Inauguro io, con il primo disco dell'anno che mi è piaciuto.
The Delines - The Imperial
Quando la cantante dei Delines Amy Boone nel 2016 si è rotta entrambe le gambe in un terribile incidente stradale, la band aveva già scritto e registrato una buona metà dei pezzi di questo "The Imperial", che però è stato conluso soltanto l'anno passato, a riabilitazione completa. Mi piace molto sin dalla copertina, che immortala un palazzone bianco sperso chissà dove in Oregon, con un ampio parcheggio, di quelli che ne abbiamo visti a centinaia in noir moderni e in film on the road. I personaggi delle canzoni di "The Imperial", che vengono chiamato spessi per nome (Sonny, Charley, Holly, Eddie, Polly), potrebbero essere benissimo usciti da questi film e aver raccontato le loro peripezie al caldo di questo hotel, al riparo dal proprio passato. Questa sensazione di calore, viene trasmessa da una bellissima mescola di alt-country ottenuta impastando le chitarre a vecchi wurlitzer e ad una sezione di fiati sempre pronta a propellere gli incoraggiamenti rivolti a questi poveri cristi ("Cheer Up Charley). La musica è molto bella, ma lo è ancor più lo storytelling di Willy Vlautin, che manco a farlo apposta è anche scrittore di successo. 7