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South Chicago, Irking 'n' Jerking, 160 Bpm: Footwork/juke


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2 replies to this topic

#1 Life Is Insignificant

    Deadman

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Inviato 12 ottobre 2018 - 20:41

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POPOLARE

Fine 80s/inizio 90s: la Chicago House è il genere più in voga a downtown Chicago; Frankie Knuckles, Derrick Carter e Mr. Fingers fanno ballare i giovani (principalmente bianchi) dell'upper class ogni weekend in posti come il celebre club The Warehouse.
È però nei ghetti neri di South e West Chicago che comincia a formarsi uno stile di house alternativo, molto più sporco e per nulla patinato, creato da e suonato per tutti quelli che della middle class non facevano parte e a downtown non ci mettevano piede spesso, ma a cui non mancava certo la voglia di ballare fino a notte fonda.
140 bpm, sample vocali che ripetono il titolo della traccia allo sfinimento, cassa dritta in quattro quarti significano una sola cosa: Ghetto House. Nomi del calibro di DJ Deeon, DJ Funk, Paul "feel my motherfuckin' bass in your face" Johnson, DJ Slugo sono ad oggi giustamente considerati leggendari, ma più in generale tutte le uscite di quel periodo sulla label Dance Mania stavano mettendo le basi per uno degli stili di elettronica più intensi e originali che sarebbe nato a distanza di lì a qualche anno.
Nel proseguo degli anni 90, le crew di dancer che erano nate per ballare la ghetto house richiedavano sempre beat più veloci per accontentare quella loro "strana" danza e i DJ (spesso dancer a loro volta) cominciarono ad accontentarle. La chiusura di Dance Mania nel 1999 avrebbe potuto rappresentare la fine di un'epoca, ma molti degli artisti che venivano da quel background la usarono invece come opportunità per velocizzare i ritmi e renderli più intricati e meno convenzionali.

 

È essenzialmente uno il nome che da tutti è riconosciuto come spartiacque: Kavain Space aka RP Boo. Corre l'anno 1997, e il DJ (ex-dancer) pubblica il singolo "Baby Come On"; gli echi ghetto house si sentono chiaramente, ma i bpm sono 160 e la ritmica inizia a farsi più irregolare. Nasce così la Juke House, che con il suo tipico sub-bass sound farà tremare i muri dei projects di South Chicago per molti anni a venire.
I nomi di punta di questo nuovo stile sono, tra i tanti, DJ Clent, DJ Spinn, Traxman, e il prematuramente scomparso DJ Rashad, vero e proprio guru della scena, probabilmente il più geniale e influente artista del genere.
È invece una traccia di Waxmaster a creare il collegamento tra il tipo di danza che già si ballava negli anni della ghetto house e il nome del genere musicale che si stava evolvendo a inizio/metà dei 00s. La Juke inizia a venire chiamata sempre più spesso Footwork, DJ Rashad e DJ Spinn diventano i nomi tutelari della scena e nel 2010 Mike Paradinas (aka μ-Ziq, autore anche di un ottimo mix che è perfetto come introduzione al genere) pubblica sulla sua label Planet Mu la raccolta "Bangs & Works Vol. 1: A Chicago Footwork Compilation".

Per la prima volta il genere esce dai confini della Windy City e inizia a venire suonato da producer con un background completamente diverso dagli artisti citati finora; è il caso di Machinedrum, che con "Room(s)" produce un disco che in giro è piaciuto molto ma che personalmente non ho mai apprezzato (mi piace definirlo "il disco footwork preferito da chi non ha mai ascoltato footwork"), ma anche di Kuedo aka Jamie Vex'd con "Severant", che invece rielabora lo stile in una maniera molto più interessante.

La Planet Mu comincia quindi a pubblicare molte release, sia più legate al footwork delle origini ("Da Mind of Traxman" di Traxman, "Legacy" di RP Boo), sia rielaborazioni (Machinedrum e Kuedo già citati prima, ma anche l'innovativa Jlin, una delle poche donne della scena), fino ad arrivare al giorno d'oggi dove credo siano molte di più le persone che quando sentono la parola "footwork" pensano al Planet Mu Style e non a DJ Rashad.
Il genere è tuttora molto vivo, tutta la scena post-club ne è fortemente influenzata e gli artisti che inseriscono ritmiche footwork nelle loro produzioni sono ormai innumereveli, ma il luogo oltre a Chicago dove la Juke e il Footwork hanno avuto più seguito è il Giappone; sulla scena juke jappa scriverò un altro post poi, che ho già scritto a sufficienza per ora, però dovreste ascoltarvi questa compilation uscita su Jap Mutation Bootyism che è una delle release migliori in assoluto del genere.
Quest'anno comunque il padre della scena è tornato a pubblicare qualcosa e ha dimostrato perché è così rispettato, tirando fuori un disco che ancora mette tutti in riga per ricerca dei suoni e ritmiche.

 

Spero di non avervi annoiato troppo e buon footworkin a tutti!
 


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#2 cerezo

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Inviato 13 ottobre 2018 - 09:05

il video mi ha fatto subito pensare ai contest di soul train


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#3 Life Is Insignificant

    Deadman

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Inviato 20 ottobre 2018 - 10:40

Five years on: The enduring brilliance of DJ Rashad’s ‘Double Cup’
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