Shalom Hanoch – Mechakim la'Mashiach (1985)
E dopo i due brani nel turno precedente, troviamo ancora Hanoch, qualche anno dopo e questa volta da solista. Questo è il suo inno ed è uno dei capolavori della musica israeliana.
Non facciamo che non vi piace perché praticamente è il pezzo che inventa le sonorità dei War On Drugs che tanto vi solluccherano.
Intitola il disco da cui è tratto (titolo alternativo inglese: "Waiting for Messiah"), che è a sua volta un macigno a metà fra new wave e heartland rock. Fatelo vostro.
5 stelle, 6 se possibile
(Ma poi, quant'è ganzo Hanoch nel video?)
Eviatar Banai – Matay nitnashek (1997)
Trattasi del cugino dell'Ehud Banai del turno precedente. Ha debuttato una decina di anni dopo, con l'album che porta il suo nome.
Questa canzone viene da lì, e pur essendo il pezzo di maggior successo, rischia di non rappresentarlo in pieno. Col suo mood leggero e arioso, è infatti poco in linea con quello che è un disco di pezzi sentiti e drammatici.
Rimediatelo perché è bellissimo, adatto sia per gli amanti del chamber pop, sia per i radioheadiani della prima ora (anche se è meglio dei Radiohead ovviamente).
Non metto il voto pieno a questo pezzo appunto perché lievemente fuori posto nel disco, ma preciso che comunque mi piace molto.
4 stelle
Berry Sakharof – Eir shel kayitz (1998)
Un paio di turni fa era accompagnato da Rami Fortis, qui lo ritrovate da solo qualche album più tardi, in quello che è stato il suo disco più venduto, in cui tento il miscuglio fra art rock, musica mediorientale, trip hop, in qualche tratto persino jungle.
Non la mia canzone preferita sua, ma bella comunque: del resto, col Sakharof dell'epoca impossibile scendere sotto una certa soglia.
4 stelle
Aviv Guedj – Kol ha’chomot ha’gvohot (2016)
Esiste una grande band che porta il nome della capitale dell'Algeria. No, non gli Algiers, quelli fanno schifo.
Parlo invece degli Algir (o Algeir a seconda della traslitterazione), una delle migliori band dell'underground israeliano, con il loro art rock allucinato.
Dopo il loro scioglimento, Aviv Guedj è diventato solista, proseguendo più o meno il loro cammino, benché da un punto di vista più cantautoriale. Questa ballata è bellissima.
5 stelle