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Ondalibri: Commenti Alle Classifiche 2018


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30 replies to this topic

#1 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 09 dicembre 2018 - 01:47

E questo è il thread dei commenti.


  • 0

#2 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 09 dicembre 2018 - 09:52

Bravo piersa. Io rimetto in ordine le idee e la faccio.


  • 1

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#3 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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  • LocationLa Callaretta della Colla

Inviato 09 dicembre 2018 - 13:37

Il codice dell'anima l'ho risfogliato anch'io quest'anno e confermo l'impressione avuta al tempo: le pagine su Plotino sono molto belle.


  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#4 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 09 dicembre 2018 - 16:30

Sì, qui tutto è ammesso.

 

Ganz: metti ii numeri di posizione: è impossibile che faremo una classifica ma facciamo finta che.

Allo stesso modo, se superat 10, mettete il surplus in spoiler


  • 1

#5 piersa

    Megalo-Man

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  • Location14-16 Fabrizi Nicola e Aldo

Inviato 09 dicembre 2018 - 19:58

I primi 5 (Dahl, Bernanos, Viskovitz, Rififi e Cioran) li intendo quasi come un corpus unico, roba leggera, roba pesante, ricca o essenziale, robusta o scanzonata. Dahl al primo posto per affetto, ma anche per la sorpresa di una scrittura adulta, e poi è stato il primo libro del 2018, addirittura iniziato a dicembre 2017.
Annata ricca di letture e riletture (Dante, Borges e Virgilio), quasi quasi il 2018 l'ho vissuto in funzione di questa classifica; tra la roba curiosa non ha trovato posto Antrim (Votate Robinson per un mondo migliore), una distopia di ridere e torture, sotto una coltre di ottimo zolfo. Felice scoperta, il Baudelaire critico d'arte (Etudes Estetiques), acuto, e fan di Delacroix di cui sono fan pure io, e le poesie di Villon. Un po' meh l'hype di de Maria ("Le 20 giornate di Torino").I 3 volumazzi Einaudi della storia delcin ema di Sadoul a 15eu, un vero colpaccio.

Un'ottima annata.


  • 0

#6 100000

    Enciclopedista

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Inviato 09 dicembre 2018 - 20:36

Quest'anno ho voluto provare ad adottare il criterio di auslö e ho messo solo roba uscita (o resa nuovamente reperibile, vedi Buzzati) negli ultimi 10 anni. Limitazione forte che mi lascia fuori molto, ma ci sta.

Unica eccezione il numero zero, ma merita la citazione: libro rivelazione dell'anno. Clamoroso.

 

L'ordine è as usual abbastanza casuale: Terminus radioso molto bello ma non capo (forse Volodine è meglio sulle cose un po' più brevi (e allora perché Scrittori l'ho messo dietro? boh)), Auster è lì più per affezione che altro, Campagna più per arrivare a 10 che altro.


  • 0

#7 Tom

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Inviato 10 dicembre 2018 - 07:27

Eco. L'inevitabile falsita' o ambiguita' di ogni tipo di documento, la radicale imbecillita' di ogni complotto e di ogni anti-complottismo, la totale sfiducia nell'effettivita utilita' della cultura. Ad essere banali verrebbe da sottolineare che mai come oggi Eco e' attuale, e siccome sono banale l'ho appena fatto. Ma chi se ne frega dell'attualita', i suoi romanzi me li sono letti e in un paio di caso riletti (tutti tranne "Il nome della rosa", l'unico che ricordavo bene) perche' li trovo soprattutto molto divertenti e in un paio di caso pure commoventi.

 

Buzzati. Quando uno, al trentesimo libro buzzatiano che legge, pensa che e' sempre una meraviglia, ma che di sorprese non possono essercene piu' e invece giusto l'altro giorno legge "La notte", uno degi ultimi de Il "bestiario" - Cani, gatti e altri animali. Cinque paginette di inquietudine notturna, dove ogni cosa diventa mistero, simbolo e minaccia. Perfezione su carta. 

 

Favole. Mi e' presa la passione, ma sara' per un paio di battute di mia moglie, sara' per la libraia carina che su due volte che ho comprato due volumi mi ha chiesto se doveva incartarli ed e' rimasta stupita che non fossero un regalo (sottinteso per un bambino), ad un certo punto mi ha assalito un vago senso di ridicolo.

 

Lansdale. "Io sono Dot" capolavorino senza sangue e violenza, pure con poche parolacce. "La foresta" capolavoretto pieno di sangue, violenza e tante parolacce. Ma non c'e' differenza di sguardo e lucidita' tra il Lansdale "buono" e quello "cattivo", uno e' sempre sotto l'altro.

 

Vari ed eventuali. 

I "Racconti" di Gautier sembrava dovessero rilanciarmi nell'800, ma poi queste'estate sono andato in crisi e non leggo quasi piu' niente: bloccato a 2/3.

"La ragazza dai capelli strani": niente colpo di fulmine tra me e DFW: genialoidi i tre racconti che mescolano finzione, cronaca e tv, ma gli altri mi sono sembrati imitazioni persino un po' ingenue di altri scrittori.

Per ora delusione "Se si muovono... falli secchi!", biografia di Sam Peckinaph di David Weddle. Gli americani sono pedantissimi e banalizzanti nelle biografie. Tutto un voler collegare, mettere in relazione, associare, come se davvero nella vita di una persona alla fine tutto dovesse tornare e avere un'origine precisa. Pero' mi sono bloccato ai primi capitoli, spero che quando si comincera' a parlare di cinema diventera' piu' interessante. Un po' temo pero'.


  • 0

#8 cerezo

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Inviato 10 dicembre 2018 - 09:50

come mai questo generale interesse per le fiabe?


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#9 kristofferson

    Giù la testa, coglioni

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Inviato 10 dicembre 2018 - 10:51

Per ora delusione "Se si muovono... falli secchi!", biografia di Sam Peckinaph di David Weddle. Gli americani sono pedantissimi e banalizzanti nelle biografie. Tutto un voler collegare, mettere in relazione, associare, come se davvero nella vita di una persona alla fine tutto dovesse tornare e avere un'origine precisa. Pero' mi sono bloccato ai primi capitoli, spero che quando si comincera' a parlare di cinema diventera' piu' interessante. Un po' temo pero'.


Stesse identiche conclusioni mie: ho letto qualche capitolo e poi francamente mi sono scocciato per le continue e pretestuose associazioni tra l’infanzia del regista e la sua poetica come autore. Ora sono passato a leggere una delle biografie di Eastwood, quella di Marc Eliot. Quella "ufficiale" di Schickel per quanto apologetica mi sembrava fatta meglio, però da entrambe si evince che dietro l’aspetto sobrio e compassato Eastwood ha combinato dei casini, soprattutto con le donne, mica da ridere.  asd


  • 0

#10 Greed

    round control to major troll

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Inviato 10 dicembre 2018 - 10:52

 

Favole. Mi e' presa la passione, ma sara' per un paio di battute di mia moglie, sara' per la libraia carina che su due volte che ho comprato due volumi mi ha chiesto se doveva incartarli ed e' rimasta stupita che non fossero un regalo (sottinteso per un bambino)

 

Io me lo sarei fatto incartare, e subito dopo l'avrei spacchettato proprio davanti a lei, ostentando stupore e gratitudine.


  • 6

#11 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 10 dicembre 2018 - 10:58

 

 

Favole. Mi e' presa la passione, ma sara' per un paio di battute di mia moglie, sara' per la libraia carina che su due volte che ho comprato due volumi mi ha chiesto se doveva incartarli ed e' rimasta stupita che non fossero un regalo (sottinteso per un bambino)

 

Io me lo sarei fatto incartare, e subito dopo l'avrei spacchettato proprio davanti a lei, ostentando stupore e gratitudine.

 

Ma no, poteva rispondere che era un regalo per la sua fidanzata di sei anni.


  • 3

#12 Ganzfeld

    In un certo senso

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Inviato 10 dicembre 2018 - 12:28

Anche 2666 tira parecchio asd
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#13 piersa

    Megalo-Man

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Inviato 10 dicembre 2018 - 14:45

L'ho trovato in bancarella proprio ieri, e l'ho preso. Non comodissimo da portarsi dietro, in effetti asd

 

Su Buzzati si potrebbe creare un gruppo di lettura, così ho la scusa di leggere Un amore


  • 0

#14 Tom

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Inviato 10 dicembre 2018 - 15:14

 

 

 

Favole. Mi e' presa la passione, ma sara' per un paio di battute di mia moglie, sara' per la libraia carina che su due volte che ho comprato due volumi mi ha chiesto se doveva incartarli ed e' rimasta stupita che non fossero un regalo (sottinteso per un bambino)

 

Io me lo sarei fatto incartare, e subito dopo l'avrei spacchettato proprio davanti a lei, ostentando stupore e gratitudine.

 

Ma no, poteva rispondere che era un regalo per la sua fidanzata di sei anni.

 

 

Il tutto corredato dalla giusta espressione.

 

dafoe.gif

 

Cerezo: boh. Esiste questo interesse generale? Io semplicemente ho letto Le fiabe di Calvino dopo almeno 20 anni che mi proponevo di farlo e da li' la mia curiosita' si e' sposata su altri autori e tradizioni.


  • 1

#15 Stephen

    Wannabe the Night Meister

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Inviato 10 dicembre 2018 - 22:58

Oggi mi andava di mettere più a chi si è letto almeno dieci libri in un anno e poi li ha messi in fila (il povero Reynard si è anche sorbito Walter Ullman, se ne merita molti). E comunque mi sembrava una bella lista che inizia con Lewis e finisce con Baricco.

 

Tom, Numero Zero è l'unico che mi manca. :vocab: Ne vale la pena, dici? Io sarei anche curioso.


  • 0

E un passo di quella danza era costituito dal tocco più leggero che si potesse immaginare sull'interruttore, quel tanto che bastava a cambiare...

... adesso

e la sua voce il grido di un uccello

sconosciuto,

3Jane che rispondeva con una canzone, tre

note, alte e pure.

Un vero nome.


#16 Siberia

    Radical Schick

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Inviato 10 dicembre 2018 - 23:09

L'ho trovato in bancarella proprio ieri, e l'ho preso. Non comodissimo da portarsi dietro, in effetti asd
 
Su Buzzati si potrebbe creare un gruppo di lettura, così ho la scusa di leggere Un amore


So che non stavate nella pelle per l'attesa e allora ve lo anticipo: sarà nella mia top10 annuale.
  • 1

#17 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 10 dicembre 2018 - 23:49

Pure io ho letto L'Iliade poema della forza quest'anno ma non l'ho capito :(

Appunto per poi:

Amleto o Ecuba
Shakespeare Girard
Sacrificio e sovranità
L'archivio della contessa D***
Questo è Kafka?
Mr. Sammler's Planet
  • 0

Siamo vittime di una trovata retorica.


#18 Tom

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Inviato 11 dicembre 2018 - 01:08

Tom, Numero Zero è l'unico che mi manca. :vocab: Ne vale la pena, dici? Io sarei anche curioso.

 

E' senza dubbio l'unico suo trascurabile. L'ho letto prima del Pendolo, quindi durante la lettura non avevo colto che era praticamente la versione liofilizzata e semplificata di quello. Pero' va beh, preso come ultima possibilita' di stare in certe atmosfere di Eco per me ha un suo fascino.


  • 0

#19 Bandit

    Lorenzo Righetto

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Inviato 11 dicembre 2018 - 09:16

Tra le delusioni (libri che ho iniziato ma lasciato lì) devo mettere invece:

 

- Terminus radioso (Volodine): mi è sembrato un po' tutto privo di spessore, dalla storia all'ambientazione fino allo stile

- The Bottoms (Lansdale): 'impressione che ho avuto dall'excerpt dell'e-book era di un libro "ok", l'avrei anche finito probabilmente ma boh


  • 0

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#20 Trickster017

    Rocker statale

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Inviato 11 dicembre 2018 - 10:27

 

 

Favole. Mi e' presa la passione, ma sara' per un paio di battute di mia moglie, sara' per la libraia carina che su due volte che ho comprato due volumi mi ha chiesto se doveva incartarli ed e' rimasta stupita che non fossero un regalo (sottinteso per un bambino)

 

Io me lo sarei fatto incartare, e subito dopo l'avrei spacchettato proprio davanti a lei, ostentando stupore e gratitudine.

 

 

Questo lo metto nella mia classifica dei post più belli del 2018.


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Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen


#21 ravel

    mon cœur est rouge

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Inviato 11 dicembre 2018 - 14:10

Bella lista, selva.


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«Ciò che l'uomo può essere per l'uomo non si esaurisce in forme comprensibili».
(k. jaspers)

 

Moriremotuttista


#22 Greed

    round control to major troll

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Inviato 12 dicembre 2018 - 18:30

Bene, ditemi un po' cosa scrive questo Volodine.


  • 0

#23 Nijinsky

    Señorito en escasez

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Inviato 12 dicembre 2018 - 18:52

Che vada a lavorare!
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Siamo vittime di una trovata retorica.


#24 Duck

    Professionista della malafede

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Inviato 18 dicembre 2018 - 19:45

1. Edgar Hilsenrath - Notte
2. Curzio Malaparte - Kaputt
3. Hans Fallada - Ognuno muore solo
4. Richard Yates - Undici solitudini
5. Friedrich Durrenmatt - La promessa
6. Irvine Welsh - Tolleranza zero
7. Winfried G. Sebald - Austerlitz
8. Isaac Bashevis Singer - Ombre sull'Hudson
9. Groucho Marx - Groucho e io
10. John Williams - Stoner

 
Nazismo e dintorni:

Alla fine, la mia top 3 sono romanzi ambientati tra il '39 e il '45. Io evidentemente c'ho un po' la fissa, ma non avevo fatto caso fino ad ora della coincidenza. Sono però tre romanzi completamente diversi: Notte è la lotta della sopravvivenza, la ferocia delle vittime e della fame in un ghetto rumeno. Kaputt è l'altro lato della barricata: il massacro si vede attraverso i discorsi e i racconti di ufficiali e governatori, un libro che riesce a provocare fastidio. Ognuno muore solo è il tentativo di agire e forse il romanzo più triste dei tre: combattere il nazismo mandando cartoline completamente inutili, contro la paura e l'assurdità del regime.

Potrebbe rientrare nella stessa categoria anche Ombre sull'Hudson, ma questa storia di ebrei sfuggiti all'olocausto è più il funerale di un modo di vivere, di pensare, di concepire i rapporti familiari.

 

Le famiglie:

Quello di Yates è un libro cattivissimo. Undici solitudini, a partire dal titolo, parla di come l'uomo non riesca, nè con le fidanzate e le mogli, nè con la famiglia, nè col lavoro, a sfuggire alla propria tragica solitudine. 11 racconti, 11 situazioni diverse, la stessa fine pessima.

Se però quella di Yates è una famiglia distrutta, figuratevi quella di Tolleranza zero. La storia di un uomo in coma, evirato dalla ragazza di cui ha abusato, che però riparte dalle follie di padri, zii, madri, sorelle e fratelli nella desolata periferia scozzese. Non si salva nemmeno quella di Stoner, pure se il romanzo va ben oltre moglie e figlia e traccia una vita inaspettatamente a tutto tondo.

Austerlitz, protagonista dell'omonimo romanzo, la propria famiglia e la propria storia se la va a cercare tra gli archivi e i racconti, riferendo al narratore della sua infinita ricerca.

 

Sono tutti libri abbastanza angoscianti a dir la verità (a parte Stoner, dai) e anche La promessa non fa eccezione. Se uno magari voleva prendersi una pausa con un bel romanzo giallo da tutti i propri drammi personali, non c'è più manco quello: Durrenmatt c'è passato sopra con un carrarmato con una storia a presa rapida ma dalla conclusione veramente assurda e contraria a ogni logica da Sherlock Holmes (che poi a me, tra parentesi, non è mai piaciuto).

In mezzo a tutti questi dispiaceri, mi sembrava obbligatorio mettere qualcosa di divertente e l'autobiografia di Groucho Marx va benissimo. Un libro disordinato, in cui le battute fulminanti non rispiarmiamo nessuno: nè lo spettacolo di varietà da due soldi nè Hollywood, nè i fratelli (e che fratelli!) nè le amanti, nè la miseria nè la ricchezza di una vita veramente pazzesca.


  • 2

«Mister, possiamo lavorare sulle diagonali?», la richiesta di qualche giocatore. No, la risposta del tecnico. 

consigli per il futuro: leggere i fantaconsigli dell'UU e fare l'esatto opposto

Duck tu mi consigliasti di molto bello Delitto e Castigo, che nonostante la lunghezza (per me quello è gia parecchio lunghino) mi piacque parecchio e mi permise anche di fare un figurone con mia cognata in una discussione in cui credeva di tagliarmi fuori.


#25 botty

    ask me about intersectionality

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Inviato 22 dicembre 2018 - 23:43

come mai così tanti landolfi nelle classifiche?


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I aim to misbehave


#26 Greed

    round control to major troll

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Inviato 23 dicembre 2018 - 07:03

Ormai è diventato un autore del canone del forum, mentre non mi pare sia letto molto in generale.
In alcuni libri ha una prosa eccezionale, tra cui Racconto d'autunno, che ho messo in classy. Quest'anno ho letto anche La pietra lunare, il primo romanzo: tante idee e tanto Landolfi, ma ancora stava schiarendo la voce.
  • 0

#27 selva

    mainstream Star

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Inviato 23 dicembre 2018 - 16:29

come mai così tanti landolfi nelle classifiche?

è colpa di greed


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#28 mr_tankian

    diesel_tankian

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Inviato 23 dicembre 2018 - 21:38

I migliori libri letti o riletti quest'anno:

 

1. Israel Joshua Singer - I fratelli Ashkenazi (1936)

2. Ignazio Silone - Fontamara (1933) [riletto]

3. Irène Némirovsky - David Golder (1929)

4. Haruki Murakami - Norwegian Woods (1987)

5. Israel Bashevis Singer - Keyla la rossa (1977) [all'epoca fu pubblicato solo in yiddish]

6. Irène Némirovsky - Suite francese (2004) [pubblicazione postuma, romanzo incompiuto]

7. Lewis Carroll - Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie / Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò (1865, 1871)

8. Ignazio Silone - Vino e pane (1955) [versione riveduta di Pane e vino]

9. Thomas Mann - La montagna incantata (1924)

10. Michael Ende - La storia infinita (1979)

 

Provo a commentare brevemente la mia classifica.

 

1. Romanzo imponente di oltre 700 pagine che racconta la storia di 2 fratelli gemelli nati da una famiglia ebraica della Polonia. A metà strada tra il romanzo familiare e quello storico-popolare, I fratelli Ashkenazi a mio avviso è uno dei libri più avvincenti di sempre, scritto con una precisione, una ricchezza di particolari e un rigore che ha davvero pochi eguali nella storia della letteratura. 

Non ho ancora letto La famiglia Karnowski, ma conto di farlo nel 2019. Spero che sarà bello anche solo la metà de I fratelli Ashkenazi:wub:

 

2. Per quanto Ignazio Silone sia stato un autore tutt'altro che avaro di capolavori, Fontamara a mio avviso resta un libro che ancora oggi colpisce per la durezza con cui sono descritte le condizioni di vita degli abitanti di Fontamara (immaginario paesino dell'Abruzzo), nonché la ferocia dei servi del fascismo nei confronti della povera gente. 

 

3. Esordio di una maturità impressionante, specie se si considera che all'epoca l'autrice aveva solo 26 anni. David Golder è un romanzo asciutto e spietato nel descrivere l'avidità, i difficili rapporti con la moglie e la figlia scapestrata, nonché la paura della morte del 68enne David Golder.

 

4. Il primo libro di Murakami che ho letto mi ha davvero conquistato. Il romanzo è sicuramente forte nei contenuti, data la presenza della tematica del suicidio, però a mio avviso è riduttivo ritenerlo solo un libro tragico e angosciante, in quanto riesce anche a trasmettere un messaggio positivo.

 

5. E' davvero inspiegabile come un libro così bello, abbia visto la luce nelle principali lingue solo di recente. In italiano è arrivato l'anno scorso grazie all'Adelphi. Il romanzo ha per protagonista una ex-prostituta del ghetto ebraico di Varsavia di nome Keyla, che dovrà affrontare numerose difficoltà per non ritrovarsi nuovamente invischiata nella squallida vita che conduceva in precedenza. Essendo l'autore il fratello minore del sopracitato Israel, direi che buon sangue non mente.

 

6. La storia che si nasconde dietro la pubblicazione postuma di Suite francese ha davvero dell'incredibile. Per farla breve, si tratta di un manoscritto rinvenuto da una delle figlie della povera Irène, deceduta nei campi di sterminio nazisti a soli 39 anni. Il romanzo scritto intorno al 1941 purtroppo è incompiuto, dato che contiene solo 2 delle 5 parti pianificate. In ogni caso, anche solo le prime 2 parti sono davvero oro colato, data l'incredibile capacità dell'autrice di raccontare in presa diretta gli avvenimenti della seconda guerra mondiale in Francia.

 

7. Romanzo sempreverde che catapulta lo scrittore nel bizzarro mondo di questa graziosa bambina inglese. Tra giochi di parole, personaggi bizzarri e situazioni grottesche, il romanzo è un autentico spettacolo.

 

8. Uno dei libri più sottovalutati di Ignazio Silone e chi vede in questo libro una mera variazione sul tema di Fontamara si sbaglia di grosso, essendo qui presente un'ampia riflessione sulla diffusione in Italia del partito socialista. Finale mozzafiato e tra i più agghiaccianti di sempre.

 

9. Uno dei libri più impegnativi che abbia mai letto, però la ricchezza delle descrizioni e il profondo significato dei dialoghi tra Naphta e Settembrini davanti al protagonista Hans Castorp ripaga ampiamente dell'impegno speso.

 

10. Spesso venduto come romanzo fantasy per ragazzi, in realtà è un libro ricco di particolari e di spunti di riflessione sul fatto che nella vita spesso è difficile capire se si sta agendo nel giusto o se si sta ampiamente superando il limite. Bellissima l'edizione con i caratteri in rosso (per le parti ambientate nella realtà) e in verde (per le parti ambientate nel regno di Fantàsia).


  • 2

 


#29 100000

    Enciclopedista

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Inviato 24 dicembre 2018 - 10:10

Ho aggiustato un po' la classi* e aggiunto la citazione per la miglior serie a fumetti dell'anno: orfano di Rat-Man sto recuperando i pochi numeri che mi mancano di Mercurio Loi ed è bellissimo (ne avete già parlato in fumetti?).

 

*mi ero scordato L'Eternauta (in quanto ristampa nel giusto formato) e ho aggiunto Incompiuto, molto interessante anche se l'oggetto libro poteva essere più curato (eufemismo)


  • 0

#30 Bustrofedico

    Schiavo Dell'Hype

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Inviato 17 gennaio 2019 - 23:23

4. Il primo libro di Murakami che ho letto mi ha davvero conquistato. Il romanzo è sicuramente forte nei contenuti, data la presenza della tematica del suicidio, però a mio avviso è riduttivo ritenerlo solo un libro tragico e angosciante, in quanto riesce anche a trasmettere un messaggio positivo.

 

 

 

Lessi Norwegian Wood una decina d'anni fa e me ne innamorai davvero molto. Poi, non so perché, non ho letto nient'altro di Murakami. Fino all'anno scorso, quando sotto mio malcelato suggerimento mi hanno regalato 1Q84. 

 

Orribile. 

 

Per deformazione ossessiva tendo a finire anche i libri lunghi lunghi che non mi piacciono, così è da mesi sul comodino a farsi leggere, misero boccone dopo misero boccone, mentre diversi altri libri gli sono passati davanti. Vanesio nelle descrizioni fino al midollo, finto e artificioso nei rapporti umani, sensuali e non. Mi ha fatto entrare in crisi, sono io a essere cambiato o Norwegian Wood era semplicemente più autentico? Qualcuno li ha letti entrambi? 


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#31 mr_tankian

    diesel_tankian

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Inviato 25 gennaio 2019 - 21:39

 

4. Il primo libro di Murakami che ho letto mi ha davvero conquistato. Il romanzo è sicuramente forte nei contenuti, data la presenza della tematica del suicidio, però a mio avviso è riduttivo ritenerlo solo un libro tragico e angosciante, in quanto riesce anche a trasmettere un messaggio positivo.

 

 

 

Lessi Norwegian Wood una decina d'anni fa e me ne innamorai davvero molto. Poi, non so perché, non ho letto nient'altro di Murakami. Fino all'anno scorso, quando sotto mio malcelato suggerimento mi hanno regalato 1Q84. 

 

Orribile. 

 

Per deformazione ossessiva tendo a finire anche i libri lunghi lunghi che non mi piacciono, così è da mesi sul comodino a farsi leggere, misero boccone dopo misero boccone, mentre diversi altri libri gli sono passati davanti. Vanesio nelle descrizioni fino al midollo, finto e artificioso nei rapporti umani, sensuali e non. Mi ha fatto entrare in crisi, sono io a essere cambiato o Norwegian Wood era semplicemente più autentico? Qualcuno li ha letti entrambi? 

 

 

1Q84 non ho ancora avuto il (dis)piacere di leggerlo, però trovo molto interessanti le tue parole. Di Murakami, oltre a Norwegian Wood, ho letto Kafka sulla spiaggia e After Dark. Quello che mi sento di dire è che lo scarto qualitativo tra NW e gli altri 2 libri l'ho avvertito molto. Mentre NW è un libro che si sicuramente si fa apprezzare per la sua solidità, Kafka sulla spiaggia invece l'ho trovato molto pretenzioso nella storia che vorrebbe raccontare su questo 15enne che lascia la sua casa in attesa della profezia del padre che si dovrebbe compiere, per non parlare dell'enorme pedanteria con cui l'autore cita le canzoni ascoltate e i libri letti da dal protagonista. Il libro si dilunga in questa maniera per 500 e passa pagine, per poi scoprire alla fine le tante/troppe falle nella storia. Se nonostante tutto salvo il libro, è solo per la presenza di 2 personaggi veramente geniali e avvincenti come il vecchio Nakata e il camionista Hoshino.

After Dark è una storiella piacevole che però si lascia dimenticare abbastanza in fretta, secondo me.


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