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(Post)Punk & (Post)Hardcore - Cosa È Rimasto?


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33 replies to this topic

#1 l0lli5

    indievidueo

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Inviato 14 dicembre 2018 - 21:19

Inizio questa discussione perchè non sono riuscito a trovarne di attinenti nel forum.

 

Parto con questa playlist di wire sul black feminist punk selezionata da Stephanie Phillips dei Big Joanie.

 

 

 

EDIT: questo thread vorrebbe porsi come crocevia liquido del punk e dell'hardcore di questi ultimi anni. Dal più sfacciato mainstream al più grezzo underground.


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#2 simon

    Scaruffiano

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Inviato 14 dicembre 2018 - 21:52

Sono andato a leggere l'immensa stronzata (anche datata mi pare) di un lussuoso stanziale del giornalismo italiano, per giunta direttore, sulla crisi (anche) della musica.

 

Per la prima volta nella storia sono d'accordo su una cosa con questo ranocchio bitorzoluto... Ecco... la musica è sempre stata liquida, aerea persino. Ma poi cade sempre nella ingordigia del solipsismo che si apre e poi si chiude a riccio sulle COLPE. 

 

La COLPA è anche sua, che in un determinato momento che comunque era già post storico (l'islamismo del terrore ha ucciso la storia ok?), ha deciso di lasciar perdere le cause morali in cui credeva (permutare morale con estetica e viceversa) per sdoganarsi ai lettori di una rivista ormai defunta: si è dato la ZAPPA sui piedini.

 

Continua a riflettere troppo mentre ascolta e continua a triturare con la storia del vinile in "carne e ossa"... questi professori, questi professionisti della carta stampata che percorrono ormai la sessantina non riescono a capacitarsi che la vita è totalmente cambiata, è stata assorbita da una sorta di super tassa che è il vivere sociale. Dal 2012 quando è stato impallinato Silvio si sono succedute alcune stranissime cose, che hanno violentato crudelmente la democrazia italiana e a risentirne totalmente sono stati i post adolescenti o comunque i giovani che fino ad allora potevano permettersi qualche centinaio di euro da investire in musica. Sono state martellate antisociali in nome (altro che fascismo!) della Unione Europea, sacrifici su sacrifici per non arrivare a niente, anzi allo zero ideologico della follia di questo ennesimo governo (piccolo piccolo).

 

Post punk nel 2018? Basta con questa para semantica da coglione retorico ma con la puzza sotto il naso: Che cavolo c'entra cose come la potenza snervante del rumore bianco più psicotico con il post punk, ma in definitiva il Post Punk non è un contenitore, non è una tutto ciò che... Per me post punk è una parola di comodo anche per etichettare alcuni membri (etimologicamente anche) che in realtà non facevano altro che stonare quattro accordi con batteristi ridicoli o... post punk.

 

L'elettronica è l'unica strada percorribile per salvare la musica, una sorta di demiurgo che tenga in vita i vostri file, le vostre ossessioni. Tutto o quasi di meraviglioso in questo 2018 è stato elettronico o mixato di genere elettronico. Le chitarre ormai hanno dato tutto, sono dei dinosauri che giustamente si estingueranno, basta con questi virtuosismi o con questi tic ritmico-modali o con queste retroazioni su retroazioni...

 

Questa nostalgia per ciò che non esiste più ed è stato colmato in qualche modo dapprima dalla imitazione perfettibili di nuovi gruppi e poi da ogni sorta di cimelio ha letteralmente steso qualsiasi tipo di pretesa di Musica Nuova... NON so esattamente a che cosa si riferisse un utente, ma una cosa è certa, a me basterebbero sentire dei suoni nuovi, qualche minuto che ribadisca con forza che i tirannosauri si sono estinti.


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„Non si può che confermarsi 'stranieri nella propria lingua'. Il plurilinguismo (crogiuolo di idioletti, arcaismi, neologismi di che trabocca il poema) è il contrario d'una accademia di scuola interpreti. È 'Nomadismo': divagazione, digressione, chiosa, plurivalenza, ecc. Il testo intentato è (deve essere) smentito, travolto dall'atto, cioè de-pensato.“

CARMELO BENE
 

 

 


#3 wago

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Inviato 14 dicembre 2018 - 23:13

E' rimasto che sono due generi molto diversi, lontani fra loro decenni, e non riesco a capire che possano farci in una stessa discussione


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#4 l0lli5

    indievidueo

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Inviato 15 dicembre 2018 - 18:59

E' rimasto che sono due generi molto diversi, lontani fra loro decenni, e non riesco a capire che possano farci in una stessa discussione

è sottointeso hardcore-punk, il quale oggi si è estinto dalla nostra percezione forse solo per il fatto di essere un genere underground (poi si parla di post-punk)

Poi datemi pure una definizione univoca dei due generi, vorrei capire se sono i concetti o i significati a non tornare

Sono andato a leggere l'immensa stronzata (anche datata mi pare) di un lussuoso stanziale del giornalismo italiano, per giunta direttore, sulla crisi (anche) della musica.

 

Per la prima volta nella storia sono d'accordo su una cosa con questo ranocchio bitorzoluto... Ecco... la musica è sempre stata liquida, aerea persino. Ma poi cade sempre nella ingordigia del solipsismo che si apre e poi si chiude a riccio sulle COLPE. 

 

La COLPA è anche sua, che in un determinato momento che comunque era già post storico (l'islamismo del terrore ha ucciso la storia ok?), ha deciso di lasciar perdere le cause morali in cui credeva (permutare morale con estetica e viceversa) per sdoganarsi ai lettori di una rivista ormai defunta: si è dato la ZAPPA sui piedini.

 

Continua a riflettere troppo mentre ascolta e continua a triturare con la storia del vinile in "carne e ossa"... questi professori, questi professionisti della carta stampata che percorrono ormai la sessantina non riescono a capacitarsi che la vita è totalmente cambiata, è stata assorbita da una sorta di super tassa che è il vivere sociale. Dal 2012 quando è stato impallinato Silvio si sono succedute alcune stranissime cose, che hanno violentato crudelmente la democrazia italiana e a risentirne totalmente sono stati i post adolescenti o comunque i giovani che fino ad allora potevano permettersi qualche centinaio di euro da investire in musica. Sono state martellate antisociali in nome (altro che fascismo!) della Unione Europea, sacrifici su sacrifici per non arrivare a niente, anzi allo zero ideologico della follia di questo ennesimo governo (piccolo piccolo).

 

Post punk nel 2018? Basta con questa para semantica da coglione retorico ma con la puzza sotto il naso: Che cavolo c'entra cose come la potenza snervante del rumore bianco più psicotico con il post punk, ma in definitiva il Post Punk non è un contenitore, non è una tutto ciò che... Per me post punk è una parola di comodo anche per etichettare alcuni membri (etimologicamente anche) che in realtà non facevano altro che stonare quattro accordi con batteristi ridicoli o... post punk.

 

L'elettronica è l'unica strada percorribile per salvare la musica, una sorta di demiurgo che tenga in vita i vostri file, le vostre ossessioni. Tutto o quasi di meraviglioso in questo 2018 è stato elettronico o mixato di genere elettronico. Le chitarre ormai hanno dato tutto, sono dei dinosauri che giustamente si estingueranno, basta con questi virtuosismi o con questi tic ritmico-modali o con queste retroazioni su retroazioni...

 

Questa nostalgia per ciò che non esiste più ed è stato colmato in qualche modo dapprima dalla imitazione perfettibili di nuovi gruppi e poi da ogni sorta di cimelio ha letteralmente steso qualsiasi tipo di pretesa di Musica Nuova... NON so esattamente a che cosa si riferisse un utente, ma una cosa è certa, a me basterebbero sentire dei suoni nuovi, qualche minuto che ribadisca con forza che i tirannosauri si sono estinti.

sembra un estratto di Tommaso Franci

Allora: sicuramente possiamo distinguere in due categorie:

-chi ricicla 

-chi inventa

 

Sono convinto che il 99% delle band rientra nella prima categoria modificando al più virgole

Ma quel restante 1% sotterraneo lo divido a sua volta in 2:

-chi fa ancora (post)punk con i mezzi del punk e con lo stesso spirito (perchè magari le condizioni sociali sono simili a quelle in cui è nato il genere,   parlo dei paesi in via di sviluppo) solo che essendo underground non arriva alle nostre orecchie

-chi ha mantenuto lo spirito del punk/hardcore ma lo esprime con tecniche musicali diverse (appunto grazie all'elettronica), in questo thread sono più   che benvenuti, pur sapendo che non saranno mai paragonabili con i loro predecessori per ovvi motivi. 


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#5 wago

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Inviato 16 dicembre 2018 - 07:40

Eh, certo, ma il post-punk è un genere nato negli anni 70 e tutto sommato esauritosi (per poi tornare come revival molto dopo) a metà 80. Il post-hardcore è esploso tra fine 80 e inizio 90, e ha prodotto uscite importanti fino a tutti gli anni 2000.

 

Comunque quello che tu chiami "spirito punk/hardcore" a me appare come un costrutto mal definito e/o mal applicabile alle derive post- dei due generi: nel "post-punk" dello spirito punk resta il DIY, l'espressionismo, e una certa ricerca del "brutto" accompagnata a irriverenza. Le basi sonore però cambiano molto, da un lato perché il punk sostanzialmente non ne aveva di proprie (era rock'n'roll ridotto all'osso facendo fuori le premesse blues), dall'altro perché in fin dei conti il post-punk nasce col punk stesso e non sempre ne deriva se non per vie traverse. Nel post-hardcore al contrario tutto parte dalla ripresa ed espansione dei moduli musicali tipici del genere (a partire dagli schemi di batteria) da parte di musicisti o ascoltatori "cresciuti" in quella comunità, in un processo che abbandona sostanzialmente lo spirito incompromissorio/adolescenziale degli esordi dando voce a una maturazione e ampliamento di orizzonti che significa in fin dei conti anche "normalizzazione" e uscita dalla chiusura mentale che il primo hardcore richiedeva ai suoi adepti. A me sembrano proprio cose diverse, non riducibili a un medesimo spirito di fondo.

 

Poi certo, di base è il solito discorso di progressivizzazione dei generi nati come ruspanti, che è accaduto e accade in ogni settore ed epoca della musica pop. E' accaduto forse la prima volta col beat e la psichedelia, poi di nuovo col punk, (saltando svariati passaggi) con innumerevoli filoni del metal, coll'hip-hop, colla house e la techno, con l'hip-hop, col dubstep e via dicendo... A ogni giro le meccaniche sono simili (chi è cresciuto con certi suoni cerca di emularli ma scivola nel manierismo, il manierismo di molti porta alcuni al barocco, ecc), ma a ogni giro sono diverse. Nel caso di punk e hardcore punk non vedo relazioni più strette che con tutti gli altri casi.


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"It's a strange world." "Let's keep it that way."

#6 l0lli5

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Inviato 16 dicembre 2018 - 20:32

Eh, certo, ma il post-punk è un genere nato negli anni 70 e tutto sommato esauritosi (per poi tornare come revival molto dopo) a metà 80. Il post-hardcore è esploso tra fine 80 e inizio 90, e ha prodotto uscite importanti fino a tutti gli anni 2000.

 

Comunque quello che tu chiami "spirito punk/hardcore" a me appare come un costrutto mal definito e/o mal applicabile alle derive post- dei due generi: nel "post-punk" dello spirito punk resta il DIY, l'espressionismo, e una certa ricerca del "brutto" accompagnata a irriverenza. Le basi sonore però cambiano molto, da un lato perché il punk sostanzialmente non ne aveva di proprie (era rock'n'roll ridotto all'osso facendo fuori le premesse blues), dall'altro perché in fin dei conti il post-punk nasce col punk stesso e non sempre ne deriva se non per vie traverse. Nel post-hardcore al contrario tutto parte dalla ripresa ed espansione dei moduli musicali tipici del genere (a partire dagli schemi di batteria) da parte di musicisti o ascoltatori "cresciuti" in quella comunità, in un processo che abbandona sostanzialmente lo spirito incompromissorio/adolescenziale degli esordi dando voce a una maturazione e ampliamento di orizzonti che significa in fin dei conti anche "normalizzazione" e uscita dalla chiusura mentale che il primo hardcore richiedeva ai suoi adepti. A me sembrano proprio cose diverse, non riducibili a un medesimo spirito di fondo.

 

Poi certo, di base è il solito discorso di progressivizzazione dei generi nati come ruspanti, che è accaduto e accade in ogni settore ed epoca della musica pop. E' accaduto forse la prima volta col beat e la psichedelia, poi di nuovo col punk, (saltando svariati passaggi) con innumerevoli filoni del metal, coll'hip-hop, colla house e la techno, con l'hip-hop, col dubstep e via dicendo... A ogni giro le meccaniche sono simili (chi è cresciuto con certi suoni cerca di emularli ma scivola nel manierismo, il manierismo di molti porta alcuni al barocco, ecc), ma a ogni giro sono diverse. Nel caso di punk e hardcore punk non vedo relazioni più strette che con tutti gli altri casi.

 

Si allora diciamo che in questo thread sono bene accetti entrambi i generi pur nella loro diversità.

 

Giusto per fare un esempio possono rientrare in questo gruppo gli idles (post-punk)

 

sia gli STORM{O} anche se forse tendono più al metal

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Questo non perchè voglia creare confusione, ma per semplice apertura mentale.


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#7 Life Is Insignificant

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Inviato 16 dicembre 2018 - 21:10

Dall'Italia anche i Marnero, tornati quest'anno con un altro ottimo disco:

 


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#8 Giuseppe Bergman

    Masturbatore

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Inviato 17 dicembre 2018 - 19:39

I Death Grips dei primi due dischi sono stati rivoluzionari


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" Chi lo sa veramente? Chi può qui dichiarare

da dove è stata prodotta, da dove viene la creazione?

Dalla creazione di questo universo gli Dei vennero successivamente:
chi allora sa da dove ciò è sorto? "


#9 l0lli5

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Inviato 17 dicembre 2018 - 23:10

Uno degli ascolti di quest'anno

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#10 Life Is Insignificant

    Deadman

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Inviato 17 dicembre 2018 - 23:20

Uno degli ascolti di quest'anno
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Bello questo ("from the police state of the republic of Singapore, Southeast Asia" per citare il loro bandcamp asd), però di post-hardcore non c'è molto qui, è hardcore/thrashcore abbastanza straight.
Non ho capito bene il thread, è un calderone di tutto quello che è punk/hardcore?


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#11 Life Is Insignificant

    Deadman

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Inviato 17 dicembre 2018 - 23:28

(cliccare sulle cover per aprire bandcamp)
 
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#12 l0lli5

    indievidueo

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Inviato 18 dicembre 2018 - 22:44

 

Non ho capito bene il thread, è un calderone di tutto quello che è punk/hardcore?

 

 

 

 

si, ho modificato il primo post per specificarlo una volta per tutte

 

altro ascolto del 2018

 

 

aggiungo anche queste punkettare

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#13 l0lli5

    indievidueo

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Inviato 26 dicembre 2018 - 22:01


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#14 Wattimo Fuggente

    chi semina vento raccoglie scureggia

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Inviato 03 gennaio 2019 - 19:53

 

Uno degli ascolti di quest'anno
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Bello questo ("from the police state of the republic of Singapore, Southeast Asia" per citare il loro bandcamp asd), però di post-hardcore non c'è molto qui, è hardcore/thrashcore abbastanza straight.

detto anche Japcore (lunga tradizione: GISM, Gauze, Confuse, Kuro, Comes per citare i classiconi ma il (sotto)genere si protrae da 40 anni)


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#15 Life Is Insignificant

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Inviato 03 gennaio 2019 - 20:09

 

 

Uno degli ascolti di quest'anno
a0404126391_16.jpg

Bello questo ("from the police state of the republic of Singapore, Southeast Asia" per citare il loro bandcamp asd), però di post-hardcore non c'è molto qui, è hardcore/thrashcore abbastanza straight.

detto anche Japcore (lunga tradizione: GISM, Gauze, Confuse, Kuro, Comes per citare i classiconi ma il (sotto)genere si protrae da 40 anni)

 

Sì qualche influenza japanese hardcore a tratti si sente, ma non mi sentirei di infilarlo dentro al genere, è un disco molto meno rumoroso e crust.

 

Visto che hai citato un genere che adoro, quali sono i tuoi gruppi preferiti jap hardcore?

 

Il mio gotha è:

 

Disclose | D-Clone | Nightmare | Bastard | Confuse | Enslave | Framtid | Coward


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#16 l0lli5

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Inviato 14 gennaio 2019 - 19:02

 

aggiungo

 

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aggiungo post-punk dall'Irlanda https://soundcloud.c...s/mental-health

ancora: https://soundcloud.c...ign-on-the-line


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#17 l0lli5

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Inviato 15 febbraio 2019 - 19:27

si taggano free-hardcore, dall'Irlanda 

 

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post-punk dall'Irlanda


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#18 l0lli5

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Inviato 16 febbraio 2019 - 21:18

un pò di sano neo-crust

 

Part III / Part IV by Cara Neir

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non rientra prettamente nel genere, mixa parecchi generi

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#19 l0lli5

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Inviato 08 marzo 2019 - 18:29

post-punk filone dark-heavy

Mutant Flesh by Deth Crux

 

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punk psichedelica sperimentale dal Brasile, in free download tra l'altro

METAPROGRAMAÇÃO by DEAFKIDS

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#20 l0lli5

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Inviato 31 marzo 2019 - 10:12

one man band dalla Malaysia emo-hardcore


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#21 pooneil

    Enciclopedista

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Inviato 31 marzo 2019 - 12:17

 

simpatico


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#22 l0lli5

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Inviato 02 aprile 2019 - 21:59

di qualche anno fa

band crust dalla Nuova Zelanda

(ascolto consigliato da Drew Daniel dei Matmos)

 

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aggiungo

 


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#23 l0lli5

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Inviato 08 aprile 2019 - 20:36

parentesi storica, per questa compilation dei Polo Pepo

mexican punk 

 


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#24 l0lli5

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Inviato 23 luglio 2019 - 19:49

post-punk alla TH e TV

un che di funky

 

consiglio anche questa krauto-punkata nevrotica sempre loro https://www.youtube....h?v=F7y2fbY23Dg


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#25 l0lli5

    indievidueo

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Inviato 02 gennaio 2020 - 14:17

dischetto che ho trovato su più classifiche di fine anno


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#26 Moreno Saporito

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Inviato 02 gennaio 2020 - 14:31

l0lli5 secondo me è un buon EP, originale, con quella voce suona molto glam, etichetta garanzia di dramma


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#27 l0lli5

    indievidueo

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Inviato 19 marzo 2020 - 09:15

punk-trio da Brooklyn


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#28 l0lli5

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Inviato 24 aprile 2020 - 22:30

blues-punk EP

 

 

NOWNOWNOW by Nosaj

hip hop con influenze punk

Nosaj (alias Jason Furlow) è un vero anticonformista hip-hop. Cresciuto a New York City, l'MC e lo sperimentalismo sonoro pionieristico del produttore sono iniziati con il suo ruolo nella compagnia rap psichedelica di culto New Kingdom degli anni '90. La sete di Nosaj per stili musicali innovativi lo ha portato a collaborare con il maestro di doppiaggio Bill Laswell, il cantautore new wave David Byrne (Talking Heads), e con gli atti trip-hop Tricky e Morcheeba. Quando è al microfono, Nosaj attacca le canzoni con una vibrazione impressionistica di una voce che trasmette energia punk rock e spavalderia hip-hop in modo esaltante, emettendo rime influenzate da Divine Styler, Bad Brains e Jean-Michel Basquiat.

 

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#29 l0lli5

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Inviato 07 maggio 2020 - 20:31

video Lynchiano per una storia particolare

 

più amatoriale questo degli Squid


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#30 l0lli5

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Inviato 09 luglio 2020 - 16:05

post-punk no-wave industrial

 

The Passion Of by SPECIAL INTEREST

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AGGIUNGO

consigli di ascolti da parte dei componenti della band hardcore giapponese Boris

https://daily.bandca...s/boris-big-ups


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#31 l0lli5

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Inviato 19 febbraio 2021 - 16:51

tocca diversi generi ma lo piazzo qui

Mondo Decay by Nun Gun

Nun Gun è la pluripremiata collaborazione multimediale tra l'artista visivo Brad Feuerhelm e i musicisti Lee Tesche e Ryan Mahan dell'acclamata band Algiers. Mondo Decay segna l'uscita di debutto dell'outfit, un dialogo audiovisivo che abbina 144 pagine della malformata fotografia post-industriale di Feuerhelm con una cassetta della colonna sonora originale prodotta da Tesche e Mahan.
Mondo Decay concentra la pratica critica del gruppo sul genere dell'orrore stesso, in particolare le inquietanti immagini e suoni di Mondo italiano degli anni '60 e '70, i film sullo sfruttamento di cannibali e zombi di Gualtiero Jacopetti, Umberto Lenzi e Lucio Fulci. Invece dei climi tropicali "selvaggi" utilizzati dai registi del genere, l'esotismo trovato nei film originali di Mondo è stato sovvertito per guardare ai fallimenti del capitalismo in Occidente.
Musicalmente, questo esame trova Tesche e Mahan che smontano, rallentano e ricostituiscono i paesaggi infernali sonori delle partiture di Riz Ortolani, Roberto Donati e Fabio Frizzi, creando una misteriosa e inquietante cacofonia tritata e avvitata di rumori soprannominati, doom-jazz, rap, e la discoteca della morte macchiata di post-industriale.
Nel processo, il duo evoca una serie di tecniche sperimentali prese in prestito da artisti del calibro dell'avanguardia della musica su nastro Halim El-Dabh, Vladimir Ussachevsky e Delia Derbyshire; gli innovatori della cultura dub e bass King Tubby e Scientist; e la musica dance di Houston e i pionieri del rap Darryl Scott e DJ Screw, disegnando una linea di indagine sul concetto musicale di decadimento. Abbracciando le stesse risorse antiquate - vari registratori a nastro, echi a nastro, campionatori a basso bit rate e apparecchiature radio a onde corte - Tesche e Mahan esplorano il deterioramento e l'astrazione delle immagini di Feuerhelm attraverso frequenze, frasi e mezzi di registrazione in decadimento.
Contributi di Mark Stewart del gruppo pop; I padrini del gospel industriale senza onde di Chicago ONO; Cleveland, Ohio, il genere e l'amalgama della cultura nera non conforme al genere Mourning [A] BLKstar; famosi autori Blake Butler, Sohail Daulatzai e Michael Salu; Luiza Prado, artista visiva nata in Brasile e residente a Berlino; e il musicista / designer Farbod Kokabi, danno voce al suono della soggettività decoloniale orientata al futuro e aiutano a realizzare ulteriormente l'isolazionismo alimentato dall'ansia e indotto dalla pandemia che vaga per i 48 minuti cinematografici dell'album.
Mondo Decay, pretende di capovolgere l'obiettivo su ciò che è esotico ora e su come si sente la vita sotto il blocco prolungato e il momento opprimente.

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#32 l0lli5

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Inviato 13 giugno 2021 - 18:24

post punk leggero (kingkrulesco a tratti)

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#33 l0lli5

    indievidueo

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Inviato 21 luglio 2021 - 21:43

Year of the Horse

by

Fucked Up

Un album che sa essere eclettico, lo metto qua perchè si taggano post-hardcore

anche se sembrano retro-neo...ecc

 

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#34 cool as kim deal

    Utente contro le bonus track

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Inviato 27 ottobre 2021 - 11:04

Il secondo degli Ought (2016) è bellissimo.

 

Anche la Constellation ha la sua quota "figli dei Fall"

 


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