Beh, è circa metà del testo di fatto, direi che per farsi un'idea basta. Comunque eccolo integrale per chiunque gradisse.
Nel mio paese bruciano l'arcobaleno (1)
Come un tempo succedeva alla gente nei fienili.
Il nostro odio polacco quotidiano,
Come il pane, come il pranzo in tavola.
Ciò che Hitler e Stalin non hanno distrutto,
Ciò che lo ZOMO (2) non ha fottuto con il suo manganello,
Ciò che il forno di Oświęcim (3) non ha bruciato,
lo divorerà il cane rabbioso dell'odio polacco.
Una lettera, una lettera, una lettera in una busta bianca,
Qualcuno, qualcuno mi minaccia di morte:
"Puzzi di lesbica, merda sinistroide!
Stupida cagna, puttanella ebrea!"
Oggi, oggi su internet mi sono arrivate queste minacce:
"Ti distruggo, ti faccio a pezzi e tiro l'acqua del cesso!
Puzzi di lesbica, merda sinistroide!
Hai qualcosa in testa cagna, ti troverò di sicuro!"
Perché il male non è Hitler o Stalin.
Il male è in ognuno di noi,
Il male lo facciamo da soli,
Perché il male non è Putin o Bin Laden,
Anche tu in casa hai il tuo fucile.
Nel mio paese dell'odio
Tutti odiano tutti.
Quello che Hitler e Stalin non hanno fottuto,
Lo distruggiamo, lo demoliamo da soli.
Brucerà, il grande forno dell'odio polacco.
Non ha dove fuggire, dove correre.
È come una sorsata di vodka sporca, il moderno olocausto polacco (4)
1 Allusione all'arcobaleno di Plac Zbawicziela a Varsavia, monumento di fiori simbolo dei diritti rivendicati dagli
omosessuali, periodicamente incendiato e sistematicamente ricostruito.
Alla fine, dopo l'ennesima distruzione, l'han reso sotto forma di effetto ottico (vedasi foto a inizio turno), in modo che non possa essere vandalizzato.
2 Corpo speciale della milicja obywatelska (polizia), istituito nel 1956 con il compito specifico di "gestire" le manifestazioni di massa.
3 Nome polacco di Auschwitz.
4 È un gioco di parole di parole intraducibile tra haust (sorso) e holocaust.