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La Favorita (Lanthimos, 2019)


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30 replies to this topic

#1 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 29 gennaio 2019 - 09:01

Be'? Dove siete finiti? Piersa è ancora vivo o è crepato di vecchiezza?

 

http://www.ondacinem...a-favorita.html

 

Daje, forse film dell'anno


  • 4

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#2 bELLE ELLEish

    TOPAZIO

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Inviato 29 gennaio 2019 - 09:35

dEST se torni in campo per aprire un topic su un film di Lanthimos che non mi ispirava rispetto alla storia dell'autore, mi convinci facile.
Spero di vederlo entro domenica
  • -1

A proposito del Maurizio Costanzo show, a me l'ospitata del Joker al programma del personaggio di De Niro ha ricordato una di Aldo Busi, ma proprio uguale, compreso il balletto con cui si presenta al pubblico. Dubito che Phoenix si sia ispirato a quella, ma in certe parti, quando si mette a checcheggiare, la somiglianza era impressionante.

il primo maggiorenne che vedrò vestito da joker a carnevale, halloween o similia lo prendo per il culo di brutto
minimo un A STRONZOOOO, ANCORA STU JOKER? STRONZOOOO, vieni a casa mia che ho bisogno di una mano a sgomberare la mansarda, STRONZOOOO

There is a duality between thought and language reminiscent of that which I have described between dreaming and play

Man the sum of his climatic experiences Father said. Man the sum of what have you


#3 Giubbo

    Classic Rocker

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Inviato 29 gennaio 2019 - 09:40

visto ieri sera: finalmente un bellissimo film (era da mesi che non ne vedevo uno che fosse più che decente), e lo dice uno che non sopporta i film in costume.


  • 0

#4 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 29 gennaio 2019 - 10:12

Che dite, meglio de Il Cervo Sacro?


  • 0

" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#5 corrigan

    気持ち悪い

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Inviato 29 gennaio 2019 - 10:16

Odio Lanthimos (Dogtooth e Lobster sono davvero il peggio di certo cinema "europeo" per me) ma le attrici e la storia mi intrigano. Provo?


  • 0

I distrust orthodoxies, especially orthodoxies of dissent
「その時僕はミサト さんから逃げる事しかできなかった。 他には何もできない、 他も云えない… 子供なんだと ... 僕はわかった

 


#6 Bustrofedico

    Schiavo Dell'Hype

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Inviato 29 gennaio 2019 - 10:27

Sì, consigliato anche a chi di norma detesta Lanthimos, dal momento che la sceneggiatura non è roba sua.
Nonostante ciò, ho avuto la stessa reazione avuta col Cervo: entusiasmo a metá film seguito da una certa noia nel vedere ribadire costantemente dinamiche concettuali/relazionali già ampiamente esplicate.

Però c'è tanta vita nel film e a giorni di distanza mi sono più cristallizzato in zona entusiasmo.
A voler acchiappare, magari con imperfezione, il suo spirito, azzarderei un "Terry Gilliam incontra Sensualità a Corte"
  • 1

#7 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 29 gennaio 2019 - 10:33

Poco tempo (mio) e tanti argomenti (il film): neanche io amo il tizio (visto solo Lobster) ma con tutta evidenza quando l'autore talentuoso si fa scrivere la sceneggiatura da chi ne sa più di lui qualcosa di buono (eccome) sortisce sempre: non vedevo uno script così cazzuto di tempi di Mamet.

Il film va visto, assolutamente, non avete scuse: anche solo per la prova clamorosa della Colman


  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#8 Bustrofedico

    Schiavo Dell'Hype

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Inviato 29 gennaio 2019 - 10:41

Seriamente clamorosa, sì! Tra le altre due ho preferito di poco la Stone, mi chiedo se sia solo il personaggio a essere più ruffiano. Comunque, triangolo delle meraviglie

P.S. al di là del meglio/peggio del Cervo (che mi è piaciuto nettamente menk), La Favorita è perlomeno molto più "ricordabile", approccio e personalitá più d'impatto, più urgenti
  • 0

#9 Damy

    pophead

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Inviato 29 gennaio 2019 - 12:58

Io mi sono divertito un sacco e ho urlato tutto il tempo! In un periodo di #metoo e #empowerment generalizzato la Colman interpreta una vittima alquanto credibile per via delle circostanze fuori dalla sua portata, mentre le altre due cagnette (sempre bravissime) rappresentano tutto il brutto, il gretto, l'arido e il cattivo dell'animo femminile. Adorage.


  • 1
OR

#10 William Blake

    Titolista ufficiale

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Inviato 30 gennaio 2019 - 15:32

con "Il sacrificio del cervo sacro" mi era parso che le cose da dire Lanthimos le avesse esaurite, qui si è sporcato degnamente le mani col genere giungendo a un'ibridazione per lui inedita. c'è nuovamente tanto Kubrick (stavolta "Barry Lyndon") ma anche l'analisi dissacrante di Greenaway e, vista la potenza espressiva delle protagoniste, aggiungerei Aldritch. dopo i due terzi, il film un po' si esaurisce in uno scontro tra prime donne prevedibile. però l'umorismo nerissimo, il cinismo e il sadismo dei personaggi mi ha divertito tantissimo: finalmente, dopo un bel po' di tempo, un film al femminile senza gentilezze né buoni sentimenti ma cattivissimo nel delineare la lotta per il potere. e Lanthimos si mette al servizio proprio di questa sfrontata parabola, col suo gusto per il perverso e le devianze, adoperando lo stile che sta forgiando (grandangoli, fish eye + illuminazione naturale e tableaux kubrickiani) per una narrazione magmatica e non per un teorema asettico. 

  • 2
Ho un aspetto tremendo, e non bado a vestirmi bene o a essere attraente, perché non voglio che mi capiti di piacere a qualcuno. Minimizzo le mie qualità e metto in risalto i miei difetti. Eppure c'è lo stesso qualcuno a cui interesso: ne faccio tesoro e mi chiedo: "Che cosa avrò sbagliato?"

#11 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 30 gennaio 2019 - 15:39

Divertente come si arriva alla pace con la Francia attraverso mezzucci, piccolezze e capricci (che sia poi vero poco importa ma non mi fido del regista asd) e il modo di fare e di recitare sopra le righe delle due rivali - anche se come dice WB le dinamiche tra le due sono in fin dei conti poco interessanti. Personalmente ho trovato leziose le scene decadenti di vita di corte (la gara delle anatre, il tizio nudo che prende le arance, etc.), meglio la scorrettezza del resto.  


  • 0

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#12 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:11

Più che Kubrick - che declina il suo Lindon come una sinfonia decadente , qui siamo in pieno nichilismo punk, se me lo concedete - io ho pensato al Frears delle Liaisons. Kubrick è il riferimento per lo sfarzo e l'accuratezza della messa in scena (difficile fare un film in costume senza partire da lì), ma questo lavoro è un nuovo punto di riferimento per il genere, da qui in poi.

Vero anche che una certa ipertrofia visiva può risultare indigesta (l'autocompiacimento di cui si parla in recensione) , ma fa parte del pacchetto. Qualche fisheye in meno avrebbe reso il quadro più coerente ma la l'architettura pressochè perfetta, i dialoghi secchi e sferzanti come frustate, le battute fulminanti, il cinismo esibito senza pudore sono uno spasso infinito.

Non ho capito se il reiterarsi dell'atto masturbatorio (ben tre, se non ricordo male) quale unico richiamo esplicito al sesso sia un gesto di autoironia del regista verso le sue stesse doti tecniche; credo sia casuale, ma se così non fosse siamo davanti a un genio asd


  • 1

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

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#13 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 30 gennaio 2019 - 17:52

Per rispetto di Dest (bentornato! :) ) modererò i termini.

 

Film inutile e noioso.
Non è un film storico (punto di vista dal quale risulterebbe ridicolo), non è un film biografico (idem).
Non è niente, se non un gran sciupio di costumi, e di battutine per lo più prevedibili quanto più vorrebbero risultare "frizzanti".

 

Ah, il regista vi avverte che il mondo è un grande schifo, governato da doppiezza e cinismo che ha per fine il potere (!) (utilizzando anche - e occhio perché questa è roba forte - il sesso), all'insegna dell'egoismo più sfrenato (segnatevelo... ).

Con quella sfrontatezza che "fa tanto '700" (Relazioni pericolose, Memoirs di Saint-Simon ecc.)

 

Ah, dura due ore. :facepalm:


  • 1

«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#14 tiresia

    Sue Ellen

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Inviato 31 gennaio 2019 - 09:17

Piaciuto, una sforbiciatina non avrebbe fatto male certo.
Mi è piaciuto formalmente, la messa in scena, la cura nelle inquadrature, il rimando continuo a Kubrick (non proprio solo Barry Lyndon, ma 2001 piuttosto, con tutti quei meravigliosi grandangoli deformanti, la claustrofobica circolarità delle passeggiate nei corridoi), la sceneggiatura scoppiettante, quel finale potentissimo di umiliazione vera, compiaciuta, finalmente completamente consapevole, classista e cattiva che sconfigge la futile, labile vittoria di Abigail.
Molto bello il grottesco (citano Swift certo per coerenza storica, ma anche perché l'iperbole sarcastica è quasi la stessa) di cui sono infarciti i dialoghi oltre che la rappresentazione dell'intera corte e del Parlamento.
Lanthimos le relazioni umane e le costruzioni sociali le fa a pezzi tutte, qui il piglio divertito è davvero molto affascinante.
  • 0

#15 Infinite dest

    dolente o nolente

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Inviato 31 gennaio 2019 - 10:02

Ciao Ravi

E grazie, mi hai tolto ogni dubbio certificando il capolavoro asd


  • 0

 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

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#16 100000

    Enciclopedista

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Inviato 03 febbraio 2019 - 13:43

Mboh, ok, però non mi ha esaltato.

Alla fine i temi sono sempre quelli, il costume e il grottesco ok, bravi le attrici, bella la regia, ma alla fine di Lanthimos preferisco sempre il caro vecchio Kynodontas per tematiche.


  • 2

#17 Reynard

    No OGM

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Inviato 11 febbraio 2019 - 20:21

 

Non è un film storico (punto di vista dal quale risulterebbe ridicolo), non è un film biografico (idem).
Non è niente

 

No dai, è un remake non accreditato di "Eva contro Eva". asd

 

Io invece l'ho apprezzato. Mi è piaciuto come continuasse a cambiare quel che sembrava essere il punto nodale del film. C'e la storia di rivalità femminile, appunto come una specie di "Eva contro Eva" settecentesco (con l'amore di una anziana onnipotente e irresponsabile come premio, invece dell'amore del pubblico) se visto dal punto di vista di Abigail; l'analisi di un rapporto inquietante e morboso, un po' madre/figlia (con Sarah a fare da madre), un po' sorelle e un po' amanti, se visto dall'ottica di Sarah Churchill; e il dramma di solitudine e perdita* di una donna rimasta bambina in un corpo da adulta e chiamata a rivestire un ruolo da adulta, se guardiamo il film da dietro le spalle di Anna. Tre film in uno, per tre protagoniste ognuna preda delle proprie ossessioni personali (il piacere - che poi è un narcotico - per Anna; il dominio - che poi è un lenitivo - per Abigail; la gloria - che poi è una dipendenza - per Sarah).  

E il vario intrecciarsi di rapporti morbosi: quello tra Anna e Sarah, tra Anna e Abigail, quello tra Rachel Weisz che fa Margo Channing che fa Sarah Churchill ed Emma Stone che fa Eve Harrington che fa Abigail Masham, quello tra i Marlborough e la guerra, quello tra gli uomini di potere e la sessualità, quello tra il regista e i grandangoli asd .

 
Unico difetto un po' di ripetitività verso la fine, e unico momento francamente brutto il balletto alla Dee-Lite sulle note di un minuetto settecentesco (non il solo inserto volutamente anacronistico, ma gli altri non stridevano).
 
*La visibile nostalgia per l'amica d'infanzia ormai perduta (bravissima la Colman in quei frangenti) m'è parsa triste come può essere triste solo l'immancolimento di un bambino.

  • 3
La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#18 bluetrain

    Fourth rule is: eat kosher salamis

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Inviato 12 febbraio 2019 - 10:20


Non è un film storico (punto di vista dal quale risulterebbe ridicolo), non è un film biografico (idem).

A me è piaciuto, anche per questo motivo. Se lo script avesse puntato a sviluppare il classico mattonazzo storico-biografico (per atro, poi puntualmente non riuscendo nell’intento) il film avrebbe già perso in partenza.
Qua l’ambientazione storica è un mero pretesto – mutatis mutandis è un’operazione, anche se molto più blanda, concettualmente non dissimile a quella di Quintino in “Bastardi senza gloria” – per mettere in scena una vicenda declinata al femminile che gioca tutto sull’andamento sinusoidale delle dinamiche psicologiche delle tre protagoniste e dei fragili equilibri che le puntellano. E da questo punto di vista, la scrittura è tutt’altro che banale e molto ben congegnata.
Alla fine mi è sembrato quasi un kammerspiel travestito da film storico, ci ho visto anche un qualcosa di polanskiano nel modo di sviluppare le dinamiche tra le protagoniste e di scavare a fondo nella psicologia delle stesse.
Sul piano formale: bellissimo. Impossibile non pensare a Kubrick, come avete già detto tutti. Fotografia magnifica e profondità di campo notevole. Anche l’uso estremo del grandangolare fisheye, che all’inizio mi ha lasciato un po’ dubbioso, in realtà è molto efficace e funzionale e alla fine per me si è rivelata una scelta vincente.
Ottimo anche il commento musicale, molto minimale e mai fuori tema.
La scena finale è bellissima e potentissima.
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#19 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 15 febbraio 2019 - 09:32

Avendo già detto tutto, aggiungo solo che il rock n' roll è derivativo, nel minuetto c'era già tutto, perlomeno la disposizione sessantottesca di andare in vacca.
Come detto dottamente da reynard, la Regina prova a farsi immortale, licenziando l'uomo che la sottometteva e diventando lei stessa uomo con la bionda favorita, al prezzo di conigli cui nessuno più ingabbia (o spara). Farà discutere i lgbtqwerty.
Meraviglia la Rachela.
+Meraviglia la coppia Marlboro, che aspetta quieta e regale, loro, l'esilio.
Filmone.
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#20 Claudio

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Inviato 15 febbraio 2019 - 18:54

Io non sono un estimatore di Lanthimos, ma l'ho trovato bellissimo: i suoi eccessi estetizzanti e grotteschi stavolta sono pienamente al servizio della sostanza del film, alcune inquadrature sono già leggendarie e le prestazioni delle tre protagoniste sono sontuose. Rachela meravigliosa, anche con la cicatrice (che te lo dico a fare) :wub: Forse un taglio di qualche minuto nella seconda parte poteva giovare, ma sono inezie.


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#21 pooneil

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Inviato 19 marzo 2019 - 06:41

Sono d'accordo con Ravel.

Film non molto entusiasmante per me, un po' più scoppiettante nella prima fase poi cerca di inserire momenti più intensi ma senza averne la credibilità.

Le psicologie e le macchinazioni delle tre protagoniste mi sono sembrate fragili come carta velina nella loro tautologia.


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#22 Spiritchaser

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Inviato 19 marzo 2019 - 13:07

Per me film bellissimo, rispetto ai precedenti di Lanthimos (forse perché la sceneggiatura non è sua) due spanne sopra. I ritratti psicologici per me sono riusciti e funzionali (anche se l'introspezione dei personaggi, quasi sempre dei pupazzi bressoniani al servizio dell'assurdo, non è mai stato il focus del cinema di Lanthimos), le macchinazioni necessariamente tautologiche com'è tautologica la volontà di dominio e di scalata sociale, non credo fosse il caso di estendere lo scontro su un campo, boh, politico? (l'unica ad avere quell'interesse è Sarah Churchill) quindi per forza doveva essere un climax di variazioni sul tema; ma la sceneggiatura e la regia sono talmente solide che la cosa funziona benissimo. 


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#23 Fox la testa parlante

    Mr. Alphabet says

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Inviato 19 marzo 2019 - 16:26

Sceneggiatura e regia solide e deliziosamente ciniche, costumi e scenografie sontuose, ma alla fine, se mi costringessero a scegliere l'elemento tecnico che più mi ha colpito, nominerei senza esitazioni la straordinaria fotografia di Robbie Ryan.

 

Al di là delle schermaglie psicologiche tra le tre protagoniste, impeccabili ma un po' (yawn) noiose e già viste forse, mi è sembrata degna d'attenzione la tematica suggerita in filigrana della visibilità/invisibilità del potere. Chi non ha potere non può guardare chi ne ha, come il regista non manca di evidenziare nella scena in cui Anna si scaglia contro il lacchè muto e silenzioso che ha l'ardire di alzare lo sguardo sul suo improbabile maquillage. Al contempo, l'occasionale visione (e si noti che qui invece Abigail vede senza essere vista) del rapporto tra la regina Anna e Sarah, e il conseguente disvelamento visivo della natura umana troppo umana del potere, è la chiave di volta della scalata sociale successiva della nuova favorita.

 

Allo spettatore è assegnato un ruolo intermedio: ha l'opportunità di osservare la regina e le sue amanti nelle loro dimensioni più intime (e miserevoli), ma non ha alcun potere di intervenire, proprio come i servi muti e immobili. Al massimo gli resta qualche risata amara da spendere. (Per gli approfondimenti teologici della questione, rimandiamo a quanto scrisse Stephen a proposito di Loro 1&2: http://forum.ondaroc...18/?p=2382881).

 

Io appartengo al partito di quelli che hanno preferito il cervo sacro. Non che questo mi sia dispiaciuto, comunque.


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"Give me all your money just to cover you
Cover you in honey"

 

(Don't be afraid

There's no marmalade)


#24 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 19 marzo 2019 - 17:19

Mi ero perso l'aggiunta di altri pareri...

 

La cosa migliore di questo film è l'incredibile dispendio di intelligenza che ha prodotto nelle vostre argomentazioni (straordinariamente superiore a quello presente nel film medesimo) e non lontano da sottigliezze teologiche degne della scolastica (come opportunamente ricorda fox).

 

Certo, l'effetto è un po' simile all'esilarante analisi semiologico-strutturalista di Umberto Eco di Tre civette sul comò, ma non si può avere tutto...  :)


  • -2

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#25 pooneil

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Inviato 19 marzo 2019 - 21:02

Per me film bellissimo, rispetto ai precedenti di Lanthimos (forse perché la sceneggiatura non è sua) due spanne sopra. I ritratti psicologici per me sono riusciti e funzionali (anche se l'introspezione dei personaggi, quasi sempre dei pupazzi bressoniani al servizio dell'assurdo, non è mai stato il focus del cinema di Lanthimos), le macchinazioni necessariamente tautologiche com'è tautologica la volontà di dominio e di scalata sociale, non credo fosse il caso di estendere lo scontro su un campo, boh, politico? (l'unica ad avere quell'interesse è Sarah Churchill) quindi per forza doveva essere un climax di variazioni sul tema; ma la sceneggiatura e la regia sono talmente solide che la cosa funziona benissimo. 

 

Mah, io credo che ne esistano A DOZZINE di film sulla brama di potere migliore di questo filmetto alimentare che il povero Giorgione si è trovato a dover filmare obbligato dalla Merkel.

Ovviamente non me ne viene in mente neanche uno perchè i tronfi rise and fall conditi di tornituanti sensi di colpa ed accennate redenzioni (questo sì un tema turbocapitalista col gin, altro che i palestrati in mutande) mi annoiano a morte.

 

Per quanto riguarda le macchinazioni in costume, spero bene che abbiate tutti visto i Misteri dei Giardini di Compton House di Greenaway (l'unico regista Inglese di valore) per fare i dovuti paragoni.


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#26 verdoux

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Inviato 09 aprile 2019 - 19:00

Yorgos Lanthimos è indubbiamente un regista molto eclettico che salta con facilità e disinvoltura tra i vari generi filmici; non tutte le ciambelle gli riescono col buco, ma anche i film meno riusciti hanno motivi di interesse. Questa favorita è un po' spiazzante, perché non ci si aspettava da lui che predilige il grottesco ed il provocatorio (Vedi Kinodontas) un film in costume alla maniera di Barry Lindon, dove tutto è forma e apparenza, ma ci mette comunque anche un po' di Greenaway per cui la dose di grottesco e assurdo è assicurata. Tre donne lottano per il potere, la prima è la regina legittima, Anna Stuart, malata e bacata, che il potere lo da gratis a chi lo vuole, salvo poi riprenderselo come e quando le pare e piace, poi c'è la favorita Sarah, di fatto reggente facente funzioni, dispotica e tirannica fino a quando non viene fatta fuori e mandata i esilio da una terza incomoda, Abigail, una ragazzotta nobile decaduta declassata a rango di serva che entra nelle grazie della regina (e nel suo letto) e si dimostra buona arrampicatrice.

Un gioco al vetriolo tra tre donne che non lesinano cattiverie e colpi bassi, sia pure con grazia settecentesca, un gioco fine a se stesso che ci diverte in quanto tale, ma che poi ci fa porre una domanda: in che mani siamo? Da chi siamo governati? Sono questi individui deputati al nostro benessere ed al nostro futuro. Il regista non spende molto per contestualizzare storicamente il film volutamente, anzi non un film storico, è un film sulla natura umana e su come siamo fatti: non molto bene secondo Lanthimos, per forza poi arrivano i Salvini e i Di Maio.

Bene gli attori, belle le scenografie, ottima la regia, forse ci vorrebbe qualche sforbiciata in più.


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#27 Infinite dest

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Inviato 09 aprile 2019 - 20:01

Vedendo da chi, come, quando e perchè arrivano giudizi negativi su questo film si rafforza dentro di me il convincimento che sia un capolavoro.
Mi manca ancora qualche endorsement negativo di qualche saccentucolo per completare il quadro ma direi che ci siamo quasi
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 mi ricorda un po' Moro.

 

 

 

 

Con trepidazione vivo solo le partite dell'Inter.

 

 

 

Io non rispondo a fondo perchè non voglio farmi bannare, però una cosa voglio dirla: voi grillini siete il punto più basso mai raggiunto dal genere umano. Di stupidi ne abbiamo avuti, non siete i primi. Di criminali anche. Voi siete la più bassa sintesi tra violenza e stupidità. Dovete semplicemente cessare di esistere, come partito (e qui non ci si metterà molto) e come topi di fogna (e qui sarà un po' più lunga, ma cristo se la pagherete cara).

 

 


#28 thom

    The infrared insert of memory encouragement immersion

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Inviato 30 agosto 2019 - 23:17

splendido film sulle possibilità di una lesbocrazia (e quindi dell'isteria femminile al potere)

la trama forse l'aspetto più debole del film, ma vi sono alcuni passaggi piuttosto ricercati: la regina che sceglie esplicitamente la perversione dell'ipocrisia quando mette alla porta Sarah (l'unica ad offrirle uno spiraglio di verità/amore [per es. nel dirle che assomiglia ad un tasso]), questione poi ribadita dalla stessa Sarah anche alla figlioccia infedele Abigail (noi due giocavamo partite diverse), la chiusura finale col gioco di specchi di sottomissione sessuale e sottile violenza (Abigail: coniglio = Anna: Abigail)

mi pare si possa registrare con questo film l'abbandono (almeno temporaneo) di Lanthimos dalla struttura preponderatamente simbolica/metaforica che ha caratterizzato le sue opere precedenti

i fisheye ovviamente sono rubati all'ultimo Soderbergh

voto: 8
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#29 solaris

    Simmetriade.

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Inviato 05 giugno 2020 - 22:27

Buon film che intrattiene con mestiere, dialoghi taglienti e linguaggio appariscente, ma ai titoli di coda l'impressione che mi è rimasta è di vuotezza, o meglio di superfluo.

Il Cervo Sacro l'ho detestato, forse farei meglio ad accantonare il regista ma la pretesa autoriale-estetica mi attrae. Quel guizzo però ha bisogno di sostanza levigata, ha bisogno di un nucleo di senso granitico per dar corpo alla potenza estetica che vorrebbe raggiungere. Kubrick è su un altro ordine di grandezza, fin dalla scelta dei soggetti, non importa quanto s'agiti il greco.

 

Begli interni. Fotografia leggermente più fredda di quanto desiderassi, in particolare con tutta quella luce bianca dalle finestre.

 

 

Dest, spero d'aver portato a compimento il tuo desiderio, pur con parecchio ritardo ;)


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#30 maun

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Inviato 19 maggio 2021 - 18:41

dopo il cervo sacro temevo il peggio ovvero una deriva eccessiva verso lidi mitologici ai piu incomprensibile come in madre di aronofsky... invece no giorgione si dimostra cavallo di razza purissima pikkiando li un film in costume ke la pur bravina coppola di maria antonietta si puo solo inzunnare. brafo!


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#31 Fidelio

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Inviato 17 marzo 2024 - 10:48

Visto ieri sera, ho apprezzato la messa in scena, i costumi e il triangolo (stupefacente) di attrici che si alternano nei ruoli di vittima/carnefice. Qui al centro c'è il potere, la conquista del potere, la fame, il fango. C'è un vero e proprio sporcarsi il corpo e l'anima in nome della conquista del potere, o di un singolo gradino nella scala sociale. 


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