Belle and Sebastian – If you’re feeling sinister 79/100
Delizioso, per quanto non possa considerarlo, come alcuni, un gruppo del cuore. Ciò a causa di eccessive leziosità, anonimità nel canto e la scarsa capacità di creare ritornelli all’altezza delle strepitose strofe.
Blank Realm – Grassed in 74/100
Decimo disco di questa band che conosco solo perché quei gentiluomini della Fire me l’hanno regalato.
Scoperta niente male, molto chitarristico, indie vagamente sghembo (Who’s falling down the stairs), un
po’ dreamy, un po’ psych/pop, un po’ shoegaze, un po’ sintetico tipo Suicide al mare (d’inverno).
Francesco De Gregori – Amore nel pomeriggio 60/100
Dignitoso disco nella maturità di un artista che non può dare e dire di più (anche se qualche anno dopo,
con Pezzi, ebbe un bello scatto di reni) oltre a qualche lampo di poesia (Il cuoco di Salò) ed energia (Spad VII S2489) e dolcezza (Natale di seconda mano, Sempre e per sempre)
Fucked Up – Chemistry of common life 85/100
Parallelamente a quanto fatto/stan facendo band affini come spirito ma non come genere (penso ai
Black Mountain nell’hard rock psichedelico, o ai Black Angels nell’acid garage rock), i Fucked up iniettano
nuovissima linfa al punk (sia HC che rock) non grazie a chissà quale innovazione, ma semplicemente con
la presenza fisica, la passione e la capacità di azzeccare bridge e riff, nulla di più. Flauti e percussioni
sono solo dettagli che impreziosiscono ma non sono il succo del discorso. Aggressivo e urlato ma
ultramelodico, fila che è un piacere anche se i 50 minuti alla fine si sentono sul groppone. Almeno a
questa altezza (non so i dischi futuri, che non conosco ancora), il nome degli Husker Du usato come
riferimento non ce l’ho sentito proprio. Piuttosto, hanno un approccio molto sinfonico pur rinunciando a qualsiasi orpello: nessun assolo, suono impastato e solido come un carro armato.
Mercury Rev – All is dream 80/100
Con Deserter non ho avuto e non ho ancora un rapport particolare. All is dream lo preferisco, per
quanto sia sicuramente più immediato (ma non per forza più semplice). In generale è un tale mattone di
melassa ed ampollosità che solo un livello di bravura e genio come il loro poteva ammaestrare. Alla fine
è pop, barocco quanto lo si vuole, ma purissimo pop.
Nada – L’amore è fortissimo ma il corpo no 70/100
Una ragazzina che si tinge i capelli e fa il pearcing per fare incazzare i genitori. Sempre e comunque.
Rolling Stones – Black and blue 67/100
Dio maledica Jagger quando ha scoperto il reggae. E cannano due lenti su due (Memory motel è
indifendibile, non tanto per la bruttezza quanto per l’anonimato), buttando nel cesso un terzo del disco.
Quando azzeccano il riff (Hand of fate, Hey Negrita), è puro rock da/di/per miliardari, e ci si diverte.
Royal Trux – Sweet sixteen 80/100
Pura spazzatura, gli Stones gettati in una fogna con sufficiente foraggio di droga. Siamo lontani galassie
dalle difficoltà interpretive e comunicative di Twin Infinitives (riascoltato, capito poco e stordito tanto:
87/100), ma rimane una band(?) che fa del lercio il suo distintivo, meritandosi il rispetto a suon di sputi.
Television – Television 74/100
Il terzo disco, quello della reunion dopo eoni. Nulla di trascendentale ma comunque c’è del magico in
questo impasto, quelle chitarre sono comunque QUELLE chitarre, ed occhio a sottovalutare Fred Smith.
Who – My generation 80/100
Beata gioventù. Gli anni si sentono tutti, però spinge di brutto, e certi scatti di feedback sapientemente
tenuti a bada (I’m your man, The ox, Out in the streets, le prime due poi in combutta con Nicky Hopkins
al piano) non invecchieranno mai.
Frank Zappa – Zoot Allures 75/100
Uno Zappa facile, anche banale per i suoi standard, diciamo. Io mi sono divertito comunque, soliti schizzi
riccardonici, il grottesco solo di sfuggita, un bel piglio cazzone e veloce. Disco minore, ma comunque un
disco minore di Zappa.
Go-Betweens – Before Hollywood 76/100
Boh, mi dispiace, non è scattato quello che mi aspettavo.
Riascolti:
Rino Gaetano – Ingresso libero 75/100
Voglio riprenderlo dopo la sbornia universitaria e conseguente rigetto. Ingresso libero, come allora, è un
esordio veramente buono.
Hot Chip – Made in the dark 75/100
REM – Green 78/100
) , me li segno.
.
