31 replies to this topic

[Damy]

Ho fatto un paio di ricerche e non ho trovato nulla di sostanzioso, davvero non c'era un topic su di lui? Io tra l'altro l'ho scoperto alquanto in ritardo - tramite la Eglo Records per la quale incide Fatima <3 - ma il suo debutto ufficiale su Lp Elaenia (2015) è davvero un bellissimo disco e col tempo mi voglio esplorare il resto della discografia quindi dite pure la vostra. Questa la copertina del nuovo album:

 

 

Mi piace tanto il singolo di lancio Last Bloom, con questi electronics pullulanti che sembra quasi ti poterli toccare con mano:

 

 

Ovviamente il videoclip annesso fa la sua parte - da ieri esiste pure il making of che ti fa apprezzare ancor di più il lavoro che ci sta dietro, tra droni, laser, acquari e broccoli.

 

Il secondo pezzo in anticipo - LesAlpx - è una felpata cavalcata techno che sul finale si fa drammatica e calza con la stagione:

 

 

In linea con i bei vecchi tempi andati il pezzo è corredato da una b-side - Coorabell - che non sarà inserita nell'album.

 

Crush esce il 18 ottobre.

[Moreno Saporito]

io l'ho ascoltato di recente perché domani ci sarebbe un concerto con lui, Colleen, ecc ecc ecc; paloZ dice che non fa per me perché le persone che vanno alla Fondazione Prada saranno lì per i motivi sbagliati ma ormai mi pare che sia una costante di molti concerti di nomi recenti (fanno eccezione forse le band più viscerali) ---- probabilmente entro, guardo Colleen (alle 8) e me ne vado perché ho un obbligo familiare ma, se riesco a risolvere nel pomeriggio, rimango

 

comunque mi piace molto, è elegante e sperimentale assieme

[Damy]

Non stento a credere che FP possa avere un pubblico un po' fighetto, per quel che ho ascoltato io mi pare tutto molto elegante, pulito e ben eseguito anche nei momenti più orientati al dancefloor. Ma un po' come per Four Tet (altro tipetto del circolino), ci sono momenti della stagione dove questa musica proprio ci sta. E per quanto sia tutto elettronico, io dietro un disco come Elaenia almeno ci sento un gusto compositivo quasi "sinfonico", che poi si presta anche ad un ascolto più attento e ponderato.

[Moreno Saporito]

Non stento a credere che FP possa avere un pubblico un po' fighetto,  

 

penso dipenda più dal posto e dal tipo di concerto che da lui, sarà uno di quegli eventi a cui presenziano tante persone che non hanno idea dei nomi che suonano, vabbeh ma non me ne frega nulla, tanto, per un motivo o per l'altro, alla mia età ti senti un disadattato a qualunque concerto in Italia, se posso rimanere lo faccio volentieri, per ora  mi hanno detto che Colleen suona alle 8 e dovrei sicuramente riuscire ad esserci, vediamo a che ora Floating Points, degli altri manco mi interessa per cui spero che sia subito dopo o appena prima

[matt]

se ne parlò nel topic del Tunz Tunz.

alcuni singoli/EP che mi piacciono molto:

Wires

Vacuum EP

Nuits Sonores / Nectarines

King Bromeliad

Bello anche il citato LP Elaenia

[piersa]

A novembre a Torino (pure Fatima)

[B3LYP]

Mi è sempre piaciuto nel primo periodo, la parte prima di Elaenia in cui faceva ancora musica più sulla scia del divertimento. È un po' anche il suono a cui sta cercando di tornare con LesAlpx/Coorabell.

 

EX:

Shadows EP che viene dal periodo in cui faceva ancora computational biology e il suono era più scuro e cupo.

Nuits Sonores

[markmus]

 

chiaro, no?

[100000]

Quando vedo ste cose, come anche lo studio di Trent mi viene un po' da piangere.

[Damy]

Avevo aperto il topic e poi a disco uscito non ci ho più scritto nulla, ma la verità è che non mi è piaciuto molto

 

Le atmosfere tutto sommato non sono male, ma quando parte il solito ritmo techno in 4/4 lo trovo davvero poco ispirato. Capisco ovviamente la ricerca, la scienza e lo studio fatto dietro (fighissimo il video poco sopra), ma all'ascolto vero e proprio mi sembra che ci manchi l'anima - o almeno quel tiro che dia un po' di sfogo al tutto.

[Cyclo]

Avevo aperto il topic e poi a disco uscito non ci ho più scritto nulla, ma la verità è che non mi è piaciuto molto

 

Le atmosfere tutto sommato non sono male, ma quando parte il solito ritmo techno in 4/4 lo trovo davvero poco ispirato. Capisco ovviamente la ricerca, la scienza e lo studio fatto dietro (fighissimo il video poco sopra), ma all'ascolto vero e proprio mi sembra che ci manchi l'anima - o almeno quel tiro che dia un po' di sfogo al tutto.

 

Anch'io l'ho ascoltato un paio di volte, ispirato da questo topic, ma mi ha detto veramente poco. Al punto che nemmeno mi ricordo in cosa non mi fosse piaciuto: provo a dargli un'ultima possibilità, tanto per provarci.

[Sleepyhead]

Ma di questo dico con Pharoah Sanders e la London Symphony Orchestra? Ne parlano tutti tranne che su Ondarock.

 

[wago]

Sta per uscire la recensione.
Io devo ancora sentirlo, mi sa che è talmente overhyped che non riuscirò nemmeno a odiarlo per l'eccessivo hype: finirà per piacermi e basta, ma ascoltarlo potrebbe in effetti essere utile

[paloz]

Si fa ascoltare, ma non ho capito il gran clamore, se non per l'enorme fattore hype cumulativo dato dal ritorno di Sanders dopo eoni e la presenza di Floating Points e la LSO. Sonorità carezzevoli e assai ripetitive, secondo me poco potabili persino per il pubblico del minimalismo "standards" (Reich, Glass) - c'è quasi un'aria feldmaniana e da tardi Talk Talk. A ben vedere tutte cose che con me dovrebbero averla vinta da subito, e invece al primo ascolto mi ha lasciato un po' indifferente. Riproverò.

[wago]

Beh è la somma di hype dai, e anche il fatto che tendenzialmente chi ne tesse le lodi ha in passato salutato Floating Points come mezzo genio senza essere al corrente dell'esistenza di una scena intera che fa cose analoghe. Vabbè qua parlo in veste di rosicone. Sentirò il disco, a me le cose sue precedenti non spiacciono.

[Damy]

Anch'io l'ho trovato incredibilmente ripetitivo, sembrano nove variazioni sullo stesso tema. Molto bello ovviamente il sound ma mi aspettavo qualcosa di più avvincente vista la presenza di Sanders, invece di fatto è roba molto minimale e da pubblico modern-classical. 

[Sleepyhead]

Le aspettative e i chiacchiericci sono il male, specie per un disco del genere, semmai si potrebbe discutere sul perché sta avendo così tanto risalto rispetto ad altre opere speculari. Ha una formula più accessibile? Effetti da Lockdown? Non credo sia nemmeno una questione di nomi altisonanti dentro, se si guarda al passato si trovano collaborazioni simili che nessuno ha celebrato.

 

Le divisioni in movimenti sono in effetti un po' ingannevoli per quello che è a tutti gli effetti un flusso unico.

[wago]

Oh io l'ho appena finito di ascoltare, l'ho trovato molto suadente e scorrevole ma al contempo anche assai poco brillante — diciamo pure parecchio noioso. Meglio le cose precedenti (in coda mi è partito un pezzo da Crush e ho fatto un mezzo salto sulla sedia): almeno erano non propriamente originali ma decisamente più incisive in fatto di capacità di intrattenimento. Qua è tutto una broda liquida senza reali picchi o anche soltanto una qualche peculiarità a livello di emozioni trasmesse (non è Terry Riley, insomma). Boh magari ci riproverò, ma mi sa che non sarà a breve.

 

ps. Per indovinare le ragioni profonde degli hype servirebbero doti divinatorie che francamente non ho mai sviluppato; volendo pensar male si potrebbe azzardare che questo è uno di quei dischi che fan sentire l'ascoltatore molto intelligente e cool senza al contempo richiedere alcun reale adattamento alla musica proposta. Senz'altro ciò aiuta.

[Damy]

Un primo aspetto banalmente importante è la distribuzione che c'è alle spalle: la Luaka Bop ha il suo giro ben definito, la LSO attira tutto il mondo della classica, mentre sia Floating Points che Sanders sono ampiamente conosciuti e rispettatissimi nei rispettivi ambiti, quindi se metti tutto assieme vengono fuori almeno quattro uffici stampa in grado di distribuire questo disco a tutte le testate che contano qualcosa.

 

 

Circa il suo successo nell'ambiente per così dire "nostro", direi che FP è un produttore/compositore elettronico in grado di spingersi un pochino oltre il solito circolo (linfatti lo conosco pure io ), mentre Sanders è quella ciliegina sulla torta che dà al pacchetto il tocco afro necessario per l'era identity politics. Tra l'altro quest'ultimo viene spesso citato come ispirazione da praticamente tutti i jazzisti più noti nell'ambiente indie degli ultimi anni (gli inglesi, Kamasi etc) quindi anche solo per associazione secondo me la gente almeno un click ce lo butta. Io stesso del resto ho fatto esattamente così...

[wago]

Però bella copertina, questo lo concedo.

[paloz]

A me ha ricordato distintamente, in tutto e per tutto (escluse le elevazioni del sax), il lavoro registrato nel 2018 da Kim Myhr con la Australian Art Orchestra, che ovviamente nessuno si è cagato a parte qualche seguace della Hubro. Come a dire, se cercate un mood simile e volete anche qualche soluzione formale un attimino più variegata, è questa la cosa da ascoltare. 

[kingsleadhat]

Io l'ho approcciato beonamente ignaro dell'eventuale (anzi, prevedibile) hype sviluppatosi altrove e devo dire che mi è piaciuto tanto-tanto. Leggere LSO ad un primo acchito mi aveva lasciato un attimo perplesso pensando ad un assemblage di nomi sovraccaricato, invece, banalmente, funziona. Mi pare un lavoro quintessenzialmente sulle coordinate minimaliste tradizionali - sterzato con gentilezza solo sul sesto movimento. E'  spazioso, meditativo in una maniera precisa come l'avrebbe voluto solo Sanders, aperto come le produzioni FP (che ovviamente non è un pischello qualunque e iniziai ad apprezzare per lavori su pezzi come questo).

 

Ora non saprei dire quanto il risultato sia unico in termini assoluti, mi fido del naso di paloz, ma a prescindere lo trovo un album sincero e direi anche, nel suo piccolo (?),  epocale, dal momento che Sanders non è personaggio da tre dischi all'anno né uno che si presta facilmente fuori dalla sua nicchia di affiliati. Insomma, meriterebbe un cero indipendentemente, non guasta il fatto che sia anche un gran disco.

[Gozer]

Ma di questo dico con Pharoah Sanders e la London Symphony Orchestra? Ne parlano tutti tranne che su Ondarock.

 

Appunto, c'eravamo salvati.

[paloz]

wago ti hanno commentato su RYM

 

wago review easily one of the worst I've seen in a while

[wago]

Me lo appunto come medaglia

 

(in effetti c'erano almeno due errori grammaticali)

[wago]

Sono un po' fuori dal giro e non avevo idea che esistesse such a thing as un "listening party"

 

 

Il livello di bestemmia suscitatomi è paragonabile a quello riscontrato stamattina uscendo di casa e trovandomi questo davanti alla porta.

[solaris]

accidenti a te wago, m'hai fatto andare di traverso il pranzo

[solaris]

Comunque mi avete incuriosito (accidenti anche all'hype) e a me è piaciuto abbastanza, me lo aspettavo molto più minimal fighetto invece è sì fighetto ma anche interessante tra jazz, accenni di scat, l'orchestra che a un certo punto apre tutto e quei giri sotto un po' alla hosianna mantra.

[hexen]

io sono con kingsleadhat, mi è piaciuto molto e non ero partito con le migliori intenzioni non avendo mai apprezzato particolarmente floating points ma devo ammettere innanzitutto che il motivo che si ripete per tutto il disco lo avrei ascoltato volentieri anche per altre tre ore.

tutta la prima parte del disco scorre così naturalmente (complice di sicuro anche aver trovato il momento giusto per ascoltarlo) che non mi ero neanche accorto che il primo movimento fosse finito da un pezzo e trova un suo climax naturale verso il quinto/sesto movimento, fino a qui è preponderante l'interpretazione di sanders ed è la metà più riuscita per me, ricca di vertici emotivi; nella parte finale mi è sembrata uscire di più la mano di floating points e (almeno al primo ascolto) mi è calato un po, ci ritorno di sicuro.

 

a tratti mi ha ricordato the pavillion of dreams.

 

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A me ha ricordato distintamente, in tutto e per tutto (escluse le elevazioni del sax), il lavoro registrato nel 2018 da Kim Myhr con la Australian Art Orchestra, che ovviamente nessuno si è cagato a parte qualche seguace della Hubro. Come a dire, se cercate un mood simile e volete anche qualche soluzione formale un attimino più variegata, è questa la cosa da ascoltare. 

 

di myrh ho apprezzato molto la collaborazione del 2016 con jenny hval e la trondheim jazz orchestra, questo me lo sono perso, me lo segno.
 

[Sleepyhead]

https://www.esquire....562r8ylkqRFekHY

 

Forse è giusto farlo decantare un po' anche se istantaneamente a me è piaciuto molto quindi non so quanto certi discorsi possono valere.

 

E' un disco meditativo e accogliente, e probabilmente di questi tempi può impattare diversamente su alcune persone, tanto che viene da accostarlo banalmente al Brian Eno che ti parte in sottofondo su Youtube quando sei in smartworking.

[100000]

a un primo ascolto mi ritrovo nel commento di solar: non sarà un capo, ma mi piace lo stesso (sarà anche che non sono stato esposto all'hype se per interposta persona tramite i vostri commenti)

[Sleepyhead]

https://www.ondarock...so-promises.htm

 

Mi aspettavo una bocciatura e invece.