Sicuramente a molti cittadini piace questa forma vicina alla democrazia diretta quale è il piccolo comune. Inoltre destano perplessità i parametri da tecnocrate utilizzati per stabilire cosa s'intenda per piccolo comune: tutti quelli inferiori a 5000 abitanti? Se uno conosce davvero bene la situazione italiana, sa già che un calcolo del genere è quanto di più lontano possa essere dalla realtà del Paese.
I piccoli comuni non sono tutti fazzoletti di terra iperpopolati come in gran parte della Lombardia o in altre province d'Italia (ad esempio quella di Napoli). In diverse regioni i comuni di oltre 100 km2 con meno di 5000 abitanti (ad esempio nella mia Sardegna, ma non solo) sono una realtà consistente che meriterebbe una valutazione tecnica diversa da quella proposta dagli scaldasedie del Parlamento. Le associaizoni dei piccoli comuni denunciano anche interessi politici nelle fusioni forzate. E molti disagi per i cittadini.
Qua sotto un articolo della rivista Left che potrà essere di vostro interesse:
https://left.it/2017...alate-dallalto/
L'ondarocker cosa pensa della faccenda? Su che piano si pone?
Personalmente sono favorevole alla fusione di sole due categorie di piccoli comuni:
- fusione dei comuni sotto i 5 km2, tranne alcuni casi specifici per la loro natura culturale e storica come il borgo di Atrani (SA)
- fusione dei comuni sotto i 150 abitanti, tranne nel caso che la densità di popolazione dell'ente sia inferiore ai 10 ab. per km2