7 replies to this topic

[satyajit]

Alla fine è uscito o no? Uscirà prima o poi?
E' apparsa una mini-recensione di Paola Piacenza su IoDonna, ma a Milano il film non si è visto.
Avete notizie?

[scirocco]

Dovrebbe uscire tra poco. Qualche tempo fa rimasi folgorato da alcune foto di scena pubblicate sulle riviste specializzate all'indomani di Cannes e lessi che sarebbe stato certamente distribuito anche in Italia. Anch'io lo attendo con grande impazienza. Speriamo.

P.S. Il titolo originale turco è molto più intrigante: "Iklimlet". Ma, ahimè, non lo terranno mai...

[satyajit]

Ottimo, grazie.

[scirocco]

Aspettavo da molto tempo Climi (sottile titolo originale stravolto da un'infame traduzione): non mi ha deluso, ma nemmeno ho urlato al capolavoro.  Deserti e catene innevate, paesaggi (interiori) fotografati con l'occhio dell'anima. Una coppia si guarda, ma non riesce a vedersi. Lei è Bahar (l'eterea Ebru Ceylan) e sembra fatta di sole e neve. Racconta sogni come fiabe e la sua bellezza pura e accecante evapora lentamente ai bordi dell'inquadratura. Isa (lo stesso regista) l'accarezza, ma non la coglie. Solo la reciproca lontananza intreccia le loro anime. Cinema turco contemporaneo che respira Antonioni (con meno crudeltà e più magia) e Piavoli (poesia della natura): piani-sequenza intarsiati, ®umori ambientali, sfolgorante perfezione formale. Ceylan riprende il tema dell'incomunicabilità di "Uzak", suo interessante esordio, ma si lascia, forse, prendere troppo la mano da una ricerca estetica pericolosamente prossima alla vacuità. Nonostante questo pesante limite, il film è magnetico e misteriosamente affascinante (meravigliosa la sequenza finale), perchè cattura la luce segreta (mistica) degli agenti atmosferici legandola agli stati d'animo. Primi piani insistenti, fotogrammi dilatati che cercano (e trovano) l'esatta 'vibrazione' appena al di là del "margine" del quadro, poco oltre lo spazio e il tempo consentiti, nella penombra dello sguardo dove si forma il dubbio.

[satyajit]

Un appunto, proprio per fare i pignoli.
L'esordio del regista nonè Uzak; Ceylan aveva già realizzato due film. Il secondo,  Nuvole di maggio, si è visto fugacemente anche in italia.

[verdoux]

è un buon film, ne sono sicuro; quando lo ho visto ero scoppiato; dopo una settimana che facevo l'una di notte e dopo aver visto il grido due sere prima non lo ho apprezzato per quello che vale; però un po' di manierismo mi pare che ci sia;

[strangelove]

Un appunto, proprio per fare i pignoli.
L'esordio del regista nonè Uzak; Ceylan aveva già realizzato due film. Il secondo,  Nuvole di maggio, si è visto fugacemente anche in italia.

"Nuvole di maggio", e anche "Kasaba" si sono visti su rai sat. Il suo primo film (girato in b/n) l'avevo pure visto, ma non mi aveva detto molto.
"Il piacere e l'amore" (che brutta traduzione!) qui non è ancora arrivato.
"Uzak" però era davvero bello...