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Ariel Toaff e l'antisemitismo


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5 replies to this topic

#1 Naksh-i-dil

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Inviato 03 marzo 2007 - 10:13

Prendo spunto da Matrix di ieri sera, in cui si è parlato del caso, a mio parere sconcertante, del ritiro dal mercato del libro Pasque di sangue di Ariel Toaff. credo che sia il primo caso, almeno in tempi recenti, in cui un libro venga proibito e fatto sparire dalla circolazione. ho paura che questo possa essere un micidiale boomerang proprio per gli ebrei che adesso saranno visti come "censuratori". il libro intanto è già diventato un oggetto di culto, battuto su ebay fino a 400 euro, un clamore dovuto proprio alle stroncature e alla censura. senza queste reazioni scomposte sarebbe rimasto negli scaffali probabilmente comprato solo da adetti ai lavori o quasi. è normale tutto ciò? a prescindere dal contenuto, dalla veridicità o falsità di quello che scrive Toaff, è normale che nel 2007 si faccia sparire un libro? penso a tutti i libri che escono contro il cristianesimo, contro Cristo, contro il papa e che stanno tranquillamente negli scaffali alla portata di tutti. quante cose si sono dette o scritte contro i cristiani? ma una reazione del genere non me la ricordo. che poi qualcuno dice che Toaff ha "liberamente" deciso di ritirare il libro dal mercato... su quel "liberamente" ci sarebbe da discutere... ::)
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#2 Guest_Mia_*

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Inviato 03 marzo 2007 - 11:05

Anche a me ha molto colpito il dibattito in questione. E sono d'accordo con te sul fatto che è sbagliato a priori censurare l'opera di chicchessia, e che per quanto offensive o scomode fossero le tesi proposte nel libro in questione, il suo ritiro dal mercato e quindi lo scoppio del caso non faranno che danneggiare ulteriormente l'immagine della lobby ebraica. Non ho però ben capito quale fosse l'argomento del libro, me lo sapresti dire per favore?
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#3 botty

    ask me about intersectionality

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Inviato 03 marzo 2007 - 11:52

Ã? un saggio che vuole dimostrare che una minoranza di ebrei (gli ashkenaziti, per capirci quelli di provenienza mitteleuropea) nel basso medioevo sacrificava i bambini cristiani per usarne il sangue nei rituali religiosi.
Quindi il problema "etico" sta nel fatto di attribuire un olocausto seppure lontano nel tempo alla principale vittima dell'Olocausto.
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I aim to misbehave


#4 MisterX

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Inviato 03 marzo 2007 - 13:41

Naksh-i-dil, riguardo al libero o forzato ritiro dal mercato, credo che la decisione sia stata presa direttamente dallo stesso Toaff, ovviamente indotto dalle aspre critiche che la comunità ebraica gli ha rivolto (dipingendolo come figlio degenere), alle quali deve avere infine ceduto.

Per quello che s'è visto nella prima puntata di Matrix dedicata all'argomento (non quella di ieri sera, che non ho visto, ma quella di qualche settimana fa, quando ancora il libro era sul mercato), tutti gli intervistati della comunità ebraica romana si scagliavano contro Toaff senza che uno di loro avesse letto il libro. Certamente non un buon punto di partenza per una critica costruttiva e credibile.
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#5 juL fu Sig.M.

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Inviato 04 marzo 2007 - 16:10

Conoscevo suo nipote, quasi quasi gli telefono.

Ma siamo sicuri che ha deciso lui?
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#6 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 04 marzo 2007 - 21:32

La vicenda l'ho seguita sui giornali. Ariel Toaff sostanzialmente ha fatto uscire questo libro le cui prove "storiche" della tesi riportata consisterebbero nelle confessioni dei condannati (sottoposti perlopiù a torture medievali tout-court). La condanna del libro, da un punto di vista anche solo filologico, è stata unanime da parte della comunità degli storici.

Detto questo, l'idea di ritirare il libro credo sia assolutamente deleteria (da un punto di vista pragmatico) per disencitivarne la diffusione (giacchè, data la condanna degli storici, sarà destinato a circoli estremisti e aficionados negazionisti, oltre ovviamente a tutti quelli facilmente influenzabili dai can can mediatici). Ho idea quindi che il ritiro del libro sia stato voluto in parte dall'autore (magari con malizia, ben prevedendo l'effetto boomerang) e in parte dalla casa editrice (in Italia, il Mulino; cosa che comunque spero non impedisca la sua totale e duratura perdita di credibilità).

Rispetto all'annoso problema della libertà di espressione, ultimamente essa viene invocata solo per orribili manifestazioni quali il negazionismo e gli ebrei infanticidi. La censura in questo dovrebbe arrivare dove, evidentemente, la ragione non arriva. Inutile.


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