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The Rider - Il Sogno Di Un Cowboy (Chloé Zhao)


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2 replies to this topic

#1 verdoux

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Inviato 12 settembre 2019 - 09:28

Se dovessi dire qual è lo sport più stupido del mondo non esiterei a scegliere il rodeo. Sempre che possa essere considerato uno sport e ammesso che sia l'uomo e non il cavallo quello che fa sport. Lascio perdere la variante coi tori perché siamo alla demenza pura. Ma che razza di sport è quello che ha come obiettivo quello di non cadere da un cavallo imbizzarrito e restare in sella per almeno 8 secondi: se resisti in sella hai superato la prova, anche se la maggior parte delle prove si conclude con un capitombolo. Ci si può far male, anche molto male, si può rimanere menomati o peggio paraplegici. Il film parte proprio da qui, un cowboy in convalescenza, cui è fatto divieto di tornare in sella, che assiste un amico paraplegico grave anche lui vittima di un rodeo. Ha tempo per riflettere e per guadagnarsi qualcosa facendo il commesso in un supermercato, si accontenta, ma l'assillo è quello di tornare in sella e capiamo fin da subito che ci tornerà a suo rischio e pericolo. In questa pausa forzata Brady, così si chiama il nostro cavaliere cowboy, ha tempo per riflettere ed interrogasi, per instaurare rapporti e per stare con i cavalli che sono comunque la sua passione e con i quali comunica, a gesti, a parole e che tranquillizza con l'espressione del volto; si trova bene con loro e loro con lui. I suoi amici e colleghi si rivolgono a lui quando hanno un cavallo difficile con cui non si riesce a ragionare e Brady ci riesce. Poi veniamo a sapere che Brady è un nativo Dakota, che vive in una riserva e questo dà al film il tono di una riflessione elegiaca sul passato che non torna e sul senso della vita, sull'amore per la natura e dei suoi paesaggi, protagonisti del film, sottolineato dalle lunghe cavalcate di Brady su Apollo, il suo cavallo preferito, che, con suo grande dolore e dispiacere sarà costretto ad abbattere a causa di un infortunio ad una gamba che si è procurato facendo un salto, perché la vita è crudele in tutti i luoghi ed in tutte le sue manifestazioni.

Bel film: Un western atipico, crepuscolare, intimista che concede poco agli stilemi del western classico, diretto da una giovane regista cinese (Chloé Zhao) residente in America, che ha portato un po' di zen nel far West.

Voto 8,5

 

 

http://www.ondacinem...-un-cowboy.html


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#2 piersa

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 12 settembre 2019 - 19:47

beh, però il senso del rodeo è il rapporto dell'uomo col cavallo, un rapporto oramai secolarizzato, d'accordo, ma che si rifà a un passato nostalgico di cui pure la letteratura e il cinema western sono diretta emanazione; un po' come l'automobilismo ai giorni nostri...


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#3 rudic

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Inviato 14 settembre 2019 - 02:14

una delle scoperte più originali dell'anno, una cinese col mito della frontiera americana che reinterpreta il cinema verité.

 

l'imparzialità è la dote più grande del film: con sguardo lucido ma disincantato, molto empatico, ma assolutamente mai patetico, fotografa uno spaccato sociale marginale affetto da ignoranza, povertà, solitudine. di grande impatto ed equilibrio. non era facile.


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