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Vice (Mckay, 2018)


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4 replies to this topic

#1 Conato

    Roadie

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Inviato 03 febbraio 2019 - 14:22

Dallo sceneggiatore e regista premio Oscar Adam McKay (La grande scommessa) arriva l'audace e sovversivo VICE – L’uomo nell’ombra, uno sguardo inedito e non convenzionale sull’ascesa al potere dell’ex vicepresidente Dick Cheney, da stagista del Congresso a uomo più potente del pianeta. A interpretare il ruolo del protagonista – il riservatissimo uomo che ha cambiato il mondo come pochi leader negli ultimi cinquant'anni – è il Premio Oscar Christian Bale, alla guida di un cast stellare che include il candidato agli Oscar Steve Carell, nel ruolo dell'affabile ma severo Donald Rumsfeld, la candidata agli Oscar Amy Adams, nei panni dell’ambiziosa moglie di Cheney e il premio Oscar Sam Rockwell, nel ruolo di George W. Bush.

 

vice_locandina.jpg

 

http://www.ondacinem...nell-ombra.html


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Ogni uomo nella culla
succia e sbava il suo dito
ogni uomo seppellito
è il cane del suo nulla

#2 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 27 aprile 2019 - 20:46

Sono d'accordo con Alberto: intelligente, divertente ma inferiore a "La grande scommessa". E non solo per una questione di entertaining; in quel caso McKay trovava una chiave originale e spassosissima per spiegare questioni abbastanza complesse e tecniche, mentre "Vice" si inserisce sin da subito in solidi (e soliti) binari biografici e il coefficiente di difficoltà è dunque più basso. Dal montaggio si capisce che a Corwin hanno fatto studiare bene l'ultimo Von Trier, ma la vera arma in più del film è davvero l'interpretazione monumentale di Bale, che non cambia solo il proprio fisico (aspetto più sensazionale che sostanziale) ma modula la voce (silenzioso, meditabondo), modifica il proprio modo di guardare (prima ottuso, poi via via più acuto) e respira diversamente, insieme a quel corpo ingombrante che trasuda grasso e potere che si ritrova a indossare.
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Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#3 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 06 luglio 2019 - 13:14

il film espone una tesi molto chiara: che negli 8 anni di amministrazione bush jr si sia verificato un caso di "presidenza occulta". insomma che occorrerebbe riscrivere i libri di storia e parlare di amministrazione cheney invece che bush. è qualcosa di cui si parlò già a suo tempo e tutti sono concordi nel ritenerlo il vicepresidente più "ingombrante" della storia, ma così mi sembra sollevare troppo bush dalle proprie responsabilità per manifesta idiozia, e con lui la sua famiglia che in realtà aveva grossi interessi privati in gioco tanto quanto cheney o altri membri del governo

ma è un film e i film hanno bisogno di protagonisti, di motivazioni chiare. e allora stiamo al gioco. mi chiedo sempre: perché nessuno fa un film su clinton? o jimmy carter? mentre è pieno di film su nixon, bush, i repubblicani in generale. semplice: perché i "cattivi" sono più interessanti. è un dato di fatto. e il procedimento di mckay mi ha ricordato molto quello di scorsese, quello classico dei gangsters ma anche e soprattutto quello odierno del lupo di wall street. e con wolf of wall street condivide la caratteristica di essere uno dei biopic più originali dei nostri tempi: non è agiografico od edificante; è ambiguo e provocatorio; mette in campo soluzioni visive e di montaggio non convenzionali (alcune già sperimentate ne la grande scommessa, come lo straniamento brechtiano, la rottura della quarta parete, altre vontrieriane come dice william blake, gli inserti didascalici presi dal mondo dei documentari naturalistici)

e poi c'è christian bale, in una prova degna davvero di robert de niro. e questa volta dirlo non appare una esagerazione. eppure il film mi pare essere passato più sottotraccia rispetto a la grande scommessa, che era un po' la novità e il tentativo sorprendente di questo regista di reinventarsi dopo anni di sodalizio con will ferrell. ma la grande scommessa era anche una grande palla, scusatemi, a parte margot robbie nella vasca da bagno

qui non c'è neppure margot robbie, la storia è quella, è un film di parte, ma è costruito con intelligenza, stile, è divertente e ricco di piccole chicche da gustarsi. un po' scorsese, un po' stone, non guarda in faccia a nessuno e regala pure i 5 minuti finali di monologo da big bad guy che spiazzano il liberal convinto ed indignato

a margine c'è da dire questo: al momento in cui cheney abbandonò la vicepresidenza la sua popolarità stava al 13%, la più bassa di sempre. in mezzo c'erano state tante cose, dalla più grande recessione dell'america moderna al fallimento dell'iraq. ma c'è una cosa che questa esperienza insegna: che le forzature autoritarie in un regime democratico non pagano se la democrazia sopravvive. un auspicio per i difensori della liberaldemocrazia, ma anche un monito per tutti i teorici dell'autoritarismo: insomma gente, dovete fare le cose per bene sennò … ashd
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#4 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 07 luglio 2019 - 10:49

ma la grande scommessa era anche una grande palla

ma va!

due cose:

1. che il DNA di bale sia stato ibridato da infante con quello di un camaleonte è ormai evidente; ancora prima che ottime prove attoriali la sua è pura capacità di mimesi, non credo ci sia mai stato un attore capace di metamorfosi così continue e profonde (per essere banali è passato dai 54kg di The machinist ai 100 di The Vice/American Hustle); mi pare quasi la sua cifra attoriale: la costruzione dei personaggi partendo da un'intensa trasformazione del suo corpo, in questo un vero transumanista;

2. ciò premesso quello in oggetto l'ho trovato un filmetto, prove attoriali a parte (gigante Bale1, ma la duck-face totalmente istupidita del bush di quel caratterista geniale di Rockwell è ancora lì che mi mette allegria), le trovate meta-cinematografiche mi sono parse sterili e una sceneggiatura troppo bidimensionale: 6-

1 ma alla fine, dovendo scegliere fra le sue interpretazioni col regista, prenderei ancora l'hedge-fund manager metallaro/aspergeriano di The big deal
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#5 cinemaniaco

    FЯEAK ON A LEASH

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Inviato 07 luglio 2019 - 12:52

penso che quello che lo ha reso più divisivo rispetto a la grande scommessa è lo shift da capitalism is evil a humans are evil
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