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[Pietra Miliare] Mystic River (Eastwood, 2003)


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34 replies to this topic

#1 Jules

    Pietra MIliare

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Inviato 15 gennaio 2020 - 11:51

Sean, Dave e Jimmy da piccoli erano inseparabili, ma si sono persi di vista dopo un tragico evento che ha cambiato per sempre le loro esistenze: il rapimento di Dave da parte di due pedofili. A riunirli, 25 anni più tardi, è un'altra tragedia: l'omicidio della figlia maggiore di Jimmy. Sean, divenuto detective della polizia, è in servizio nella zona e viene incaricato del caso. Ma Jimmy, ex carcerato, non si fida della legge e inizia a indagare per conto suo; giorno dopo giorno, Dave finisce per essere il principale indiziato, ma altri conflitti e altri drammi devono ancora consumarsi...

 

 

mystic+river.jpg

 

 

La pietra miliare di OC

 


  • 9

#2 Tom

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Inviato 15 gennaio 2020 - 12:04

Per l'ennesima volta io dico che e' un gran film, ma neanche tra dieci migliori di Clintone.
 
Il personaggio di Robbins che quasi implora di diventare il capro espiatorio e' una scorciatoia narrativa e emotiva un po' facile.


  • 2

#3 ucca

    CRM

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Inviato 15 gennaio 2020 - 12:33

Me lo ricordi molto bello, dovrei rivederlo
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www.crm-music.com

 

Mettere su un gruppo anarcho wave a 40 anni.


#4 Perfect Prey

    Fumettaro della porta accanto

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Inviato 15 gennaio 2020 - 14:15

Concordo con Tom. Tra i primi 15.


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L'amour physique
Est sans issue

#5 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 15 gennaio 2020 - 14:42

mi sa che a 'sto giro avete preso un abbaglio (Tom e Maria intendo)


  • 0

In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#6 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 15 gennaio 2020 - 14:53

Per me invece è proprio tra i suoi migliori, con un finale di quelli che non si dimenticano

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  • 2

#7 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 15 gennaio 2020 - 15:14

Sono con Kris e la Signora, capolavoro nerissimo, tra i primi 5 Eastwood sicuramente, forse anche sul podio.


  • 1

#8 ucca

    CRM

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Inviato 15 gennaio 2020 - 15:14

Gli attori me li ricordo, tutti al loro meglio. Per il resto era un drammone di quelli tosti, simile a Prisoners giusto? Anche per la cosa del capro espiatorio che è sempre un pò uno scemotto.


  • 0

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#9 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 15 gennaio 2020 - 15:45

Sceneggiatura un po' furbina nel gioco di incastri psicologici ma la regia di Clint e le prove attoriali fanno dimenticare tutto. Se la gioca con A Perfect World.

 

perfect-world.jpg

 

altro capissimo


  • 2

Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

"simpatico comunque eh" (Fily, Forum Ondarock)

 

"passere lynchane che finiscono scopate dai rammstein"

"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
(Rocco Siffredi, videomessaggio sul web)


"Ah, dei campi da tennis. Come diceva Battiato nella sua canzone La Cura"


#10 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 15 gennaio 2020 - 16:15

ma perchè furbina? non volevi il bambino abusato? 


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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#11 Tom

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Inviato 15 gennaio 2020 - 16:21

SPOILERONI OVVIAMENTE...
 
Vi provvoggo: tra i finali dei film tratti da Lehane per me lo batte alla grande quello lacerante di "Gone Baby Gone". Li' si che spettatore e protagonista alla fine restano col dubbio, a meditare se quella fosse l'unica conclusione possibile. Li' si' che c'e' un vero innocente forse annientato dalla scelta del protagonista.
 
"Mistyc River" invece e' un teorema dove tutto e' costruito per arrivare a quella morte, spettacolarmente giustificata e persino liberatoria. Anche per la vittima, appunto, che per tutto il fim non sembra voler altro, e piu' che un omicidio e' quasi un colpo di grazia. Che POI si scopra che era innocente, non cambia sostanzialmente nulla, ne' per i personaggi ne' per lo spettatore. Amaro in bocca, ma tutto si e' risolto e ricomposto in un modo o nell'altro. E i veri colpevoli alla fine sono comunque scoperti e puniti.
Ed e' un gran film in questa sua ambiguita', sia chiaro.
Ma e' un film molto meno nero di quello che si dice. O meglio e' un film nero che ti dice che quel nero e' inevitabile perche' certi meccanismi sociali sono orribili, ma sono connaturati nell'uomo e nessuno e' innocente, neanche le vittime.
 
Le inquadrature finali: Bacon e Penn che si scambiano sguardi tra la folla sono cool, Casey Affleck, che resta li' come uno stronzo a chiedersi quante vite ha rovinato, no. ;)


  • 2

#12 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 15 gennaio 2020 - 16:40

scusa Tom, ma tu sposi il punto di vista del personaggio di Penn. Ma a me spettatrice tutta la vicenda di Robbins mi sconvolge. 


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In realtà secondo me John Lurie non aveva tante cose da dire... ma molto belle


#13 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 15 gennaio 2020 - 16:53

Non son d'accordo su nulla, a me sembra che alla fine non si ricomponga proprio un bel niente ma rimangano solo rovine, "semplicemente a volte le cose non vanno a posto" come ha sottolineato lo stesso Eastwood in diverse interviste.
E il fatto che Tim Robbins nel film sia assolutamente innocente, che non abbia fatto nulla per meritare nè la violenza, nè la morte ("potevamo esserci noi su quella macchina" ), cambia sostanzialmente tutto.
Ma poi come si fa a considerare giustificata e liberatoria la sua uccisione? :huh: Nonostante quello che gli è successo si è rifatto una vita, ha un figlio, una moglie, certo è indelebilmente segnato ma non cerca la morte, anzi i suoi tentativi di discolparsi quando ha ormai capito cosa sta succedendo sono una delle parti più terribili del film, semmai lo stesso Sean Penn è sia carnefice che vittima, straziato dalla morte della figlia è in qualche modo quasi costretto a compiere un atto tremendo, uccidere il suo amico d'infanzia, un crimine che sa benissimo non potrà mai essere perdonato od espiato cosa che rende la sua autoassoluzione ancora più patetica e desolata, per me veramente difficile pensare a qualcosa di meno cool.
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#14 Mr. Atomic

    Classic Rocker

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Inviato 15 gennaio 2020 - 20:57

e tra dieci migliori di Clintone.


Al primo posto sicuramente il Texano dagli occhi di ghiaccio
  • 0

#15 Kerzhakov91

    Born too late

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Inviato 15 gennaio 2020 - 21:19

Sono con Kris e la Signora, capolavoro nerissimo, tra i primi 5 Eastwood sicuramente, forse anche sul podio.

 

Togli il forse, per me è addirittura un serio candidato per il primo posto. 


  • 0
Firma-Damon-2005.jpg

 

 


#16 PinkFreud

    Jung Last

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Inviato 15 gennaio 2020 - 21:31

sempre abbandonato dopo mezz'ora o giù di lì. Non mi piace.


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Ja196z8.jpg

superstereo!

*lastfm*

 

 


#17 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 15 gennaio 2020 - 23:31

Per l'ennesima volta io dico che e' un gran film, ma neanche tra dieci migliori di Clintone.


Be' allora snocciola sti dieci meglio

A latere: per me (per me) rimane sempre, in un certo tipo di approccio critico, un bias di fondo: il soffermarsi più sugli eventi che sul come vengono narrati.
Ergo per me MR è un 10 cum laude
  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#18 Tom

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Inviato 16 gennaio 2020 - 07:17

A latere: per me (per me) rimane sempre, in un certo tipo di approccio critico, un bias di fondo: il soffermarsi più sugli eventi che sul come vengono narrati.

 

Stavo per venire a scrivere la stessa esatta cosa. asd
Cioe' che a me sembra che vi fate distrarre dalla materia dolorosa di Lehane e non vedete il cinismo "spietato" con cui e' messa in scena. Ancora: non e' che non ci sia pieta' e dolore nel personaggio di Robbins, ma e' la pieta' e il dolore che si riservano a un cane contagioso che deve essere abbattuto. E sulla questione il personaggio di Sean Penn e' molto meno convinto di quanto non lo sembri il film in se'. Una visione fascinosamente "pericolosa" che mi intriga e che molti fan mi sembrano non notare, preferendo una lettura in fin dei conti piu' "tranquilla". Ma anche una visione che Eastwood non porta fino in fondo, come invece fa nel successivo "Million Dollar Baby", altrettanto cinematograficamente cinico, ma molto piu' onesto nel suo essere apertamente un melodramma (e poi quando Clint si mette in scena i suoi film ritrovano quell'umanita' un po' suonata che il suo cinema post-2000 per me ha un po' perso - discorso gia' fatto).

 

Va beh, la mia l'ho detta, la pianto qui. Anche perche' - ribadisco - il film mi piace molto, quindi e' un po' surreale discutere solo sul fatto che non lo ritengo uno dei migliori film del regista.

 

 

Per l'ennesima volta io dico che e' un gran film, ma neanche tra dieci migliori di Clintone.


Be' allora snocciola sti dieci meglio

 

 

Non e' quello il punto, ma comunque per me ce ne sono giusto quindici prima di MR:

 
Lo straniero senza nome (High Plains Drifter) (1973)
Il texano dagli occhi di ghiaccio (The Outlaw Josey Wales) (1976)
L'uomo nel mirino (The Gauntlet) (1977)
Bronco Billy (1980)
Honkytonk Man (1982)
Il cavaliere pallido (Pale Rider) (1985)
Gunny (Heartbreak Ridge) (1986)
Bird (1988)
Cacciatore bianco, cuore nero (White Hunter Black Heart) (1990)
Gli spietati (Unforgiven) (1992)
Un mondo perfetto (A Perfect World) (1993)
Mezzanotte nel giardino del bene e del male (Midnight in the garden of Good and Evil) (1997)
Million Dollar Baby (2004)

Lettere da Iwo Jima (2006)
Gran Torino (2008)

 

Forse solo "L'uomo nel mirino" e "Lettere da Iwo Jima" sono trattabili. Anzi no, il primo e' meravigliosa anarchia anni 70, me lo tengo stretto.


  • 1

#19 signora di una certa età

    old signorona

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Inviato 16 gennaio 2020 - 08:06

No, non lo vedo questo cinismo. Perché c'è lo sguardo "terzo" del personaggio di Bacon.
Mi sfugge anche il "cinematograficamente cinico" riferito a Million Dollar Baby.
Dai, spiega :)
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#20 Earl Bassett

    se ci dice bene finiamo nella merda

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Inviato 16 gennaio 2020 - 08:18

Nemmeno io lo vedo sto cinismo anche se è certo un film molto duro e radicale, manco il Robbins cane contagioso che deve essere abbattuto, è un uomo che ha sofferto e che cerca una disperata tregua interiore coi suoi fantasmi e che viene ricompensato con una morte ingiusta e insensata,

Se c'è una visone del personaggio in questo senso si identifica col giudizio del quartiere dove vive non certo con quello del regista che anzi usa una pietas raggelata per tutti i protagonisti sensa scorciatoie o furberie che secondo me sono invece presenti nei due capolavori successivi Million Dollar Baby (la sgradevolezza di tutti i personaggi di contorno, dalla famiglia alle rivali che sottolinea in maniera anche esagerata il rapporto puro tra i due protagonisti) e Gran Torino, film bellissimo ma certo anche più furbo e se vogliamo piacione.


  • 2

#21 Tom

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Inviato 16 gennaio 2020 - 08:21

Mi sfugge anche il "cinematograficamente cinico" riferito a Million Dollar Baby.
Dai, spiega :)

 
Nel senso che Million Dollar Baby non si risparmia nessun effetto ed effettaccio per incanalare l'emotivita' del pubblico. Lo fa anche in maniera piu' pesante di Mystic River, ma lo fa all'interno di una storia scopertamente melodrammatica, e un tot di ricattatorio e' parte integrante del genere. Poi lo fa su un tema parecchio scomodo e sgradevole, ma questo pure Mystic River.
  • 1

#22 Perfect Prey

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Inviato 16 gennaio 2020 - 08:32

Quando il collega di Bacon gli/si chiede "ma cosa gli hanno fatto in quell'auto" dopo aver visto Robbins, lì non c'è nessuna pietas, solo malcelato orrore per quell'uomo.
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#23 lazlotoz

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Inviato 16 gennaio 2020 - 08:46

Me lo son messo su stanotte dopo aver letto quel che avete scritto. Lo ricordo bellissimo altroché.

 

Ma l'incipit mi ha stupito per essere davvero scarso per certi versi. E che mostra certe ingenuità americane nel far cinema.

Molto ben fatto il discorso dei tre percorsi, che sono percorsi emotivi, di vita, che porteranno alla storia. C'è una schematicità di fondo che è giustificabile, sono presi per blocchetti quando diventano adulti ("ehi spettatore! erano loro tre bambini che son grandi, ti ricordo anche bene i nomi così ti sai orientare!). A me quel modo lì mi imbarazza un po' perché c'è sempre quella sensazione che qualcuno mi stia prendendo per scemo. Ma ok è pure molto utile.

Però quando quella schematicità diventa quasi parodistica: "ehi spettatore! guarda hanno scritto sul cemento i loro nomi e Dave non ha concluso il suo nome... capisci? E nella prima scena di Dave da adulto dove lo facciamo passare? Proprio davanti a quella scritta lì, così ti è proprio tutto chiaro, fino all'ultima informazione". Un po' mi cala, perché secondo me potevano giocarsela pure un po' dopo quella scena, o lasciarla sullo sfondo. Invece così è proprio giocare con due spicci.

 

Detto questo, il film poi cresce e diventa altro. Ma questa roba dell'incipit così rigido non la ricordavo e mi ha dato parecchio fastidio.


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#24 Earl Bassett

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Inviato 16 gennaio 2020 - 08:48

Quando il collega di Bacon gli/si chiede "ma cosa gli hanno fatto in quell'auto" dopo aver visto Robbins, lì non c'è nessuna pietas, solo malcelato orrore per quell'uomo.

 

Non mi sembra, ma in ogni caso stai confondendo il punto di vista di Bacon con quello del regista che è sempre lucidissimo nel tratteggiare con poche incisive pennellate i sentimenti e le dinamiche terribili e violente del quartiere (tra cui sicuramente anche il misto di orrore, pietà e di involontario, malcelato disprezzo per il personaggio di Robbins),  il tutto grazie a uno sguardo per lui abbastanza inedito ma efficacissimo, è uno sguardo esterno, dall'alto, sottolineato dalle molte riprese aere che vanno poi a stringere inesorabilmente su fatti e personaggi, pietoso ma inflessibile, mai condiscente o complice.

Pensare che il discorso di Eastwood si identifichi con qualcuno dei personaggi per me vuol dire proprio non aver capito il film.


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#25 Earl Bassett

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Inviato 16 gennaio 2020 - 08:57

Me lo son messo su stanotte dopo aver letto quel che avete scritto. Lo ricordo bellissimo altroché.

 

Ma l'incipit mi ha stupito per essere davvero scarso per certi versi. E che mostra certe ingenuità americane nel far cinema.

Molto ben fatto il discorso dei tre percorsi, che sono percorsi emotivi, di vita, che porteranno alla storia. C'è una schematicità di fondo che è giustificabile, sono presi per blocchetti quando diventano adulti ("ehi spettatore! erano loro tre bambini che son grandi, ti ricordo anche bene i nomi così ti sai orientare!). A me quel modo lì mi imbarazza un po' perché c'è sempre quella sensazione che qualcuno mi stia prendendo per scemo. Ma ok è pure molto utile.

Però quando quella schematicità diventa quasi parodistica: "ehi spettatore! guarda hanno scritto sul cemento i loro nomi e Dave non ha concluso il suo nome... capisci? E nella prima scena di Dave da adulto dove lo facciamo passare? Proprio davanti a quella scritta lì, così ti è proprio tutto chiaro, fino all'ultima informazione". Un po' mi cala, perché secondo me potevano giocarsela pure un po' dopo quella scena, o lasciarla sullo sfondo. Invece così è proprio giocare con due spicci.

 

Detto questo, il film poi cresce e diventa altro. Ma questa roba dell'incipit così rigido non la ricordavo e mi ha dato parecchio fastidio.

 

La scena di Dave adulto che viene presentato subito davanti a quella scritta è utile per delineare immediatamente il personaggio con un'inquadratura, la sua vita si è fermata lì, a quel giorno, è claustrofobicamente imprigionato nel passato nonostante cerchi disperatamente una via d'uscita, metterla dopo non avrebbe avuto senso secondo me.

Poi non è che mi interessino  molto le presunte magagne dei film alla visone X, qualunque film, soprattutto drammi tesi come questi ci perde alla distanza, in questo caso mi basta ricordare il pugno nello stomaco alla prima visione al cinema per amarlo e tenermelo stretto.


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#26 John Trent

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:16

Io sto dalla parte di The Man, sottolineando anche il fatto che si sottovaluti troppo la prima visione, in p.v. chiunque si identifica col personaggio di Tim Robbins, rivisto recentemente con la mia compagna che non l'aveva mai visto, ad un certo punto, quasi pregandomi, mi ha chiesto "Dimmi che non l'ammazzano dai!"...
Non vedo ambiguità, né cinismo, se si sta con Tim Robbins il finale è un bel cazzottone: il danno e la beffa. Poi certo è un film di trama, di narrazione estrema e dunque a carte già scoperte si legge bene come il tutto sia retto da un binario che deve portare a quel finale (compresa qualche evidenziazione didascalica, unica mozione che appoggio), però, per me, le didascalie spiegano in senso opposto rispetto a quello percepito dai dubbiosi e cioè: "Ciao sono Clint guarda come questi stronzi e violenti criminali annientano un pover uomo che è diventato tale solo per uno scherzo del caso".
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#27 signora di una certa età

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:20

Quando il collega di Bacon gli/si chiede "ma cosa gli hanno fatto in quell'auto" dopo aver visto Robbins, lì non c'è nessuna pietas, solo malcelato orrore per quell'uomo.

Non ricordo la scena in particolare ma Eastwood sta descrivendo un microcosmo che ha ricostruito il suo equilibrio sul pensiero "questa cosa a me non potrà mai succedere" e di conseguenza sul "in qualche modo se l'è cercata, è colpa sua". Secondo me in maniera molto efficace anche grazie a delle interpretazioni SUPERLATIVE. Bacon sta con un piede dentro e uno fuori da questa situazione. Clint si lasciA scappare qualche didascalismo? boh, io non me ne sono accorta :)


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#28 kristofferson

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:24

Nelle intenzioni di Eastwood è chiaro che quello di Robbins è il personaggio più vulnerabile e il centro emotivo della storia. Perdita dell’innocenza e personaggi segnati dall’ingiustizia: tutto il film gira intorno a questo.


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#29 John Trent

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:25

Il didascalismo sta nell'evidenziare certi passaggi di trama, ma è proprio un vizio del cinema di intrattenimento, vuole farsi capire proprio anche dal più scemo, dovrebbero fare le versioni senza parafrasi per chi vuole. L'altra sera ad es guardavo tropic thunder e anche lì spesso ad una gag visuale (chiarissima per qualsiasi normodotato) seguiva un breve dialogo che spiegava la battuta.
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#30 Earl Bassett

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:33

Ma a me non sembra manco che Eastwood didascaleggi molto eh, è un film anzi abbastanza spiccio, il dramma è nelle azioni e nei fatti, le sottolineature sono molto poche i realtà e sempre ben inserite nella trama che rimane ammirevolmente fluida nonostante la pesantezza degli argomenti trattati che si sarebbero ben prestati a facilonerie e patetismi assortiti.


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#31 kristofferson

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:37

Didascalico anch'io direi proprio di no, visto che tra l'altro chiude con un finale completamente aperto a libera interpretazione del pubblico.
  • 1

#32 lazlotoz

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:39

 

Me lo son messo su stanotte dopo aver letto quel che avete scritto. Lo ricordo bellissimo altroché.

 

Ma l'incipit mi ha stupito per essere davvero scarso per certi versi. E che mostra certe ingenuità americane nel far cinema.

Molto ben fatto il discorso dei tre percorsi, che sono percorsi emotivi, di vita, che porteranno alla storia. C'è una schematicità di fondo che è giustificabile, sono presi per blocchetti quando diventano adulti ("ehi spettatore! erano loro tre bambini che son grandi, ti ricordo anche bene i nomi così ti sai orientare!). A me quel modo lì mi imbarazza un po' perché c'è sempre quella sensazione che qualcuno mi stia prendendo per scemo. Ma ok è pure molto utile.

Però quando quella schematicità diventa quasi parodistica: "ehi spettatore! guarda hanno scritto sul cemento i loro nomi e Dave non ha concluso il suo nome... capisci? E nella prima scena di Dave da adulto dove lo facciamo passare? Proprio davanti a quella scritta lì, così ti è proprio tutto chiaro, fino all'ultima informazione". Un po' mi cala, perché secondo me potevano giocarsela pure un po' dopo quella scena, o lasciarla sullo sfondo. Invece così è proprio giocare con due spicci.

 

Detto questo, il film poi cresce e diventa altro. Ma questa roba dell'incipit così rigido non la ricordavo e mi ha dato parecchio fastidio.

 

La scena di Dave adulto che viene presentato subito davanti a quella scritta è utile per delineare immediatamente il personaggio con un'inquadrature, la sua vita si è fermata lì, a quel giorno, è claustrofobicamente imprigionato nel passato nonostante cerchi disperatamente una via d'uscita, metterla dopo non avrebbe avuto senso secondo me.

Poi non è che mi interessino  molto le presunte magagne dei film alla visone X, qualunque film, soprattutto drammi tesi come questi ci perde alla distanza, in questo caso mi basta ricordare il pugno nello stomaco alla prima visione al cinema per amarlo e tenermelo stretto.

 

 

Sì, quello che dici all'inizio è chiaro. Ma secondo me è proprio quell'essere troppo chiaro che un po' mi fa storcere il naso. Avete detto didascalicità, forse è quella. Non so. 

Forse è un difetto di poco conto per un filmone come questo. Però nel rivederlo m'è saltato all'occhio. Sulla questione visione X, invece, non son d'accordo affatto. 


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#33 Earl Bassett

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Inviato 16 gennaio 2020 - 09:50

Boh, io l'inzio me lo ricordo potentissimo, parte e sei già nell'incubo, un incubo tanto più terribile perchè descritto in maniera dolorosamente reale, un incubo da cui, Eastwood è subito chiarissimo, non si è usciti neanche trent'anni anni dopo, la famosa scritta sul marciapiede che ti ha dato tanto fastidio...

Ricordo pochi film prima di questo partire in maniera così sconvolgente e drammatica, dopo magari di più ma proprio perchè hanno inglobato la lezione di MR la cui influenza nel cinema americano è abbastanza fondamentale per quantora generalmente sottostimata.


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#34 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 16 gennaio 2020 - 14:00

è un grande film perché eastwood è un grande regista, ma è un grande film perché ha un gran bel romanzo alla base. e tutto questo nichilismo da noir in verità è ben poco eastwoodiano , ma è molto nelle corde di lehane. fa bene tom a fare paragoni con il film di ben affleck, perché pur essendo due film diversi e con due mani diverse all'opera (sarebbe ingiusto paragonare il giovane ed esordiente affleck con il veterano eastwood, ma per me gone baby gone è un gran bel film), le similitudini sono notevoli perché la fonte alla base è la stessa, cioè la penna di dennis lehane. in fondo eastwood un altro film così crudele e duro non l'ha mai fatto. è un film soffocato da una coltre di pessimismo ed oppressione deterministica che non lascia spazio ad alcuna speranza, spietatamente darwiniano nel mostrare un mondo nel quale i più forti, i più "malvagi", sopravvivono e i deboli, gli "sconfitti", sono destinati a soccombere. nessuno può scappare a se stesso, al proprio ruolo: jimmy è destinato ad essere un criminale, nonostante abbia cercato di raddrizzare la propria vita; dave è impossibilitato a vivere una vita normale, nonostante gli sforzi per dissimulare la propria sofferenza dietro alla routine familiare; e l'assassino della figlia di jimmy non può che essere il figlio di solo ray harris, perché il sangue non è acqua e le colpe dei padri non possono che ricadere sui figli. non c'è speranza, non c'è redenzione, non c'è salvezza
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#35 Seattle Sound

    Non sono pigro,è che non me ne frega un cazzo.

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Inviato 16 gennaio 2020 - 15:48

 è un film soffocato da una coltre di pessimismo ed oppressione deterministica che non lascia spazio ad alcuna speranza, spietatamente darwiniano nel mostrare un mondo nel quale i più forti, i più "malvagi", sopravvivono e i deboli, gli "sconfitti", sono destinati a soccombere. nessuno può scappare a se stesso, al proprio ruolo: jimmy è destinato ad essere un criminale, nonostante abbia cercato di raddrizzare la propria vita; dave è impossibilitato a vivere una vita normale, nonostante gli sforzi per dissimulare la propria sofferenza dietro alla routine familiare; e l'assassino della figlia di jimmy non può che essere il figlio di solo ray harris, perché il sangue non è acqua e le colpe dei padri non possono che ricadere sui figli. non c'è speranza, non c'è redenzione, non c'è salvezza

 

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Alfonso Signorini: "Hai mai aperto una cozza?"
Emanuele Filiberto: "Sì, guarda, tante. Ma tante..."
(La Notte degli Chef, Canale 5)

 

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"Io ho sofferto moltissimo per questo tipo di dipendenza e credo di poterlo aiutare. Se qualcuno lo conosce e sente questo appello mi faccia fare una telefonata da lui, io posso aiutarlo"
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