Anche a me lascia un po' perplesso questo sound così tanto anni '80 e l'assenza di marxophone, tamburelli e giocattolosità varia, però i suoni sono davvero belli, vengono da uno stile abusatissimo, ma sono belli davvero, ma il disco per me se lo può permettere perchè le canzoni ci sono eccome, che melodie! Certo avrei preferito più the hunger e meno so good ma quando un autore si permette 3 melodie diverse in una sola canzone di cui due addirittura sovrapposte (the hunger appunto) vuol dire che l'ispirazione è piena. E niente perplessità sulla breve durata eh! Che sollievo che da 5 o 6 anni a questa parte si è tornati a fare regolarmente album di 40 minuti con 10 canzoni (e a volumi più bassi), quei mattonazzi anni 90 e primi anni 2000 di 70 minuti sono impossibili da ascoltare, è come se fossimo vissuti in un epoca di soli tripli dischi prog... Ah, e un'altra cosa: a differenza di quegli album di puro retrò ottantiano con le voci femminili totalmente impersonali, solo sussurrate e corrette col vocoder qui la profondità espressiva nobilità il tutto.
La qualità di base è fuori discussione, ed è un altro conto. Da sola non basta, ahimè. Bisogna accendere il fuoco, e non soltanto aprire l'armadio e luccicarlo al meglio. Ieri quarto ascolto a volumi più sostenuti, e alcuni pezzi hanno cominciato a mostrare qualcosa in più, a parte le ballate mielose, quelle pure a due milioni di decibel non aggiungo molto.