Eccoci.
Parto dalla recensione di ondacinema: non dice niente o sbaglio? E non mi sembra che il recensore non abbia nulla da dire, anzi. Poi non sono d'accordo manco col voto eh, però sembra parlare del parlare del film.
Recchioni: un matto. Io lo conosco giusto per due polemichette facebookiane e parto prevenuto perché del suo lavoro fumettistico non mi importa molto, relativamente a quelle polemiche/trollate, ma devo dire che non mi ha deluso nell'essere deludente circa Gli Incredibili 2.
Gli Incredibili: il primo film aveva, ancora una volta, un antagonista con cui si può empatizzare. Un nerd che vorrebbe essere supereroe, ma non può, e che allora compensa con la tecnica. La devianza però sta nell'ambiguità tra proclamare superpoteri tecnologici per tutti (fino a che nessuno sarà speciale) contrapposta ad uno sterminio scientifico dei veri supereroi fino a rimanere solo. Insomma, Reckiony, è stalinismo?
Ma il film non è solo quello, è anche la nostalgia e la normalizzazione, la crisi familiare, la crisi di coppia, la crisi individuale (Mr. Incredibile di mezza età e timore d'andropausa al colesterolo, ElastiGirl casalinga disperata, Violetta sfighetta, Flash frustrato dal sistema scolastico per l'ADHD, e che non può "compensare" le lacune dando gas ed esprimendo tutta la sua corsa (per poi iniziare atletica e arrivare scientemente e sistematicamente secondo, mammamia che fascista!)).
È anche la società civile che ha dei buoni motivi per reprimere e normalizzare i supereroi, quindi fascista o no? Comunque we live in a society eh.
Gli Incredibili 2: è quasi lo stesso film, ma è fico. Tecnicamente, registicamente è spettacolare, veramente nulla da invidiare ai bomboloni del MCU di cui vedo quasi solo gli honest trailers. Per non parlare dal punto di vista della storia e della psicologia dei personaggi, perché allora sono direttamente gli Avengers varii ad avere molto da invidiargli.
Da qui pure la mia nota su James Bond, sono supereroi e forse il loro rapporto con il fumetto è stretto e riflessivo e post-postmoderno come dicevate sopra, ma col cinefumetto recente hanno meno a che fare, se non con quegli altri fascistoni (...) degli X-Men. Infatti non lottano portando al massimo i superpoteri, non sono messi in discussione dai nemici o dalla società (finché non li usano), non devono superare i loro limiti già oltre-umani; hanno invece una marea di gadget e le musichette jazz, le animazioni cartoon dei titoli...
Filmozzo per bambini? Sì, il pubblico era in visibilio in una maniera che al cinema non avevo ancora visto, contenti i bambini delle elementari che iniziano a capire le storie e contenti i bambini della materna come quella davanti a me che non aveva completa cognizione di un arco narrativo e ha esclamato un contentissimo finito! durante un cambio di scena con 0.3 sec di schermo nero più del solito quando la trama non poteva assolutamente concludersi lì.
Il fatto che in sala non potesse capire le relazioni fra le scene non significa che immagini e schemi d'azione non si fissino nella sua mente, con decine di future visioni, e che instaurino strutture mentali e pratiche (insieme a centomila altre cose) anche se oggi non è in grado di raccontare la storia vista ieri. Per lei ora queste analisi sono seghe mentali (parole non sue, ndr), basta fermarsi 1min e noi adulti possiamo riconoscere molto di noi come effetto o interazione con modelli visti a quell'età. Seghe mentali.
Filmozzo per grandi? Sì, quanti under11 sono in grado di capire il senso di tutti i dialoghi, dal lessico alla politica che ci sta dentro? Da che età in poi si riesce a empatizzare non solo con la fatica del crescere i figli, ma pure con i dettagli come JackJack che apre la bocca mentre è in braccio al papà che mangia, le lallazioni degli adulti (il petèl) per farsi capire, il fatto che cambiano la matematica, non è colpa mia se hanno cambiato la matematica! e via andare.
Il cattivo è simile a Sindrome, l'obiettivo è sempre eliminare i supereroi, che sono tanto dei fascisti (...) quanto sono dei perseguitati etnici-politici. C'è la (meta)riflessione sull'avventura superomistica e la società dello spettacolo, c'è la propaganda politica e il lobbismo ('i sòrdi, la partita iva...) come realtà di fatto, prima dell'essere buoni o cattivi. E sì, i buoni sono mostrati ai bambini come tali per assioma, perché nella realtà Bene e Male non sono realtà assolute o a priori, e l'adulto se la deve godere nel film come se la deve soffrire nella vita vera, 'sta cosa che il nemico dice cose sensate, che lo scontro tra le forze danneggia anche campi neutri o ciò che le forze vorrebbero proteggere, and so on. Solo ai bambini, che nella famiglia vivono di amore, bugie e fascismo, diciamo: non si fa! Perché Nnò! Agli altri dobbiamo spiegazioni o persuasioni, anche di falso ma consegnato politicamente.
Alla fine i supereroi fascisti ma extracomunitari si dà la cittadinanza per alti meriti, come per demeriti gliela si voleva togliere.
Ah, l'eroina principale fuori casa è una donna, il cattivo è una donna; all's well what ends well