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Low - Double Negative


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84 replies to this topic

#51 paloz

    Poo-tee-weet?

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Inviato 22 ottobre 2018 - 10:04

Ok ma se davvero la logica imperante è quella, non faremmo meglio a non avallarla e concentrarci sulle questioni puramente musicali? Lo dico anche perché tu sei una persona competente e con qualcosa da dire (e lo dimostri anche con l'appunto sulla lista 80s di p4k), ma la maggior parte dei tuoi post qui e su facebook sembrano sempre più concentrati su ciò che c'è di male e/o di strano nella "percezione" odierna delle cose anziché sugli aspetti musicali, su cosa e quanto un disco di oggi ha da dirci.

 

Invece di pensare a quanto (virgolette) furbetti sono stati i Low, perché non parlare invece di quanto attuale è questo nuovo disco, di quanto parla a noi pubblico del 2018 e come non potrebbe fare, invece, col pubblico storico della slowcore anni 90? Per me un album così attrae al netto del fatto che sia firmato Low, e me ne sono reso conto dopo diversi ascolti: ti assorbe del tutto, si avvale di un linguaggio ibrido (melodia + disgregazione digitale) che mi sembra nessun altro abbia utilizzato con tale profitto. Davvero, alla fine per me c'entra davvero poco che sia dei Low – se non per il fatto che ne conferma la versatilità guadagnata nel tempo, staccandosi dall'immagine di "relitto" novantiano.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)


#52 slothrop

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Inviato 22 ottobre 2018 - 10:21

1 - Ok ma se davvero la logica imperante è quella, non faremmo meglio a non avallarla e concentrarci sulle questioni puramente musicali? Lo dico anche perché tu sei una persona competente e con qualcosa da dire (e lo dimostri anche con l'appunto sulla lista 80s di p4k), ma la maggior parte dei tuoi post qui e su facebook sembrano sempre più concentrati su ciò che c'è di male e/o di strano nella "percezione" odierna delle cose anziché sugli aspetti musicali, su cosa e quanto un disco di oggi ha da dirci.

 

2- Invece di pensare a quanto (virgolette) furbetti sono stati i Low, perché non parlare invece di quanto attuale è questo nuovo disco, di quanto parla a noi pubblico del 2018 e come non potrebbe fare, invece, col pubblico storico della slowcore anni 90? Per me un album così attrae al netto del fatto che sia firmato Low, e me ne sono reso conto dopo diversi ascolti: ti assorbe del tutto, si avvale di un linguaggio ibrido (melodia + disgregazione digitale) che mi sembra nessun altro abbia utilizzato con tale profitto. Davvero, alla fine per me c'entra davvero poco che sia dei Low – se non per il fatto che ne conferma la versatilità guadagnata nel tempo, staccandosi dall'immagine di "relitto" novantiano.

 

 

1 - beh, diciamo che di musica ho un luogo "ufficiale" per parlare e la rete sta diventando più che altro il posto delle polemiche. So che questo non mi giustifca al 100% ma non si può nemmeno dire che suia falso

 

2 - occhio che io l'originalità di "Double Negative" non la discuto - la sostengo! - e quella del "disco furbetto" è un'ipotesi che faccio controvoglia perchè mi esce spontanea ma alla fine poggerebbe su un presupposto di "sincerità artistica" che è comunque ingenuo di per sé (e quindi mi vergogno a formulare ipotesi sulla base di tale presupposto).

"""perché non parlare invece di quanto attuale è questo nuovo disco, di quanto parla a noi pubblico del 2018 e come non potrebbe fare, invece, col pubblico storico della slowcore anni 90?""" ma questa è esattamente la domanda che mi faccio in fondo, quando faccio appello ai "valori critici condivisi (e ingenuotti)" degli anni '90. Solo che sì, io avanzo il sospetto del bicchiere mezzo vuoto e tu ci vedi legittimamente il bicchiere pieno. Penso che la mia idea preconcetta dei Low sia basata sulla coerenza che loro stessi hanno bene o male sempre ostentato (poi sono certo che i fan sappiano fare mille distinguo tra i vari album, come giustamente voi fate) e probabilmente mi domando come mai, fra i tanti conoscitori superficiali dei Low - siamo in maggioranza, a parte forse sui Beatles, siamo sempre maggioranze superficiali - questo dubbio sia uscito poco. La risposta magari sta nella qualità e nell'originalitò del disco che - lo ripeto - secondo me c'è. Sono quasi dispiaciuto che non mi piaccia per niente lei, perchè ascoltati i primi due pezzi ero convinto sarebbe finito anche nella mia playlist (anche perchè, con la disonestà che mi contraddistingue, bisogna che almeno un paio di hype glieli infili in playlist, sennò non son credibile; e temo che quest'anno non lo sarò davvero, ma forse forse Eli Keszler diventa hype e quello lo metterò sicuramente in alto, speriamo...)


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#53 markmus

    cui prodi

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Inviato 22 ottobre 2018 - 10:33

anche per me che non sono un fan accanito questo rischia di diventare il preferito. coi low tradizionali ho sempre la tendenza a perdere il filo lungo la durata dell'album (:-[) .

piu' che fasullo, si sente che e' forse il primo disco dei low dove il timone non e' interamente in mano loro, anzi. sembra quasi un remix di bj "22, A Million" burton di un loro disco.

detto questo, per me suona bello, intenso e congruente. ho letto qualcuno dire che queste sonorita' sono un po' passe', ma - ammesso fosse vero - per me non e' un problema.

l'hype e' un falso problema. ben venga chi decide di aggiornare il proprio sound, scelta legittima quanto rimanere sul proprio terreno da gioco ed altrettanto naturale per un artista. poi certo, si rischia sempre quando si gioca con codici nuovi, ma se l'artista riesce a immergersi completamente nel nuovo corso come in questo caso (si' lo so che le melodie sono sempre quelle, ma concordo con paloz che la nuova veste sia piu' di una veste), tanto di cappello.
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#54 Ɲ●†

    Haunted

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Inviato 22 ottobre 2018 - 10:41

 

1 - Ok ma se davvero la logica imperante è quella, non faremmo meglio a non avallarla e concentrarci sulle questioni puramente musicali? Lo dico anche perché tu sei una persona competente e con qualcosa da dire (e lo dimostri anche con l'appunto sulla lista 80s di p4k), ma la maggior parte dei tuoi post qui e su facebook sembrano sempre più concentrati su ciò che c'è di male e/o di strano nella "percezione" odierna delle cose anziché sugli aspetti musicali, su cosa e quanto un disco di oggi ha da dirci.

 

2- Invece di pensare a quanto (virgolette) furbetti sono stati i Low, perché non parlare invece di quanto attuale è questo nuovo disco, di quanto parla a noi pubblico del 2018 e come non potrebbe fare, invece, col pubblico storico della slowcore anni 90? Per me un album così attrae al netto del fatto che sia firmato Low, e me ne sono reso conto dopo diversi ascolti: ti assorbe del tutto, si avvale di un linguaggio ibrido (melodia + disgregazione digitale) che mi sembra nessun altro abbia utilizzato con tale profitto. Davvero, alla fine per me c'entra davvero poco che sia dei Low – se non per il fatto che ne conferma la versatilità guadagnata nel tempo, staccandosi dall'immagine di "relitto" novantiano.

 

 

ma forse forse Eli Keszler diventa hype e quello lo metterò sicuramente in alto, speriamo...)

 

 

OT(?) Beh con Stadium ci potrebbe anche provare. E' un disco abbastanza easy da soundtrack avant-gentile di un noir immaginario, mi sta piacendo proprio per la sua maggior accessibilità (sul suo penultimo disco mi ero invece malamente arenato).


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A chemistry of commotion and style

#55 slothrop

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Inviato 22 ottobre 2018 - 10:47

sì, più accessibile e secondo me per la prima volta pensato come disco sciroppabile e non come resoconto installativo.


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#56 Sleepyhead

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Inviato 22 ottobre 2018 - 17:18

Il fatto che il disco meriti viene dimostrato dalle discussioni che ne vengono fuori qui e che ultimamente non emergono molto sul forum.

 

Però non capisco cosa ci sia di furbo in un disco così, il suo essere "eccessivo" porterebbe poi a essere esaminato e chiacchierato maggiormente rispetto a un disco normale? Rispetto proprio all'essere un prodotto per la collettività non sembra comunque una discreta sfida rispetto all'ascoltatore?

 

I Low il muro della coerenza non l'hanno mai abbattuto proprio a partire da Drums and Guns ma pure da un Secret Name, e nonostante quest'ultimo disco fosse disponibile dall'estate non è emerso nessun chiacchiericcio a riguardo fino a che non sono fioccate le recensioni positive di quest'ultime settimane.

A me sembra che sia uno dei pochi dischi che è riuscito a emergere in modo genuino dal marasma generale, se si deve parlare di furbizia va almeno contestualizzata per benino e già facendolo si perde francamente il senso. L'Hype ha delle dinamiche precise e tocca ormai dischi e generi che con i Low non hanno niente a che fare.


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#57 Moreno Saporito

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Inviato 22 ottobre 2018 - 17:33

a me certe associazioni di partenza tipo slowcore=genuinità sembrano un po' delle generalizzazioni che poi sfasano tutto il pensiero successivo; mi piace vedere lo slowcore (non tutto) come una versione melodico-cantata di certe dilatazioni della psichedelia e del post-rock, di genuino vedo pochissimo in tutto questo e dubito che mi piacerebbe la musica dei Low fatta con i mezzi e le idee degli anni 60/70 (non cito apposta i loro padri perché molti utenti si offenderebbero)

 

e proprio su questo canale di partenza non vedo nulla di strano in questa loro "mutazione" che poi nella dimensione live si è mescolata benissimo con il passato sfondando i coglioni a dovere

 

abbiate il coraggio di ascoltare la musica liberamente, non ci sono schemi

 

l'eventuale hype mi farebbe solo piacere (per loro); il problema degli hype è di chi li considera/valuta, non di chi li vive, tra l'altro spesso chi li vive lo fa senza consapevolezza (a 50 anni mi manca solo l'hype dei Low)

 

se c'è hype e la musica è bella, amen, chissenefrega


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#58 slothrop

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Inviato 22 ottobre 2018 - 18:06

occhio che ho scritto all'incirca "mi vergogno a scrivere che sia furbetto, ma non riesco a non avere qualche dubbio". Qua pare che abbia sparato col bazooka su questi poveri cristi!

 

Dico solo che è - ad esempio - unicamente in virtù di uesta svolta nel sound - coerente quanto volete, ma di certo è una svolta - che ad esempio i Low sono stati considerati da me medesimo come papabili per la playlist. Diversamente io non li avrei filati. Tutto qua. Poi quello che per me è la combo "svolta elettronica interessante sul serio + disco del mese di blow up" per altri più essere "8 di ondarock" o "disco dell'anno di Rumore" o "hype della rete".

Il fatto che io li abbia ascoltati "per effetto di una buona comunicazione" è un FATTO (e in questo caso non ho manco da ridire, visto che il disco mi ha sinceramente intrigato) però per una volta che la comunicazione hypata va a segno (questa dei Low) quante altre non ci vanno (esempio chiave del 2018: yves tumor)?

 

La domanda secondo me è inevitabile. Da questa mi sono dato come risposta la pippa della "weltanhauung critica degli anni '90" dai quali i Low sono usciti e si sono affermati in quel decennio anche sulla base della loro "coerenza".

Poi se vogliamo posso scivolare anche di più sull'autoanalitico. Mi pare di aver letto che il produttore è lo stesso dell'ultimo Bon Iver. Alla fine io ho ascoltato ambo i dischi - di artisti che non ho mai particolarmente amato nemmeno nelle loro sortite "normali" - ma mentre Bon Iver ero strasicuro che non sarebbe andato nella mia playlist (l'ho ascoltato per puro dovere di hype, aveva delle intuizioni ma dire dispersivo e velleitario è dire poco) i Low li ho approcciati con una curiosità sincera e la mia playlist se la sono combattuta per davvero. Forse perchè al mio cervello i Low arrivano da un periodo nel quale io ero giovane (e impressionabile) e in qualche modo il mito della loro coerenza (incrinatosi proprio con questo bel disco) era la cosa che mi li aveav sempre comunque fatti stimare, pur nello scarso apprezzamento. Insomma, questo disco ha ingenerato in me riflessioni persino più oziose del solito, ma probabilmente non tanto per via dell'hype e della presunta furbizia ma per ragioni più profonde (e magari non meno stupide, eh!)


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#59 Moreno Saporito

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Inviato 22 ottobre 2018 - 18:50

1) non era un'astrazione come in questo caso ma l'elettronica era già presente, ad esempio, in Ones and Sixes, lo hai sentito? Mi pare che questa storia della svolta radicale sia percepibile solo se uno pesca 3 album a caso dei Low, ritengo più forte la "mutazione rockettona" di The Great Destroyer

2) la questione della genuinità: ripeto, riprendere Neil Young nel 1997 non ti porta a essere genuino, anzi, proprio il contrario perché parti un "già fatto" e lo rivisiti alla luce di 20 anni di musica nuova, nelle recensioni dei dischi slowcore girano difatti nomi tipo i Cure, di che genuinità si tratta?

3) è assurdo approcciare la musica solo dal punto di vista del "c'è l'hype o no?", a meno che non si voglia scherzare ma tu sei sempre serio

4) come spirito estremo e di astrazione a me ricorda molto quello di I Could Live ma reso in un'altra maniera, faccio anche questo di paragone e vedo quindi un ritorno a casa

 

negli ambienti frequentati da persone per bene ne parliamo come il "Kid A riuscito", vedi tu che fare


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#60 slothrop

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Inviato 23 ottobre 2018 - 08:01


3) è assurdo approcciare la musica solo dal punto di vista del "c'è l'hype o no?", a meno che non si voglia scherzare ma tu sei sempre serio

 

 

mi rendo conto che mi merito queste accuse, ma purtroppo qui vi sbagliate tutti quanti. Il disco lo trovo più che buono e pure originale - ho una personalissima idiosincrasia per la voce di lei e in genere non amo la roba depressa per partito preso -, mi dichiaro io per primo in imbarazzo a tirare in ballo le "intenzioni di visibilità" dietro a questa mossa (il marketing, insomma). Quindi state facendo voi di tutta l'erba un fascio, anche se ovviamente non posso pretendere di venire seguito nel mio dedalo autoanalitico, che come spiegavo lassopra ha a che fare con il motivo per il quale per una vita ho considerato i Low una band "rispettabile" (pur non amandoli), mentre mi ritrovo a pensare che il loro album migliore sia quello che più di tutti si allontana dalla loro granitica coerenza. E' questo che mi stranisce, non era del tutto chiaro nemmeno a me all'inizio e per darmi spiegazioni ho messo in mezzo l'hype (ma io in effetti l'ho ascoltato perchè la prima recensione che ho letto mi intrigava, punto). Poi capite quel che vi pare.


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#61 Moreno Saporito

    burzumaniaco

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Inviato 23 ottobre 2018 - 08:51

  e in genere non amo la roba depressa per partito preso  

 

 

a me sembrano serenamente calmissimi, altro che depressi; dei gestori sapienti delle pause e della lentezza, non leggo tristezza

 

la questione degli hype dipende dalla prospettiva da cui parti, puoi anche fregartene e smettere di leggere certe riviste e di appartenere a quel mondo ---- per assurdo magari sono fan dei Low dei vecchietti al bar


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#62 Sleepyhead

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Inviato 23 ottobre 2018 - 08:52

 

Il fatto che io li abbia ascoltati "per effetto di una buona comunicazione" è un FATTO (e in questo caso non ho manco da ridire, visto che il disco mi ha sinceramente intrigato) però per una volta che la comunicazione hypata va a segno (questa dei Low) quante altre non ci vanno (esempio chiave del 2018: yves tumor)?

 

 

Cioè il disco di Yves Tumor non sta avendo risonanza? Ha molti più voti positivi e recensioni di Double Negative, ne parla benissimo il Guaridan, Pitchfork, Vice, e chi più ne ha etc etc...

Per dire a Dicembre il suo nome verrà fuori un po' ovunque, sarà anche una questione di indigestione di dischi belli usciti in questo mese ma aspetterei a dire che il cosiddetto hype per Yves Tumor sia fallito.


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#63 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:01

 Pitchfork, Vice, e chi più ne ha etc etc... 

 

anche questi nomi, capisco che possano sembrare riviste da hype, riviste cretine, ecc ecc ecc, e in effetti a analizzarle lo sono pure ma a me capita di cercare una recensione online e mi ci trovo dentro, non la devo leggere solo perché c'è il castello hype? Comunque prima ancora di leggere le recensioni (tolta la prima o il consiglio da cui parto), scarico il flac/mp3 o compro il disco, per cui dubito di essere influenzato da Pitchfork e non mi pare proprio di essere l'obiettivo di Pitchfork

 

chi si mette nella prospettiva di farsi la domanda "è hype o no?" ha forse la coda di paglia, chi ascolta la musica in maniera semplice manco se li pone questi problemi

 

slot ma poi scrivi per blowUP (che compro), più hype di quello...è hype ma a me non interessa perché ha degli spunti positivi e spendo i soldi volentieri

 

cerchiamo comunque di ridere degli hype e non di considerarli seriamente, si possono prendere in giro come per i folkers barbuti


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#64 Ɲ●†

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:11

Oddio, il target di blow up ormai mi pare quello dai 35-40enni in su (di cui faccio felicemente parte asd). Fatico a pensarla come una rivista che cavalchi gli hype o li crei (forse una volta...).

Che poi, a me pare che questa cosa degli hype sia una guerra tra poveri o semipoveri che si gioca più che altro sul web. Sarà marketing ma vorrei vedere quanto contribuisce nei fatti al numero di copie vendute, sia fisiche che digitali.

Io credo di aver serenamente raggiunto il mio nirvana sulla musica che ascolto, quindi il filtro-hype mi tange poco. A maggior ragione se contribuisce a qualcosa che si avvicina pericolosamente ad una sorta di "processo alle intenzioni" che tende a squalificare un po' aprioristicamente la musica stessa (non mi riferisco tanto a Slot che l'ha pure amnesso che il nuovo Low gli piace al di là di hype veri o presunti).
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A chemistry of commotion and style

#65 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:16

  una sorta di "processo alle intenzioni" che tende a squalificare un po' aprioristicamente la musica stessa  

 

esatto, io non capisco proprio il senso di discutere seriamente della questione hype

 

preferirei leggere delle battute sui Low che sono mormoni, che sono dei pesantoni, ecc ecc ecc, anche perché per capire i motivi degli hype bisogna pure essere dentro a un certo mondo (quello che li genera), e non sono sicuro che il forum sia frequentato solo da simili persone (grazie al cielo)


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#66 slothrop

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:25

 

 

Il fatto che io li abbia ascoltati "per effetto di una buona comunicazione" è un FATTO (e in questo caso non ho manco da ridire, visto che il disco mi ha sinceramente intrigato) però per una volta che la comunicazione hypata va a segno (questa dei Low) quante altre non ci vanno (esempio chiave del 2018: yves tumor)?

 

 

Cioè il disco di Yves Tumor non sta avendo risonanza? Ha molti più voti positivi e recensioni di Double Negative, ne parla benissimo il Guaridan, Pitchfork, Vice, e chi più ne ha etc etc...

Per dire a Dicembre il suo nome verrà fuori un po' ovunque, sarà anche una questione di indigestione di dischi belli usciti in questo mese ma aspetterei a dire che il cosiddetto hype per Yves Tumor sia fallito.

 

 

 

O è ironia sopraffina o hai capito con precisione commovente IL CONTRARIO di quel che volevo dire. Tumor è hypatissimo e secondo me fa schifissimo. Beh, almeno così nessuno sosterrà che Tumor non sta avendo attenzione.

 

Riguardo alla Blow Up hyposa ha detto Not quel che c'era da dire.

Riguardo alla guerra tra poveri è verissimo e io ne risento. Purtroppo il tempo è sempre meno e le nicchie (che interessano me e quasi solo me) sempre di più. Di conseguenza, un po' perchè sto in rete un po' per - chiamiamolo - "aggiornamento professionale", sugli hype da quest'anno vado con il lanternino. Li ascolto in modo scientifico e coatto perchè DEVO stare aggiornato. Su quelli e sulle "mie cose". Ho zero tempo per il resto, e mi dispiace.


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#67 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:27

per me la differenza tra il blowUp di oggi e quello di ieri è solo nella qualità degli hype, oggi c'è un atteggiamento più democristiano, una volta almeno si lanciava in promozioni azzardate che preferivo nonostante fossero hype

 

in sostanza/soldoni ormai i dischi che mi piacciono prendono dei 6.5 asd a volte pure dei brutti voti

 

saranno hype per 40enni ma cambia poco, anzi giustifico più quelli per i giovani

 

edit: se non sbaglio è stata incensata pure una come Anna Calvi :facepalm: manco sul Mucchio dai, è la svolta populista ---- giustissimo darle un bel voto, anche 10 se lo merita (non è la mia roba ma immagino sia la numero uno del genere ora) ma portarla così in trionfo come esempio no, è pazzesco


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#68 Sleepyhead

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:45

O è ironia sopraffina o hai capito con precisione commovente IL CONTRARIO di quel che volevo dire. Tumor è hypatissimo e secondo me fa schifissimo. Beh, almeno così nessuno sosterrà che Tumor non sta avendo attenzione.


Non saprei, hai detto che l'hype per Tumor non è andato a segno rispetto a quello presunto riservato ai Low, probabilmente ti riferivi alla qualità dei dischi. Capito male.

 

Questo discorso mi porta a pensare che per ogni disco che si merita un po' di passaparola si debba per forza insinuare il dubbio dell' hype, del sensazionalismo, di esagerazione in questo caso calcolata dagli stessi Low con un cambio di sound certosino, il produttore etc etc... proprio l'esempio di Tumor dovrebbe rendere chiaro le differenze tra chi gode di chiacchiericcio fatto ad arte e chi no.

Non può esistere una condivisione e approvazione sana di un disco?


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"Dovete vedere noi, perché la televisione non vi fo' far crescere quando fa le sue trasmissioni, ve vo' tene boni; la televisione non ve vo' fa capire, ve vo' addormentà. Questa trasmissione discute e vi fa discutere dei vostri problemi, perché vedete - guardate che bell'abito che c'ho, ho una casa al mare - HO mi guardate o io me ne vado, ma me dovete guardà in tanti e vi dovete sentire il dovere IL DOVERE, perchè io a causa VOSTRA c'ho rimesso MILIARDI per divve aaverità."


#69 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:51

c'è uno che si chiama Tumor come tumore, ha l'hype e parliamo dell'hype dei Low?


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#70 Reynard

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Inviato 23 ottobre 2018 - 09:53

occhio che ho scritto all'incirca "mi vergogno a scrivere che sia furbetto, ma non riesco a non avere qualche dubbio". Qua pare che abbia sparato col bazooka su questi poveri cristi!

 

 

 

Hai avuto da ridire sulla voce di Mimi Parker, ho ucciso per molto meno. ashd


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#71 slothrop

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Inviato 23 ottobre 2018 - 10:01

con ordine sparso

 

- anna calvi ha semplicemente avuto una buona recensione. A me il disco ha fatto schifone, ma l'ho ascoltato in fretta

- sì, su Tumor mi riferivo alla qualità dei dischi

- """per ogni disco che si merita un po' di passaparola si debba per forza insinuare il dubbio dell' hype""" sì, perchè un po' è la visione da tunnel di chi lo fa anche per lavoro (tipo me) e un po' è il sistema musicale di oggi, che è basato essenzialmente sulla "visibilità" (a proposito di questo mi toccherà fare un post sul "coraggio" che non volevo fare, ma ci sono un paio di cose che vanno proprio spiegate, e sono semplici)


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#72 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 10:09

con ordine sparso
 
- anna calvi ha semplicemente avuto una buona recensione. A me il disco ha fatto schifone, ma l'ho ascoltato in fretta
- sì, su Tumor mi riferivo alla qualità dei dischi
- """per ogni disco che si merita un po' di passaparola si debba per forza insinuare il dubbio dell' hype""" sì, perchè un po' è la visione da tunnel di chi lo fa anche per lavoro (tipo me) e un po' è il sistema musicale di oggi, che è basato essenzialmente sulla "visibilità" (a proposito di questo mi toccherà fare un post sul "coraggio" che non volevo fare, ma ci sono un paio di cose che vanno proprio spiegate, e sono semplici)


slot ma sulla questione hype io la penso abbastanza in maniera netta eh

 

secondo me anche i grandi nomi della storia della musica sono per lo più hype portati avanti per decenni, figurati; tratterei tutti sullo stesso piano, senza pietra miliari, senza classifiche, ecc ecc ecc, spesso la differenza qualitativa tra band sparite e band considerate incredibili è pochissima, lo sapete come la penso, però è un po' il mondo che ormai funziona con gli hype, è l'unica maniera di discutere, quindi se un disco lo diventa amen, che devo fare? Mi pare assurdo che se c'è l'hype non si possa più parlare del disco come di un oggetto da ascoltare, tutto qua


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#73 slothrop

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Inviato 23 ottobre 2018 - 10:12

 

Mi pare assurdo che se c'è l'hype non si possa più parlare del disco come di un oggetto da ascoltare, tutto qua

 

 

 

ma chi ha mai sostenuto questo?

Io sti discorsi li faccio, generalmente, quando trovo eccessivo il clamore nei confronti di un album che non mi piace. Cerco di capire il perchè tenendo conto del fatto che oggi l'isteria da hype - che, certo, è sempre esistita - ha più ragion d'essere che in passato.

Se un disco mi piace in genere non ne parlo in questa chiave ma cerco di capire come funziona anche in chiave hype (in certi casoi ovviamente mi piace roba hypata, e ci mancherebbe; quest'anno comunque meno del solito, perchè Low e Autechre - dei quali ormai passo per detrattore - sono tra i dischi hypati che mi son sembrati pià belli)


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#74 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 10:16

non vorrei però che ti concentrassi solo sul lato hype e difatti, visto che notavi la "svolta elettronica", ti avevo fatto una domanda

 


1) non era un'astrazione come in questo caso ma l'elettronica era già presente, ad esempio, in Ones and Sixes, lo hai sentito? Mi pare che questa storia della svolta radicale sia percepibile solo se uno pesca 3 album a caso dei Low, ritengo più forte la "mutazione rockettona" di The Great Destroyer
 
con relativo commento
 
il sentimento di avere ascoltato dei dischi di cui tutti dicevano merda (anzi manco li consideravano) e poi averli visti trionfare come imprescindibili, dopo anni, l'ho provato tante volte (soprattutto oggi con il web), può infastidire pure a me l'hype ma amen, è così e chissenefrega, a me fa ridere anche solo trattarlo come una cosa seria

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#75 slothrop

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Inviato 23 ottobre 2018 - 10:24

 

non vorrei però che ti concentrassi solo sul lato hype e difatti, visto che notavi la "svolta elettronica", ti avevo fatto una domanda

 


1) non era un'astrazione come in questo caso ma l'elettronica era già presente, ad esempio, in Ones and Sixes, lo hai sentito? Mi pare che questa storia della svolta radicale sia percepibile solo se uno pesca 3 album a caso dei Low, ritengo più forte la "mutazione rockettona" di The Great Destroyer
 
con relativo commento
 
il sentimento di avere ascoltato dei dischi di cui tutti dicevano merda (anzi manco li consideravano) e poi averli visti trionfare come imprescindibili, dopo anni, l'ho provato tante volte (soprattutto oggi con il web), può infastidire pure a me l'hype ma amen, è così e chissenefrega, a me fa ridere anche solo trattarlo come una cosa seria

 

 

 

avevo già risposto a pagina 3:

 

 

"""Penso che la mia idea preconcetta dei Low sia basata sulla coerenza che loro stessi hanno bene o male sempre ostentato (poi sono certo che i fan sappiano fare mille distinguo tra i vari album, come giustamente voi fate) e probabilmente mi domando come mai, fra i tanti conoscitori superficiali dei Low - siamo in maggioranza, a parte forse sui Beatles, siamo sempre maggioranze superficiali - questo dubbio sia uscito poco. La risposta magari sta nella qualità e nell'originalitò del disco che - lo ripeto - secondo me c'è."""


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#76 cool as kim deal

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Inviato 23 ottobre 2018 - 11:29

Esiste un topic apposito sui Low oppure posso dirlo qui che The great destroyer è pure quello bellissimo?

(Scusate è che lo sto ascoltando in questi giorni)
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#77 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 11:32

Esiste un topic apposito sui Low oppure posso dirlo qui che The great destroyer è pure quello bellissimo?

(Scusate è che lo sto ascoltando in questi giorni)

 

dillo qua e aggiungo: non era più spinta la svolta rock di The Great rispetto a questa astrazione/decostruzione con una forte componente elettronica? Intendo con il nuovo album rispetto alle premesse della band che possiamo fare partire da I Could Live In Hope

 

pure in quel caso avremmo potuto gridare "cavalcano l'hype tradendo la propria indole", sono discorsi abbastanza pipponeschi


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#78 wild horse

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Inviato 23 ottobre 2018 - 11:32

Esiste un topic apposito sui Low oppure posso dirlo qui che The great destroyer è pure quello bellissimo?

(Scusate è che lo sto ascoltando in questi giorni)

 

 

c'é ma a quanto pare non se lo é mai cagato nessuno ashd

 

http://forum.ondaroc...opic/10425-low/


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#79 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 11:33

 

Esiste un topic apposito sui Low oppure posso dirlo qui che The great destroyer è pure quello bellissimo?

(Scusate è che lo sto ascoltando in questi giorni)

 

 

c'é ma a quanto pare non se lo é mai cagato nessuno ashd

 

http://forum.ondaroc...opic/10425-low/

 

 

ci voleva l'hype asd

 

possiamo chiamare il nuovo disco, in gergo, "il Kid A riuscito"?

come fanno le persone per bene


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#80 Cliff

    allievo del peggior Guzzanti heavy metal

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Inviato 23 ottobre 2018 - 12:15

che poi nella dimensione live si è mescolata benissimo con il passato sfondando i coglioni a dovere


asd
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Ha detto bene il presidente del coni, che il mondo dei dilettanti...chapeau. On duà parler français monsieur, mettenan nous parlon français, tout suit, ma la question n’est parer, n’est pas, comme ça [Carlo Tavecchio]


Caro Sig.'Cliff' di Roma le confesso che non capito..


non vorrei sembrare pedante


#81 Moreno Saporito

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Inviato 23 ottobre 2018 - 12:19

 

che poi nella dimensione live si è mescolata benissimo con il passato sfondando i coglioni a dovere


asd

 

 

a teatro non ti dico, mi sarei lanciato di sotto dalla balconata

 

e dire che loro stessi, dal palco, pure l'altra volta (ugualmente a teatro qua a Milano) anni fa, hanno ironizzato su una simile tipologia di luogo per i concerti "rock" perché di questo si tratta in teoria, di "rock", solo gli organizzatori non lo capiscono

 

d'altra parte è stato usato il teatro anche per robe di metal-rock-industrial tripo gli Young Gods, quindi...


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#82 Reynard

    No OGM

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Inviato 24 ottobre 2018 - 14:05

Lo sto ascoltando un bel po' in questi giorni; non riesco ancora a metterlo a fuoco a dovere nei singoli brani ma ne ho ricavato una impressione di massima.

Che è molto positiva.

Detto comunque da fan storico e pure acritico, quindi opinione che vale zero.

 

Mi pare notevolmente epico e solenne, e in questo è perfettamente in linea ad esempio con un album come "Trust". Con questo condivide pure l'intenzione di costruire spazi con il suono, solo che lì erano spazi per lo più vuoti, qui tendono a essere pieni. L'uso dell'elettronica si inserisce in questa ricerca di un suono senza interstizi, e risulta molto adatta.

 

 

(Il discorso su hype, coraggio e cambiamenti radicali lo tiriamo fuori quando faranno il loro album di r'n'b truzzo. Che comunque ascolterei).


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La firma perfetta dev'essere interessante, divertente, caustica, profonda, personale, di un personaggio famoso, di un personaggio che significa qualcosa per noi, riconoscibile, non scontata, condivisibile, politicamente corretta, controcorrente, ironica, mostrare fragilità, mostrare durezza, di Woody Allen, di chiunque tranne Woody Allen, corposa, agile, ambiziosa, esperienzata, fluente in inglese tedesco e spagnolo, dotata di attitudini imprenditoriali, orientata alla crescita professionale, militassolta, automunita, astenersi perditempo.

#83 Narostium

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Inviato 04 gennaio 2019 - 15:41

Questo vagito dissociato, sezionato, ma comunque solenne, quasi un gospel, filtrato dalla ipertecnologia, e' quanto di più prelibato si possa ascoltare per fare i conti con questa invernata inintellegibile. Tralasciando i vari reminders, difficile infatti non percepire i fasti bristoliani dei Massive, o i vocoder digitalglaciali dei Knife (Breaking the Habituals,ndr), così come la ghisa pesante dei bassi di Andy Stott et similia, questa poesia in musica, lasciata a decomporsi nella sua dialettica fedele alla sua stessa contorsione, rivela l'importanza del vacuo camminare disorientati, in cerca di quell essenziale tanto aspirato dall'umanità intera, questo scambio tra la cronaca rosa pastello, sfumato talmente tante volte, che passando per il grigio cenere e l'antracite, arriva alla cronaca nera opaca, e poi viceversa, come suggerisce la copertina.


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#84 cool as kim deal

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Inviato 26 aprile 2021 - 09:45

L'ho comprato almeno due anni fa, l'ho lasciato decantare, l'ho ascoltato finalmente ora, ero bello pronto a fare il fighetto maguardatechevisietefattinfinocchiarequestavesteelettronicanonfaperloroanzimancanolecanzoniallafinelunicochecelhafattaèboniver  - ma mai come l'utente Mr.T un paio di pagine fa la (per il quale nutro una stima più bassa delle zanzare che mi svegliano di notte, quelle più piccole e velocissime e bastarde) - e invece no, ascolti su ascolti su ascolti, e niente hanno sempre e comunque ragione loro perché alla fine sono se stessi pur cambiando pelle ( e per me questo è il loro cambio radicale, perché sinora sono sempre stati bene o male lineari, sia nei dischi più slowcore che in quelli più robusti che in quelli dove un po' di electro l'han messa). Non ci sento furbizia, al massimo esperienza, che è diverso da mestiere.

 

Traccia simbolo: Tempest. Nei primi ascolti, che definirò tankiani, il pezzo che concepivo meno, proprio perché indecifrabile (cosa canti a fare se non posso ascoltarti?), è diventato il mio probabile pezzo migliore dell'album, ed appare nella mia testa come il più bel mare caraibico ucciso dal petrolio fuoriuscito da una petroliera spezzata. 


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#85 paloz

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Inviato 26 aprile 2021 - 11:53

Traccia simbolo: Tempest. Nei primi ascolti, che definirò tankiani, il pezzo che concepivo meno, proprio perché indecifrabile (cosa canti a fare se non posso ascoltarti?), è diventato il mio probabile pezzo migliore dell'album, ed appare nella mia testa come il più bel mare caraibico ucciso dal petrolio fuoriuscito da una petroliera spezzata. 

 

 

Momento epifanico, alla luce (oscura) del quale si comprende tutto il senso dell'album. Anche per me, sin dall'inizio, il pezzo migliore.


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esoteros

 

I have spoken softly, gone my ways softly, all my days, as behoves one who has nothing to say, nowhere to go, and so nothing to gain by being seen or heard.

 

(Samuel Beckett, Malone Dies)





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