Topic dedicato ai western moderni.
Breve storia: i primi western contemporanei di un certo rilievo risalgono a cavallo tra la fine degli anni 40 e i primi anni 50, ma l'impennata il genere l'avrà all'inizio del decennio successivo, raggiungendo poi la completa maturità nei primi anni 70, in parallelo con i western revisionisti (con cui sono strettamente imparentati). Dopodiché, un rapido declino e un lungo oblio. A riaccendere i riflettori sul genere hanno contribuito registi come i fratelli Coen, David Lynch, Quentin Tarantino e Robert Rodríguez, che hanno flirtato in più di un'occasione con quell'immaginario, pur senza realizzare magari neo-western veri e propri (pellicole come "Blood Simple - Sangue facile", "Cuore selvaggio" o "Dal tramonto all'alba" comunque, almeno in parte, per me lo sono). Negli ultimi anni, a sorpresa, grazie soprattutto alla trilogia sulla moderna frontiera americana realizzata da Taylor Sheridan, i neo-western sono tornati timidamente alla ribalta.
Ritengo sia superfluo sottolineare quanto sia importante l'ambientazione in questo tipo di pellicole, quindi bando alle ciance, passiamo subito al sodo, citando alcuni dei titoli più significativi.
Direi che i film neo-western si possano suddividere in almeno quattro o cinque filoni, tutti caratterizzati da un profondo pessimismo e dall'umanità dei protagonisti.
- film d'avventura e/o western tradizionali che si svolgono in tempi più moderni;
Personaggi chiave: cercatori d'oro, fuorilegge, evasi (o semplici ex galeotti).
Tema ricorrente: l'avidità.
Il tesoro della Sierra Madre (The Treasure of the Sierra Madre) [1948] di John Huston
Giorno maledetto (Bad Day at Black Rock) [1955] di John Sturges
L'ultima riva (The River's Edge) [1957] di Allan Dwan
- film ambientati "ai giorni nostri", parecchi anni dopo la fine del Far West, eppure nulla sembra cambiato da allora: la violenza può esplodere da un momento all'altro, anche per i motivi più futili;
Personaggi chiave: sceriffi, ricchi rancheri, delinquenti improvvisati, vigilantes.
Tema ricorrente: a causa della stupidità umana, la violenza - che nasce spesso come risposta alla noia - diventa incontrollabile.
La caccia (The Chase) [1966] di Arthur Penn
Hell or High Water [2016] di David Mackenzie
- road-movie caratterizzati da una massiccia dose di cinismo, ironia, humour nero e violenza;
Personaggi chiave: banditi in fuga, spacciatori, sicari, vendicatori.
Temi ricorrenti: il tentativo di arricchirsi e il desiderio di vendetta.
Voglio la testa di Garcia (Bring Me the Head of Alfredo Garcia) [1974] di Sam Peckinpah
Non è un paese per vecchi (No Country for Old Men) [2007] di Joel & Ethan Coen
- film crepuscolari in cui apparentemente succede poco o nulla, i giorni sembrano trascorrere tutti uguali, malinconia e nostalgia si fondono a meraviglia, regnano pessimismo e disillusione
Personaggi chiave: cowboy solitari, campioni di rodeo in declino, vagabondi, sbandati, nullafacenti, perdigiorno, loser.
Tema ricorrente: il tramonto dei cowboy, soggetti sconfitti che non riescono a trovare un posto nella società, dei residui anacronistici di un mondo che non esiste più.
Il temerario (The Lusty Men) [1952] di Nicholas Ray
Gli spostati (The Misfits) [1961] di John Huston
Solo sotto le stelle (Lonely Are the Brave) [1962] di David Miller
Hud il selvaggio (Hud) [1963] di Martin Ritt
L'ultimo spettacolo (The Last Picture Show) [1971] di Peter Bogdanovich
L'ultimo buscadero (Junior Bonner) [1972] di Sam Peckinpah
Texasville [1990] di Peter Bogdanovich
Ci sarebbe anche il filone - tipicamente anni 70 - anarchico e figlio della controcultura, incentrato sulla critica al consumismo americano e sull'elogio del ritorno alla natura ("Il cavaliere elettrico" di Sydney Pollack forse il film-simbolo), ma non l'ho ancora approfondito a dovere.