizzimo
7 ottobre 2020, il più grande esperto di tennis del forum su Sinner al Roland Garros:
Tra due anni torniamo per vincere.
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