Altro turno colossale, e particolarmente coraggioso in quanto è l'unico a questo giro che non ha messo neanche un pezzo anni Ottanta.
S Vremena na Vreme – Tema classica (Serbia, 1975)
Forse la più importante band di folk di quella zona, almeno per gli anni Settanta, di grande culto fra gli appassionati di musica e discretamente conosciuti presso il grande pubblico grazie anche alle apparizioni televisive.
Come una Nuova Compagnia di Canto Popolare serba diciamo, ma meno legati alla tradizione popolare più arcaica, preferendole i coevi sviluppi del prog più pastorale.
Band molto originale, con brani belli e multiformi suonati con assoluta maestria.
5 stelle
Atomsko Sklonište – Ne cvikaj generacijo (Croazia, 1977)
Niente Sam per loro (o meglio, non ancora), ma sono una band molto importante, forse il nome principale dell'hard rock croato.
Il pezzo in gara lo adoro: la prima parte con quel blues maestoso e solenne e la seconda con quello splendido scatto e il coro che va a ripetizione, vorrei che durasse dieci minuti, esaltante è dir poco.
5 stelle
Smak – Domaći zadatak (Serbia, 1977)
Band di grande successo, che ha riempito le arene dei Balcani fino al 2015, anno dello scioglimento causa morte del cantante, Boris Aranđelović.
Il primo album è un bell'ibrido fra blues e hard rock, suonato bene e cantato con grande passione, ma certo non inaudito.
Il secondo album, "Crna dama", da cui è tratto il pezzo in gara, è invece uno dei miei dischi jugoslavi preferiti.
L'hard rock c'è ancora, ma anche tanto altro: funk, jazz fusion, sfumature proto-wave.
Alcuni brani sono strumentali o contengono parti vocali astratte, altre sono canzoni, ma nel complesso la tracklist si allontana di netto dal blues e mostra grande eclettismo e inventiva.
Ma poi sentite che giro di basso e sentite che assolazzi di tastiere, ma di che parliamo...
5 stelle
Damir Imamović's Sevdah Takht – Lijepa Zejno (Bosnia, 2016)
La sevdaliza l'ho già presentata in un precedente giro, nella sua incarnazione classica.
Questa è la sua incarnazione moderna e tecnologica, direi indie. Un penso cupo, intensissimo.
Gradiate questa recensione che scrissi quattro anni fa per OR:
Il disco è qui:
5 stelle