A me verrebbe da chiedere un'altra cosa: quand'è che un film si può definire "grottesco"?
Dalla definizione letterale della Treccani:
grottésco agg. e s. m. [der. di grottesca] (pl. m. -chi). – 1. agg. Stranamente e bizzarramente deforme, riferito in origine alle pitture parietali dette grottesche (v. la voce prec.), e poi in genere a tutto ciò che, per essere goffo, paradossale, innaturale, muove il riso pur senza rallegrare: figura g.; aspetto g.; una situazione g.; un tipo, un personaggio g.; talvolta con valore spreg.: un’architettura grottesca. 2. Con uso sostantivato: a. La particolare situazione, e insieme la sensazione, prodotta da ciò che è paradossale, sproporzionato, strano: dare nel g.; cadere nel g.; una descrizione che rasenta il g.; c’è del g. in tutto questo! b. In letteratura, è uno degli aspetti del comico, che nasce da uno squilibrio, da una sproporzione voluta fra gli elementi rappresentativi (per es., la morte di Morgante nel poema del Pulci), o dal contrasto fra la drammaticità, la grandiosità della rappresentazione obiettiva di un personaggio e lo spirito parodistico o satirico nel quale lo scrittore lo immerge o con cui risolve inaspettatamente una situazione non comica (come, per es., in taluni episodî del Don Chisciotte, o dei poemi cavallereschi italiani). c. Teatro del grottesco, genere di rappresentazioni teatrali che, nel primo dopoguerra, erano intese a ironizzare certi aspetti o situazioni della vita borghese e del teatro che ad essa fino allora si era ispirato; la denominazione è un’estensione del sottotitolo – Grottesco in 3 atti – della commedia di L. Chiarelli La maschera e il volto (1916). 3. Come vero e proprio s. m.: a. Variante ant. di grottesca. b. Commedia appartenente al «teatro del grottesco». c. In tipografia, tipo di ornato con figure, animali, foglie, fiori, frutti intrecciati in forme capricciose e bizzarre. Anche, nome di un carattere tipografico di fantasia, con asta di spessore uniforme, derivato dal carattere etrusco. ◆ Avv. grottescaménte, in modo grottesco, cioè ridicolo e paradossale: si mise a ballare zoppicando grottescamente; s’era grottescamente paludato da imperatore romano; le sue declamazioni risuonavano grottescamente in quell’atmosfera di baldoria.
Il grottesco però non necessariamente coincide con l'onirico, anche se in certi casi può esserci tale corrispondenza. Come Possession di Zulawski, giusto per fare un esempio.