Sempre la' nel 1920.

Satana e Dio, mafiosi di merda, mandanti dello stupro.
Blade af Satans bog (Pagine del libro di Satana) Carl Theodor Dreyer
Oso? Oso: ammazza che palle! In teoria due ore e un quarto per mostrare il Male che trionfa nella Storia attraverso gli inganni di Satana (su ordini diretti di un Dio a dir poco sadico), in pratica, dopo il tradimento di Giuda messo in scena come un teatrino parocchiale, vediamo tre episodi intercambiabili in cui e' sempre la gelosia amorosa e il desiderio sessuale che scatenano la tragedia. Per carita', si vede l'occhio dell'autore nella pittoricita' di alcune inaquadrature e la visione e' cosi' fosca (e reazionaria) che riesce ancora ad opprimere (l'episodio sull'inquisizione spagnola e' ancora un discreto pugno nello stomaco), ma Dreyer fara' di meglio rispetto a questo impalato e interminabile predicozzo su pellicola.

Theodor, questa tagliala dai, non sei mica Terry Jones.
Prästänkan (La vedova del pastore) Carl Theodor Dreyer
Tipo qua. Una vera sorpresa, almeno per me. L'austero Dreyer rivela un talento luminoso per la commedia e un lato persino comico. Incorniciato da una bella ambientazione folk, una simpatica e alla fine commovente parabola sulla volubilita' e miseria umana, riscattate dalla bonta' e umanita' dei personaggi. Anche a livello di scioltezza di regia e direzione degli attori un passo ben diverso dal film prima. Ah, almeno nella versione che ho visto io, la scena della foto effettivamente e purtroppo non c'e'.

Sempre un gran occhio il Fritz Lang, peccato per il resto del film.
Das wandernde Bild (L'immagine vagante) Fritz Lang
Un Lang minorissimo dato perduto per molti anni. Incuriosisce il tema di fondo, il protagonista e' un "libero pensatore" che rifiuta convenzioni come il matrimonio anche di fronte alla nascita di un figlio, ed e' notevole lo sguardo disincantato del regista: l'immagine vagante del titolo che "redime" il protagonista, una miracolosa statua della Madonna, e' solo un equivoco. Ma di fatto e' un melodrammetto di montagna piuttosto melenso e noioso.

Si', sono come quello la', ma tu non sei Cersei, spiacente.
Anna Boleyn Ernst Lubitsch
La nerissima parabola di Anna Bolena, prima sedotta e poi mandata al patibolo da Enrico VIII (un grufolante Emil Jannings). Tanto la storia che la confezione da kolossal (alcune sequenze di massa ancora impressionano) non erano forse nelle corde di Lubitsch, che pero' dirige da par suo con grandissima eleganza e scioltezza. E poi in in fondo, sia pur in versione nera, anche questa e' una storia di corna e sesso delle sue. Sempre attuale il discorso sull'imbecillita' delle masse.

Uno dei tre e' la bella del paese contesa da tutti.
Romeo und Julia im Schnee (Romeo e Giulietta nella neve) Ernst Lubitsch
Kohlhiesels Töchter (Due sorelle) Ernst Lubitsch
Ancora Lubitsch con due mediometraggi comici. Due farse grottesche geniali, ambientate tra gente di montagna tanto bonacciona quanto totalmente idiota, dove "bellezze" rubiconde sono contese da "principi azzurri" con le facce da scemi. Splendide le ambientazioni innevate in veri paesini dell'epoca, e travolgente la modernita' e il ritmo della regia. Probabilmente il basso budget e la mancanza di attori famosi davano a Lubitsch ampio margine di liberta'.

Prega, povero orfanello, che tra cent'anni vedrai che walfare c'avremo.
The Jack Knife Man King Vidor
Non un film su un assassino armato di coltello, come il titolo potrebbe suggerire, ma un amabile film sentimentale con protagonista un barbone che col coltello intaglia giocattoli per bambini. Il verismo della messa in scena e il tono pacato della regia di Vidor asciugano le lacrime facili e rendono ancora oggi commovente questa favola fatta di orfanelli, barboni e zitelle dal cuore d'oro, messi in contrasto con un mondo borghese (e una legge) ipocrita e senza cuore.

Ho paulnewmato prima di te, Paul Newman.
Just Pals John Ford
Non so se le illustrazioni di Norman Rockwell fossero gia' fasmose nel 1920, ma Ford gia' metteva in scena quell'America fuori dal tempo. Proto-western che parte come un'adorabile commedia sul perditempo del paese, perche' troppo pigro, ma anche perche' troppo buono (non riesce a uccidere un pollo come gli e' stato chiesto). Funziona meno la seconda parte action (troppe coincidenze), col protagnista che si "redime" sventando una rapina in banca. Col suo stile introverso l'attore/cowboy Buck Jones anticipava di non poco i modi dei futuri ribelli 50s.

Gattini + bellezze dream pop, ah com'era diverso il mondo cent'anni fa!
Pollyanna Paul Powell
Suds John Francis Dillon
Due dei tremila fim girati da Mary Pickford quando era LA diva del cinema e una delle donnine piu' maledettamente in gamba dei primi del 900. Davvero una potenza, l'unica attrice/autrice capace di stare alla pari coi Chaplin, Keaton, Llloyd e il marito Fairbanks. Attrice modernissima, priva dei cascami teatrali e svenevolezze di molte dive dell'epoca, micidiale nelle parti comiche e misurata anche nei momenti piu' melo'. "Pollyanna” e' praticamene un film-pretesto totalmente basato sulla sua verve e simpatia, “Suds” e' invece un vero capolavoro alla Dickens, capace di mescolare momenti commoventi (il cavallo vecchio salvato dal macello) con altri comici ancora esilaranti (la protagonista che si porta il suddetto cavallo in casa... un appartamento al terzo piano). Vien da adorala anche a 100 anni di distanza, si capisce bene l'isteria di massa che scatenava all'epoca.

Vaffanculo Billy Wilder!
Why Change Your Wife? Cecil B. DeMille
Something to Think About Cecil B. DeMille
Altra dittico, altra diva: Gloria Swanson, qui col fido De Mille. Quel capo di "Viale del tramonto" l'ha immortalata come la diva polverosa per eccellenza, facendole un bel torto, perche' era invece un'attrice glam, moderna, e parecchio sexi. "Why Change Your Wife?" e' una commedia ancora strepitosa, incredibilmente maliziosa e libertina, con gran profusione di splendide schiene e gambe nude. "Something to Think About" e' un melo' edificante molto meno memorabile, anche se mettere in scena all'epoca la relativita' dell'amore immagino fosse non cosa da poco.

Mal te ne incogliera' malafemmina!
Sex Fred Niblo
Come non vedere un film di cent'anni fa con un titolo del genere? Ahime', e' un melodrammino moralista e pure un bel po' misogino, che ho finito solo grazie alla velocita' 2 di youtube. Vamp rovina-matrimoni quando si sposa subisce la legge del contrappasso: la trama e' tutta qui, e il massimo della malizia e' mostrare gente imbriaga che fa il trenino in un salotto. In confronto "Why Change Your Wife?" qui sopra e' un film porno. Interessante giusto come documento sulla dolce vita newyorkese di quegli anni, tra locali con nani vestiti da giullari e orchestrali vestiti da diavoli.

Oh no, ancora senza scampo, e' la quarta volta oggi!
A Woman in Grey James Vincent
Scatenato serial "del mistero" in 15 episodi di 10 minuti l'uno. Ogni episodio finiva con i proverbiali cliffhanger, a volte risolti nell'episodio dopo con adorabile cialtroneria: tipo, un episodio finisce con la protagonista che cade in una botola mortale? All'inizio dell'episodio successivo si vede lei che semplicemente evita la caduta. Case maledette, messagi cifrati, passaggi segreti, trabocchetti, complicati congegni mortali, inseguimenti, sparatorie, scazzottate. Uno spasso.