Metacinema: Quando Il Cinema Parla Di Se Stesso
#1
Inviato 13 aprile 2020 - 13:15
POPOLARE
#2
Inviato 13 aprile 2020 - 14:11
Io distinguerei tra film che sono ambientati nel mondo del cinema hollywoodiano, con toni preferibilmente critici (da Sunset Boulevard a Mulholland Drive - non hai nominato The player di Altman*) e che sono metacinema in questo senso più piano e tradizionale, e film del metacinema postmoderno che sono teoremi autoreferenziali, citazionisti e feticistici - categoria di De Palma e Tarantino che è quella che mi sta più antipatica.
Categoria mediana modernista quella dei vari Godard, Bergman etc. film che perdono la trasparenza del cinema classico a fini riflessivi e intellettuali ma che sono lontanissimi rispetto al metacinema pastiche.
* Anche questi ultimi due film postmoderni ma che mancano di quella dimensione citazionista, ludica, fine a sé se stessa del film "meta" postmoderno, sono un atto di accusa nei confronti del proprio mondo e non un leccarsi l'ombelico o una metafora feticistica di sé stessi.
#3
Inviato 13 aprile 2020 - 15:01
Io distinguerei tra film che sono ambientati nel mondo del cinema hollywoodiano, con toni preferibilmente critici (da Sunset Boulevard a Mulholland Drive - non hai nominato The player di Altman*) e che sono metacinema in questo senso più piano e tradizionale, e film del metacinema postmoderno che sono teoremi autoreferenziali, citazionisti e feticistici - categoria di De Palma e Tarantino che è quella che mi sta più antipatica.
Categoria mediana modernista quella dei vari Godard, Bergman etc. film che perdono la trasparenza del cinema classico a fini riflessivi e intellettuali ma che sono lontanissimi rispetto al metacinema pastiche.
* Anche questi ultimi due film postmoderni ma che mancano di quella dimensione citazionista, ludica, fine a sé se stessa del film "meta" postmoderno, sono un'atto di accusa nei confronti del proprio mondo e non un leccarsi l'ombelico o una metafora feticistica di sé stessi.
che "Blow Out" o "Body Double" siano "un leccarsi l'ombelico" mi sembra ingenerosa come affermazione...a voler essere gentili.
Comunque avevo fatto una lista su Letterboxd che era proprio su questo tema: https://letterboxd.c...ions-on-cinema/
#4
Inviato 13 aprile 2020 - 15:16
Non volevo fare un collegamento esplicito tra quella definizione e De Palma, però insomma... Personalmente ci sta, ovviamente è una cosa personale, trovo i suoi film sempre troppo affettati e citazionisti ed eccessivi in molti sensi, magari dopo che passa The Man a menarmi cambio idea
#5
Inviato 13 aprile 2020 - 15:29
in campo italiano, oltre 8 1/2 citerei pure La terrazza
#6
Inviato 13 aprile 2020 - 15:42
Spiritchaser, aspettando il meno di The Man, aggiungo soltanto che sia "Blow Out", sia "Body Double" rappresentano un esercizio critico rispetto a un certo tipo di sguardo e di rappresentazione. De Palma è naturalmente un regista dal linguaggio postmoderno, ma è tutt'altro che sterile, anzi è proprio attraverso i percorsi dei due protagonisti che De Palma traccia anche una riga tra il suo cinema teorico e la fabbrica dei sogni hollywoodiana (che non a caso è metonomizzata ironicamente dalla pornografia)
#7
Inviato 13 aprile 2020 - 16:03
Sceneggiatura sullo sceneggiatore, cinema sul teatro nel teatro della vita: l'immenso Charlie Kaufman.
Adaptation.
Synecdoche, New York
I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.
(Samuel Beckett, “Malone Dies”)
#8
Inviato 13 aprile 2020 - 16:05
Spiritchaser, aspettando il meno di The Man, aggiungo soltanto che sia "Blow Out", sia "Body Double" rappresentano un esercizio critico rispetto a un certo tipo di sguardo e di rappresentazione. De Palma è naturalmente un regista dal linguaggio postmoderno, ma è tutt'altro che sterile, anzi è proprio attraverso i percorsi dei due protagonisti che De Palma traccia anche una riga tra il suo cinema teorico e la fabbrica dei sogni hollywoodiana (che non a caso è metonomizzata ironicamente dalla pornografia)
Sì, sicuramente dovrei provare a riguardarli cercando un po' di lasciar da parte questi post-pregiudizi che mi son fatto
Anche perché ricordo che la prima volta che ho visto proprio Body Double mi era piaciuto, e contiene in maniera massiccia tutti gli elementi che adesso mi fanno storcere il naso; e non ho le stesse sensazioni di rigetto per Scarface e Carlito's Way per esempio. Forse è una semplice questione di preferenze tra singoli film che del regista in sé come ho cercato di razionalizzare nel frattempo, boh.
#9
Inviato 13 aprile 2020 - 16:17
Un mio cult, che per altro ho visto solo una volta all'epoca, e' Living in Oblivion / Si gira a Manhattan di Tom DiCillo, miglior adepto di Jim Jarmusch poi disperso. Atto d'amore e allo stesso tempo satira del cinema indipendente, dove il cinema nel cinema diventa sogno nel sogno. Ogni sequenza in cui si vede girare un film si rivela un sogno fatto da un personaggio della sequenza successiva, finche' non si arriva all'ultima sequenza (l'unica a colori di un film tutto in b/n), quella corrispondente alla realta', ma dove chiaramente stanno girando un film di merda, come ben fa capire Tito...
(Dopo otto stagioni di GoT coi sottotitoli stranisce sempre Dinklage doppiato.)
Ah, un goiellone recente Kamera o tomeru na! / One Cut of the Dead / [ ]Zombie contro Zombie.
#10
Inviato 13 aprile 2020 - 16:20
Grande Kerzhakov, hai messo tutto quello che avevo in mente quando ho scritto lo status [Tarantino e Franco principalmente], ma ovviamente poi sei andato ben oltre.
Visto che hai messo Barton Fink, dei Coen a tema penso che valga anche Hail Caesar, che ha non pochi punti in comune con Once Upon a Time... in Hollywood secondo me. Sempre ad Hollywood ma con questa tematica un pò più in secondo piano, Three Amigos e la sua progenie Tropic Thunder.
Un altro da tutt'altra angolazione e provenienza invece, The Woodsman and the Rain di Shuichi Okita
@William Blake: bella la lista e stupendo Irma Vep. Anche quel Kitano calza a pennello.
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
#11
Inviato 13 aprile 2020 - 16:24
#12
Inviato 13 aprile 2020 - 17:07
Il Wheedoniano The Cabin in the woods sui clichè degli horror e sul rapporto con gli spettatori
Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)
"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"
"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)
"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"
#13
Inviato 13 aprile 2020 - 17:31
Visto da pochissimo, protagonisti uno sceneggiatore in disgrazia e una aspirante attrice
#14
Inviato 13 aprile 2020 - 17:39
Tra i più recenti c'è il sottovalutato This Is the End (Facciamola finita se preferite) con tutti gli attori in orbita Apatow ad interpretare se stessi nella più improbabile delle apocalissi.
Tornando in Italia, necessario citare il Moretti di Sogni d'oro, Il caimano e Mia Madre. Soprattutto il primo, quasi un remake sghembissimo ed esasperato dell'8 1/2 felliniano.
Poi ci sarebbe anche una serie (più relativo film) leggerissimamente cult.
#15
Inviato 13 aprile 2020 - 17:56
Il sottovalutatissimo Ladri di Saponette, del sottovalutatissimo Nichetti.
(peraltro sta in streaming gratuito su mediasetplay fino al 20 aprile)
"Sei stati, cinque nazioni, quattro lingue, tre religioni, due alfabeti e un solo Gargamella."
#16
Inviato 13 aprile 2020 - 18:15
Visto da pochissimo, protagonisti uno sceneggiatore in disgrazia e una aspirante attrice
Questo lo adoro... ma il tema metacinematografico mi sembra molto incidentale.
#17
Inviato 13 aprile 2020 - 18:56
Secondo me fa parte di quei film citati da Kerzhakov che hanno "uno sguardo più critico su Hollywood, che parlano del mondo del cinema, in modo spesso brutale, mostrandone il lato più oscuro"
#18
Inviato 13 aprile 2020 - 18:59
http://forum.ondaroc...gina/?p=2230752
#19
Inviato 13 aprile 2020 - 19:18
"uno sguardo più critico su Hollywood, che parlano del mondo del cinema, in modo spesso brutale, mostrandone il lato più oscuro"
sempre su questo e non sull'altro filone del thread di kherza metto il bistrattato Celebrity di Allen
#20
Inviato 13 aprile 2020 - 20:53
"uno sguardo più critico su Hollywood, che parlano del mondo del cinema, in modo spesso brutale, mostrandone il lato più oscuro"
sempre su questo e non sull'altro filone del thread di kherza metto il bistrattato Celebrity di Allen
visto abbastanza recentemente, e sono rimasto sorpreso. tra i risultati più alti dell'Allen degli anni 90 e uno dei suoi film più sottovalutati.
#21
Inviato 13 aprile 2020 - 22:23
Secondo me fa parte di quei film citati da Kerzhakov che hanno "uno sguardo più critico su Hollywood, che parlano del mondo del cinema, in modo spesso brutale, mostrandone il lato più oscuro"
In realtà ora che ci penso ci sono anche alcuni momenti più puramente metacinematografici: due delle scene più famose (quella della ricostruzione dell'omicidio e quella in cui la coppia discute di cosa sia una buona scena d'amore prendendo ad esempio la scena che da attori stanno recitando in quel momento); o quella in cui il protagonista si fa raccontare la trama del romanzo che lui dovrebbe adattare e che ha molti punti in comune con la storia del film: un incontro attraverso la finestra (che avviene peraltro nella stessa scena), un omicidio, una storia d'amore che finisce male. Tre casi di film nel film.
#22
Inviato 13 aprile 2020 - 22:32
Tra i più recenti c'è il sottovalutato This Is the End (Facciamola finita se preferite) con tutti gli attori in orbita Apatow ad interpretare se stessi nella più improbabile delle apocalissi.
Spassosissimo, per me vale la pena guardarlo anche solo per il finale (quasi spoiler)
Ero venuto per postare questo e viva la merda
Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..
non vorrei sembrare pedante
#23
Inviato 13 aprile 2020 - 22:42
Inutile cercare chissà quali profondità metafilmiche: è solo una baracconata bambinesca e autocompiaciuta
#24
Inviato 14 aprile 2020 - 00:13
e ovviamente Hollywood Party della premiata ditta Blake Edwards - Peter Sellers.
Di Edwards direi che e' d'obbligo citare anche l'acidissimo e geniale S.O.B., quasi una premonizione della fine della New Hollywood e il crepuscolare Sunset / Intrigo a Hollywood, risposta cinica e noir alle nostalgie di Bogdanovich.
Per associazione con Edwards mi viene in mente anche il vecchio socio e quasi suo doppio Richard Quine, che con Insieme a Parigi ha girato una maliziosa e divertente commedia meta-narrativa.
Altro titolo che mi viene in mente e' The Wild Party film maledetto di James Ivory degli anni 70, ispirato alle note vicende di cronaca nera che rovinarono Fatty Arbuckle, decisamente lontano dalle atmosfere british per cui poi il regista diverra' famoso.
#25
Inviato 14 aprile 2020 - 06:00
#27
Inviato 14 aprile 2020 - 07:36
#28
Inviato 14 aprile 2020 - 09:17
Inutile cercare chissà quali profondità metafilmiche: è solo una baracconata bambinesca e autocompiaciuta
speravo arrivasse il meno di cliff per specificare ma lo faccio comunque: è una frase di Mereghetti, io il film non l'ho visto
#29
Inviato 14 aprile 2020 - 09:59
Inutile cercare chissà quali profondità metafilmiche: è solo una baracconata bambinesca e autocompiaciuta
speravo arrivasse il meno di cliff per specificare ma lo faccio comunque: è una frase di Mereghetti, io il film non l'ho visto
È giusta come frase, ma in senso positivo, film divertentissimo [lingua originale obbligatoria].
Certo la sua inclusione qui è la prova che esistono almeno tre sottogeneri in questo topic: film che fanno metafisica del mezzo tecnico, film su persone che fanno film [biografici o meno], film più genericamente ambientati in o attorno quel mondo. Ognuno poi con film che hanno quelle caratteristiche più forti e altri meno, un bacino molto grande comunque.
"The Woodman and the rain" lo ricordo (visto 8 anni fa al FEFF) più dalle parti di Be Kind Rewind o di "One cut of the dead", ossia un cinema artigianale e amatoriale che serve per riconnetteee fili umani. Hai tirato fuori un bel titolo
Il presupposto di Be Kind Rewind anni dopo lo si potrebbe ritrovare in questo
anche se qui il rifare i film con 0 mezzi lo ricordo non come cardine ma come parte della caratterizzazione dei personaggi. Che poi, in ottica di "ragazzini che fanno film", questo è il cugino colto di quest'altro
ma si comincia a degenerare probabilmente [cè pure Thomas Mann in entrambi; che nome]
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
#30
Inviato 14 aprile 2020 - 10:29
Inutile cercare chissà quali profondità metafilmiche: è solo una baracconata bambinesca e autocompiaciuta
speravo arrivasse il meno di cliff per specificare ma lo faccio comunque: è una frase di Mereghetti, io il film non l'ho visto
Faccio io tranquillo
Comunque baracconata bambinesca e autocompiaciuta mi sembra un ottimo modo per descrivere certi ambienti hollywoodiani.
#31
Inviato 09 maggio 2020 - 11:10
Un film recente principalmente biografico e secondariamente sull'industria
un film italiano sul fare un film
The core principle of freedom
Is the only notion to obey
#32
Inviato 09 maggio 2020 - 12:26
Il sottovalutato e dimenticatissimo Blackout di Ferrara.
L'antecedente, dimenticato ed effettivamente dimenticabilissimo Snake Eyes, sempre dell'altalenante (almeno fino ad una ventina di anni fa, perché mò è quello che è) Ferrara.
"Tu pensi che la storia abbia le sue eccezioni; invece non ne ha nessuna. Pensi che la razza abbia le sue eccezioni; neanche per sogno.
Non esiste alcun particolare diritto alla felicità, né esiste un diritto alla sventura. Non esiste tragedia, non esiste genio.
La tua sicurezza e i tuoi sogni non hanno fondamento. Se su questa terra appare qualcosa di eccezionale, una particolare bellezza o una particolare
manifestazione del male, la natura lo scova subito e lo estirpa."
"Sei benvenuto come una merda dentro una piscina."
L'intelligenza di cui ero dotato ha suppurato per mancanza di materia a cui applicarsi e ha preso strade diverse.
#33
Inviato 09 maggio 2020 - 12:31
#34
Inviato 09 maggio 2020 - 12:48
Poi ci sarebbe pure "Action" di Brass, una delle cose più scombinate e dadaiste prodotte dal cinema italico
"Tu pensi che la storia abbia le sue eccezioni; invece non ne ha nessuna. Pensi che la razza abbia le sue eccezioni; neanche per sogno.
Non esiste alcun particolare diritto alla felicità, né esiste un diritto alla sventura. Non esiste tragedia, non esiste genio.
La tua sicurezza e i tuoi sogni non hanno fondamento. Se su questa terra appare qualcosa di eccezionale, una particolare bellezza o una particolare
manifestazione del male, la natura lo scova subito e lo estirpa."
"Sei benvenuto come una merda dentro una piscina."
L'intelligenza di cui ero dotato ha suppurato per mancanza di materia a cui applicarsi e ha preso strade diverse.
#35
Inviato 09 maggio 2020 - 18:47
#37
Inviato 12 agosto 2020 - 17:02
Poi ci sarebbe pure "Action" di Brass, una delle cose più scombinate e dadaiste prodotte dal cinema italico
Questo che roba è?
Un film di Brass con Luc Merenda, l'uomo più di legno del cinema bis italiano, che comunque in quanto a facce di legno non lesinava certo.
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