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Grateful Prince


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#1 heavydrum

    sadness will prevail

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Inviato 07 maggio 2019 - 19:48

Solo una riflessione, nulla più, da fanatico di entrambe le parti.

Mi stupisce come un’evidente coincidenza di intenti si manifesti in una differenza mostruosa nel risultato finale e nel pubblico che segue le due parti. Spiego.

Tanto per cominciare parliamo di artisti che danno un’importanza enorme alla musica live, i Dead forse ancora di più ma l’attenzione di Prince per i componenti delle sue band e per gli arrangiamenti continuamente cambiati era maniacale. Tra l’altro il continuo cambio di arrangiamenti era anche nel DNA dei Dead, basta sentire una “Loser” dal ’72 e una dal ’77 come esempio.

In entrambi i progetti c’è una fusione di suono europeo e suono afroamericano, avanguardia contemporanea e blues per i Dead, Clare Fischer e il funk per Prince, ma tutti hanno flirtato col jazz a un certo punto della carriera (soprattutto ’73-’74 i primi, 2000-2005 Prince). Senza parlare poi della passione di tutti per le jam lunghissime e le catene di pezzi senza sosta.

C’è una bulimia discografica, sebbene da una parte si tratti di migliaia di concerti registrati e dall’altra di migliaia di canzoni e demo inediti. C’è una perizia strumentale “funzionale”, ovvero mirata al risultato finale e non al mero mettersi in mostra, c’è un evolversi come suoni e come intenzione per interpretare il momento musicale ma queste volendo sono due cose comuni a molti dei migliori musicisti della storia, così come l’estrema versatilità.

 

Al di fuori della musica in senso stretto trovo interessante anche notare come sia i Dead che Prince abbiano avuto un forte senso di comunità, per quanto in maniera diversa: la famiglia Grateful Dead era immensa e si muoveva in blocco, Prince invece ha sempre cercato di creare un universo parallelo per i suoi fan, dai vari messaggi “Welcome 2 the Dawn” all’NPG Music Club. 

Hanno inoltre avuto tutti a che fare, sempre in modo molto diverso, con una rivoluzione sessuale, cavalcando il ’68 o mettendosi in mutande in copertina nell’80.

 

Eppure da qualche parte c’è qualcosa che rende i due progetti come acqua e olio. La risposta più sensata che mi sono saputo dare è la differente estrazione culturale e il conseguente rivolgersi a pubblici diversi, nonostante l’intenzione di tutti fosse di far ballare e divertire le persone (Garcia ha ribadito più volte il suo intendere i Grateful Dead come una dance band). E in effetti non riesco a immaginare Prince che imbraccia la chitarra e fa una jam con i Dead: suono, intenzione, pronuncia musicale e fraseggio sono lontanissimi l’uno dall’altro ma gli manca tanto così per toccarsi.

 

Mi chiedo solo come sia possibile che degli artisti con così tanti punti in comune alla base possano avere un pubblico così diverso.

Tutto qui, pippe mentali  ;D


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