http://www.ondacinem...-d-autunno.html
La recensione c'è, quindi posso fare l'appello: Chi ha avuto occasione di vedere l'opera?
Lo chiedo perché sono alla ricerca di una chiave interpretativa per questa pellicola. Non nego un certo spiazzamento da parte mia.
Il lavoro di Balagov è sorprendentemente maturo e certosino. Parlo per cominciare degli apporti eccellenti di scenografie e sonoro (aspetto che mi ha colpito molto è l'attenzione ai dettagli, come il risuonare dei passi nella neve o il costante vocio dei vicini di casa nell'appartamento), dove si opera per sottrazione riuscendo per contrasto a restituire una ricostruzione storica vivida e vibrante.
E parlo poi del fondamentale ruolo della fotografia, eccezionalmente funzionale nei suoi cromatismi esasperati e nella sua matericità quasi rembrandtiana alla resa di un contesto contemporaneamente squallido e disperatamente vitale.
E infine, venendo alle scelte di regia, c'è questa vicinanza (tesnota?) quasi morbosa della macchina da presa alle protagoniste, sicuramente affine alla materia del film e al senso di contemporanea prossimità/soffocamento che sembra esserne l'essenza tematica. Per me difficile non pensare ai Dardenne, anche se lo sguardo di Balagov è meno realista e distaccato e più conturbante.
Tutto bene quindi?
Non saprei, perché se il film parte come un disincantato affresco corale sulle conseguenze della guerra, tutt'altro che seppellite al giro di boa della vittoria, evolve come un melò un po' forzato e ricattatorio, con momenti "pulp" (passatemi il termine) che mi hanno lasciato un po' freddo, ed approda infine a un dramma "sentimentale" (anche qui, si prenda con le pinze questa brutale semplificazione) che si concentra sul rapporto delle due protagoniste. Troppa carne al fuoco, si potrebbe dire, e un utilizzo forse disinvolto di un momento storico che avrebbe meritato di essere maneggiato in maniera un po' meno strumentale. È pur vero che il legame tra tragedia universale e traumi personali è più volte sottolineato dalla sceneggiatura, però il soggetto del film resta segnato da scarti un po' stridenti.
Certo si potrebbe anche leggerlo come una fiaba russa desolata e crudele, e forse in questo modo riuscirei a farmelo piacere di più. Per ora non so comunque. Non male, ma sospendo il giudizio in attesa di apporti chiarificatori dell'utenza di cultura medio-alta.
Ah e poi magari spiegatemi anche il perché di tutto questo verde. È un riferimento beffardo al fatto che il colore simboleggia la vita e la rinascita negate dalla crudezza della realtà? O semplicemente è il colore della stagione primavera 2020?
(qui una delle rare inquadrature senza verde)