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Midsommar - Il Villaggio Dei Dannati (Aster, 2019)


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74 replies to this topic

#51 Spiritchaser

    Classic Rocker

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Inviato 02 agosto 2019 - 17:35

Beh, un film e una storia sono per forza di cose "leggibili", sia perché la narrazione è fatta di campi semantici sia perché è il prodotto di un contesto culturale. Con chiavi di lettura intendevo questo, forme di interpretazione insite nella narrazione e nei film, che ne so, su film apocalittici americani come The day after tomorrow si può dire che l'apocalisse è l'espediente narrativo per l'apertura di nuove frontiere spaziali simboliche dopo la chiusura di quella tradizionale del west; in Midsommar (si è già detto) i riti di Harga sono l'espediente pseudo-horror per mostrare un contro-mondo in cui la comunità è tutto quello che non è in occidente anche nei suoi lati estremi e "gore". Poi ci sono film che sono più carichi di così, appunto nel caso delle allegorie o di film che fanno leva sull'ambiguo, l'irrazionale etc come "riserva" rispetto alla narrazione. In questo senso in Midsommar non ci vedo nessuna delle due cose. Tu di ambiguo cosa ci vedi? Magari me lo son perso io.

Seghementali a parte il film mi è pure piaciuto, solo che appunto in questi casi preferisco quando c'è più ambiguità.


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#52 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 02 agosto 2019 - 18:31

quello che ho scritto sopra nello spoiler


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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#53 ucca

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Inviato 02 agosto 2019 - 21:27

Non so ragazzi, più ci ripenso più mi sembra poco credibile la trama. C'è uno scarto troppo grosso tra movente e azione, i personaggi si comportano in modo poco credibile e questo comunica freddezza. Idealmente il film per me muore dopo la scena della rupe, li qualcosa non torna più rispetto al patto con lo spettatore. Io posso credere a qualsiasi cosa, ma ci devono essere le premesse. Qui mancano e tutto ciò che segue, intendo la follia non è giustificata. Riguardatevi the wicker man e il modo in cui è costruito il dramma. È un climax perfetto. Peccato perché in hereditary c'era riuscito perfettamente, spero sia solo un passo falso perché quel film non capita per caso.
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#54 Spiritchaser

    Classic Rocker

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Inviato 02 agosto 2019 - 22:59

Io posso credere a qualsiasi cosa, ma ci devono essere le premesse.


Oppure se togli le premesse quello scarto di improbabile deve agire a un livello diverso da quello della vicenda, deve essere uno scarto profondo e brutale, altrimenti appunto è solo "qualcosa che non torna" (effetto cazzatona asd). Volevo dire questo tutto 'sto tempo
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#55 ucca

    CRM

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Inviato 04 agosto 2019 - 11:39

Cioè una comunità hippie diventa così improvvisamente una comunità di perfidi assassini abilissimi tra l altro ad escogitare trappole perfette?
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#56 Spiritchaser

    Classic Rocker

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Inviato 04 agosto 2019 - 14:35

Sul discorso di sopra, visto Us di Peele: lì sì che c'è l'allegoria (e mi piace comunque meno di Midsommar).
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#57 Guest_Resp Into_*

    Maledettooo! Maledetooo! Maledettooo!

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Inviato 04 agosto 2019 - 16:32

A Vicenza nemmeno un cinema lo dava in questi giorni, ho dovuto fare un'oretta di macchina e andare in un multisala a SAN GIOVANNI LUPATOTO a Verona. 10 euro un biglietto questi infami veronesi, se siete dei dintorni andateci perché è così in decadenza quel posto che mette i brividi, credo abbia aumentato la mia inquietudine durante la visione del film. Per commenti su Midsommar invece aspetto di metabolizzarlo bene, i momenti comici sono comunque ben riusciti, non ricordo chi lo avesse scritto ma confermo

 

Accidenti Devo perché non me lo hai detto! Io vado sempre in quel cinema perché è l'unico a dare in film in lingua originale (purtroppo non Midsommar che probabilmente non vedrò), è un posto veramente drammatico di notte. 

 

Comunque a prescindere dalla qualità del film consigliate di vederlo al cinema? Considerate che in questo periodo ho pochissima voglia di vedere un horror lungo, che mi dà fastidio vederlo doppiato e che comunque lo schermo del multisala non è così grande.


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OBIETTIVO MEDIA DI ALMENO UN + A POST RAGGIUNTO ;)

 

 

raramente ho visto un'immagine più autenticamente devastante dell'inermis dell'uomo contemporaneo occidentale


#58 ucca

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Inviato 05 agosto 2019 - 19:40

Onestamente no. Non vale la pena in questo caso
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#59 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 20 ottobre 2019 - 13:35

Molto molto bello nella parte iniziale, prima dell'arrivo in Svezia insomma, una vera boccata d'ossigeno estetico dopo quella merdina del Joker (i ragazzi tutti con delle felpe verdi, il lento svelarsi della scena del suicidio con colonna sonora il pianto della protagonista, il bagno dell'appartamento che diventa quello dell'aeroplano...tanti tanti tocchi di classe).

 

All'arrivo in Svezia diventa però tutto troppo sterile e freddo, scelte sbagliate di luci e inquadrature per me che tolgono il fascino e allontanano dalla vicenda, ci rendono turisti e non partecipi. Lo sviluppo della storia mi ha visto solo meccanicamente presente quindi, e non sono riuscito ad essere coinvolto, comunque interessante se presa come un reportage di viaggio.

 

Forse un'opera che avrebbe essere girata da quello di The VVITCH, spero che Aster si dedichi d'ora in poi a pellicole d'ambientazione metropolitana perché in questo film la sua rappresentazione della natura è stata più finta di quella di un cartonato.

 

Ad ogni modo, non comprerò mai più mobili IKEA.

 

p.s. non credo che la protagonista ne esca bene alla fine, l'ultimo fotogramma la ritrae che cerca di correre appesantita dal suo vestito di fiori.


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#60 John Trent

    Genio incomprensibile

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Inviato 31 gennaio 2020 - 17:24

Recuperato. Spoileroni ONI ONI.

 

Premessa: mi son cuccato il bluray con la versione di 180' che dopo accurate ricerche (2 guglate) ho appurato essere quella voluta dal regista, l'altra gli è stata imposta dalla casa distributrice per riuscire almeno a pagar gli elettricisti del film.

 

Tutto questo per dire che... Rullo di tamburi... Sono assolutamente d'accordo con quello detto da chi mi ha preceduto. A favore del film un'ottima prima parte e un'estetica registica favolosa, di contro dalla scena della rupe in poi la sceneggiatura e  i dialoghi scricchiolano e la vicenda perde interesse.

Però per me i pregi sovrastano leggermente i difetti e quindi alla fine promuovo il film senza estasiarmi e ammettendo il passo indietro rispetto ad Hereditary.

 

Più nel dettaglio: i pregi son grossi, la regia è favolosa, ad esempio la fotografia tutta solare (e senza color grading o correction o quel che l'è) e con movimenti sinuosi, in particolare mi ha gasato la ricerca super fantasiosa sul campo e controcampo (specchi, riflessi e va beh), soprattutto quella "fasulla" che senza stacchi all'interno della stessa ripresa tramite la messa a fuoco e la profondità di campo  evidenzia man mano il personaggio che parla cosicché a volte il protagonista dell'inquadratura grazie ad un movimento di macchina diventa un altro. Insomma un uso dello spazio scenografico bellissimo. Tra l'altro questa cosa porta a capire perfettamente la geografia del luogo e anche questa cosa mi ha gasato tantissimo. A livello di trama e dialoghi il meglio sta all'inizio; una delle ambizioni del regista è mettere in scena reazioni e dialoghi realistici all'interno di un quadro horror-grottesco esageratissimo. Ci era riuscito alla grande nel primo film e si ripete in questo fino alla scena della rupe...

 

… E qui casca l'asino (oltre ai due 73enni): uno spartiacque, da qui in poi i personaggi dovrebbero fare e dire tutt'altro e invece iniziano tutti i cliché stupidi dei comportamenti idioti tipici dei personaggi immersi in questi film. E così fallisce anche una costruzione veramente profonda e interessante degli stessi e insomma non è un difetto da poco non riuscire a creare un buon carattere  in 3 ore di film. L'unica interessante è la protagonista che però si contraddice tra una sequenza e l'altra. Anche lo svedese autore del trappolone poteva diventare figo e invece ad un certo punto si perde nel film (boh, dov'è finito?). 

 

La scena della rupe comunque ha un che di provocatorio nel senso che è anche l'unica splatterata tosta in un film invece molto simmetrico dove una situazione viene poi ripetuta più avanti. Nella seconda parte poi certe scene rasentano il trash e sinceramente mi son scappate un paio di risate non so quanto cercate dal regista. Il finale chiude il cerchio, esplicita che l'unica e sola protagonista è la ragazza, ma non ci si arriva in maniera naturale per cui la sua scelta di mandare al rogo l'ex è chiara da un punto di vista simbolico ma non da quello narrativo. Inoltre il super falò finale vorrebbe creare pathos e dramma in una situazione grottesca (cosa che riesce in hereditary), peccato che qui del manzo che finisce lessato vestito da orso non possa fregarcene di meno a noi spettatori…

 

Però resta il talento visivo esagerato e il coraggio di girare un film così libero e visionario. Temo, però, che dovrà tornare nei ranghi il buon Aster e che abbia mancato l'occasione del capolavoro della vita. Ecco già: tipico film da thread "Capolavori mancati".


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#61 Dudley

    mainstream Star

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Inviato 17 febbraio 2020 - 23:21

Qualcuno (forse JT, qui sopra?) ha avuto modo di guardare e confrontare le due versioni? Quella più breve va evitata tout court?


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#62 cinemaniaco

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Inviato 28 marzo 2020 - 10:45

sono stato un convinto estimatore di hereditary. dal mio punto di vista riusciva a bilanciare bene la componente "film d'arte" con la componente "film horror", anzi semmai sbilanciando più sulla seconda, al contrario di tanti altri esponenti del filone "art horror". dopo le lodi e il successo (anche se resta più bravo a compiacere i critici che a far divertire il pubblico), aster deve essersi sentito pronto per un secondo film in cui finalmente farla fuori dal vasino , conscio di avere una qualche forma di immunità tacita ed invisibile dalla comunità critica e cinefila. non è proprio andata così perché il film ha diviso e ha fatto discutere, come si può vedere anche dalla discussione in questo topic

il punto è che, caro ari, non hai centrato la tazza neanche con lo spruzzino iniziale! sei proprio un cattivo bambino, lo sai? se hereditary si muoveva ancora all'interno dei codici dell'horror "tradizionale", con questo film aster ha deciso di giocare in tutt'altro campionato, il campionato dei vari lars von trier, bergman, kubrick e polanski. un bel circolo di stronzi, insomma ashd il risultato è un pachidermico e pretenzioso film d'arte pieno di simboli, bizzarrie, oscure metafore, con ogni tanto qualche shock visivo che cerca di risvegliare dal torpore il malcapitato spettatore

ma tutto ciò non mi fa perdere le speranze in aster. già il fatto che sia arrivato alla fine dei 140 minuti è una piccola grande vittoria per lui (mi illudo che gliene freghi qualcosa asd ). rimango convinto che sia veramente un grande regista. il talento è cristallino e lo si vede dalla messinscena, dalle idee di fotografia. mi resta da capire se sia un sincero amante dell'horror o meno, e se siano l'equivalente di un clickbait per horror fan, le citazioni di non aprite quella porta, una tortura scenografica stile-saw (anche se vediamo solo il post) e persino - involontario o meno, io preferisco pensare legga anche lui il topic essere nicolas cage - un richiamo al remake di the wicker man con nic cage…

il problema di aster è che in questo film assomiglia troppo ai suoi protagonisti: millennials borghesi che fanno cultural studies e viaggiano per l'europa per mesi per scrivere una tesi (tutto finanziato dal papi provo ad immaginare…), ma poi finiscono per diventare carne da macello perché sono troppo boriosi per fare l'unica cosa di buon senso: capire quando è ora di scappare!
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#63 Edgewalker

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Inviato 28 marzo 2020 - 11:47

il problema di aster è che in questo film assomiglia troppo ai suoi protagonisti: millennials borghesi che fanno cultural studies e viaggiano per l'europa per mesi per scrivere una tesi (tutto finanziato dal papi provo ad immaginare…), ma poi finiscono per diventare carne da macello perché sono troppo boriosi per fare l'unica cosa di buon senso: capire quando è ora di scappare!

Certo va detto che a parte la Pugh i protagonisti sono una manica di jocks non da poco, difficile immaginare una satira volontaria ed esplicita sulla categoria che dici tu come ad esempio in Get Out [sui lib dem bianchi] o Green Inferno [sugli attivisti ecologici].


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#64 cinemaniaco

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Inviato 28 marzo 2020 - 12:00

no no, non c'è nessuna satira. è lo stereotipo medio del millennial: education, passione per i viaggi, la droghetta sociale (hashish e funghetti che fanno sempre figo)
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#65 Edgewalker

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Inviato 28 marzo 2020 - 12:07

Comunque io mi sarei addormentato volentieri nel torpore, la fottuta scena della rupe la prima volta mi ha fatto proprio stare male, e i suoi rigurgiti più avanti sono dei jump scare abbastanza infimi.


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#66 Spiritchaser

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Inviato 28 marzo 2020 - 12:35

La satira c'è eccome, magari voi non la notate perché avete un punto di vista leggermente sclerotizzato. 

Fate attenzione a come la comitiva è ridicolizzata in tutti i frangenti: dal tizio che piscia sull'albero sacro (satira dell'approccio medio degli americani alle culture estranee) in giù. 


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#67 PDeVo

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Inviato 28 marzo 2020 - 12:36

È una satira anche fin troppo esplicita dai
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#68 cinemaniaco

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Inviato 28 marzo 2020 - 12:48

a me semmai i personaggi sembrano stereotipi da slasher: c'è il tipo zimpatico che parla sempre (quello che piscia sull'albero), c'è il nerd (il nero), c'è il fico un po' stronzo, lo strambo (lo svedese), c'è la final girl
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#69 Edgewalker

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Inviato 28 marzo 2020 - 12:49

La satira c'è eccome, magari voi non la notate perché avete un punto di vista leggermente sclerotizzato. 

Fate attenzione a come la comitiva è ridicolizzata in tutti i frangenti: dal tizio che piscia sull'albero sacro (satira dell'approccio medio degli americani alle culture estranee) in giù. 

Quella certo che cè, ma appunto, i personaggi che Aster mette in scena partono già messi alla berlina [più o meno giustamente] in certi circoli art-house, rispetto agli attivisti di Eli Roth che  vengono maciullati dagli indios che tenevano tanto a cuore. La satira come la intendevo almeno io è una come quella o come in Dark Horse di Todd Solondz [chi ha visto sa].


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#70 Spiritchaser

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Inviato 28 marzo 2020 - 13:14

Quindi gira che ti rigira è la solita fissazione  :P La satira sulla categoria "millenial borghesi americani lib bianchi etc." in Midsommar c'è, ma in realtà è come se non ci fosse perché non è abbastanza politicamente scorretta (cioè apertamente di destra). Così?


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#71 cinemaniaco

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Inviato 28 marzo 2020 - 13:51

ma davvero, dove è questa satira? pensate che i personaggi stereotipati possano esistere solo nei film commerciali?
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#72 Edgewalker

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Inviato 28 marzo 2020 - 16:24

Quindi gira che ti rigira è la solita fissazione  :P La satira sulla categoria "millenial borghesi americani lib bianchi etc." in Midsommar c'è, ma in realtà è come se non ci fosse perché non è abbastanza politicamente scorretta (cioè apertamente di destra). Così?

Ahah ma non è questione di essere destrorsi o no asd, è proprio che è lieve, al massimo anti americana, in senso ampio, infatti prima parlando di satire più spinte ho citato anche Get Out che è abbastanza netto.


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#73 Spiritchaser

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Inviato 28 marzo 2020 - 17:35

 

Quindi gira che ti rigira è la solita fissazione  :P La satira sulla categoria "millenial borghesi americani lib bianchi etc." in Midsommar c'è, ma in realtà è come se non ci fosse perché non è abbastanza politicamente scorretta (cioè apertamente di destra). Così?

Ahah ma non è questione di essere destrorsi o no asd, è proprio che è lieve, al massimo anti americana, in senso ampio, infatti prima parlando di satire più spinte ho citato anche Get Out che è abbastanza netto.

 

 
Mi fai l'esempio di The green inferno in cui gli ambientalisti sinistroidi "vengono maciullati dagli indios che tenevano tanto a cuore" e quindi sono portato a pensare che il tipo di satira meno vagamente anti-americana che vorresti vedere è di natura più ideologica, col bersaglio specificato dei liberal e del politicamente corretto visto che poi vai a parare sempre lì  asd   


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#74 Edgewalker

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Inviato 28 marzo 2020 - 18:29

 

 

Quindi gira che ti rigira è la solita fissazione  :P La satira sulla categoria "millenial borghesi americani lib bianchi etc." in Midsommar c'è, ma in realtà è come se non ci fosse perché non è abbastanza politicamente scorretta (cioè apertamente di destra). Così?

Ahah ma non è questione di essere destrorsi o no asd, è proprio che è lieve, al massimo anti americana, in senso ampio, infatti prima parlando di satire più spinte ho citato anche Get Out che è abbastanza netto.

 

 
Mi fai l'esempio di The green inferno in cui gli ambientalisti sinistroidi "vengono maciullati dagli indios che tenevano tanto a cuore" e quindi sono portato a pensare che il tipo di satira meno vagamente anti-americana che vorresti vedere è di natura più ideologica, col bersaglio specificato dei liberal e del politicamente corretto visto che poi vai a parare sempre lì  asd   

 

 

 

 

il problema di aster è che in questo film assomiglia troppo ai suoi protagonisti: millennials borghesi che fanno cultural studies e viaggiano per l'europa per mesi per scrivere una tesi (tutto finanziato dal papi provo ad immaginare…), ma poi finiscono per diventare carne da macello perché sono troppo boriosi per fare l'unica cosa di buon senso: capire quando è ora di scappare!

Certo va detto che a parte la Pugh i protagonisti sono una manica di jocks non da poco, difficile immaginare una satira volontaria ed esplicita sulla categoria che dici tu come ad esempio in Get Out [sui lib dem bianchi] o Green Inferno [sugli attivisti ecologici].

 

 

Entrambi i film alla fine non mi piacciono [con entrambi in sala stavo per vomitare, e non iperbolicamente], ma si, come preferenza personale di quell'aspetto indubbiamente Roth mi era più congeniale [nonostante giochi anche più sul paradosso e sull'involontarietà della cosa]. Poi non dovrei nemmeno per forza specificarlo, ma visto che sennò si crea un personaggio troppo di comodo sul quale già state giochicchiando, dico che queste mie posizioni riguardano aspetti puù prettamente culturali e di costume, e che economicamente [che è la cosa che mi preme di più] sto altrove.


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#75 Edgewalker

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Inviato 03 aprile 2020 - 11:40

Che poi ripensandoci Dark Horse filmone ma anche grosso lapsus visto che il film di Solondz che avevo in mente scrivendo era Wiener-Dog, ho messo l'altro perchè mi è sempre piaciuto anche il nome, sia per il concetto che associandolo ad una delle mie canzoni del periodo ovvero questa

 

 

la satirona bellissima in Wiener-Dog [la mia preferita almeno] invece era questa

 

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